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Autore: clif    31/01/2016    5 recensioni
Il quarto volume delle avventure ci ha lasciato con il fiato sospeso: Lord Voldemort è tornato.
Che cosa succederà ora che l’Oscuro signore è di nuovo in possesso dei suoi terrificanti poteri?
Quanta morte e distruzione seminerà nel tentativo di riprendere il dominio del mondo?
Sono le stesse domande che si pongono Harry ed Heather Potter,
segregati nella casa dei loro zii babbani, lontani dal mondo magico che appartiene loro
ma ormai qualcosa è cambiato anche il loro.
Troviamo Harry divorato dalla frustrazione, dalla rabbia e dall’ansia di ribellione.
Si aggiunge inoltre una certa Serpeverde, che riesce a destabilizzarlo come nessun altro
E verrà fuori un anno pieno di sorprese per il gemello Potter.
Anche Heather dovrà fare i conti con dei sentimenti mai provati prima,
e con la persona che, fino a poco tempo prima, meno si aspettava.
Tra nuovi e forti sentimenti, nemici da ogni parte, e esami scolastici in avvicinamento
I gemelli Potter dovranno prepararsi ad affrontare un lord Voldemort sempre più potente.
Sequel della storia “Harry e Heather Potter_ il calice di fuoco”
Ambientazione: 2004-2005
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Heather Potter'
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Appena Harry e Cedric afferrarono la coppa di diamante, si sentirono come risucchiati. Si aggrapparono ancora più saldamente all’oggetto, per paura di finire sbalzati durante il tragitto. Fino a che non si ritrovarono nuovamente con i piedi per terra.

Intorno a loro, il paesaggio si era fatto all’improvviso tetro, tutte quelle tombe era come saltate fuori improvvisamente. O meglio, erano stati loro a ritrovarsi catapultati in un altro luogo, lontano dal campo del torneo. Eppure quel luogo era stranamente famigliare ad Harry. Lo aveva già visto: in uno dei suoi incubi più terribili.

Cedric iniziò a guardarsi intorno, non percependo il pericolo in cui lui e il suo compagno di scuola si erano appena cacciati. Quello era il cimitero dove riposava la famiglia Riddle: i parenti di Voldemort. Prima che il ragazzo sopravvissuto potesse gridare al Tassorosso di recuperare la passaporta e scappare, la sua cicatrice iniziò a bruciare.

Nel cimitero entro una figura bassa e avvolta da un mantello nero. Harry lo riconobbe come Peter Minus, amico dei suoi genitori, padrino della gemella e traditore voltagabbana, servo del signore oscuro. Signore oscuro che proprio in quel momento teneva tra le braccia.

L’uomo, se ancora così si poteva chiamare, era grande come un neonato. I suoi arti erano praticamente pelle ed ossa, e la sua testa era spropositata in confronto al resto del corpo: sembrava uno di quei pupazzi, a detta di Harry inquietanti, che venivano usati dai ventriloqui.

Cedric, appena vide i due venire verso di loro, alzò la bacchetta e si mise in posizione di difesa. Peccato che nonostante la sua prontezza di riflessi, non fu abbastanza veloce. Appena Voldemort bisbigliò l’ordine al suo servo stupido, quest’ultimo estrasse la bacchetta e gridò a formula più proibita di tutte

-AVADA KEDAVRA!- Subito dalla punta della bacchetta fuoriuscì un getto di luce verde smeraldo che centrò in pieno Cedric. Il corpo del giovane Diggory si sollevò da terra e venne scagliato a diversi metri di distanza, contro una delle lapidi al centro del cimitero.

Il suo corpo cade a terra in maniera scomposta, come una marionetta a cui avevano appena tagliato i fili. Harry rimase per alcuni istanti a guardare la scena, non credendo ai propri occhi. ad un certo punto un urlo uscì dai suoi polmoni e tutto si fece sfuocato. Il luogo intorno a lui iniziò a mutare, e dal lugubre cimitero della famiglia Riddle si ritrovò… nel suo letto nella casa di Privet Drive numero 4.

Harry si risvegliò, ancora urlante, nella sua camera nella casa degli odiati zii babbani, i Dursley. Era completamente sudato. Intorno a lui vi era il buio più completo. da quando erano iniziate le vacanze estive, era già successo che sognasse quella terribile scena. Ormai aveva perso il conto di quante volte avesse rivisto Cedric morire.

Se solo quel giorno avesse fatto qualcosa. Continuava a ripetersi lui. i Dursley non si erano neanche alzati dal letto: ormai si erano abituati alle urla notturne del nipote, perciò continuarono a dormire tranquillamente. Stessa cosa non si poteva dire per Heather, la sorella gemella.

La ragazza infatti, dato che dormiva nella stessa stanza e a pochi metri da lui, si alzò appena sentì le grida. Ormai abituata, corse verso il suo comodino e tirò fuori una piccola fiala che aveva preparato la sera precedente.

-Bevilo tutto, Harry- Gli sussurrò in un orecchio la sorella. Il ragazzo eseguì e in pochi secondi si calmò. Ogni volta che aveva un incubo, Heather gli dava una pozione tranquillante. Era già la sesta volta che succedeva in poche settimane.

-Sto meglio, grazie- Disse il ragazzo, nonostante la sua voce fosse ancora roca per via delle grida. Heather annuì e, nonostante il suo sguardo rimase impassibile per tutto il tempo, con la mano cominciò ad accarezzare delicatamente la testa del ragazzo. Come un madre amorevole che assisteva un figlio malato.

-Scusami, ti ho svegliato ancora una volta- Aggiunse con voce strascicata e debole. Heather scosse la testa come per dire che non importava. In realtà anche lei faticava a dormire tranquillamente da alcuni giorni, ma la causa non erano le grida del fratello, o almeno non solo quelle. Era da quando erano tornati da Hogwarts che sognava lei.

La cosa stava cominciando ad esasperarla. Da quando quella stronza della Skeeter (che stranamente negli ultimi mesi era sparita dalla circolazione), il tarlo del dubbio si era insidiato dentro di lei. Ogni volta che pensava a Caroline, sentiva un forte calore all’altezza del petto e le sue guance (con sua grande irritazione) le si coloravano di un rosa più intenso.

Ogni volta che ci pensava, rimetteva insieme i vari tasselli del puzzle. Non riusciva ancora a farsene una ragione. Non tanto perché l’altra era una ragazza e anche la sua migliore amica, ma  perché lei non si riteneva in grado di provare quel tipo di sentimenti. Inevitabilmente le ritornava alla mente quella conversazione che aveva avuto al Prince Manor due anni prima

Era dal suo arrivo alla villa che la sua amica sembrava nervosa. Era come se le stesse nascondendo qualcosa, e la cosa in questione non riguardava questo Sirius Black. La ragazza si ricordò quando Caroline le aveva nascosto una lettera. Durante il suo soggiorno le aveva rivelato che si sentiva con un ragazzo, ma non le aveva ancora rivelato chi fosse. Solo quella sera riuscì a farla parlare.

-Chi è il ragazzo con cui ti senti?- Le domandò. Solitamente non si curava dei pettegolezzi. O meglio, non si curava di nulla all’infuori di se stessa. Però era incuriosita da ciò che la sua amica stava per dirle. Voleva saperlo a tutti i costi. Ad un certo punto Caroline crollò e decise di rispondere.

-Draco Malfoy- In seguito a quelle due semplici parole, cadde il gelo ed il silenzio. La tensione riempì improvvisamente tutta la zona. Caroline era leggermente arrossita, si mordeva le labbra e teneva lo sguardo basso: temeva una reazione negativa da parte dell’altra ragazza. In effetti non aveva poi così torto.

Heather era rimasta semplicemente immobile, come se fosse appena stata colpita da un pietrificus totalus. Era immobile, impettita come una statua e faceva anche vagamente paura. la ragazza, in quel momento, non seppe proprio cosa rispondere. La voce le era morta, non riusciva  parlare. La cosa la infastidiva, anzi di più, era a dir poco furiosa. E non sapeva neanche perché.

Cosa aveva contro Malfoy? Nulla. Eppure il fatto che stesse con Caroline la faceva infuriare. Ricacciò indietro questo strano sentimento, e lo rinchiuse nuovamente nella sua barriera di indifferenza e freddezza.

Adesso aveva capito il perché. Per quanto ancora trovasse assurda la cosa, le veniva in mente solo una risposta: lei era gelosa.
  
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