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Autore: Sawako_RagDOLL    31/01/2016    2 recensioni
Preso dal seguente prompt: 'Immagina che A della tua OTP voglia svegliare B con un bacio, ma quando si china su di lui/lei, B gli starnutisce in faccia. Bonus se lo starnuto di B è uno di quelli super potenti e "spaventosi". Bonus 2 se B starnutisce come un gattino appena nato.'
"Con pochi centimetri a separarli, pregustando già il gusto di quelle labbra rosee Kuroo sorrise, quando…"
[Kuroken]
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kozune Kenma, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata con una piccola oneshot su una delle coppie di cui ultimamente sono ossessionata XD
La Kuroken <3 Esprimere quanto li amo sarebbe impossibile.
Un’altra autoconclusiva, ma sempre meglio di nulla. Un giorno venderò le mie idee per sopperire alle mie scarse doti come scrittrice (?)
Spero la troviate piacevole comunque, buona lettura!

 
.*§*.
 
Kuroo si domandò debolmente perché le sveglie fossero così fastidiose, prima di allungare il braccio e zittire il marchingegno infernale.
Aprì lentamente gli occhi per abituarli alla luce che filtrava dalle tende della sua stanza, sentendo il sonno che scivolava via piano piano. Non aveva mai avuto grandi problemi a svegliarsi al mattino, soprattutto se lo aspettavano cose da fare come quel giorno.
Stava giusto pensando all’allenamento che si sarebbe tenuto da lì a poche ore quando sentì un frusciare di lenzuola provenire da poco vicino a lui.
Rotolò su un fianco e sorrise intenerito alla vista di una certa testa a budino.
Durante la notte Kenma doveva essere scivolato via da sotto il copriletto e adesso era rannicchiato su sé stesso per tentare di conservare un po’ di calore corporeo.
Doveva avergli rubato le coperte nel sonno. Ops.
Il moro immaginò divertito che il fidanzato fosse stato troppo pigro per riappropriarsi delle coperte, optando quindi per quella soluzione.
Si tirò su un gomito e portò la propria mano ad accarezzargli un braccio, constatando che il biondino era freddo. Chissà da quanto tempo stava in quella condizione, rifiutando di svegliarsi nonostante avesse freddo.
-Ahi ahi, cosa devo fare con te…-
Fissando il viso disteso del più piccolo e le labbra rosee semiaperte il capitano della Nekoma ebbe l’illuminazione perfetta. O forse stava solo rispondendo ad un istinto.
Si sporse quindi in avanti col busto, inclinando la testa pronto a svegliare il suo ragazzo con un bacio in segno di scuse.
Con pochi centimetri a separarli, pregustando già il gusto di quelle labbra rosee Kuroo sorrise, quando…
Il naso di Kenma si arricciò appena e all’improvviso portò la testa in avanti, starnutendogli proprio sul viso con un versetto acuto che gli ricordò terribilmente il verso di un gatto.
Il ragazzo rimase per un lungo attimo immobile, come se ancora non fosse pienamente consapevole di quel che era appena successo.
Quando l’altro si mosse aprendo pigramente gli occhi gialli e osservandolo con espressione interrogativa, non resistette più.
Kuroo esplose in una sonora risata, lasciandosi cadere sul materasso e allungando subito le braccia per stringere a sé un Kenma quantomeno perplesso.
-….sei finalmente impazzito quindi?- gli chiese seccato il biondo accoccolandosi però a lui e affondando le dita infreddolite sotto la sua maglietta, in un gesto tenero che contrastava con ciò che aveva appena detto.
Il moro continuò a ridere ancora per un attimo, il petto che si alzava e abbassava in cerca d’aria. Si calmò e lo strinse più forte per un attimo, strofinando il mento sul suo capo.
-Bel modo di trattare una persona alla quale hai appena starnutito in faccia Kenma-
Il più piccolo si irrigidirsi appena per poi sollevare appena il viso per guardare il suo ragazzo, come a capire se stesse mentendo. Non sembrava una bugia.
-…è colpa del freddo- il tono non tradiva il leggero imbarazzo, ma Kuroo lo conosceva troppo bene.
-Lo so.-
-Mi hai rubato le coperte stanotte.-
-Colpa mia gattino.-
L’altro arrossì all’uso del nomignolo.
-Poi sei stato tu ad avvicinarti.-
-Dovevo darti una cosa-
Prima che Kenma potesse chiedergli di cosa stava parlando, Kuroo gli prese il viso con entrambe le mani e allungando il collo catturò le sue labbra in un bacio languido e profondo, senza fretta, fino a che non sentì l’altro rilassarsi totalmente contro di lui. Era in quei momenti che il tempo sembrava fermarsi.
Amava quelle labbra tanto che avrebbe potuto passare ore così, semplicemente a sentirne la morbidezza, baciarle come se avesse tutto il tempo del mondo.
Con quell’idea trattenne per un attimo il labbro inferiore del più piccolo prima di lasciarlo andare, godendosi la vista dell’espressione totalmente rilassata, innamorata che il suo compagno riservava solo a lui e solo in momenti come quello.
Kuroo sorrise, soddisfatto per aver lasciato l’altro apparentemente incapace di reagire.
-Quindi mi perdoni, K-e-n-m-a?-
Kenma gli rivolse un’espressione contrariata, le labbra ancora arrossate dal bacio si arricciarono in un broncio appena riconoscibile.
- Offrimi la torta dopo allenamento.-
-Ricevuto gattino~-
-E stasera voglio mezz’ora extra per giocare.-
-Basta così Sua Gattosità?-
In tutta risposta il biondo gli lanciò un cuscino in faccia, strappandogli un’altra risata.
Kuroo lo attirò di nuovo a se, sprofondando il viso nell’incavo del suo collo solleticandolo col suo respiro mentre ne baciava la pelle candida. Kenma sapeva di buono.
-Non dovremmo alzarc..-
Kenma si allungò per guardare la sveglia e la domanda gli morì in gola.
Era decisamente troppo presto per essere già svegli.
-Kuroo.-
-Mmmh?-
Kenma percepì sulla propria pelle più che sentire il mormorio del suo ragazzo, che non sembrava minimamente intenzionato a interrompere la sua attuale occupazione.
-Hai anticipato la sveglia di proposito?-
Il moro esitò qualche secondo prima di rispondere, preso com’era a torturare la pelle del più piccolo fino a che un segno rosso non fece la sua comparsa. Kenma si fece sfuggire un flebile suono quando lui gli passò la lingua sopra quel piccolo marchio. Fu abbastanza perché l’altro capisse.
-Forse. Non so tu però, ma non mi sento minimamente in colpa...-
Il silenzio del compagno segnò anche la sua resa e il vincitore levò la testa con espressione vittoriosa, avanzando per riscuotere il suo premio.
E quelle labbra valevano tutti i rischi del mondo.

*-*-*

Nemmeno a dirlo, il capitano e il suo alzatore arrivarono in ritardo all’allenamento e in uno stato che valeva molto più di mille spiegazioni.
I compagni fecero discretamente finta di nulla.
Kuroo si beccò una palla in faccia da Taketora, che sosteneva di non sopportare più quel “dannato ghigno da stregatto” che sembrava non volerlo abbandonare.
Un altro giorno normale alla Nekoma insomma.
E ce ne sarebbero stati tanti altri.

 
  
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