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Autore: SnixxAnatomy    31/01/2016    3 recensioni
Santana Lopez non crede nell'amore, non più. Brittany Pierce ci crede anche troppo. Quel che Santana non sa, è che la ragazza per cui è rimasta folgorata, rappresenta uno dei peggiori fantasmi del suo passato.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Non ne sei sicura al 100%, vero?” Tentai, sperando in una risposta negativa. 
“In realtà sì.” 
“Andiamo, non può essere possibile. Eravamo in Ohio, e sua sorella è a New York? Non avrebbe alcun senso. E in più Shyla era mora, Brittany è biondissima. Non si assomigliano per niente. Magari è una cugina lontana o non so, non possono avere un legame così str-“ Interruppe il mio monologo mettendomi una mano sulla bocca.
“No, Santana, ascolta. Shyla aveva accennato di avere una sorella più piccola, e ripeteva in continuazione che aveva dubbi su chi fosse il padre dato che erano completamente diverse. Davvero non ricordi?”
Mi vennero in mente tanti flashback, in cui parlava della sorella. Non avevano un buon rapporto, da quel che ricordo. 
“Okay, ma non si spiega il fatto che Brittany è a New York. E poi magari sono davvero solo cugine.” Cercai di convincere più me che lei.
“Sì, ma-“ 
“No, niente ma, Fabray. Non voglio saperlo. Ora vado a dormire. E non voglio più sentir parlare di Shyla, sul serio.” Mi incamminai sulle scale, evitando lo sguardo di Quinn.
Quando arrivai in camera mi gettai sul letto, cercando di fermare tutti i ricordi. I baci, gli abbracci, le promesse, e poi il tradimento, l’odio, la rabbia. Immagini che mi illudevo da sola di aver rimosso anni prima, ricordi su cui scherzavo anche.
Scoppiai a piangere, in preda alle emozioni. Non poteva essere tornata. Non di nuovo. 
Avevo cercato di cancellare, ma non era possibile. Quello che aveva fatto era imperdonabile. Mi aveva solo illuso. 
Cercai di calmarmi, cambiando posizione in continuazione, ma le lacrime continuavano a scorrere silenziosamente. Andai avanti così per due ore.
Riuscii a riappacificarmi solo quando sentii due braccia familiari stringermi forte, mentre un altro peso si adagiava sul letto.
“Avevamo un patto” Tentai di dire, ma uscirono più dei suoni strozzati.
La sentii sorridere. Poi si alzò e inserì un DVD nel lettore. Dopo qualche minuto ad armeggiare con telecomandi e custodie, sentii una voce conosciuta.
Aveva inserito la puntata in cui Derek veniva investito.
Tornò a stringermi, mentre cercava di tranquillizzarmi
“Nessun problema. Adesso possiamo dire che il piantarello è dovuto all’episodio.” Si fermò qualche secondo. “Sei una stronza, Lopez. Ma sei anche mia sorella.” 
“Grazie, Lucy.” Sussurrai, prima di riuscire finalmente ad addormentarmi.
-
La mattina dopo, ovviamente, Quinn era già in cucina. Erano le 11.30, ma non avevamo lezioni quel giorno. Stetti un po' sdraiata, con i capelli arruffati e gli occhi gonfi per le lacrime. 
Scesi dal letto, sforzandomi di arrivare in cucina.
“Non lo racconteremo a nessun essere vivente che sia in grado di parlare, Lucy.” Stabilii subito, afferrando la mia tazza di caffè fumante.
“Che bello, non vedevo l’ora di raccontarlo al cane del vicino!” Rispose, con finto entusiasmo.
La ignorai, cercando qualcosa da mettere sotto i denti. Quella mattina, quell’intruglio non sarebbe bastato a saziarmi. Trovai dei biscotti in una confezione aperta, in fondo alla credenza. 
Li presi e li portai al tavolo, mentre mi ci sedevo sopra. Ne presi uno, mentre cominciai a parlare.
“Bene, ieri sera mi sono sfogata. Adesso voglio sapere tutto. Come fai a sapere chi è Brittany?” 
“Emh… N-niente di importante…” Provò.
Conoscevo davvero bene Quinn, quindi non fu difficile dedurre cosa aveva fatto.
“Girati, Fabray.”
Si voltò lentamente, rossa d’imbarazzo.
La guardai negli occhi per qualche secondo, prima di saltare di scatto giù dal tavolo.
“Oh mio Dio, ti sei fatta anche Brittany!” Constatai shockata, puntandole il dito.
“NO!” Scattò subito, mettendosi le mani davanti come per avere protezione. “Cioè, sì. Insomma quasi.”
Alzai il sopracciglio, dote da lei imparata, guardandola dubbiosa.
“Ci ho provato. Ma arrivate nella sua camera da letto ho visto una foto di ‘Tu sai chi’ e mi sono subito bloccata. Le ho chiesto chi fosse e lei ha cominciato a raccontarmi tutto, tanto che alla fine si era anche dimenticata del motivo per cui eravamo li. “ Spiegò, guardando a terra
Continuai a guardarla dubbiosa. “Quindi se non avesse cambiato argomento te la saresti fatta!” Esclamai, puntandole di nuovo il dito, come avevo imparato anni prima dal fratello dell’usignolo.
“No!” Scattò nuovamente, alzando le mani sopra la testa a mo’ di resa. “Aveva un viso troppo innocente. Non l’avrei mai fatto.”
“Fingerò di crederti. Ora, spara tutto ciò che sai su di lei.” 
“Brittany Susan Pierce, 18 anni, senior alla Franklin Roosevelt High School. Sorella di Daniel Pierce e Shyla Pierce, rispettivamente 20 e 23 anni, Ha un ottimo rapporto con il fratello. Figlia di-“ 
“Dorian e Crystal Pierce.” La interruppi.
“Sì.” Riprese “Ama la danza, studierà alla Juilliard, ha un debole per i gatti obesi. Ama lo zucchero filato e gli unicorni. Può sembrare spavalda, ma è dolcissima e in un mondo un pò tutto suo. E' la capo cheerleader ed è bisessuale. Non so nient'altro."
Annuii silenziosamente, mentre continuavo a masticare quei biscotti
"Q, questi biscotti sanno di strano." Biascicai, mentre facevo una smorfia
Per la prima volta negli ultimi cinque minuti alzò lo sguardo, e impallidì
"Santana..." 
"Che c'è? Questi cosi sono gommosi" 
"Non sanno di strano. Sono biscotti scaduti da 3 mesi."
Appena registrai la parola 'scaduti', sputai tutto quello che avevo in bocca addosso a lei.
"SANTANA!" Strillò
"QUINN! MA CHE CAZZO! VOLEVI AVVELENARMI O SEI UN'ACCUMULATRICE DI BISCOTTI SCADUTI?"
"MI SONO DIMENTICATA DI BUTTARLI!" Rispose a tono, cercando di togliersi i pezzetti di dosso. Si tolse la maglietta davanti a me, rimanendo in reggiseno
"Woh woh woh, Lucy! Non sono interessata!" Esclamai, girandomi dall'altra parte
"Non è niente che tu non abbia già visto, Lopez." Gracchiò acida
"Punto primo, ero ubriaca, punto secondo, non ho intenzione di parlarne di nuovo." Dissi, scendendo dal tavolo per andare a farmi una doccia.
"IN VINO VERITAS!" La sentii urlare dal piano di sotto.
"MA VAFFANCULO!" Gridai in risposta, chiudendomi la porta del bagno alle spalle
-
Finita la doccia, uscii dalla camera i capelli ancora umidi e solo la lunga maglia da Football di Finn, che mi aveva regalato anni prima
"Santana! Vieni qui!" Mi chiamò Quinn dal salotto
"Dimmi" Presi posto sul divano, guardandola
"Ti hanno chiamato parecchie volte al cellulare. Non mi sembrava appropriato rispondere."
"Ma tu guarda, Lucy Quinn Fabray che per la prima volta nella sua vita si fa i cazzi suoi. A cosa devo questo avvenimento?" Chiesi, ironica, mentre mi passava il cellulare con uno sbuffo.
Aveva ragione, sette chiamate perse da un numero non salvato in rubrica.
Mentre stavo per richiamare, il cellulare emise un fischio. Era un messaggio.
'Ehy, Santana, sono Brittany. Molto probabilmente ti sembrerò una disperata, e so che ci siamo viste solo una volta, ma che ne dici se un giorno di questi ci vediamo? Quando vuoi tu. Fammi sapere.
Britt.'

"Merda" Borbottai, tra me e me.
Non avevo idea di cosa fare.
Era la ragazza più bella che avessi mai visto, e senza dubbio non mi era indifferente, ma era la sorella di Shyla.
Nel caso le cose fossero andate bene, cosa farò il giorno in cui mi farà conoscere la sua famiglia, che già conosco?
"No Britt, non posso, sai com'è, tua sorella è la mia ex che ha fatto outing per me."
No, decisamente non andava bene.
"Ciao Shyla, come va? So che ti sto sul cazzo, ma ehy, mi scopo tua sorella!"
No, nemmeno quello
"Salve Dorian, Crystal, gradirei rifare il provino di fidanzata perfetta, ma per l'altra figlia sta volta."
Eh no.
Proprio no.
"Ti ha scritto Brittany?" Per Quinn ero un libro aperto.
"Mi ha scritto Brittany."
"Quindi? Ci uscirai?"
Mi morsi il labbro
"E' la sorella di Shyla."
"E quindi? Pazienza!" Mi prese il cellulare dalle mani, velocemente. Scattai subito, cercando di riprenderlo
"No Quinn! Non ci provare!"
Le saltai sulle spalle, mentre cercava di cliccare i tasti giusti
"Se non vuoi farlo tu, lo farò io!" Esclamò, inviando poi il messaggio
"Vaffanculo!" Le tirai una botta sulla spalla, riprendendomi il cellulare.
"L'ho fatto per te, ti piace Brittany, perchè lasciartela scappare?" Chiese retorica, sparendo in cucina.
'Certamente' Aveva scritto.
Dopo qualche secondo di pura ansia, arrivò una risposta. Potevo solo sperare in un suo improvviso ripensamento, ma forse nemmeno in quello.
Lessi immediatamente. Via il dente, via il dolore.
'Perfetto! Quando vuoi!'
"CAZZO QUINN!" Piagnucolai, tirandole il cellulare, che prese al volo con una mano, mentre nell'altra teneva un bicchiere d'acqua.
Avvertii un altro peso poggiarsi sul divano vicino a me.
"Quindi, cosa vuoi fare?" 
Stetti qualche minuto a rimuginare, prima di rispondere
"Ci proverò"
Inutile dire che Quinn mi fece la doccia.
"MA CHE CAZZO" Mi alzai di colpo, mentre Quinn tossiva ripetutamente.
"Sc-scusa?" Disse, con voce gracchiante
"Ma perchè sei così stupita!? Ormai hai fatto il danno!" Gridai, mostrandole il messaggio.
"Sì, ma conoscendoti avresti inventato qualche balla. Quindi ci sono solo due opzioni, o ti fa una pena incredibile, o ti piace." Mi fece un sorrisetto perverso "E Santana Lopez non prova pena per nessuno, quindi ti piace!" Saltò entusiasta di avere ragione.
"Va bene, mi piace" Ammisi "Ci proverò. È una bella ragazza, e ho sentito qualcosa per la prima volta dopo tanto tempo, con lei. Devo andare oltre Shyla. Non può ostacolarmi il futuro."
Dissi, più a me che a lei.
Scrissi un SMS in risposta a Brittany
'Che ne dici di domani, a Park Avenue?'
Aspettai qualche secondo, e arrivò una risposta.
'C'è solo un problema. Domani c'è l'assemblea per votare il rappresentante d'istituto, e abbiamo organizzato una performance. Se vuoi puoi venirmi a vedere, e poi andiamo al parco'
"Passiamo alle proposte piccanti!" Gridò ancora allegra Quinn.
Sorrisi e basta.
'Va bene. Dimmi la tua scuola e l'ora.'
Dovevo fare finta di non conoscerla, no?
'Franklin Roosevelt High School. Cominciano alle 15.30, noi ci esibiamo più o meno alle 16.15. A domani, San.'
'A domani, Britt.'

"Quindiii?" Chiese Quinn, sempre al settimo cielo
"Calmati, Lucy. Ci vado."
"Santana Diabla Lopez che ha un appuntamento, e non per scopare. Se qualcuno me l'avesse detto due settimane fa, l'avrei portato dritto dritto in un manicomio" 
Risi con lei per un pò.
Non vedevo l'ora che arrivasse il giorno seguente.
-
Alle 15.30 ero già pronta. Jeans neri e giacchetto di pelle, munita di indicazioni stradali. Quinn era più felice di me, non poteva credere che avessi deciso di vederla di nuovo.
Salii in sella alla mia moto, e partii.
-
Arrivai li alle 15.45. Era una scuola un pò nascosta, ma niente di introvabile. Ed era immensa.
Dopo aver girato per i corridoi, perdendomi varie volte, ero arrivata alla palestra, dove si teneva l'assemblea.
Rimasi alla porta, mentre vedevo Brittany riscaldarsi in un angoletto con le sue compagne e la solita divisa striminzita blu, viola e bianca.
Appena mi vide, mi fece un sorriso a trentadue denti.
E, per la prima volta dopo anni, persi un battito.

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Ciao a tutti! Scusate per il ritardo, ma ho dovuto preparare un pò la struttura del testo per i prossimi capitoli. Spero di non aver scritto una schifezza, e niente, alla prossima!      
                                       -SnixxAnatomy
   
 
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