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Autore: _Giulyetta_    31/01/2016    0 recensioni
una ragazza decide di trasferirsi nella casa di suo fratello e degli amici di quest'ultimo. Qui verrà a conoscenza di una realtà fatta di supereroi e di un serial-killer pronto a tutto pur di realizzare il suo scopo.
che cosa accadrà?? E riusciranno a scoprire l'identità del killer??
-in questa FF sono presenti gli One Direction-
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DAL PRIMO CAPITOLO:
-Ehi, ma chi è questa?- disse lo strano tipo dai capelli tinti.
-"Questa" lo dici a a tua madre!- risposi secca.
Harry: ohi, calma. Lei è la mia sorellina, Jenny. Jenn, lui è-
-TintaMan?- lo interruppi con una punta di ironia.
Tutti si misero a ridere, tranne il tizio in questione che mi stava fulminando con lo sguardo.
Genere: Azione, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-OK, ora mi spiegate perché stamattina eravate in quelle condizioni!- 

Erano ormai le sei del pomeriggio ed eravamo tutti e cinque riuniti in quella specie di salotto gigante.

Luke: Uff... Non è colpa mia se Ashton continua a rubarmi il letto!!- iniziò a protestare.

Ash: E non è colpa mia se il mio materasso sembra riempito di sassi!!- Disse sistemandosi e mettendosi in una posizione più comoda sul divano dove era seduto insieme agli altri.

Cal: E vogliamo parlare di me? Non è colpa mia se ero ubriaco!! Quell'idiota mia ha offerto un bicchiere e... Avete capito.- Disse mettendo il broncio e incrociando le braccia.

Luke: Non è colpa tua? Potevi benissimo dire un bel 'no'-

Cal: E invece non potevo!! Matt è così insistente!!-

Luke: Andiamo, Calum!!-

Cal: È vero!-

Ash: Ehy, ritorniamo a parlare del mio materasso??-

Andarono avanti a litigare per un bel po'. Non ne potevo più, sembravano dei bambini che discutevano per decidere di chi fosse la colpa. 

Guardai Michael che sbadigliava in modo distratto evidentemente annoiato dalla conversazione dei tre. Probabilmente stava pensando a tutt'altro...

-Ehy, tu! Unicorno, dì qualcosa!- gli urlai in faccia per rimuoverlo dai suoi pensieri.

Michael: ... Qualcosa.- disse dopo avermi guardata per un attimo.

-Come scusa?-

Michael: Qualcosa!- ripetè con voce più alta.

Mi passai una mano sulla faccia.

-Non sei d'aiuto, zio...-

Michael: Non sono tuo zio!-

-Uff, lascia perdere. Ragazzi!! Piantatela di litigare e portatemi da questo Matt!- ordinai guardando i tre ragazzi che ancora litigavano.

Luke: Cosa? E perché?-

-Perchè sì!! Devo fargli un discorsetto!- 

Michael: Oh, wow. E adesso che fai, la mammina?- mi chiese ironico.

-Se necessario sì, bambinetto! E ora fila a prepararti! E copriti, che fa freddo- gli risposi con un mezzo sorriso. 

Il rosso si alzò e, dopo aver sbuffato, andò in camera sua.

 

 

 

-Per di qua. Ecco, siamo arrivati.- Calum stava guidando il gruppo verso il bar che, a quanto dicevano loro, apparteneva a questo famosissimo "Matt". 

Il locale si trovava a qualche isolato dalla loro base segreta. 

La porta d'ingresso era di un legno rovinato e sporco. Appena entrati notai che quel posto, come la città, era privo di gente, solo qualche camionista di passaggio e delle povere persone che si erano perse. 

A sinistra della porta c'era un'attaccapanni fatto di ferro. Era talmente rovinato che si poteva prendere il tetano solo a guardarlo... I tavoli e le sedie erano di un legno scuro, rovinato e vecchio. 

L'unica cosa che pareva essere piuttosto recente era il bancone. 

Il locale era avvolto da una leggera nebbia biancastra e l'odore di tabacco era talmente forte che dovetti tossire un paio di volte per riuscire a sopportarlo almeno un po'. 

L'unico rumore che si sentiva era quello gracchiante di una radio che trasmetteva musica Country.

Ash: Stammi vicina. Conosciamo questo posto, e sappiamo che non è frequentato da bella gente-  Mi sussurrò mentre mi metteva un braccio attorno alle spalle. 

Ci andammo a sedere al bancone dove c'era un uomo sulla quarantina che serviva. 

Luke guardò negli occhi il barista che stava asciugando un bicchiere. "Un classico..." Pensai. 

Luke: Abbiamo bisogno di... Lui...- disse appoggiando il braccio destro sul piano e abbassando la testa. Un po' come fanno nei film western.

Il tizio, dopo aver annuito, andò in una stanza che, probabilmente, era la cucina. 

Ritornò dopo poco con una busta in mano che consegnò a Luke.

Mi alzai e seguii i ragazzi verso la porta da dove era entrato prima l'uomo. Come capii in seguito, in quella stanza non c'era una cucina, ma era presente una porta che si poteva aprire solo con un codice apposito. 

Luke aprì la busta e, dopo averla guardata, digitò dei numeri sul dispositivo di apertura della porta.

-Ehy! Guardate un po' chi viene a trovarmi?- ci accolse una calda voce proveniente da dietro una scrivania.

Cal: Matt, come stai?-

Matt: come mi avete lasciato ieri sera!-

Mi guardai intorno osservando la stanza. Era un vero e proprio ufficio, con librerie, una scrivania ed il computer.

Guardai questo Matt. 

Era un signore sulla cinquantina d'anni, dalla pelle scura e segnata dal tempo. Aveva un un cappello da cowboy in testa che gli copriva quei pochi capelli rimasti. 

Stava fumando un sigaro.

Matt: Allora, cos...- si fermò appena poggiò lo sguardo su di me.

Ash: Lei è Jennifer. Attualmente vive con noi- si affrettò a spiegare.

Matt: ... Sì, capisco...-Disse continuando a scrutarmi.-Allora... Che cosa volete?- chiese con voce ferma e continuando a squadrarmi.

-No, qua le domande le faccio io! Perchè Calum si è ubriacato? L'hai costretto tu?-  Chiesi facendomi avanti e appoggiando con forza le mie mani sulla scrivania. 

Matt: Cosa? Perché dovrei costringere una persona ad ubriacarsi?- chiese guardandomi negli occhi.

-Ma che ne so io!! Ti chiedo di non farlo più e basta, che poi questo qui mi investe e mi crolla addosso cercando di abbracciarmi!!- esclamai indicando Calum.

Matt: Ah, capisco...- sussurrò senza cambiare espressione del volto.- scusate ragazzi, avrei del lavoro da sbrigare ora...- disse indicando la porta e tornando a guardare lo schermo del computer. 

 

 

 

 

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Due aggiornamenti perchè sì.

   
 
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