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Autore: Lake Of Fire    31/01/2016    5 recensioni
Prendiamo un soggetto A, casualmente femmina, diciottenne, dall'ironia pungente, un po' fuori di testa e con una petulante Vocetta nella testa che commenta ogni momento della sua vita.
Prendiamo un soggetto B, casualmente maschio, diciottenne, grande disegnatore, dalla famiglia invadente e il sarcasmo insostituibile.
Sullo sfondo di una cittadina del Canada dal nome particolare, i due soggetti in questione potrebbero creare scintille e combinare parecchi guai. Oppure innamorarsi.
"...da quanto disegni, piccolo Van Gogh?"
"Che gran battuta di spirito" borbottò Shane "Comunque da sempre" tagliò corto lui.
"Mh,forte. Quindi mi farai vedere i tuoi capolavori?"
Shane non potè far niente contro le sue orecchie che presero fuoco e distolse lo sguardo dal viso divertito di Iris.
"Scordatelo" disse secco.
"Sapevo che l'avresti detto"
"E allora perchè l'hai chiesto"
"Perchè mi diverto a vederti in difficoltà"
"Tu sei malata"
"Che fai ricominci?"
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Graffiti: come tutto ebbe inizio 
                                                                                        "If everything could ever feel this real forever,
                                                                                                                                                        If anything could ever be this good again...
                                                                                                                                                                  Breathe out so I can breathe you in,                                                                                                                                                                                                      Hold you in."
                                                                                                                                                                                 -Everlong, Foo Fighters**

25. Questione di pratica
Shane, con uno sforzo immane, riuscì a far uscire dalla sua camera il fratellino Jake, gridando: 
"Prova a toccare un'altra volta i miei fumetti e giuro che ti appendo per le mutande ad un lampione!" poi, prima che la sonora pernacchia del bambino gli arrivasse dritta in faccia, chiuse la porta con un tonfo sordo. 
Si lasciò cadere sul letto a faccia in giù, sospirando. 
Erano giorni che sospirava in quel modo e se ne accorse solo in quell'istante. 
Da quando era successo Il Gran Casino con Louise, era riuscito a chiudersi in se stesso con una bravura formidabile. 
Si teneva alla larga anche da Cam, che gli stava con il fiato sul collo da tre lunghi giorni, approfittando della preoccupazione per lo stato mentale ed emotivo del suo migliore amico per passare quanto più tempo possibile con Charlie. 
Gli spostamenti più frequenti di Shane erano da scuola a casa, dal divano al letto, con qualche sosta in bagno e in cucina per ovvi motivi. Non che si divertisse particolarmente, ma non riusciva proprio a farne a meno. 
Il Gran Casino lo aveva scombussolato non poco, soprattutto perchè adesso, una profonda e cocente delusione gli contraeva le viscere ogni volta che pensava a Louise. 
Era anche arrabbiato, certo, indignato e ferito, ma, prima di tutto, deluso. 
Provateci voi ad andare dietro ad una ragazza per anni, per poi sentirsi dire piuttosto brutalmente "Fatti un po' più in là che mi blocchi la strada". 
Pur parafrasato, quello era più o meno il senso delle parole di Louise. 
In più, si aggiungevano i non poco importanti dettagli che lei era una persona totalmente diversa da quello che aveva fatto credere e che lui era stato talmente cieco da non accorgersene prima. 
Per non parlare poi di quello che sentiva nei confronti di Iris, perchè anche su quello avrebbe potuto scriverci un libro. 
Sbuffò ancora più forte, premendosi il cuscino in faccia. 
Come diavolo facevano i ragazzi nei telefilm a fregarsene altamente di tutto ciò che li circondava, cambiando fidanzata come si cambiano i calzini? 
Lui non era così. Non si sentiva affatto così. 
Perciò le cose erano due: o erano loro ad essere degli involucri vuoti senza un minimo di cervello, o era lui ad essere fatto male. 
E, considerata la situazione, potevano benissimo essere vere entrambe le opzioni. 
Qualcuno bussò alla porta e gli istinti omicidi di Shane raggiunsero picchi decisamente fuori dalla norma. 
Non si prese nemmeno la briga di dire "Avanti" perchè tanto, chiunque ci fosse stato aldilà della porta, sarebbe entrato anche senza il suo permesso. 
E infatti...
"Oh, grandioso. Ti stai deprimendo peggio di un drogato in astinenza. Davvero, davvero grandioso" 
Al suono di quella voce Shane scattò a sedere, individuando Iris sulla soglia della sua stanza, una busta di plastica in mano e l'espressione divertita. 
La guardò per qualche secondo, cercando di tenere a bada l'onda di emozioni che si era risvegliata all'improvviso, e pensò se cacciarla via come aveva fatto con Jake o farla rimanere. 
Il cervello decise da solo, senza che lui se ne accorgesse. 
"Be'? Non sono neanche più libero di riflettere sul senso della vita in pace e nell'oscurità?" 
Iris sbuffò, spazientita, dirigendosi verso le tende chiuse della finestra, spalancandole per far entrare un po' di luce.
"Mh sì, poi magari ti sfondi con qualche canna ben piazzata e alla fine ti suicidi, scrivendo una lettera d'addio" disse sarcastica, togliendosi il cappotto e sedendosi a gambe incrociate ai piedi del letto, davanti a Shane "Ma fammi il piacere" 
Si guardarono per un attimo negli occhi, poi lei gli sorrise incoraggiante. 
"Quindi dovrei ringraziarti perchè mi hai salvato dal mio abisso di disperazione?" 
"Abisso di disperazione. Wow. Noto che hai letto qualche libro ultimamente, o forse è solo merito della mia buona influenza su di te" 
"L'unica influenza che puoi avere su di me è quella sessuale" 
Shane si divertì a vederla arrossire per un attimo, per poi lanciargli un'occhiataccia. 
"Cos'è, ti sei letto 50 Sfumature di Grigio e hai deciso di prendere come modello di vita il signor Grey? Non è una scelta saggia, sappilo" disse Iris, cercando di mantenere il controllo della voce. 
"Sì però non può uscirsene con frasi del genere, secondo me è illegale.Comunque, per una volta hai incassato bene. Brava"
Iris lo osservò ridere e si congratulò con se stessa. Modestia a parte, era la prima volta in tre giorni che lo vedeva senza il broncio sulle labbra, l'espressione depressa e lo sguardo vuoto. 
"Vuoi anche una medaglia? Ti preferivo quando eri priva di qualsiasi forma di autostima"
"No, non sono ancora arrivato a questi livelli di disperazione" disse divertito Shane, allungando una mano per prendere la busta che Iris aveva poggiato sul letto. 
Ne tirò fuori cinque barrette di cioccolato di gusti diversi e altri vari dolciumi che gli fecero venire l'acquolina in bocca. 
"Hai intenzione di prendere il posto di mia nonna e condannarmi all'ingrasso?" le chiese Shane, cominciando comunque a scartare uno dei cioccolatini. 
"Dopo anni passati ad osservare la mamma mangiare Nutella come se non ci fosse un domani ogni volta che qualcuno la mollava, ho imparato i trucchi del mestiere" replicò lei, con un'alzata di spalle "E comunque mi devi quindici dollari e venti centesimi"
Shane per poco non si strozzò. 
"Sai che non li avrai mai vero?" 
"Sai che potrei riempirti di botte in questo esatto istante vero?" 
"Sono depresso, ma credo di riuscire ancora a non farmi picchiare da una ragazza" 
"Secondo me sei uno di quelli che si porta dietro un segreto indicibile, tipo che alle medie venivi preso a botte tutti i giorni da una compagna di classe un po' bulla.."
"Ci credi che sto ancora cercando di capire se ammirare la tua decisamente strana fantasia oppure averne paura?" chiese retorico Shane, mandando giù l'ennesimo dolcetto. 
La risata di Iris riempì la stanza e Shane si chiese perchè non avesse pensato prima al fatto che, per stare meglio, gli sarebbe bastato chiamarla. Poi si rese conto, quasi con vergogna, di come fosse riuscito a non pensare minimamente al Gran Casino con Iris lì accanto.
Rimasero un attimo in silenzio, ma non uno di quei silenzi a cui era abituata Iris, imbarazzanti e in cui si tratteneva quasi il respiro, sperando che arrivasse qualcun'altro a sarlvarci dall'orrenda situazione.
Era un silenzio rilassato, complice, in cui ci si poteva sentire bene anche senza parlare. 
"Certo che quando ti parte la vena poetica non ti si regge proprio.."
Iris ripensò a Louise. Si sentiva una stronza ad ammetterlo, considerando come si sentisse Shane, ma da una parte era terribilmente felice che quei due si fossero lasciati. Ovviamente le dispiaceva per Shane, ma si sentiva anche più leggera, come se le avessero tolto un enorme peso dal petto.
"La chiamavano la Ragazza Bipolare"
"Ehm" si schiarì la gola indecisa, non sapendo bene come dire ciò che, ormai da tempo, le frullava incessantemente nella testa. 
Incontrò gli occhi azzurrissimi e in attesa di Shane, messi in risalto dalla felpa blu elettrico che il ragazzo indossava, e la situazione non migliorò per niente. 
Era da un po' che voleva dirglielo e finalmente si decise a farlo. 
"Senti, ti avverto che questo potrebbe essere un discorso parecchio lungo, perciò sappi che se inizierò a parlare poi non mi fermerò tanto facilmente" 
Shane sorrise in silenzio, così Iris prese un grande respiro, proseguendo. 
"Bene, credo tu abbia capito abbastanza chiaramente che mi piaci..." sentì la faccia fondersi e il cuore cominciare a battere furiosamente "...sì be', in realtà all'inizio mi sono anche stupita che tu ci abbia messo così tanto tempo per rendertene conto ma, alla fin fine, stiamo parlando di te, quindi tutto ciò è abbastanza normale direi" 
"Tanto per la cronaca: stai andando di merda" 
"Mh sì, poi...be' dicevo, mi piaci. Cavolo, credo che sia anche qualcosa di più, ma in questo momento non saprei proprio come spiegartelo, perciò accontentati di questo aborto di dichiariazione, okay?" riprese fiato, torturandosi le mani. "Ah, un'altra cosa. Mi dispiace di essere piombata nella tua vita senza neanche chiederti il permesso, non è stata proprio una grande idea metterti in mezzo a tutti i miei infiniti problemi, sia mentali che non. So che a volte sono completamente fuori di testa e che probabilmente mi hai odiato fin dal primo momento, ma io.."
"Iris?" 
"Mh? Cosa? Te l'avevo detto che sarebbe stato un discorso lun-.." 
Non fece in tempo a finire di parlare o a capire cosa stava per succedere, che si ritrovò con le labbra incollate a quelle di Shane e il respiro che si arrestava all'improvviso. 
Fu tutto molto diverso da quella volta a Toronto. 
Il cuore che sembrava voler schizzare via dal petto; le labbra che non si sfioravano soltanto, ma aderivano completamente tra loro; improvvisi brividi lungo la schiena e così tante emozioni mischiate tra loro da non riuscire a distinguerle. 
Fu tutto molto più vivido e chiaro, ogni sensazione, ogni tocco. 
Probabilmente perchè non era ubriaca, chissà. 
Shane, con un'impaziente e nuova felicità che premeva per uscire dal cuore, la baciò davvero
Assaporò ogni singolo istante, cercando di non farsi sfuggire niente, marchiandoselo a fuoco in testa, così da poterselo rivivere quando voleva. Poi si rese conto che, da quel momento in poi, avrebbe potuto baciare Iris ogni volta che avrebbe voluto, senza dover pensare a Louise o al fatto che quello che stavano facendo era sbagliato. Senza altre preoccupazioni. Solo perchè ne aveva voglia.
Si sentì così libero che per poco non scoppiò a ridere. 
Non appena si divisero, Shane la guardò dritto negli occhi, sorridendole. 
Iris alzò una mano per spostarsi una ciocca di capelli dal viso, ma in realtà non c'era nessuna ciocca così la riabbassò, elettrizzata, tremante, totalmente fuori di testa.
"Oh, wow. Shockissimo" balbettò allora, senza nemmeno rendersene conto.
"Cosa?" ridacchiò Shane, non riuscendo a trattenersi dall'avvicinarla di più a sè. 
"é il superlativo di shock, ignorante*" 
"Oh, sul serio ti ho sconvolto così tanto? Come sei facilmente impressionabile" 
"Questi sono attentati terroristici al mio cuore. Devi dare almeno un minuto di preavviso prima di baciarmi in quel modo. Cavolo sarei potuta morire.." 
"E si è anche permesso di interrompere il tuo magnifico mologo.."
"Iris, non sai cosa diavolo stai dicendo vero?" 
"No, in effetti no" 
"L'avevo notato" asserì Shane, divertito, sfiorandole appena un angolo della bocca con le labbra. Se proprio doveva essere sincero però, anche lui non si sentiva totalmente in sè. Ed era una sensazione a dir poco fantastica e mai provata prima. 
"Comunque" proseguì il ragazzo, sorridendo malizioso "Adesso facciamo un po' di pratica, così non rischierai un infarto ogni volta che ti bacio va bene?" 
Anche perchè, si disse, ho intenzione di farlo molto spesso. 

                                              *  *  * 
Louise chiuse finalmente il pc, lanciando un'occhiata alla sveglia digitale poggiata sul suo comodino. 
Erano le due di notte, ma ne era valsa la pena di fare così tardi.
Un sorriso glacialmente perfido le affiorò alle labbra, mentre un ardente senso di dolce vendetta le scorreva nelle vene al posto del sangue. 
Prese in mano il piccolo quaderno viola e giallo che aveva poggiato sulla scrivania, tutto ricolmo di bigliettini, fotografie e altre cose varie. 
Lo osservò soddisfatta, aprendo la prima pagina e leggendo le prime parole scritte con una calligrafia ordinata e allungata, gustandosi la meravigliosa sensazione di potenza che provava. 
"Caro Jeff..."

*frase "rubata" al mio anime/manga preferito: Lovely Complex. 
** boh traduco la canzone per coloro che fanno schifo come me ad inglese e perchè rispecchia il capitolozzo: 
"Se tutto questo potrà mai essere reale per sempre,                                        
Se qualcosa potrà mai essere ancora così bello...                                                       Espira, in modo che io ti possa inspirare,                                                               Trattenerti
Sì dai, ci sta.                                                     

Angolo del disagio: 
Allora, siccome ho veramente troppissime cose da dire, mi affido alla cara, buona vecchia lista della spesa: 
1) Oh mio Dio! Sembra che sia passato un secolo dall'ultimo aggiornamento e in effetti è così, ma questo è stato proprio un periodaccio tra la scuola che non mi ha lasciato un attimo di pace e altri vari impegni personali! Mi dispiace tantissimo di essere così in ritardo, perchè so quanto sia fastidioso aspettare un aggiornamento e non vederlo arrivare mai :( vi chiedo ancora scusa
2) Parliamo del capitolo. Alèèèè, ragazzi, alèèè!! Ce l'abbiamo fatta, non posso crederci :') Non so se avete notato, ma i nostri protagonisti si sono BACIATI. E per davvero, non come quell'insulso sfioramento di labbra della scorsa volta *-* Okay, premettendo che non mi piace per niente come ho descritto la scena, vorrei chiarire che Shane, tutto depresso ad inizio capitolo e felice come una Pasqua alla fine, non è mentalmente disturbato. Diciamo che inizialmente, come ogni persona normale che si è affezionata ad un'altra (perchè alla fine lui si è affezionato a Louise, nonostante tutto), il mio piccolo Shane odia un po' se stesso per essersi fatto fregare e un po' tanto Louise per averlo "usato" come un giocattolo. Tuttavia i sentimenti decisamente più forti per Iris erano sempre là, risvegliati dall'entrata in scena della suddetta che, con la sua dischiarazione a dir poco penosa, gli ha fatto capire finalmente di chi è davvero innamorato. Chiaro no? Sì, vabè. 
3) Ah, un'ultima cosa: siamo alle battute finali bella gente. Non so ancora dirvi bene quanti capitoli ci saranno prima della fine (Oddio ho davvero pronunciato la parola fine in questo contesto voglio morire aiuto siamo già a questo punto aiuto), ma saprò tenervi informati in qualche modo :D 
Bene, non so cos'altro dirvi se non un immenso grazie per tutto il vostro supporto e un enorme MI DISPIACE per il clamoroso ritardo. 
Alla prossima, 
Lake Of Fire.

  
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