XV
-come
ti senti?
-u…un
po’ frastornato direi…
Natan era pallido come
se fosse realmente morto e la sua voce era un soffio delicato che Branwen a
malapena riusciva a sentire.
-adesso
è tutto finito, puoi stare tranquillo, figliolo
-io
di chi sarei figlio?
La fronte del giovane
era corrugata e un’espressione abbastanza stupida gli era stampata in faccia.
Branwen si guardò intorno e con lo sguardo cercò l’aiuto di Flaren.
-saresti
mio figlio
Il grande
dio aveva parlato con la sua voce forte e ferma, ma che suonava stranamente
dolce in questa situazione.
Natan non resse più la
tensione e svenne tra le braccia del neoritrovato padre.
-portiamolo
a casa, poi dobbiamo pensare a Macha
-purtroppo
non vedo altro modo per liberare vostra figlia, che affrontare vostro
marito
-già,
non posso fare altrimenti, ma voi sarete dalla mia parte, vero?
-certo!
È grazie a voi e alla vostra coraggiosa figlia se il mio figliolo è ancora
vivo! Non potrei non aiutarvi!
-grazie!
Ve ne sono veramente grata!
Nella voce della dolce
dea si poteva chiaramente sentire tutta la sua sincera gratitudine nei
confronti del dio del fuoco. Sapeva che senza il sostegno di qualcuno non ce l’avrebbe fatta ad affrontare Balor.
-è
il caso di viaggiare normalmente invece di teletrasportarci,
non credo che il fisico di Natan, spossato com’è, lo sopporterebbe!
-già,
ma come ci arriviamo sulla nostra isola da qui?
-per
quello non vi dovete preoccupare Branwen!
La dea guardò con aria
interrogativa Flaren, non capendo cosa avesse in mente. Il dio si issò
sulle spalle larghe il corpo del figlio e ispirò profondamente, preparandosi a
fischiare dentro un fischietto argentato che aveva al collo. Intanto, Branwen
lo guardava sempre più stupita. Il fischietto argentato emise un lungo suono
cristallino e, pochi attimi dopo, si vide all’orizzonte una piccola barca,
scintillante quanto il fischietto, che volava verso gli dei.
-ecco
come torniamo a casa senza il teletrasporto! Dopo di
voi…
Branwen sorrise,
piacevolmente sorpresa dall’ingegno del dio del fuoco e, aiutata dalla sua
mano, salì sulla barchetta che le si era fermata
davanti ai piedi.
-l’unica scomodità è che ci impiegheremo
un po’ ad arrivare…
-non
è un problema, così Natan ha il tempo di riprendersi… e poi… se non sono troppo
indiscreta, vorrei sapere cosa è successo al ragazzo,
com’è finito insomma in una famiglia di mortali
Flaren sospirò sentendo le
parole della dea, ma sapeva che prima o poi il
discorso sarebbe uscito e si preparò a raccontare.
-io
e la mia cara moglie volevamo avere un figlio, la nostra eternità sembrava
stranamente vuota senza un piccolo pargolo da crescere – al dio sfuggì un sorriso malinconico nel ricordare gli anni passati, ma si
riprese subito e continuò il racconto senza più fermarsi – mia moglie, Sue, la
dea dei fiori, è una donna bellissima e dolcissima, ma ha anche lei i suoi
difetti. Pretende sempre la perfezione, in tutto e per tutto, non solo per i
suoi fiori. Quando nacque Natan, capimmo subito che
non era un dio completo, ma un semplice semidio. Io non ne fui per nulla
turbato, ma Sue sì e anche molto. Non me ne resi conto subito, accecato com’ero
dall’amore per lei e dalla felicità per la nascita del piccolo; dovevo
accorgermene quando mi disse che lasciava a me la scelta del nome, ma avevo ancora
la mente annebbiata e non mi preoccupai di questo suo segno di non curanza nei
confronti del nostro bambino. Decisi di chiamarlo Iridan.
Appena lo vidi pensai che era il nome perfetto per lui
e anche adesso ne sono convinto. Forgiai per lui la culla più bella che
potessi, ma rimanevo accecato e non vedevo l’indifferenza di mia moglie.
Qualche giorno dopo il nostro bambino sparì, semplicemente. Un mattino non era
più nella sua culla dorata. Pensavo che fosse stata colpa di qualche folle e cercai in tutta l’isola, ma ben
presto mi resi conto che il bambino non si trovava più sull’isola divina e
nella mia testa si fece strada l’idea che era stata proprio la mia dolce Sue a
portarlo via.
Il triste racconto del
dio era finito e due grosse lacrimone rigarono le guance di Flaren,
preso dalla commozione e dall’amarezza di quel ricordo. Nemmeno la bella
Branwen riuscì a essere indifferente a quel racconto.
I suoi occhi avevano iniziato a diventare lucidi e le parole di consolazione
che voleva rivolgere all’amico le si fermarono in
gola. In fondo al suo cuore c’era anche una vena di rabbia e incomprensione
verso Sue. Come poteva aver abbandonato suo figlio, solo perché non era un dio
completo? Come può una madre non accettare suo figlio? Il suo cuore non poteva
nemmeno lontanamente avvicinarsi ad un sentimento simile.
-mi
dispiace, davvero, io non so cosa dire…
-non
c’è nulla da dire. Conoscevo il carattere di mia moglie,
avrei dovuto aprire gli occhi. Ora non so come prenderà
il fatto che quel bambino imperfetto sia tornato a casa, ma forse è
meglio che non lo sappia
-ma io non voglio vivere tra gli dei!
Né Flaren
né Branwen si erano accorti che Natan si era svegliato e che se ne stava seduto
tranquillo ad ascoltare il racconto del padre.
-io
non voglio creare problemi di nessun genere! Posso tranquillamente restare a
vivere sulla Terra, mi basta sapere che a Macha non sia fatto del male per
colpa mia! Se mia madre non mi ha voluto quando ero
ancora in fasce, non credo mi voglia adesso e io non mi sentirei a casa in
mezzo a persone che non mi vogliono, nemmeno se sono i miei veri genitori
-capisco…
ne parleremo dopo, ormai siamo arrivati e tu devi andare a riposare, mentre noi
abbiamo un’altra cosa da fare
Branwen aveva messo
subito fine al discorso, avendo visto l’espressione sofferente di Flaren nel sentire che il figlio non voleva tornare a
vivere in famiglia. A questo ci avrebbero pensato dopo,
adesso dovevano concentrarsi su Macha. Decise di non dire nulla al
ragazzo dell’attuale prigionia della giovane dea e, una volta
scesi tutti e tre dalla barchetta, condusse Natan nel suo enorme
palazzo, in una stanza dove né Balor né nessun altro sarebbe entrato e si
preparò mentalmente allo scontro con il marito.
Ecco un
nuovo capitolo della mia storiella!! Ringrazio ancora un
volta tutti i lettori, chi commenta e chi mi aggiunge ai preferiti,
nonostante la mia lentezza da bradipo nell’aggiornare!!!!!! Bye..Jellj^^