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Autore: Aleshia    05/02/2016    1 recensioni
Dopo un infortunio avvenuto in campo, Kageyama si reca a trovare Hinata in infermeria per accertarsi delle sue condizioni, visto che gli interscolastici sono alle porte e il piccolo centrale è un elemento di punta della squadra. Tuttavia, per la sorpresa di Kageyama, la situazione dà l'avvio ad un malinteso. Egli ritiene che ciò che irrita Hinata così tanto siano le sue pretese in campo...ma sarà davvero così o ci sarà sotto qualcosa di più?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Yachi Hitoka, Yuu Nishinoya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Anche il giorno dopo, fu la stessa storia. Hinata era lo stesso di sempre: entusiasta ogni qualvolta gli si presentava la possibilità di compiere una schiacciata, scattante come una lepre e cordiale verso qualunque forma di essere vivente. La cosa non tranquillizzava Kageyama, tutt’altro, lo inquietava ed irritava: ma allora, come mai due giorni prima aveva agito in quel modo? Possibile che si fosse mosso per puro istinto, dettato solo dalla foga del momento e non da emozioni vere e proprie? Possibile che in realtà considerasse quello che era avvenuto come un fatto di ben poca importanza? La situazione era così irreale che a Kageyama pareva quasi di essere impazzito e di aver avuto un’allucinazione. Magari aveva sognato anche quello…Kageyama, a questo punto, volse sbigottito lo sguardo verso il basso. Una delle sue mani, senza che se ne rendesse conto, era andata a toccare le sue labbra, per accarezzarle, come a voler risvegliare la memoria tattile di quell’evento. Kageyama ritrasse subito la mano, quasi spaventato dal suo stesso comportamento. Ma che diavolo gli prendeva?
 
[…]
 
“Kageyama, scusami, ma dopo l’allenamento potresti trattenerti un secondo? C’è qualcosa che vorrei dirti”

A fargli questa domanda non era stato Hinata. Era stata Yachi. Kageyama, pur sorpreso dalla peculiare richiesta, aveva acconsentito e stava aspettando Yachi fuori dalla palestra, mentre quest’ultima finiva di sistemare gli ultimi utensili e di chiudere il tutto. Cosa mai poteva volere Yachi da lui? Ripensandoci, non avevano mai nemmeno avuto un’effettiva conversazione. I loro incontri si limitavano all’allenamento, o a quando faceva a lui ed a Hinata la cortesia di aiutarli con i compiti per scuola. Tuttavia, non erano mai andati oltre un semplice scambio di parole, e quindi Kageyama si interrogava su quale argomento avrebbe verto l’incontro a quattr’occhi si profilava, ed inoltre sul motivo per quale fosse appunto un colloquio tra solo loro due, senza che terzi potessero parteciparvi.

“Grazie per avermi aspettato, Kageyama” – esordì con un sorriso Yachi, giunta per chiudere l’ultima porta della palestra, dove avevano stabilito che l’altro l’avrebbe attesa.

“Figurati” – rispose con semplicità Kageyama, pur preso da un certo nervosismo – “Allora, di cosa volevi parlarmi?”

La piccola manager arrossì, ma poi lo sguardò nei suoi occhi diventò improvvisamente deciso, così come suonò il suo tono mentre diceva: “Si tratta di Hinata”.
Kageyama sbiancò al sentir pronunciare queste parole. Cosa voleva dire? Li aveva forse visti? No, non era possibile, lui aveva preso la sua bici per rincorrere Hinata, e non avrebbe certo fatto in tempo ad assistere alla scena se li avesse rincorsi a piedi.

“Vorrei che tu dessi il giusto peso alla situazione. Hinata merita di essere trattato con il dovuto rispetto. Dovresti riflettere bene su cosa dirgli, e su come dirglielo nel miglior modo possibile”.

Cosa? Quindi il motivo dell’incontro era semplicemente fargli una paternale? Ma allora ciò significava che Hinata gli aveva forse parlato di ciò che provava per lui?

“Io…” – aggiunse, con voce incerta, ma che sembrava cristallinamente sincera – “Non voglio vedere Hinata triste”.

Triste? Ma se in quei due giorni era l’immagine della felicità! A meno che…non stesse fingendo…

“Lui meriterebbe di aver accanto qualcuno che ricambi i suoi sentimenti e che lo renda felice” – al dire queste parole, Kageyama notò un’evidente rossore comparire sulle candide guance di Yachi. Un pensiero, assurdo, balenò nella mente di Kageyama, che senza rendersene conto lo mise subito in parole:
“Yachi…ma a te Hinata piace?”.

Per quanto fosse possibile, il rossore sul viso della ragazza aumentò ulteriormente. Quello da solo fu una risposta più che esplicativa, persino per un’idiota in maniera sentimentale come Kageyama. Riflettendoci, il fatto che avesse ascoltato gli sfoghi di Hinata riguardo al suo compagno di squadra, come ad esempio quello di due giorni prima, nonostante ciò che provava, costituiva un’ulteriore prova di quanto i sentimenti di lei andassero oltre la semplice amicizia.

“Potrei farti la stessa domanda” – rispose incisivamente Yachi, per poi imbracciare il suo zaino ed iniziare ad avviarsi verso la strada di casa. Ad un certo punto però si voltò e rivolse a Kageyama, che ancora si trovava come pietrificato nell’esatta posizione di poco prima, le seguenti parole: “Te lo chiedo per favore. Rifletti seriamente sulle tue azioni, di qui in avanti”.

E dopo quest’ammonizione, che in realtà dal suo tono di voce aveva più l’aria di una supplica, continuò a camminare per la sua strada, con una lacrima a correrle la guancia che Kageyama per il buio non riuscì a scorgere. 
   
 
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