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Autore: ARed    06/02/2016    2 recensioni
Bella ed Edward sono una famosa coppia di attori, famosi per essere i protagonisti di una delle saghe di più successo degli ultimi anni.
Sono felici e innamorati, ma qualcuno gli vede come delle semplici macchine da soldi. Persone senza scrupoli, a cui non importerà nulla di far soffrire i due protagonisti, colpiti da un tradimento che come un fulmine a ciel sereno gli separerà.
“Era un inferno che visto dall’esterno poteva sembrare il paradiso”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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VERITA'?

Le riprese del film si erano concluse, avevo un mese di pausa ora, il tempo di occuparmi di me stessa, di lui, di noi. Perché in quel "noi" io ci credevo ancora.
Dimenticare era impossibile, ricordare doloroso. Volevo solo chiudere quelle settimane in  un angolino sperduto della mia testa, e ricominciare o meglio continuare la nostra quotidianità. Ero sola in casa, ero tornata a vivere con Edward ed insieme stavamo ricostruendo il nostro rapporto.
Ancora non riuscivo a fare l'amore con lui, ogni volta che mi toccava la mia mente mi proponeva immagini di lui con lei. Lui mi capiva, non pretendeva nulla da me, mi dava i miei tempi, mi amava.
Avevo ripreso a prendermi cura di me stessa, mangiavo regolarmente e le occhiaie stavano piano piano svanendo, come se nulla fosse successo.
All'ora di pranzo decisi di mangiare un piatto di pasta seduta comodamente sul divano del salotto e di godermi un buon film.
Lui mi amava, me lo aveva ripetuto centinaia di volte, lei era solo una parentesi chiusa sul nascere, uno stupido errore. Di ciò mi ero convinta, era il mio mantra ormai, solo un errore mi ripetevo di continuo.
Ma mi bastò accendere la TV, per far crollare tutte le mie convinzioni. In uno stupido programma si parlava del triangolo più famoso di Hollywood, con lei come ospite in esclusiva.
Le mie foto con Edward si alternavano alle sue con lui, non c'era il minimo pentimento nel suo sguardo. La odiavo, perciò decisi di spegnere la TV, ma prima che lo facessi lei cominciò a parlare: << Non puoi decidere di chi innamorarti>>.
Lei si era innamorata di lui, non poteva essere vero, quelle parole si fissarono nella mia testa, mi gelarono il sangue nelle vene ed una strana agitazione invase il mio corpo.
Spensi, non volevo sentire altro, le lacrime ripresero il loro naturale percorso sul mio viso e la pasta rimase li.
Passai tutto il pomeriggio su quel divano, lei lo amava e lui? Cosa era successo veramente tra loro, quanto era durata, com'era cominciata? Tante domande e solo una persona poteva darmi quelle risposte senza la paura di ferirmi. Jessica.
Cos'era per Edward lei, solo una distrazione o qualcosa di più. Questo pensiero mi convinse a chiamare Sam.
<< Ciao. Trovami l'indirizzo di Jessica>>, le chiesi tutto d'un fiato.
<< Come? Perché?>>.
<< Non fare domande e fa quello che ti ho chiesto!>>, sbottai.
<< Va bene grande capo. Appena lo trovo ti mando un messaggio>>, che simpaticona.
<< Lavora!>>, e riattaccai, nel frattempo decisi di farmi una doccia.
Quando uscì decisi di truccarmi un po', se guerra voleva guerra avrebbe avuto. Scelsi con cura anche l'abbigliamento, Edward era mio.
Sam, efficace come sempre mi aveva inviato l'indirizzo della stronza, salì in macchina senza pensare, se lo avessi fatto sicuramente non ci sarei più andata. Raggiunsi casa sua in pochi minuti, ma prima di scendere mi misi un cappellino e degli occhiali da sole, per nascondermi dai paparazzi.
Cominciai a suonare al suo campanello con insistenza, perché non apriva? 
<< Chi è? Se sei un giornalista, ti avviso non scendo>>, finalmente rispose.
<< Sono Isabella Swan>>.
<< Sali>>, aveva un tono freddo.
Feci un bel respiro per raccogliere tutte le forze che avevo in corpo e cominciai a fare le scale.
Quando arrivai al suo appartamento la porta era già aperta, lei mi aspettava con un sorriso falso stampato in faccia. Appena le fui davanti ci scambiammo uno sguardo di sfida, sfida che avrei vinto. Da lei volevo solo risposte, nulla più.
<< Finalmente sei arrivata>>, calma Bella devi solo parlarci. Il mio istinto criminale si stava lentamente alzando di livello. Uccidere è ancora illegale, vero?
<< Mi aspettavi, quindi>>, le dissi guardandola dritta negli occhi.
<< Diciamo che mi aspettavo una tua visita prima o poi. Anche se vederti così..>>.
<< Cosi, come?>>, la incalzai.
<< Tranquilla>>, o credimi ero tutt'altro che tranquilla in quel momento.
<< Bene, immagino tu già sappia di che cosa voglio parlare>>.
<< Immagino, ehm accomodati>>. Faceva la gentile ora, bene.
<< Preferisco rimanere in piedi>>, non volevo avere alcun contatto con il suo mondo.
<< Come vuoi, cosa vuoi sapere?>>, bene era andata subito al punto.
<< Tutto, com'è cominciata?>>, le chiesi diretta anch'io.
<< Sul set, tra una scena e l'altra..>>, il mio amico piano piano stava tornando, << ..è stato naturale>>, disse con un mezzo sorriso.
<< Vai avanti..>>
<< Quando ci hanno fotografati ha deciso di dirti la verità>>, Edward mi aveva giurato che era successo solo una volta, non che avessero avuto una storia.
<< Tu lo ami?>>, mi uscì spontaneo dalle labbra, anche se mi faceva male.
<< Si, e fare l'amore con lui è stata l'esperienza più bella della mia vita>>, puntuale arrivò il dolore, come una lama d'acciaio conficcata con violenza sul mio petto, facendomi male, tanto male. Quello fu l'effetto delle sue parole su di me.
<< C'era così tanta passione in lui, voglia, desiderio, non siamo arrivati nemmeno al letto, lo abbiamo fatto su questo divano>>, altre violenti pugnalate. Indicò il divano e il mio cervello non ci mise molto ad immaginare loro due mentre facevano l'amore, era il suo hobby preferito, ormai.
Le lacrime chiedevano di uscire, ma non le avrei dato questa soddisfazione.
<< Grazie, non voglio altri dettagli>>, e feci per uscire, quando con un braccio mi bloccò.
<< Lui è attratto da me>>, me ne ero accorta dalle foto.
<< Ama me, però>>, risposi in modo infantile.
<< Ne sei sicura?>>, si, no, non ci capivo più nulla ormai.
<< Devo andare>>, dissi e velocemente uscì da casa sua.
Mi aveva mentito, avevano avuto una storia, pensavo di avere le forze per perdonarlo, per mettere tutto da parte. Ma la verità era che non ci riuscivo. Lo amavo ma non riuscivo a metterci una pietra sopra.
Decisi di anticipare il mio viaggio in Italia, dovevo mantenere le distanze da lui. Preparai con calma le valige, ordinai la cena e aspettai il suo rientro. Sarebbe stato da codardi andarsene senza affrontarlo.
Alle 8:00 sentì il cancello aprirsi, segno che era arrivato. Il cuore cominciò a battere a mille e altrettanti dubbi assalivano la mia mente.
<< Amore sono a casa>>.
<< Sono in cucina>>, dissi con un filo di voce.
Entrò in cucina e mi baciò, mille farfalle volavano nel mio stomaco.
<< Cos'hai?>>, mi conosceva troppo bene.
<< Mangiamo>>, parlai con gli occhi fissi a terra, si sedette e solo in quel momento notò le valigie, ai piedi delle scale.
<< Mi spieghi perché diavolo sono li quelle valige?>>, forza Bella, ora o mai più.
<< Torno in Italia>>, si bloccò.
<< Ma il tuo viaggio era previsto per giovedì>>, alzai lo sguardo e notai i suoi occhi verdi pieni di paura.
<< Ho promesso a mamma che avrei passato un po' di tempo con loro>>, parlai evitando il suo sguardo, perché non riuscivo a dirgli la verità?
<< Dimmi la verità ti prego. Mi stai lasciando?>>.
Dritto al punto, il dolore al petto pulsava sempre di più.
<< Sono andata da Jessica oggi>>, dissi d'un tratto, parlai senza pensare.
<< Tu cosa? Perché?>>.
<< Perché volevo delle risposte sincere che tu non mi avresti mai dato!>>, sbottai alzando la voce.
<< Isabella sono sempre stato sincero con te, non ti ho mai mentito>>, bella questa.
<< Tu con lei avevi una storia, ci sei andato a letto! O meglio al letto non ci siete neanche arrivati tanto era forte la passione!>>, il mio tono di voce sempre più alto.
<< Cosa? Che cazzo stai dicendo?>>, urlava anche lui ora.
<< Io non ho avuto una storia con lei, ci siamo baciati è vero. Anzi lei mi ha baciato!>>.
<< Tu però non l'hai rifiutata!>>.
<< Mi aveva appena detto che il suo fidanzato l'aveva lasciata dicendogli che lei non era alla sua altezza, che non era bella!>>.
<< Questo non vuol dire nulla!>>.
<< Le ho detto che ti amavo e lei mi ha chiesto un abbraccio da amici!>>.
<< Bene allora come ci sei finito a letto?>>, ero in piedi tremavo tutta.
<< Ricordo solo di essere andato a casa sua, che abbiamo parlato, mi ha baciato e..>>, non finì la frase.
<< E... continua>>.
<< Io non ricordo, mi sono svegliato con lei sul divano mezzo nudo>>.
<< Non ti ricordi nulla? Tu fai sesso con una persona e non te lo ricordi!>>, non ero arrabbiata, ero delusa. Fortemente delusa.
<< Io.. >>.
<< Basta! Io non ce la faccio, mi dispiace>>. Si avvicinò a me e prese il mio viso tra le sue mani.
<< Bella, amore. Ti prego ascoltami io ti amo, lei è stato solo uno stupido errore, credimi>>.
<< Non ce la faccio>>, dissi liberandomi dalle sue mani.
<< Quando parti? >>, ormai si era rassegnato.
<< Domani alle 8 ho il volo>>.
<< Quindi per te è finita?>>.
<< Devo starti lontana per un po'>>, le lacrime bagnavano il mio viso.
<< Fa come vuoi, non so che dirti>>. Non sopportavo più quella situazione lasciai la cucina e andai in camera da letto. L'atmosfera era tornata fredda, mi misi il pigiama ed andai sotto le coperte con la vana speranza di riuscire a dormire e dimenticarmi di tutti e di tutto per qualche ora.
Mi ero sicuramente addormenta perché non notai la presenza di qualcuno in camera.
<< Edward? Sei tu?>>.
<< Scusa non volevo svegliati. Ero venuto a prendere il pigiama. So che vuoi dormire da sola>>.
<< Non fa niente, puoi dormire qui se vuoi>>.
<< No>>, con due semplici sillabe mi freddò, non mi voleva più. Uscì dalla stanza e altre lacrime si impossessarono del mio viso e mi accompagnarono per tutta la notte. Riuscì a dormire per un paio d'ore, alle sei ero già in piedi, decisi di fare una doccia.
Quando fui pronta scesi giù e chiamai un taxi, solo allora notai un biglietto sul tavolo della cucina.
" Buon viaggio,
E."

Non mi voleva nemmeno salutare, ma che cosa pretendevo da lui? Sarà di sicuro andato da lei. Ci eravamo lasciati, era libero. Gli avevo detto che dovevo stargli lontana, e per lui voleva dire che era finita. Poteva fare quello che voleva.
L'amore a volte non basta, ed io l'avevo ormai capito.


Bella non ce la fa a lasciarsi tutto alle spalle, preferisce allontanarsi, si sono arresi entrambi. Lui non fa nulla per fermarla e lei se ne va dall'altra parte del mondo.
Ma puo' un amore come il loro finire?
Alla prossima, un bacio AlmaRed

   
 
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