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Autore: Mikky    06/02/2016    0 recensioni
“E' un traditore, un farabutto, un bugiardo, un vigliacco, un baro e tante altre cose. Ma di certo non è un assassino”
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"Sono qui, non ti lascio da solo!”
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"La prossima testa che rotolerà sarà la tua, Potter!”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo, Da VII libro alternativo
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He is here !


Tornammo a casa di Draco per le vacanze primaverili.
Questa volta Manior Malfoy era oscuro, quasi spettrale. Nessuno di noi si aspettava una trasformazione del genere, avanzammo per il viale lentamente, senza provare nemmeno a fiatare, trascinandoci dietro i nostri bauli.
Nessuno ci venne incontro ad aiutarci e quando aprimmo la porta ci trovammo in un edificio che sembra abbandonato da secoli. C’era polvere, ragnatele e nemmeno una candela accesa, non c’erano traccia nemmeno di elfi domestici.
Appoggiammo i nostri bauli a terra e estraemmo le bacchette. Una piccola luce apparve sulle loro punte e camminammo lentamente lungo il corridoio.
Avevo una brutta sensazione, come se qualcosa non andasse. Draco mi cinse i fianchi con un braccio con l’intento di proteggermi.
Eravamo orami alle scale che permettevano di accedere al piano superiore. “Mamma” chiamò Draco, percepii una leggera sfumatura di allarme, ma lo nascondeva bene.
Sentimmo un colpo, il rumore di un vaso che rotolava sulla moquete e poi passi. Mi strinsi a lui, non per paura, ma per cercare appoggio, per essere sicura di non essere da sola. La sua risposta fu la sua mano nella mia, una stretta forte e decisa.
Ma fu solo un falso allarme. Pochi secondi dopo da una delle porte uscirono mia madre, che si lanciò contro la balaustra per poi scivolare a terra singhiozzando, e Narcissa, che, tenendo le gonne sollevate, si precipitò giù per le scale e abbracciare il figlio. Era sciupata, i capelli sfuggivano dalla crocchia e il corsetto dell’abito era stretto all’estremo, tanto da far sovrapporre i lembi. Riempì il ragazzo di baci sulla guancia e piangeva di gioia “Tesoro, abbiamo temuto per te. Sono stata così in pena”.
“Mamma, che è successo?”.
“Tu-Sai-Chi, ci ha minacciato dicendo che vi avrebbero uccisi” Lucius era ancora sulle scale, si ergeva in tutta la sua magnificenza, ma il volto tradiva la stanchezza e il sollievo nel vedere il figlio ancora vivo.
Guardai mia madre in preda al pianto, mentre di me sentivo nascere mille emozioni: rabbia, sollievo, rancore, felicità… Non avevo nemmeno idea se ci fosse un’emozione adatta a una situazione del genere. Decisi di permettermi di essere confusa, così chiesi semplicemente “Dov’è papà?”.
“E’…E’…fuori” balbettò. Narcissa le venne incontro, da brava amica, e mi spiegò “Il Signore Oscuro è infastidito perché sono scomparsi diversi Mezzosangue e Sanguesporco da Hogwarts. Piton sta indagando, ma non ci sono stati risultati, quindi ha deciso di mandare i suoi uomini alla ricerca di tutti gli assenti. Tuo padre è con loro”.
M’irrigidii. Quel gesto fu scambiato per preoccupazione per mio padre, tanto da ricevere una mano sulla spalla dalla signora Malfoy, ma in realtà dentro la mia testa stavo valutando le possibilità di essere scoperta. Draco mi sfiorò la mano, lo guardai negli occhi e capii che anche lui ci stava pensando, appena fossimo stati da soli ne avremmo parlato.
“Questo” continuò Lucius scendendo la scala “comporterà un forte dispiegamento di forze e Mangiamorte lontani da casa. Il Signore Oscuro ha scelto Malfoy Manior come basa per questa particolare missione. Dovremmo ridurre al minimo le stanze occupate…”.
“Carol può dormire in camera mia” Draco lo disse troppo in fretta, lasciando intendere forse qualcosa di troppo e d’inesistente, come ci suggerì il piccolo singulto di Narcissa e il misericordia che sussurrò a denti stretti. Fu, così, costretto a giustificarsi “Lei può dormire la notte, mentre sarò con voi a cercare quei luridi Mezzosangue. Recupererò il sonno durante il giorno”.
Sorrisi appena, rendendomi conto che se fosse stato in campo con le ricerche, avrebbe potuto nascondere una qualche traccia, anche se, con le migliorie nel piano portate proprio da Draco, non ce ne dovevano essere.
Mia madre singhiozzò ancora più rumorosamente, riprendendo a piangere come una fontana. Per Merlino, non ho preso nulla da lei!
Nuovamente Narcissa fece le sue veci. “Tu…Voi…Non andrete da nessuna parte. Ha minacciato tutti noi adulti che avrebbe ucciso i nostri figli e i nostri cari se non avessimo trovato tutti i ragazzi scomparsi. Siete l’unica cosa con cui ci tiene in pugno”.
“Voi avete giurato…”sussurrai. “Ma non si sono fatti passi avanti. Greyback e la sua squadra sono alla ricerca di Potter e dei suoi amici, rimaniamo solo noi che, anche se siamo Mangiamorte, siamo anche genitori e non potremmo mai fare male ai ragazzi che hanno la vostra età. Rivedremmo i nostri figli in loro”.
Draco l’abbracciò. Era la prima volta che sua madre lo trattava veramente come un figlio e dava l’impressione di amarlo veramente. Mi commossi nel vederlo così fragile e desideroso di dare e ricevere affetto. Anche Lucius partecipò al momento, appoggiando una mano sulla spalla del figlio, mentre con l’altro braccio strinse la vita della moglie.
Un elfo inciampò sul pavimento, per poi rialzarsi e tirarsi le enormi orecchie da pipistrello fino a farle toccare quasi terra. “Signori, il Signore sta arrivando, insieme agli altri ospiti”.
Il momento famigliare s’interruppe di colpo, ritornando a essere distanti e freddi. Lucius strinse forte il bastone da passeggio e ordinò alla moglie di accompagnarci in camera. Lei con un movimento di bacchetta, che aveva tenuto nella tasca della gonna, fece volare i nostri bauli su per le scale e con un cenno ci indicò di seguirla.
Mia madre rimase a osservarmi, per poi rientrare, probabilmente per ricomporsi, nella stanza dove era prima. Nel silenzio più totale, senza dirmi niente.
La stanza di Draco al Maniero era piena di poster di squadre di quidditch, scaffali con libri di fiabe, ma anche di pozioni e incantesimi. Alcune foto e alcuni oggetti di quando era piccolo, il copriletto verde argento sopra le lenzuola di seta argentee. Narcissa ci chiuse la porta alle spalle, dopo aver fatto adagiare i nostri bauli sul pavimento.
“Non mi piace” sussurrai.
“Nemmeno a me” borbottò lui.
Cominciammo così ad aspettare.


All’ora di cena alcuni elfi ci portarono i piatti ricolmi di cibo prelibato. Li consumammo nel salotto privato collegato alla stanza, chiacchierando del più o del meno.
Quando finimmo di cenare iniziammo una partita agli scacchi dei maghi. Ero in vantaggio quando Narcissa entrò e chiese a Draco di seguirla. Lo fece vestire elegantemente, raccomandandogli, mentre si cambiava la camicia, come doveva comportarsi davanti al loro Signore. Lui tremava.
Quando fu pronto, la donna si avvicinò alla porta, Draco prima di andarsene mi poggio un bacio sulla fronte e uscii.
Mi sedetti sulla poltrona e rimasi all’erta cercando di percepire di un qualsiasi suono, ma temo che la maggior parte dei suoni fosse nascosta dai miei battiti. Passarono ore, prima che lui ritornasse.
Appena lo vidi saltai in piedi e gli corsi incontro “Come è andata?”.
“Vuole sapere chi potrebbe guidare una rivolta contro di lui”.
“E tu?”.
“Io…ho detto che potevo sospettare degli altri amici di Potter, ma che avrei cercato eventuali informazioni”.
“Perché?” chiesi sottovoce.
Lui sospirò “Non potevo dirgli che nessuno cospira contro di lui, si sarebbe insospettito troppo. Cercherò di portare informazioni inutili…”.
Incrociai le braccia al petto, cercando di farmi coraggio “Siamo tutti in pericolo!”.
“Siamo in guerra, credo che tutti lo sappiano. Nessuno di noi è mai stato al sicuro”.
Annuii lentamente. Avevo accettato l’idea che prima o poi le cose sarebbero arrivate all’orecchio di Voldemort, ma non pensavo di essergli così vicina quando avrebbe cominciato a capire.
Draco mi appoggiò le mani sulla spalla, cercando di rassicurarmi, gli sorrisi riconoscente “Andrai anche tu con loro?”.
Scosse la testa “Mi vuole qui”.
Annuii e andai verso il letto, non avevo voglia di mettermi il pigiama, così mi infilai ancora in jeans sotto le coperte e nascosi la testa lì sotto. Poco dopo anche Draco s’infilò sotto con me e mi strinse a sé.


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