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Autore: ginstories    06/02/2016    3 recensioni
Rose Weasley odia Scorpius Malfoy.
E Scorpius Malfoy odia Rose Weasley.
Ma cosa succederebbe se la McGranitt, nonché Preside di Hogwarts, si fosse stancata dei continui litigi tra i suoi studenti? Se avesse avuto la brillante idea di rinchiudere in una casa 10 ragazzi della scuola per vedere come convivono? Ce la farà Rose a sopportare Scorpius? E cosa succederà agli altri? Nasceranno amori o cresceranno le inimicizie?
||storia scritta a quattro mani con "MikaisAllIneed"||
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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Una casa per dieci.

Capitolo 6.


Giorno 6, ore 08:30

Non si direbbe, ma Rachel è una persona molto mattiniera.
Questa mattina però non è stato il fatto di esserlo, ma il fatto che non ha dormito per tutta la notte. I ricordi degli anni precedenti ad Hogwarts l'hanno tormentata.
Mette in tavola le tazze, aggiungendone una, mentre la sua vestaglia gialle le svolazza intorno alle cosce, sembra quasi non sentire freddo in quelle giornate invernali. Questa stagione non le piace molto, anche se è nata a dicembre, infatti il suo colore preferito è il giallo, il colore del sole e dell'estate.
Distribuisce in tavola il caffè, tranne a Logan che beve il latte insieme a biscotti o cereali.
Mentre si muove tra le sedie, non si accorge che qualcuno la sta osservando dalla poltrona in salone. È James.
Segue i movimenti della sua piccola.. “beh ormai non più tanto” si dice fra sé.
È cresciuta Rachel. I lineamenti sono più da ragazza e non più da bambina, il corpo ormai è cresciuto con le giuste forme, anche se lei pensa di essere 'grassa'. Ciò che è rimasto uguale è lo sguardo dolce e indifeso, che si illumina ad ogni emozione. Gli occhi di Rachel sono ormai un libro aperto per lui. Si ricorda ancora il loro primo incontro..
Camminava per il corridoio, camicia fuori dai pantaloni, cravatta slacciata, capelli scarmigliati e tanti tanti pensieri per la testa: la sua prima ragazza lo aveva appena lasciato.
-MA SI PUO' SAPERE CHI TI CREDI DI ESSERE?- una voce stridula urlava da una traversa del corridoio.
Curioso com'era si avvicinò subito al corridoio per trovarsi di fronte ad una scena alquanto esilarante: sua cugina, un turbine di capelli rossi, che litigava con sua sorella e poi una ragazzina il lacrime che stava dietro Rose.
-Senti Rose, non ti intromettere, è una questione fra noi due.- ribatté con fredda calma Lily. Ma Rose s'infervorò ancora di più.
-NOI PUOI SEMPLICEMENTE ANDARE A DIRE CHE I CORVONERO SONO DEGLI STUPIDI CERVELLONI E CHE NON PROVANO NESSUNA EMOZIONE! AL TUO PRIMO ANNO POI!-
-Capirai, tu invece dall'alto del tuo secondo anno puoi parlare invece.-
-Senti, cara 'so-tutto-io-di-Hogwarts-non-ti-intromettere-gne-gne-gne' se ti vuoi fare dei nemici ci stai riuscendo benissimo.-
-Hei, hei voi!- James decise di intromettersi. -Insomma, calmatevi.-
-TU.ZITTO.- risposero in coro le due rosse, mentre l'altra ragazzina lo guardava con due occhioni lucidi, come per dire 'vieni qui e salvami'. Lui allora, si avvicinò a lei.
-Hei, come ti chiami?- chiese, ignorando il baccano che stavano facendo le altre due. -M..mi chiamo Rachel.- disse asciugandosi gli occhi.
-Come mai Lily avrebbe detto una cosa così cattiva sulla tua casa?- chiese James, notando la cravatta blu e bronzo.
-Non lo so, la stavo solo ascoltando in biblioteca, ma ho reagito.-
-Sei stata coraggiosa.- disse James, approvando.
-No, sono stata estremamente stupida e orgogliosa.- ribatté invece Rachel tristemente. E James si accorse che, nonostante la giovane età, Rachel possedeva in sé un grande spirito di autocritica e un'immensa saggezza.
-Dai, non prendertela così tanto. Infondo la stupida è stata mia sorella ad uscirsene così proprio in biblioteca.-
-Ah, è tua sorella?- chiese lei, subito imbarazzandosi, visto come le si accesero le guance.
-Sì, ma non ti preoccupare, se non è finita in Corvonero come te, ci sarà un motivo.- disse James facendole l'occhiolino, cosa che la fece ancor più arrossire. Ogni emozione poteva essere letta nel suo piccolo volto paffuto, volto che forse non avrebbe dimenticato molto facilmente.
Ma proprio in quel momento, la preside si affacciò in quel corridoio e James, come per riflesso, prese il piccolo braccio di Rachel e iniziò a correre dalla parte opposta, mentre la McGranitt sbraitava contro le due rosse.
I due si ripararono dietro un angolo e iniziarono a ridere a crepapelle, facendo teorie su cosa avrebbe escogitato la professoressa come punizione.
-Allora ti è passato il malumore?- chiese a bruciapelo James.
Rachel di tutta risposta arrossì (ormai aveva capito che era normale per lei) e sussurrò un 'sì', prima di fuggire in classe.
-Ehi amico, tutto okay?-
La voce di Logan risuona per la stanza. Perfetto, è stato beccato in fragrante. Risponde un si più o meno convincente e si siede accanto al migliore amico di Rachel. Non che quest'ultimo ne sia molto felice. Sta squadrando il caro Potter molto, ma molto male.
Non può dimenticarsi di come stava Rachel quando lo vedeva con altre ragazze, non può dimenticarsi di tutte le volte che ha dovuto consolare la sua migliore amica. Logan si è sempre chiesto se si può essere tanto stupidi da non accorgersi di quello che provava quella ragazza. Ogni persona ad Hogwarts sapeva che Rachel Pansky era innamorata di James Potter, tranne ovviamente, il diretto interessato.
Che razza di idiota.
Fatto sta che Logan ha dovuto "sopportare" i momenti d'isteria della sua migliore amica e deve ancora riprendersi.
È anche vero che anche Rachel non si è mai tirata indietro quando lui ne aveva bisogno. Logan è stato male per un ragazzo una volta, solo una volta e sia lui che Rachel se lo ricordano bene.
Il nome di quel ragazzo è Simòn.
Logan, quella sera di dicembre dell'anno prima, guardava il soffitto con aria nostalgica e schifata. Era stato preso in giro, da un francesino del cazzo.
Il punto è che a lui quel francesino piaceva veramente. Sente ancora il sapore delle sue labbra sulla sua pelle e allo stesso tempo rivede l'immagine di lui e un altro tipo nello sgabuzzino delle scope.
Simòn lo aveva illuso.
Non solo lo aveva baciato, non solo avevano fatto sesso, ma gli aveva promesso di rimanere con lui, di provare una relazione seria, anche se da lontano. La promessa era stata infranta dopo neanche una settimana e il caro vecchio Simòn, era ancora a Hogwarts! Che verme.
Mentre il mulatto era perso nel suo dolore, Rachel entrava silenziosamente nella Sala Comune dei Serpeverde e si infiltrava nella sua camera tutti i giorni in cui era stato male per Simòn. Alzava le coperte e si infilava dolcemente nel letto, abbracciando il suo migliore amico.
-Ci sono io ora. Solo io. Puoi piangere, Logan, se ne hai bisogno.-  Neanche pronunciate le parole, che Logan si lasciava ad un pianto liberatorio, sulle spalle dell'amica. Con Rachel era così. Non servivano discorsoni, urla. Rachel donava e dona il suo appoggio, sempre. E Logan sorride con amarezza, ricordando quel brutto momento. E ormai il ragazzo sa che, anche tra i drammi più brutti, Rachel sarà sempre al suo fianco.
Giorno 6, ore 13:00

Lo squillo del campanello interrompe il pranzo tranquillo che si sta svolgendo nella sala da pranzo. Stranamente oggi nessuno ha voglia di scherzi o scenate. Dopo quello che è successo con la bottiglia, sembra che gli animi si siano placati.
E poi è arrivato James, la situazione si sta ancora studiando, soprattutto per Al, il quale di malavoglia si alza per andare ad aprire per la seconda volta la porta di casa.
-Salve!- dice un ragazzo dall'accento francese e Albus lo guarda interdetto con un sopracciglio alzato. Si sta chiedendo se potesse essere un eventuale parente dalla parte di zia Felur e zio Bill.
-Ehm, ci conosciamo?- chiede.
-No, non penso, ma ti devo aver visto qualche volta insieme a quel Logan Zabini, la persona che sto cercando.- dice, cercando di guardare dentro la casa con fare impaziente e all'improvviso si accende una lampadina nella testa di Al: quello era Simòn, il fottuto francese di merda che aveva fatto soffrire Logan come un cane.
L'istinto di prendere la bacchetta e affatturarlo all'istante monta dentro di lui come la panna.
-Torno subito.- disse il moro, piantando in asso il francesino che borbotta in francese:-Questi inglesi sono sempre così maleducati.-
Albus fa finta di non sapere il francese e si dirige con passo allarmato verso la sala da pranzo.
-Zabini, con me.- ordina al mulatto.
Lui preoccupato lo segue in salone.
-Albus, mi sto preoccupando seriamente.- afferma Logan, cercando in tutti i modi di non mordicchiarsi le unghie (aveva letto da qualche parte che potevano bucargli la parete dello stomaco... e sì, da grande avrebbe voluto fare il medimago al San Mungo).
-QiforiaptaceSmon.- sputa fuori il piccolo Potter.
L'espressione di Logan è da foto. -Eh?-
-Qui fuori la porta c'è...... Simòn.-
In un nanosecondo la faccia di Logan passa per ogni colore esistente in Terra.
-Ti prego non svenire.- lo supplica Albus, mordendosi il labbro.
-Se vuoi lo posso affatturare.- replica poi, tirando fuori il suo ghigno Serpeverde.
-Nono, fermo!- dice Logan cercando soluzioni che non prevedano corpi a terra e sangue.
Inizia a ragionare un po' e dice:-Io non sono in casa, vado in camera mia. Da adesso inizia l'operazione anti-Simòn.- e trafelato scappa su. Albus inizia a muoversi come un macchinetta e torna in sala da pranzo dove tutti lo guardano con un grosso punto interrogativo sul volto.
-Ragazzi, da adesso parte ufficialmente l'operazione anti-Simòn.- proclama con faccia seria e riprendendo le parole dell'amico.
Il punto raddoppia sulla faccia di tutti, tranne che su quella di Scorpius e Rachel che, invece, sembrano pronti all'azione.
-Per tutta la giornata di oggi Logan non esisterà, okay? È stato convocato ad Hogwarts urgentemente da parte della sua famiglia, tutto chiaro? Mi raccomando di non nominarlo e di trattare l'ospite con diffidenza e freddezza.-
Finito il suo discorso esce di nuovo dalla stanza, per poi rientrare velocemente e sbraitare:-Buttate quel piatto di pasta idioti, non ci deve essere segno di lui!-
Rachel si mobilita subito per buttare la pasta al secchio e mettere il piatto (nonostante fosse sporco) di nuovo al suo posto, insieme alle altre stoviglie per poi aggiungere, con la stessa aria grave di Potter, questa frase molto inquietante:-È questione di vita o di morte.-
Sulla soglia appare il famigerato Simòn. Di media statura, un comunissimo ragazzo come un altro (Rachel continua a chiedersi cosa Logan abbia mai trovato di affascinante in lui).
Lorcan, che ha ben più di un punto interrogativo in faccia, lo studia bene e cerca di capire chi sia e cosa abbia a che fare questo tizio con il suo ragazzo.
-Bonjour à tous, avete per caso visto il mio Logan?- chiede con fare indifferente.
Alla parola 'mio', Lorcan diviene rosso come un peperone e negli occhi ha uno sguardo omicida, strano per un Tasso.
-Non toccare le cose che ama un Tassorosso.- bisbigliò sottovoce Rachel a Rose, la quale entrò subito in modalità bugiarda, come fece anche Violet. Quelle due manderebbero in galera le persone.
-Bonjour à vous.- risponde cordialmente Violet, ripresa subito dallo sguardo di Albus che da dietro Simòn le mima di non essere così gentile, ma la ragazza gli risponde con uno sguardo che dice:“lascia fare a me.”
-Purtroppo il “tuo” Logan, non è presente, è stato convocato urgentemente stamattina al castello, non sappiamo quando ritorna.- risponde Violet con un sorriso così finto da far invidia ad un attore.
-Oh beh, vorrà dire che resterò qui finchè non torna.- ribatte ostinato il francese.
-Non se ne parla!- scoppia Lorcan, subito ammonito dallo sguardo del fratello. Il piccolo Tasso si ricompone subito e schiarendosi la gola si alza e se ne va, dicendo un sarcastico:-Con permesso.-
La situazione è tesa, ma Rose, da brava bugiarda qual è, inventa:-Scusa, non gli piacciono molto i francesi. Lunga storia.- sorride.
-Oh beh, non che mi interessi molto. Comunque quanto posso rimanere?-
Rachel alza gli occhi al cielo, mentre Lily rischia di strozzarsi con una mollica di pane.
-Non credo che tu possa rimanere.- risponde gelido Scorpius, che non ha parlato fino a quel momento. Se quel francesino del cazzo rimanesse, sarebbe la fine per la stabilità mentale di Logan e per la relazione che ha finalmente intrapreso con Lorcan.
Bisogna dire che questa cosa con Scamandro dura già da un po' di tempo. Infatti Scorpius ricorda perfettamente tutti gli scleri di Logan quando il Tassorosso partecipava ad uno dei festini che si tenevano ogni mese nella Sala Comune di Serpeverde, ma soprattutto si ricorda un evento in particolare: la prima lezione di pozioni su l'Amortentia.
Quel giorno erano tutti assonnati, sia i Serpeverde che i Tassi e mentre gli studenti si stropicciavano gli occhi stanchi (alcuni mancavano per eccesso di Burrobirra), il professore iniziò a spiegare gli effetti di questa potente pozione (come se nessuno la conoscesse grazie alla vendita clandestina dei Tiri Vispi Weasley). Dopo aver elencato i vari pericoli e aver detto per la centesima volta che era severamente vietato portarla e/o fabbricarla ad Hogwarts, chiamò Logan alla cattedra.
-Signor Zabini, la vedo molto sveglio stamattina.- disse con tono ironico. Logan gli rivolse una smorfia annoiata. -Venga venga, può dirci gli odori che sente?- chiese Lumacorno.
Logan con passo incurante si avvicinò alla cattedra, mentre il vapore che fuoriusciva dal calderone divampò di un potente giallo canarino.
Il mulatto avvicinò il naso al calderone ed un forte odore di pasta frolla lo colpì al naso, seguito da odore di inchiostro e dopobarba, poi odore di camomilla. Li elencò mentre li sentiva.
Il professore lo ringraziò e lo condusse di nuovo al suo posto.
Logan aveva lo sguardo accigliato.
-Che hai?- chiese prontamente Albus, mentre Scorpius si metteva all'ascolto.
-Quegli odori.. sono gli stessi che ho sentito ieri alla festa.- rispose Logan, accigliandosi ancora di più. E fu in quel momento che un forte odore di camomilla e dopobarba colpì tutti e tre. Proveniva da due file più avanti, dove uno dei gemelli Scamandro si era appena girato per andare a prendere un'ingrediente dagli scaffali.
Gli occhi di Logan si ingrandirono per lo stupore e quando gli occhi color del prato di Scamandro si posarono su di lui, quest'ultimo arrossì.
E adesso che ha ricordato quel particolare evento che ha segnato l'inizio della cotta più epocale che Logan Zabini abbia mai avuto, Scorpius è più deciso che mai a non darla vinta a quel fastidioso francesino.
-Oh è perché mai non posso rimanere?- chiede Simòn facendo una faccia da finto offeso. -In fondo anche James è arrivato da poco!-
-Si può sapere da quanto tempo ci spii?!- domanda Lily indignata.
Simòn, punto sul vivo, diventa tutto rosso e inizia a balbettare:-Io non vi spio. Mi sono solo informato.-
Le facce di tutti si fanno ancora più diffidenti.
-Comunque- riprende James -Io sono potuto entrare perché la McGranitt me lo ha permesso.-
-Oh!- esclama Simòn, un guizzo di vittoria negli occhi.
“JAMES SIRIUS POTTER IO TI AMMAZZO, FOSSE L'ULTIMA COSA CHE FACCIO NELLA MIA VITA!” impreca mentalmente Albus, lanciando fiammate d'odio dagli occhi verso il fratello.
-Se è così semplice.- ghigna Simòn per poi girare i tacchi e incamminarsi verso la porta.
-Hei moretto.- lo richiama Albus -La McGranitt non rilascia permessi al primo che passa, eh.- lo avverte.
Poi più sottovoce:-Potremmo rendere questa casa un incubo, se solo lo volessimo.- lo minaccia.
Simòn lo guarda dall'alto al basso e inizia a ringhiare:-Potrei affatturarti in questo momento se lo volessi, ma il mio unico desiderio è riprendermi ciò che è mio.- e detto ciò, esce dalla casa sbattendo la porta e lasciando un senso di rabbia e di schifo nelle viscere di Albus.
Giorno 6, ore 15:00

Albus è nella sua stanza, le mani appoggiate alla balaustra del letto e una rabbia cieca che lo divora completamente.
È sempre stato un tipo particolare, Albus. Silenzioso, ma non quel silenzio dovuto alla timidezza di Lysander o il silenzio ricco di pensieri di Hugo. Il silenzio di Albus corrisponde alla tensione, alla paura e a quell'idea che si è radicata in lui ormai da sei anni.
Non è un ragazzo cattivo, ma è convinto, sin da quando il cappello aveva gridato -SERPEVERDE- di essere sbagliato. Allora era diventato cinico, senza nessuna vera espressione sul volto, una maschera di freddezza che sembra stargli a pennello.
Non è come Logan, un Grifondoro mancato o come Scorpius, che bene o male è l'opposto del padre. Albus è l'anti-sentimento, odia affezionarsi alle persone e gli piace pensare di essere cattivo.
Lui vuole credersi tale per non dover innamorarsi, per non dover ammettere di sapere provare emozioni, oltre all'odio verso ciò che l'aveva reso così.
Suo padre lavorava in squadra, con i suoi amici e con tutto l'Ordine della Fenice; Albus, anche in cose come una ricerca, lavora da solo, individualmente. Vuole crescere e rafforzare le gambe da solo, raggiungere i suoi obbiettivi, essere apprezzato al di fuori del suo nome. Le uniche persone che conoscono il vero Albus, che non credono a quelle maschere sono Logan, Scorpius e Rose; e ora Logan sta male e lui come sempre non riesce a tirare fuori niente di buono.
Diamine, è il più bravo in pozioni e in aritmanzia, è amato da tutti i professori, ha un'intelligenza fuori dal comune, ma quando gli si chiede di parlare di emozioni alza le spalle e gira il capo. A volte vorrebbe essere “tutto mente e cuore” come James o Rose, vorrebbe saper usare le emozioni come cura e non come veleno.
Perché deve essere così marcio?
Tira un pugno al materasso, cercando di ricomporsi.
“Albus Severus Potter, sii degno dei tuoi nomi e prendi in mano la situazione”. Batte le mani con forza e si riprende: ha una riunione da organizzare.
-Dobbiamo muoverci prima che Simón torni. Spererò fino all'ultimo che non venga accolto nella casa, ma in caso contrario dovremo ignorarlo, trattarlo con diffidenza, tranne Violet. Tu.- punta il piccolo dito verso la bruna. -Avrai il compito di abbindolarlo e renderlo debole.- Poi rivolto a tutti aggiunge: -Tutti gli scherzi che faremo saranno indirizzati a lui. Facciamolo scappare.-
Mentre parla cammina avanti e indietro, la solita espressione impassibile. È basso e neanche troppo muscoloso, ma la voce ferma e decisa non fa dubitare della sua tenacia.
-Vi devo chiedere un'altra cosa. Niente litigi tra di voi.-
Finito di pronunciare quelle parole punta il suo sguardo su Rose e Scorpius. La prima mette una ciocca di capelli rossi dietro le orecchie, mordicchiandosi il labbro con un chiaro senso di colpa espresso sul volto; il biondo, invece, si passa una mano tra i capelli in modo fintamente innocente, un po' dispiaciuto di dover smettere di punzecchiare l'amica. Albus alza gli occhi al cielo, pensando a quei due. Rose è egocentrica, Scorpius è arrogante; lei è isterica, lui è un po' scemo. Lei vuole avere sempre la situazione sotto controllo, finendo per perdere il controllo; lui vive la vita come gli capita, seguendo il detto del 'carpe diem'.
Sono agli antipodi, ma sa che con un po' d'impegno sarebbero un team perfetto. E allora una lampadina sembra comparire nei suoi pensieri. Perché diavolo non ci ha pensato prima?
-E in più, dovete lavorare in squadra architettando gli scherzi migliori e provando a collaborare.- Fa una pausa ad effetto.
-Rose e Scorpius lavorare insieme, come Lily e Rachel. No, non fare quelle espressioni! Hugo, carissimo, tu stai con le due ragazze per cercare di mantenere la calma. Scusa amico.-
Poi si volta verso Violet e Lysander. -Vì,tu sai già cosa devi fare. Lys, scusa, ma non hai la minima idea di come si organizzi uno scherzo! E poi non dai molti problemi; siete liberi.-
I due si guardano e alzano le spalle, mentre Rose e Scorpius si stanno ancora guardando in cagnesco.
-Lorcan, tu vai a rassicurare Logan.-
Negli occhi color prato del ragazzo c'è un luccichio strano, misto tra rabbia e tristezza.
-No.- pronuncia con voce debole, per poi abbassare lo sguardo. Albus lo squadra, incenerendolo con lo sguardo, così Lorc si affretta a spiegare:-Mi ha mentito, non si è aperto con me. Lui non si fida.- la voce quasi rotta del ragazzo è l'unico motivo per cui Albus non lo aggredisce verbalmente, ma viene preceduto da Lysander.
-Fratello, sei serio? Hai una cotta per Logan dal quarto anni! Sì, sembra che io non mi accorga delle cose, vero? Anche un cieco avrebbe notato il modo in cui lo guardavi mentre anche solo passava per i corridoi! E ora che finalmente avete iniziato questa 'cosa' vuoi davvero rovinare tutto? Vai da lui e non farti intimidire da un francesino del cazzo.-
Tutti si voltano verso il più chiuso dei due gemelli, chi con sguardo sorpreso o chi, come Lily, con sguardo incantato. Sul volto della rossa si dipinge un gran sorrisone che fa perdere un battito al cuore del biondo Corvonero.
Lorcan intanto si illumina e corre verso il piano superiore.
-E ricordatevi.- aggiunge Albus rivolto ai coinquilini. -Non si tratta dei vostri intrugli amorosi o delle vostre litigate senza senso. Qui si tratta di un nostro amico, che vale molto di più di qualche problema causato da uno stupido gioco babbano.-
Prende un respiro e continua:-È vero è solo un ex, potete pensare. Ma tutte le sicurezze di Logan sono crollate con lui. Con lui ha capito di essere gay, ha capito cosa significa perdere la testa per qualcuno e ha capito cosa significa illudersi. Magari è qualcosa di stupido per voi, ma per quel ragazzo che fa di tutto per strapparci un sorriso, non lo è. Quindi, all'opera!-
Detto questo si gira di scatto prendendo per il polso James: -Tu.- ringhia a bassa voce. -Stai con me, così magari eviti di fare casini.-
Il più grande dei Potter, con lo sguardo vacuo e stupito, segue il fratello senza battere ciglio. Non era lui il leader di casa Potter?

Ufficio della preside, Hogwarts, stessa ora.

La McGrannit sospira, sedendosi pesantemente sulla poltrona di velluto del suo ufficio: ha appena litigato con uno studente francese che voleva infiltrarsi nella Casa; ovviamente lo ha cacciato via rifiutandosi pesantemente. Da quando quell'idea per aiutare i suoi studenti a collaborare si era trasformata in una soap opera? -Minerva, guarda.- la voce addolcita del professor Silente la risveglia dai suoi pensieri e sbuffa sonoramente.
Cos'avranno da dire adesso, quelle pettegole?
Ma quando alza gli occhi, si ritrova davanti allo schermo che aveva installato tempo fa il secondogenito dei Potter che parla in modo diretto ai suoi amici e sta annunciando il suo piano. Nonostante il modo di 'annientare' Simón non è proprio da buon Grifondoro (non per niente Albus è un Serpeverde) l'idea di collaborare per un amico, nonostante i precedenti, la sorprende.
Che quell'esperimento stia davvero funzionando?
-Dovevi far rimanere il ragazzo.- proclama Severus.
-No.- la voce della McGrannit è ferma e decisa.
È e rimane lei la preside di Hogwarts.
-L'esperimento è stato fatto per i miei 10 studenti; va bene il signor James Potter, che comunque li conosce tutti, ma non possiamo far entrare cani e porci.-
Albus annuisce, per una volta d'accordo con la preside e non con il suo amico quadro.
-Però potresti sempre far credere loro di aver accettato, comunicando con la lettera che presto sarebbe arrivato un altro giovane. Così loro collaboreranno e il tuo caro esperimento andrà a buon fine.-
-Una specie di effetto placebo?-
-Una specie.-
E allora la McGrannit sorride e, con un altro sospiro, prende carta e penna; spera di star facendo la cosa giusta.

 
 Giorno 6, ore 16:00

Scorpius e Rose sono ritirati in salone, assorti, mentre guardano il cartellone che avevano davanti. Hanno mandato Lily, Rachel e Hugo a prendere varie cose da Zonco e da Mielandia.
Rose si sta sgranocchiando una matita e Scorpius non può fare a meno di osservare ogni singolo movimento della rossa.
-Rose, le matite sono fatte per scrivere, non per essere mangiate.- la rimprovera lui. Lei gli lancia uno sguardo indifferente e con un sospiro poggia la penna. Scorpius sgrana gli occhi: è la prima volta che vede Rose che fa una cosa che le viene detta. E in quel preciso istante nell'aria si sente qualcosa, che tutti e due percepiscono, ma nessuno dei due vuole affrontare: aspettativa. Questo momento sembra esser fatto a posta per parlare di quello che era successo con la bottiglia. Si guardano negli occhi.
Rose percepisce qualcosa nelle sfumature grigiastre-azzurrine di lui e non rendendosi conto che sono molto vicini a lei. Una mano delicata le accarezza la guancia e si ritrova spaesata, gli occhi persi in quelli suoi.
All'improvviso la porta si apre e si sentono gli schiamazzi dei ragazzi che erano tornati pieni di buste. I due si allontanano immediatamente e Rose fissa il muro davanti a lei, la mano stretta intorno alla matita che non ha più voglia di masticare.
L'ultima cosa che sente è:-Anche a me è piaciuto.-











Nota di quelle due pazze della autrici:
Hola chicos(?), che dire? Siamo sparite per un periodo infiniiiito, ma cerchiamo di farci perdonare con questo capitolo abbastanza lungo.
Allora all'inizio del capitolo vediamo Rachel e i ricordi di James. Non trovate che i piccoli Rach e James, siano adorabili? (le piccole Rose e Lily sono sempre uguali, niente da fare).
Logan pensa al periodo un po' buio della sua vita in cui si è fatto fregare da un 'francesino del cazzo' e si rimarca l'amicizia tra Rachel e Log. Poooi, arriva Simòn, che è una persona abbastanza insignificante e si vede subito quanto Scorpius, Albus e Rachel tengano a Logan. Lorcan, geloso marcio, è un amore; mai toccare ciò che un Tassorosso ama! Abbiamo anche aggiunto una vena ironica con la melodrammaticità di Rachel. Poi, vogliamo parlare di Albus? Maty ha amato scrivere quella parte; voi cosa ne pensate? Albus non è solo il migliore amico di Rose e Scorpius e il fratello del grande James, è anche un essere pensante, estremamente intelligente e anche estremamente travagliato. Non è facile essere un Potter. Per quanto riguarda James, è un po' un idiota ma lo si ama per questo. Albus ha preso coraggio e ha fatto capire chiaro e tondo che a nessuno frega un cazzo se siete depressi per motivi futili, bisogna collaborare! Vi è piaciuto questo Albus? E l'uscita di Lysander? Vorremmo far notare che entrambi erano fratelli messi un po' nell'ombra, uno da James e Lily e l'altro da Lorcan, e in questo capitolo hanno tirato fuori le palle.
Ah la grande Mc è tornata e stavolta ha tenuto testa alle due comare! Infine la parte tra Rose e Scorpius... A voi il giudizio!
Ci scusiamo ancora per il ritardo!
Ah si, e se avete Twitter e se volete commentare la storia potete usare l'hashtag #UnaCasaPerDieci, ci sembrava un'idea carina
Stay tuned,
Maty&Ginny.
  
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