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Autore: Nuel    08/02/2016    2 recensioni
James, Albus e Rose tornano a scuola, ma Hogwarts è, come sempre, luogo di misteri oltre che di magia e stregoneria e un nuovo enigma terrà impegnati i fratelli Potter e i loro amici.
◊ Serie: Imago Mundi
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Imago Mundi ϟ'
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Attività extracurricolari




La settimana successiva, iniziarono le selezioni per i nuovi giocatori di Quidditch. Fred aveva afferrato la lista preparata dal professor Sylla e si era precipitato da James e Albus perché fossero i primi ad apporvi i loro nomi.
    L'anno precedente, Bolt si era diplomato ed ora il ruolo di cercatore era libero; il problema, semmai, era che fosse l'unico posto libero e subito dopo aver scritto il proprio nome, James si voltò verso Albus, porgendogli la pergamena con mano tremante.
    Albus, comodamente seduto sulla poltrona accanto alla sua, nella sala comune di Grifondoro, guardò la pergamena e scosse la testa. Da quando, tre giorni prima, James gli aveva consegnato la pergamena misteriosa sottratta a Lucius Malfoy, Albus Potter continuava a fissarla. Anche in quel momento, mentre teneva sulle ginocchia il libro aperto di Storia della Magia, la teneva davanti agli occhi, usandola come segnalibro.
    «Al…», lo chiamò James, con voce incerta, «è per quello che è successo l'anno scorso? Per quello che ti ho detto?». Il suo tono tradiva il senso di colpa, e Albus gli sorrise comprensivo.
    «No, James. Non mi è mai interessato giocare a Quidditch», gli rispose accarezzando la pergamena.
    «Ma tu sei più bravo di me!», protestò James. «E papà se lo aspetta», aggiunse un po' teso.
    Albus si spinse un po' indietro sulla poltrona, raddrizzando la schiena e guardò James con aria seria. «Papà non è qui e tu ti meriti di entrare in squadra molto più di me. Inoltre…», aggiunse prima che James lo interrompesse, «penso di entrare nel Club dei Duellanti assieme a Martin. Non avrei tempo per fare entrambe le cose e studiare».
    James chiuse la bocca di scatto. «Non lo sapevo», gli disse e non poteva immaginare che Albus avesse deciso di accettare l'invito di Martin nel momento in cui lui gli aveva porto la lista.
    Albus era perfettamente consapevole di quanto James amasse il Quidditch e non si sarebbe mai messo tra il fratello ed il suo sogno, inoltre, più guardava la pergamena e più gli sembrava che i segni che riusciva a scorgere avessero un senso e, fosse stato per lui, non si sarebbe dedicato ad altro che alla risoluzione di quel mistero.
    Una settimana dopo, però, non era ancora arrivato a capo di nulla, e quando Rose lo chiamò a gran voce, facendogli presente che erano in ritardo, trasecolò chiedendo alla cugina per cosa fossero in ritardo.
    «La selezione, Albus!», rispose lei, spazientita e Albus scattò in piedi, chiedendosi come avesse potuto dimenticarlo. Corsero fuori dalla torre di Grifondoro, in cui non era rimasto praticamente nessuno e scesero le scale con tanta fretta che Rose rischiò di cadere nello scalino a trabocchetto. Attraversarono il prato col fiato corto e, finalmente, arrivarono al campo da Quidditch.
    Sembrava che non solo i Grifondoro, ma almeno mezza scuola si fosse data appuntamento lì. C'erano anche Scorpius e Lotus, seduti vicino a Louis e a Martin, che aveva tenuto loro due posti liberi.
    «Albus! Rose!», li chiamò Scorpius, un sorriso enorme sul viso pallido.
    «Come sta andando?», si informò subito Rose, accomodandosi accanto al Corvonero.
    Scorpius si sporse verso di lei, «Se James continua a volare così, quest'anno sarà dura battervi!», rispose allegro.
    «E a te come è andata?», chiese Albus, e Scorpius sbuffò, esibendo un piccolo ghigno soddisfatto.
    «Come vuoi che sia andata? Ovvio che sono in squadra!».
    «Avete già fatto le selezioni?», chiese Rose, un po' dispiaciuta.
    «Stamattina», rispose Scorpius.
    «Avrei voluto vedervi», gli disse, mettendo un broncetto. «Avrei fatto il tifo per te».
    Scorpius scosse la testa. «Meglio che tu non sia venuta...», le disse lui, volgendo lo sguardo attorno, cercando qualcuno, ma in quel momento lo stadio fu scosso da un'ovazione e Scorpius e Rose alzarono immediatamente lo sguardo.
    «Cos'è successo?».
    «Se guardaste, invece di chiacchierare, lo sapreste!», la rimbrottò Louis.
    «James ha preso il Boccino!», disse Martin, concitato. «Ha fatto una cosa strana e il Boccino gli è entrato nella manica», cercò di spiegarsi.
    «Un perfetto Plumpton Pass!», esclamò Louis, e Albus sorrise verso il cielo, dove  James stava ancora volando.
    Il resto della squadra volava verso di lui, Fred in testa, per battergli una mano sulla spalla e congratularsi con lui per l'ottima finta. Si erano presentati solo due candidati per il ruolo di cercatore, e in gran parte era colpa di Fred, che aveva tenuto la lista nascosta più a lungo che aveva potuto, ma, per la verità, tutti quelli che avevano visto la prova di James, l'anno precedente, ovvero tutti i Grifondoro ad eccezione di quelli del primo anno, sapevano che il posto in squadra sarebbe stato suo.
    L'altro candidato si era arreso dopo che un Bolide aveva colpito la coda della sua scopa, facendogli perdere il controllo del manico. Non aveva volato male, ma si era spaventato e Stretton, dopo averlo bloccato con una presa degna di un portiere, gli aveva detto che erano “cose che capitavano”. Erano bastate quelle parole a lasciare James unico aspirante in corsa, ma Stretton aveva voluto continuare il provino fino in fondo e James era stato ben lieto di dargli tutte le dimostrazioni d'abilità che voleva.
    I Grifondoro provarono alcune formazioni di gioco e la selezione si trasformò in un primo allenamento con estrema naturalezza: James conosceva gli schemi di gioco della squadra del suo dormitorio ed era a proprio agio sulla scopa come sulla terra ferma.
    I giocatori scesero dalle scope solo verso l'imbrunire e James era sudato e felice. Il resto del clan Weasley aprì l'invasione del campo da parte degli spettatori rosso-oro per andare ad abbracciarlo e congratularsi con lui e quella giornata si chiuse con una piccola festa nella sala comune di Grifondoro, a base di tartine e burrobirra che gli studenti più grande erano riusciti ad ottenere dagli elfi domestici.
    «Cosa avrà voluto dire Scorpius, oggi?», chiese Rose, all'improvviso, tra uno sbadiglio e l'altro, poco prima di andare a dormire.
    «Non lo so, ma domani posso chiederlo a Martin e Lotus», le rispose Albus.

Il giorno successivo si tenne la prima riunione del Club dei Duellanti. Al tavolo degli insegnanti, durante la colazione, era comparso un mago sconosciuto, dalla chioma folta e rossa come la barba appuntita e la veste di uno sgargiante verde. Chiacchierava allegramente col professor Serendip e le loro risate altisonanti facevano contorcere l'espressione del professor Sylla, come se fosse vittima di tremendi dolori addominali.
    L'identità del mago venne svelata quando gli iscritti al Club dei Duellanti si presentarono in Sala Grande, nel primo pomeriggio. I tavoli erano stati addossati alle pareti in modo da lasciare un ampio spazio libero al centro della sala, dove si trovavano il professor Serendip e il mago sconosciuto.
    «Buongiorno, sono il professor Ektor Sharp», esordì con una forte inflessione irlandese, «il vostro insegnante di duello magico».
    Un mormorio di sorpresa si sollevò tra gli allievi e alcune mani si alzarono per attirare l'attenzione dei due insegnanti.
    «Noi pensavamo che sarebbe stato il professor Serendip il nostro insegnante», disse qualcuno e in molti annuirono prima che il docente di Difesa Contro le Arti Oscure facesse segno agli studenti di fare silenzio.
    «Ho chiesto io al professor Sharp di prendere il mio posto in questo corso, così che possiate imparare con qualcuno di altamente qualificato. Il professor Sharp è uno degli onorevoli membri dell'associazione dei Maghi Duellanti d'Irlanda…».
    «I Maghi Duellanti del Trinity di Dublino!», esclamò sottovoce Lotus. «Quando lo saprà Scorpius gli verrà un infarto!».
    Albus e Martin lo guardarono senza capire e Lotus li guardò con incredulità. «I Maghi Duellanti del Trinity sono i migliori del mondo! Hanno una tradizione antichissima! Molti Maestri del Trinity sono persino sulle figurine delle cioccorane!».
    «Wow!», commentò Martin, guardando Albus come se si aspettasse che lui ne sapesse qualcosa, ma Albus si limitò a scuotere il capo. Per lui, non era poi questa gran cosa finire nelle figurine delle cioccorane, dato che suo padre, zio Ron e zia Hermione e anche il professor Paciock, che frequentava abitualmente casa sua, erano finiti su quelle figurine dopo la guerra contro Voldemort.
    «Alcuni antenati di Scorpius hanno avuto dei membri del Trinity come insegnanti di duello e papà e il signor Malfoy ci hanno promesso di trovarci un insegnante di duello dell'associazione dei Maghi Duellanti d'Irlanda, quando saremo più grandi!», continuò Lotus, emozionato come lo era James quando si parlava di Quidditch.
    Il professor Sharp li fece dividere in coppie, mostrò loro la posizione corretta, il modo in cui impugnare la bacchetta e come inchinarsi di fronte all'avversario. Albus notò come Lotus sembrasse già conoscere i dettagli formali e come spasimasse dalla voglia di usare qualche incantesimo.
    «Alzate il braccio... puntate… mantenete la posizione», ordinò l'insegnante, mentre passava tra di loro correggendo la postura del polso o del gomito o l'impugnatura della bacchetta. «Mantenere la posizione può essere difficile, ma è ciò che differenzia un duellante da un comune mago che sostiene un duello… Molto bene!», commentò osservando Lotus. «Il tuo nome, giovanotto?».
    «Lotus Zabini, signore».
    «Non mi aspetto che tutti impariate ad utilizzare una tecnica esteticamente perfetta. Mi aspetto che impariate a padroneggiare alcuni incantesimi di attacco e di difesa in maniera efficace…», continuò abbassando di poco il braccio di Albus «tuttavia, essendo la prima lezione, voglio mostrarvi la giusta postura, così che possiate cercare di replicarla… Protego!», esclamò poi, all'improvviso, piroettando su se stesso, dando forma con apparente facilità ad uno scudo che deviò uno Schiantesimo arrivato da chissà dove.
    Alcuni studenti urlarono, si misero a correre, radunandosi vicino alle pareti, mentre il professor Sharp osservava con attenzione la sala, poi, d'un tratto, scattò, spostandosi di lato proprio quando un nuovo incantesimo silenzioso di abbatté dove lui si trovava un attimo prima.
    «Expelliarmus! Homenun Revelio!», pronunciò quindi, in rapida successione, e un sorridente professor Serendip comparve, applaudendo la dimostrazione del suo amico. La sua bacchetta era finita nella mano libera del Duellante che ridacchiava soddisfatto.
    «Era Disilluso!», soffiò Martin e quelle parole accesero qualcosa nella mente di Albus. Mentre gli studenti tornavano ad accerchiare gli insegnanti, entusiasmati dalla dimostrazione, Albus rimase vicino alla parete, pensando.
    Quella sera, raccontò l'accaduto a Rose e James, mentre finivano i compiti, nella Sala Comune della loro Casa; come il professor Serendip si fosse reso invisibile ed avesse attaccato a sorpresa il nuovo insegnante e come l'altro si fosse difeso e l'avesse reso nuovamente visibile.
    «Stai pensando che le parole di quella pergamena possano essere disilluse?», gli chiese Rose, sotto voce, per non essere sentita da altri e Albus annuì.
    «Non so, mi sembra difficile che qualcuno abbia disilluso solo il testo», obiettò lei.
    «Forse, temeva che se avesse disilluso tutto il libro, l'avrebbe perso», si intromise allora James. «Invece, disilludendo l'inchiostro, ne avrebbe solo impedito la lettura».
    «È un incantesimo complesso, ma un sacco di maghi lo sanno usare e soprattutto, un sacco di maghi conoscono la formula per scoprire una disillusione», insistette Rose. «Possiamo imparare l'incantesimo e provarci, ma non credo sia la soluzione che cerchiamo».
    «Cosa state confabulando?», Louis arrivò alle spalle di James, aggirò il divano e si sedette accanto a lui. «Com'è andata la lezione di Duello?».
    «La stavo giusto raccontando. Lotus sperava che venissi anche tu», rispose Albus, ma Louis si strinse tra le spalle.
    «Sono stato impegnato», si scusò, senza dare ulteriori spiegazioni.
    «Hai chiesto a Lotus?», Rose diede una piccola spinta ad Albus, che sembrò impiegare un paio di secondi a capire a cosa la cugina si riferisse.
    «Mi sono dimenticato! Scusa».
    Rose mise un piccolo broncio, ma subito tornò a sorridergli. «Non importa».
    «Chiedergli cosa?», chiese allora James, che ignorava del tutto la faccenda.
    «Una cosa che ci stava dicendo Scorpius quando tu hai preso il Boccino, ieri», gli disse Rose. «Gli avevo detto che avrei voluto andare alla sua selezione per fare il tifo e mi ha detto che è stato meglio che non sia andata, ma non ha detto perché».
    Louis sbuffò e gli occhi dei cugini si concentrarono su di lui, che incrociò le braccia sul petto e sbuffò di nuovo, prima di parlare. «Dominique c'era andata», esordì con tono duro, «ma quell'idiota di Flint s'è arrabbiato e l'ha mandata via, insinuando che li stesse spiando!».
    «Ma è ridicolo!», esclamò Rose scandalizzata. «E meno male che è il suo ragazzo!».
    «Infatti Dominique è ancora arrabbiata con lui. Ho passato tutto il giorno a cercare di calmarla», disse rivolgendosi ad Albus.
    «Io lo odio quel Flint!», sibilò James, scuro in viso, ma Louis scrollò le spalle di nuovo e si alzò in piedi. «Muovetevi a finire i compiti, si sta facendo tardi». Li salutò e salì le scale che portavano al dormitorio maschile.
    «Vado anche io, buonanotte», disse Rose, chiudendo i libri e arrotolando la pergamena su cui aveva scritto il suo tema di Pozioni lungo quarantacinque centimetri.
    Quando Rose ebbe lasciato la Sala Comune, James guardò Albus con espressione seria e gli chiese: «Ma cosa ha scritto per fare un tema così lungo?».
    Albus sbuffò e tirò un calcio al fratello, indicandogli le scale. Avrebbero fatto meglio ad andare a dormire anche loro.
    
____________________________

Note:
Plumpton Pass
Azione del Cercatore: uno sbandamento in apparenza frutto di distrazione per cui il Boccino si infila su per una manica. Prende il nome da Roderick Plumpton, Cercatore dei Tornado di Tutshill, che utilizzò l'azione nella sua famosa presa da record del Boccino nel 1921. Benché alcuni critici sostenessero che si trattò di un incidente, Plumpton affermò fino alla morte di averlo fatto di proposito. [Il Quidditch attraverso i secoli]

Sir Ettore è il padre adottivo di Re Artù/Semola nei romanzi della serie “Re in eterno” di Terence Hanbury White. Il film Disney “La spada nella Roccia” è ispirato al primo libro della serie.

In Inghilterra i duelli erano molto diffusi, in particolare in Scozia ed Irlanda nel corso del XVIII secolo. Il codice dei duelli irlandesi, pubblicato in diversi trattati anonimi alla fine del Settecento, è particolarmente rigoroso: rappresentava una società irlandese aristocratica molto affezionata alla pratica del duello, in particolar modo il Triniity College di Dublino era famoso come pericoloso focolaio di duelli tra gentiluomini. La pratica del duello in Gran Bretagna riguardò sempre e solo aristocratici e militari; solo dopo il 1820 cominciarono a verificarsi duelli tra borghesi "meccanici": proprio questo aspetto, secondo Antony Appihà (in "Le regole dell'onore") contribuì, più della stretta legislativa, a rendere il duello desueto. Comunque ancora negli anni venti-trenta del XIX secolo il duello era molto diffuso, tanto che l'irlandese primo ministro Duca di Wellington, eroe nazionale, mentre era in carica si sentì obbligato ad un duello con un membro dell'opposizione che lo aveva insultato. Va anche aggiunto che nel XIX secolo i duelli britannici non erano quasi mai all'ultimo sangue, anche se generalmente combattuti con le pistole, armi che, a differenza delle spade, non permettevano di dosare la violenza. Le regole del duello irlandese si diffusero notevolmente sia in Inghilterra che nelle colonie inglesi, dove il duello "passò di moda" verso la metà del XIX secolo, in maniera analoga a quanto avvenuto nella metropoli. [Wikipedia]

Come sempre, grazie a chi segue questa storia, pur restando in silenzio, e a Ladyriddle che, invece, commenta. :P
Vi aspetto sulla mia pagina FB! ^^

 
   
 
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