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Autore: VirginMonkey    08/02/2016    7 recensioni
"Fino a quel momento era andato tutto bene.
- Chi è il tuo preferito fra di noi? –
Appunto."
Piccola fic a due puntate. Enjoy ;)
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Seconda parte
 

- Dobbiamo andare a fare shopping, ora –
Selena aveva pronunciato quell’affermazione, stoica, come se avesse dovuto compiere una missione governativa.
Lei ed Emi avevano salutato Jessica da neanche un minuto che già si stavano mettendo all’opera per prepararsi per la serata che le attendeva.
Avevano pianificato tutto la sera precedente.
Dopo aver mandato la più giovane a letto, Emi le aveva raccontato tutto. Dire che l’altra aveva sgranato gli occhi è niente in confronto a come realmente aveva preso la cosa. Aveva cominciato ad aver caldo, a sventolarsi qualsiasi cosa le capitava sotto mano, era scattata in piedi in direzione del frigo e tracannato un bicchiere d’acqua tutto d’un fiato. Poi s’era finalmente calmata e aveva cominciato a buttar giù un piano d’azione.
Selena era l’amica pazza di Emi. Mora, capelli lisci e occhi tondi verdi, era impulsiva, egocentrica, vanitosa, isterica, festaiola e sicura di sé.
Però era anche dolce, altruista, intraprendente, sempre con una parola pronta per tirare su di morale chi era giù. Non mostrava mai la propria sofferenza agli altri, tanto che l’unica volta che Emi l’aveva vista piangere distrutta per la morte del proprio nonno si era trovata spiazzata e incapace di consolarla come avrebbe dovuto. Selena era quella forte, quella che nessuno si scordava per la sua verve. Ma quella volta aveva dimostrato che anche lei dopotutto poteva crollare, nonostante sapesse rialzarsi molto in fretta.
Emi con lei si sentiva a suo agio. Parlavano di tutto, ma tutto tutto! Sulla sfera sessuale venivano fuori discorsi davvero produttivi.
Quindi per quanto a volte fosse davvero pesante sopportarla, Selena era un’amica fondamentale a cui non avrebbe mai rinunciato.
In quel momento le due si stavano dirigendo in macchina verso il centro per procurarsi scarpe, accessori e vestiti per l’outfit della serata.
Una volta parcheggiato, nel giro di dieci minuti si erano fiondate dentro il primo negozio e stavano già selezionando i capi da provare.
- Pizzo per te –
- Perché per me? Per te tipo no? –
- Sei tu quella che deve portarsi a letto il tipo –
Emi la guardò con noia – Sel, per cortesia –
L’accusata si girò verso di lei – Che ho detto? Dimmi che non ci speri –
- Ma cosa?! Non so come andrà la serata, non punto a quello – asserì Emi, che si concentrò di nuovo sul tubino che aveva appeso davanti.
- Si si lo so, tu agisci sul momento – sembrò fermarsi lì.
E invece no – Comunque tu ci andrai a letto, quindi lingerie in pizzo nero ok? Sta bene con la tua pelle bianca –
Emi sospirò rassegnata, ma si mise a ridere – Senti, e per te? –
- Qualcosa di super sexy, ovvio. Devo mostrarle queste qui davanti no? – e tutta orgogliosa, Selena si sollevò la propria coppa D.
Emi ridacchiò – Vedi di non esagerare – e andò in camerino a provarsi i capi selezionati.
In tarda mattinata il rapper coreano l’aveva informata di dove e quando trovarsi quella sera. Le aveva anche scritto il codice da mostrare alla security del locale per poter aver accesso alla loro area.
Lei l’aveva avvertito che sarebbe venuta anche Selena.
Doveva ammettere  che quando aveva ricevuto il suo messaggio si era un po’ fatta prendere dal panico. Aveva davvero il numero privato di una celebrità nel telefono e neanche di una qualsiasi, ma di un tipo che faceva sciogliere i cuori di migliaia di ragazze.
Ora aveva il terrore di lasciare il cellulare da qualche parte che non fosse in mano sua.
Ok, doveva calmarsi. Due tre respiri profondi e l’ansia sarebbe passata.
 
*
 
Ma lo specchio, chi lo aveva inventato?
Forse un unico inventore non esisteva. Avrebbe dovuto guardare su Wikipedia.
Tuttavia, nel caso ci fosse stato davvero un individuo, non sapeva se odiarlo o amarlo.
Quell’oggetto creava dipendenza.
Emi non riusciva a fare a meno di guardarsi su qualsiasi superficie che fosse abbastanza riflettente da poterle permettere di osservarsi in modo soddisfacente.
Solo che non lo faceva per ammirarsi, lo faceva per controllarsi.
Il solo pensiero che qualche capello potesse essere fuori posto la faceva stare male.
Maniaca del controllo, proprio.
Era da circa una quarantina di minuti che se ne stava davanti lo specchio della camera di Selena per darsi l’ultima “ritoccatina”.
L’amica fece il suo ingresso in stanza, dopo essere stata in bagno anche lei per almeno mezzora.
Guardò Emi e le venne da ridere – Guardala, sempre a sistemarsi ogni minimo dettaglio -
- Ovvio. Sono i dettagli a fare la differenza, sai? – In quel momento era concentratissima a sistemarsi la sua folta chioma. La gente le faceva sempre mille elogi per quella, ma loro non avevano idea quante pene Emi doveva patire nel sistemarsela a dovere per non sembrare Esmeralda del Gobbo di Notre Dame.
- Emi, sei figa da morire – Selena le si era fatta vicina e la stava guardando ammirata per davvero – Lascialo in pace quel ciuffetto, sei bellissima in ogni caso –
La ragazza si lasciò sfuggire un sorrisino riconoscente e osservò il proprio riflesso.
Dalla morbida maglia luccicante in amaranto scuro sbucava una spalla, sulla quale si intravedeva la spallina del reggiseno in pizzo nero, come consigliato da Selena. Al di sotto, gli shorts beije le aderivano perfettamente a quel bel lato B che si ritrovava – viva la vanità.
Aveva raccolto i capelli in modo un po’ disordinato, con qualche ciuffetto mosso che le andava ad incorniciare il viso.
Guardò i suoi grandi occhi. Era riuscita a dare risalto alla loro forma, senza appesantirli con troppo ombretto, rendendoli luminosi e lievemente più allungati.
Erano loro il punto di forza del suo viso, così aveva evitato di dare troppo colore alle labbra, passandoci sopra solo un filo di rossetto rosa carne.
L’amica aveva ragione. Era bella e lei si piaceva.
Si girò verso Selena – Sei parecchio figa anche tu –
La mora era in una mise decisamente più provocante della sua. Aveva optato per un abitino sui toni del nero e del verde, aderente su tutto il corpo, che concentrava l’attenzione sul decolleté proprio come desiderava. Capelli liscissimi e lucenti, avrebbe fatto girare la testa a parecchi maschioni.
Al suo complimento, la ragazza si mise in posa per essere ammirata meglio.
Scoppiarono a ridere entrambe e le due si scollarono finalmente dallo specchio.
Emi andò ad indossare con attenzione gli accessori metallici neri e argento che aveva scelto precedentemente. Il tintinnio che echeggiava ai vari movimenti le dava piacere.
Percepiva Selena osservarla - Se stasera non ti vedo, basta che mi metta a seguire il suono del ferramenta –
Emi non si trattenne dal ridere, dandole della “Deficiente”.
Si sedette sul letto per infilarsi i sandali scuri e l’altra le lanciò uno sguardo incerto – Sei sicura che quelli siano ok? –
Alla vista troppo alti, erano in verità incredibilmente comodi per via di quella magica trovata chiamata plateau – Tranquilla, sono perfetti –
Per cosa?
Tutto l’insieme, dalla maglia traspirante alle scarpe che non le avrebbero ucciso il metatarso, era stato pensato con cura in ogni dettaglio, perché Emi quando usciva aveva una priorità imprescindibile.
- Non mi fanno male a ballare -
Il corpo della ragazza con la musica si muoveva da solo e quella sera non ci sarebbe stato coreano a trattenerla.
 
*
 
- Prego –
Passare davanti a tutta quella gente in fila faceva un certo effetto.
- Mi sento una vip – le sussurrò Selena.
Emi poteva dire lo stesso. Appena erano arrivate avevano entrambe sgranato gli occhi di fronte all’ammasso di persone dietro al cordone di velluto rosso che attendevano buone buone di entrare.
“Andiamo dal gorilla” le aveva detto l’amica, tirandola per un braccio.
Quando gli mostrò il codice sul display del cellulare e la ID su richiesta, poteva sentire gli occhi di quei poveri disgraziati che al contrario di lei stavano aspettando da forse più di un’ora la possibilità di entrare a divertirsi e che, comprensibilmente, le lanciavano silenziose imprecazioni.
Il tizio della security le fece passare dopo qualche attimo e loro poterono finalmente tirarsi via da quella fastidiosa situazione, accolte dalla musica a tutto volume.
Appena entrata, ad Emi tornò in mente quando il coreano le disse che Jessica non sarebbe comunque potuta venire perché minorenne.
Il palco e i vari cubi e gabbie cilindriche sparsi in giro erano occupati da spogliarelliste che spesso e volentieri indossavano come unico pezzo di stoffa dei perizoma succinti e luccicanti. A mascherare la parte superiore erano originali body painting oppure copri-capezzoli dalle forme più fantasiose. Collane, bracciali, copricapi giganti e pitoni piumosi accompagnavano ad ogni movimento i loro corpi provocanti e sensuali.
Cazzo, figata sto posto.
Non per le ballerine ammalianti, ma l’intero locale era stupendo. Era grande, a due piani, con una zona dedicata solo ai bar,  un enorme terrazzo circolare che dal piano superiore dava sulla pista, arredamento minimal ed imponenti lampadari di cristallo che regalavano all’ambiente un tocco chic.
La gente era tutta ben vestita e beveva Cosmopolitan e Bellini su bicchieri raffinati, mentre luci soffuse la coloravano di rosso, viola e blu.
In quel momento il dj suonava un remix di We are your friends dei Justice e in pista c’era già chi ballava nonostante la serata non fosse cominciata da molto.
Salita al piano superiore, Emi percepì fin da subito un’atmosfera diversa. Sebbene tutti potessero andare lassù, le persone lì sembravano ancora più selezionate di quanto già non fossero all’ingresso. Il piano era costituito solo da privé arredati da ampi divanetti bianchi, separati dal resto della location da sbarre di ferro nere come se fossero stanze carcerarie. Il vibe lugubre tuttavia non sussisteva affatto, grazie anche alle lunghe e pesanti tende che venivano tirate per concedere quella privacy che era loro di diritto, facendo incuriosire chi passava di fianco su ciò che potesse succedere là dietro.
Emi e Selena si diressero verso una zona ancora più appartata ed esclusiva situata su di un soppalco, chiamata Super Privé.
Nome osceno.
Ebbene, quel “Super Privè” era proprio il posto che G-Dragon le aveva indicato nel messaggio insieme al codice di accesso.
Appena le due ragazze si avvicinarono, in cima alle scalette Emi riconobbe la figura di Daesung – di cui si ricordava il nome solo perché lo associava ai Muse - che se ne stava con i gomiti appoggiati alla ringhiera nera, con aria di uno che si sta rilassando osservando chi passava per di là.
Nel preciso istante in cui posò gli occhi su di lei, subito un enorme sorriso gli si formò sulle labbra, al quale la ragazza ricambiò istintivamente.
- Ciao Daesung! – lo salutò abbracciandolo.
Il ragazzo fece altrettanto con calore – Jiyong ci ha detto che saresti venuta anche tu! È bello rivederti! – cercò di spiegarle sovrastando la musica.
Emi lo guardò un attimo confusa. Jiyong? – Scusa, chi? –
Daesung parve capire all’istante e rise – G-Dragon, Jiyong è il suo vero nome –
- Ah – poi si ricordò dell’amica e si fece in disparte per presentarla al coreano – Quest-
- Ciao Emi! –
Non riuscì a finire che un allegro Seungri le si avvicinò con in mano quello che appariva un Sex on The Beach.
Da segnare nella lista mentale dei drink da prendere.
Salutò con piacere Seungri e poi prese sotto braccio l’altra ragazza, ancora in attesa di essere presentata – Questa è Selena, la mia amica che molto gentilmente mi sta ospitando a casa sua in questi giorni –
La bella mora porse la mano ad entrambi e se il ragazzo platino cercò di essere discreto, non lo fu altrettanto l’altro che indugiò, abbastanza da farsi notare, sul suo decolleté.
Emi ghignò, le previsioni di Selena si stavano rivelando corrette.
Entrambi i ragazzi si erano dimostrati più calorosi rispetto al giorno prima. Probabilmente l’atmosfera rilassata di quel momento contribuiva a far sì che si facessero meno problemi ad approcciarsi.
Vennero accompagnate dentro al privé. Trovarono gente che si divertiva, beveva e ballava. Come si era aspettata erano per lo più coreani o di origini coreane, ma notò anche qualche tratto occidentale. Due in particolare le risultarono alquanto familiari, anche se non li aveva mai visti di persona.
Non può essere.
E invece era. Nell’angolo in fondo un uomo ed una donna stavano allegramente discorrendo, con due bicchieri a testa di quello che ad occhio pareva Champagne.
Erano Jeremy Scott e Anna Dello Russo.
Emi sgranò gli occhi e andò a coprirsi con una mano la bocca per trattenere un Ohmmioddio di puro stupore.
Si girò di scatto verso Selena  - Sel! Guarda chi c’è lì! – le disse indicandole i due personaggi con un cenno della testa.
L’amica li scrutò qualche secondo, per reagire poi allo stesso modo della compagna.
- Dio non ci credo! –
- Neanche io! –
Per due  appassionate di moda come loro, il poter incontrare da così vicino due icone di quel mondo – si, anche la Dello Russo che ora aveva due enormi ciliegie rosse sulla testa – era qualcosa di straordinario.
- Certo che questi coreani hanno proprio belle amicizie eh? –
Emi rise, ma poi la sua attenzione venne richiamata quando avvertì un braccio appoggiarsi senza permesso sulle sue spalle. Guardò alla sua destra e si ritrovò faccia a faccia con un G-Dragon contento e sorridente.
- Ciao! – le disse.
- Ciao –
Il coreano mostrò del tutto i suoi denti bianchissimi, finendo per contagiare con il suo buonumore anche Emi - Quando sei arrivata? –
- Non da molto, pochi minuti in realtà –
Lui la osservò in viso e poi si fece più vicino al suo orecchio – Sono contento che tu sia venuta –
Emi non riuscì a non distendere ancora di più il suo sorriso. Spostò lo sguardo verso Selena, che la stava guardando con un sorrisino birichino in faccia.
Decise di prenderla sottobraccio per introdurla – Lei è Selena, l’amica di cui ti ho parlato -
I due si strinsero la mano e si presentarono a vicenda.
- Venite, vi accompagno a prendere da bere – disse poi lui, facendo loro strada verso il piano bar.
Emi fece per seguire il ragazzo attraverso le persone, quando sentì la mano di Selena fermarla.
– Se non telo porti a letto stanotte te lo rimangerai per tutta la vita –
Era il suo modo per darle la sua benedizione.
 
*
 
- …e poi è caduto come un sacco di patate davanti a tutti! Dovevi vederlo! –
Grasse risate nacquero all’immagine di quel coreano tutto precisino fare un capitombolo del genere.
- E poi che ha fatto? – chiese asciugandosi le lacrime dagli angoli degli occhi.
- Si è messo a saltellare su una gamba e a fare facce strane alla telecamera lì vicino che aveva ripreso tutto -
Ancora risate, sempre più forti e forse l’alcol aiutava a trovare quella scena ancora  più esilarante di quel che in realtà era.
Emi stava amabilmente chiacchierando con Aimee, una ballerina della YG Entertainment, che ora le stava raccontando alcuni aneddoti particolarmente divertenti sui Big Bang.
Si erano ritrovate sedute di fianco nello stesso divanetto, dopo che Jiyong aveva dovuto allontanarsi da lei per andare a salutare uno degli invitati che già se ne stava andando. Aimee, che era nata negli U.S.A, le aveva chiesto come conoscesse il ragazzo e dopo le spiegazioni di Emi che davano palesemente mostra di quali fossero le circostanze, aveva ben pensato di sputtanare un po’ – ovviamente con affetto - il grande G-Dragon.
Selena in tutto questo era stata rapita da Seungri.
- Che avete da ridere tanto voi due? –
All’udire quell’inquisizione le due donne si girarono e appena videro che si trattava proprio dell’oggetto dei loro discorsi, scoppiarono nuovamente a ridere, lasciando un Jiyong particolarmente perplesso.
- Aimee, mi hai reso indignitoso agli occhi di Emi per caso? – chiese il ragazzo avvicinandosi alla ballerina con sguardo divertito e minaccioso.
L’altra faticava a parlare, ancora scossa dalle risa, e protese le mani in avanti per proteggersi da un possibile attacco fisico dal parte del coreano.
Che partì con il solletico.
Le urla di Aimee si innalzarono oltre la musica.
- Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaa –
Si dimenò come una tarantola per ritrovarsi alla fine senza fiato.
La ragazza poi si alzò dal divanetto per darsi una sistemata ai capelli e agli abiti scomposti e annunciò agli altri due che sarebbe andata a prendersi qualcosa da bere.
Con il divertimento impresso ancora in viso, Jiyong rivolse la sua attenzione ad Emi sedendole di fianco
– Non posso lasciarti da sola un po’ che vieni subito a conoscenza di segreti che non dovresti venire a sapere –
– Già, segreti che se non fosse stato per Aimee non avrei mai avuto la possibilità di conoscere visto che sono in giro per il web – disse Emi con sarcasmo.
Jiyong ridacchiò, mettendosi più comodo per guardarla meglio – Ti stai divertendo? –
- Si, sono davvero molto simpatici qui -
- E Selena dov’è? –
- Seungri se l’è portata via da un po’. Non so dove siano ora –
Jiyong scosse la testa, un sorriso sghembo disegnato in viso – Quel maknae fa le cose troppo velocemente –
A quella parola strana la ragazza cruciò le sopracciglia – Maknae? –
- È coreano, è il nome che si dà al più piccolo di un gruppo –
Emi prese semplicemente atto. Nonostante fosse una che amava conoscere le differenze culturali, non era proprio nel mood di apprendere nuove nozioni.
Ripensò invece alla frase appena detta dall’altro - Che intendi con “fa le cose troppo velocemente”? –
Jiyong ruotò la testa appoggiata sullo schienale verso di lei – Che rischia che la tua amica gli dia il due di picche –
- Ah si? – Emi era conscia della direzione che avrebbe fatto prendere al discorso – Perché? Tu come fai le cose? –
Come previsto, il coreano si sentì istigato. Si sistemò più vicino a lei guardandola in viso, facendo passare i secondi. Allungò una mano per raggiungere la sua e poterne accarezzare la pelle morbida – Con metodo – disse, senza smettere di guardarla negli occhi – Studio la persona e decido come agire –
Si crede intelligente, uh?
Emi sollevò un sopracciglio con scetticismo, senza allontanare la mano dalla sua – E staresti studiando anche me per caso? –
Lui si limitò ad annuire, sorridendo.
- E quali sono i risultati? – chiese interessata.
- Con te bisogna andare piano, altrimenti scappi. Sei come una bestiolina selvatica, bisogna prima conquistare la tua fiducia –
Ha un cervello effettivamente funzionante.
Era proprio così, Emi era una difficile da conquistare in ogni situazione. Se l’altro si permetteva troppa confidenza, lei si ritraeva finendo con il non rivelare più niente. Da lì in poi, distacco civile.
Rimase sorpresa da come quel tipo con il ciuffo arancione fosse così sagace, dimostrando attenzione per i dettagli.
Doveva ammettere che era anche un po’ lusingata: tale attenzione era rivolta a lei - E tu credi di aver conquistato la mia fiducia? –
- Non lo so – abbassò lo sguardo per un istante – Sei una sfida, tu –
Emi rise lievemente imbarazzata per mettere così in difficoltà gli altri, anche se non era proprio male essere in quella posizione.
Aveva abbassato la testa, finendo con il guardare le loro mani ora quasi intrecciate, mentre lui continuava a effettuare movimenti circolari con il pollice sopra il dorso di quella di lei.
Ma cosa…?
Nonostante la  luce non fosse molta, riuscì comunque a notare le sue unghie mangiucchiate.
Risollevò il capo con un movimento repentino, un’evidente nota di disapprovazione sul suo viso – Ti mangi le unghie – lo accusò, alzando la mano di lui come prova.
Jiyong se la guardò un attimo basito, forse per come fosse stato improvviso il cambiamento di atmosfera, poi si volse, nel tentativo di nascondere la risata che stava per nascere.
- È un problema? – chiese poi divertito.
- Certo che lo è! Hai idea i batteri che ti mangi? –
Il ragazzo partì a ridere di gusto. Era evidente che trovasse davvero esilarante il suo concerno.
- E poi ti sei rovinato le mani. Avresti potuto avere delle mani bellissime se non ti fossi ridotto le unghie così -
Dopo istanti infiniti, Jiyong riuscì finalmente a riprendere il controllo di sé.
Cominciò ad osservarla, mentre lei sbolliva il fastidio precedente. Si soffermava sugli occhi, poi scendeva fino al suo naso all’insù e poi ancora, fino alle labbra, dove si soffermò quel tanto che bastava perché lei ne prendesse davvero coscienza. Emi non sapeva se quello che stava provando era disagio o compiacimento o entrambe le cose.
Lo vide guardarla ancora negli occhi, per poi distrarsi e iniziare a giocare con una ciocca solitaria a lato del suo viso.
- Sei bellissima stasera –
Sentì il caldo invaderle tutto il corpo e guardò da un’altra parte.
Dio.
La sensazione di blocco allo stomaco era tornata, proprio come il giorno prima. Era tesa, non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva come comportarsi.
Sarebbe potuto succedere qualcosa anche lì, ma apparire come la ragazza facile di turno non le andava.
La sua reputazione ed il self-control prima di tutto.
Però la mano di lui si mosse dalla ciocca di capelli alla sua nuca e cominciò ad accarezzarla, facendosi strada attraverso la sua chioma, forse per rilassarla.
Jiyong lo aveva capito, che lei non era più a suo agio, forse dall’irrigidirsi delle loro dita di quelle loro mani ora del tutto intrecciate.
Sentì una lieve pressione dietro la sua testa ed Emi lo guardò di nuovo negli occhi.
Era vicino, più di prima.
E si stava avvicinando ancora, mentre le fissava la bocca.
Lo vide schiudere appena le labbra.
Sentiva sulla pelle il suo respiro.
Quello di lei? Bloccato.
- Gioco alcolicoooooooooooooooooo! –
Scattarono entrambi la testa nella direzione della voce, apparentemente di uno dei ballerini.
Emi divenne improvvisamente cosciente del suo battito cardiaco troppo forte e cercò di respirare in modo regolare.
Tornarono a guardarsi negli occhi, vicini come prima. Jiyong la baciò su una guancia, sull’angolo della bocca. Indugiò lì solo un attimo, ma bastò perché Emi apprendesse che se l’avesse baciato seriamente si sarebbe scontrata con la Sofficità.
La guardò sorridente - Vieni? –
Lei era ancora in preda al marasma di emozioni all’interno della sua pancia – Devo bere tanto? –
Non che avesse problemi a reggere l’alcol, ma era sempre meglio essere prudenti, no?
Vomitare non era nei suoi piani.
- Solo se sbagli. In caso posso bere io per te se non ce la fai più – la rassicurò lui – Dai vieni, sono divertenti i nostri giochi –
- Nostri? –
- Si! – si alzò dal divano, tirando su anche lei – Mai fatto i giochi alcolici coreani? –
- Mmh no! –
Le porse il braccio così che lei potesse appendercisi  e si avvicinò al suo viso, con gli occhi che brillavano come quelli di un teenager  - Allora questa sera avrai la tua prima volta –
Risero insieme e si diressero verso gli altri che si stavano disponendo in cerchio, pronti per iniziare a giocare e a bere fino a che non ne avrebbero potuto più.
 
*
 
- Ventiquattro! - - Ventiquattro! –
NOOOOO MERDA.
Lei e uno dello staff si erano alzati e avevano detto il numero contemporaneamente.
- Be-vi! Be-vi!–
Entrambi dovettero buttare giù lo shoot di Vodka al mou che avevano davanti già preparato.
Mio Dio.
Le bruciò la gola.
Di fianco a lei Jiyong rideva di gusto. Era la terza volta nel giro di cinque minuti che aveva dovuto bere.
- Non ridere delle disgrazie altrui, disgraziato! – gli sbraitò lei, scoppiando a ridere.
Erano al terzo gioco e ormai tutti erano più che brilli.
Emi percepiva i suoni uno sopra l’altro che le rintontivano la testa, aveva caldo e era diventata decisamente più sciolta e socievole con chiunque.
Niente più freni.
Jiyong continuava a fare una cazzata dopo l’altra e a sbraitare in coreano ai suoi conterranei. Di fianco a lui c’era quello di cui lei avrà chiesto il nome almeno quattro volte, ma che ora si ricordava, Taeyang. Sapeva che il suo vero nome era un altro, ma nello stato in cui si trovava era già abbastanza che si fosse imparata questo. Beh, lui continuava a negare di essere ubriaco, nonostante fosse palese il contrario.
Dall’altra parte del cerchio si trovavano Seungri e Selena, totalmente andati anche loro, che sbraitavano cose a casaccio, un terzo in inglese, un terzo in coreano e l’altro terzo in italiano, mentre il ragazzo continuava ad abbracciarla e a tirarla a sé.
Fatto che a Selena non dispiaceva per nulla.
In un altro punto del cerchio si trovavano Daesung e T.O.P. Il primo poteva dirsi ancora ancora il più sobrio di tutti quelli là dentro, mentre non si poteva affatto dire lo stesso dell’altro. Era impazzito.
No, non esageriamo.
Diciamo che aveva mandato a quel paese il T.O.P sexy e tenebroso che tanto faceva sciogliere i cuori delle povere donzelle per lasciare libero sfogo al suo sé giocherellone e infantile.
Beh, era davvero…
Coccoloso.
- Trentuno! – disse Jiyong al suo fianco.
Era stato l’ultimo a dire il numero, quindi - Hahaaaaaaaaa! Beviiiiiiii! – gli urlò Emi.
L’altro, perfettamente a conoscenza della pena a cui sarebbe andato incontro, senza tanti problemi trangugiò la propria Vodka, lasciandosi scappare una piccola smorfia di fastidio per i troppi gradi alcolici.
Si girò verso Emi, che lo guardava ancora divertita – Basta ridere tu – e le scompigliò tutti i capelli.
- Da che pulpito! –
I giochi erano finiti e loro continuarono così a stuzzicarsi  e a prendersi in giro come due adolescenti.
Emi stava bene, si sentiva bene. Jiyong era uno che amava lo spirito e l’ironia e lei pure. Da questo punto di vista aveva trovato una bella compagnia.
Lo osservava, mentre sorrideva, mentre inclinava la testa da un lato per trovare le parole giuste da dire, mentre strascicava qualche parola a causa del cervello annebbiato dai drink e soffermava lo sguardo sui lineamenti di lei, di nuovo a studiarla.
Jiyong aveva fascino. Un fascino androgino, fuori dal comune e che esercitava una forza sconfinata su chi aveva attorno. Aveva una sicurezza prorompente in ogni cosa che faceva e diceva e non si poteva che esserne attratti.
La ragazza sentiva brividi correrle lungo la schiena quando le appoggiava di tanto in tanto la mano sopra la coscia, apparentemente per richiamare la sua attenzione, in realtà per ricerca di contatto fisico. L’elettricità che c’era nell’aria fra loro due era palpabile.
Deglutì, percependo la propria gola secca.
- Emiiiiiiiiiiiiiii!-
Un tornado di nome Selena si scaraventò su di lei, in preda a chissà quale esagitazione.
Non che se ne lamentò comunque, visto che a sua volta finì addosso al coreano di fianco.
- Che c’è?! – chiese in italiano all’amica.
- Vieni, dobbiamo assolutamente andare a ballare! Questa canzone è fighissima! –
La stava tirando su di forza dal divanetto ed Emi, concentrando tutte le proprie capacità sensoriali rimaste alle orecchie, poté riconoscere Fuck With You di Bob Sinclair.
WAAAAAAAAAAH!
- Andiamooooo! –
Prese per mano la mora e la trascinò fuori dal privé per andare dove altra gente ballava, vicino al parapetto che guardava la pista al piano di sotto.
Dimentica totalmente degli altri, Emi cominciò a saltare e a muoversi a ritmo di musica, come aveva tanto desiderato da tutta la sera. Finalmente non era più sobria, quindi poteva lasciarsi andare e mandare a quel paese la sua stra dannata mania del controllo.
Lei e Selena urlavano, cantavano a squarciagola e ballavano insieme, come due pazze appena uscite dal manicomio. Ma bisognava ammettere che almeno sapevano muoversi decentemente.
- Woooooooooohh! –
Alzarono le mani al “Put your hands up!” del dj e si lasciarono pervadere i sensi dalla musica a tutto volume.
Passarono così varie hit dance del passato e del momento.
Come ogni volta che cominciava a ballare, Emi aveva inserito le Duracel e sentiva ancora la sua energia al massimo. Si stava già perdendo nel ritmo della nuova canzone mixata del dj, In Your Eyes di Kylie Minogue, quando vide Selena farsi vicino a lei per dirle qualcosa all’orecchio.
- Credo ci sia qualcuno che voglia ballare con te! –
Si girò per vedere di chi stesse parlando e si ritrovò davanti Jiyong che, mani in tasca, la guardava con un sorrisino alquanto divertito.
Emi era troppo in preda all’euforia per darci importanza e con un enorme sorriso di pura gioia continuò a ballare come nulla fosse, ma stavolta di fronte a lui.
Pochi secondi e i due si presero le mani, cominciando a muoversi insieme. Non c’era impegno nei movimenti, solo la voglia di non stare fermi.
- I can't think of a single thing
Other than what a beautiful state I'm iiiiin
– Emi iniziò a cantare il pezzo che, involontariamente, si dimostrò essere la colonna sonora del momento.
Jiyong non smetteva un attimo di guardarla con interesse.
Non sapeva cosa lui stesse pensando, ma avrebbe anche potuto crederla buffa e stonata. Ad Emi non sarebbe importato, tanto si sentiva bene, aiutata anche dall’alcol in corpo.
- It's no surprise
I've been watching you lately
I want to make it with youuuu

Decisamente, le parole perfette.
Jiyong le sorrise, posandole un piccolo bacio sulla guancia, dimostrando quando anche lui fosse disinibito per lasciarsi andare così tranquillamente a quella confidenzialità.
La canzone cambiò e nell’aria si fecero strada degli accordi di chitarra acustica e la voce suadente di Justin Timberlake. Quando il ritmo di Like I Love You cominciò a farsi più scandito, un boato di apprezzamento si fece sentire dalla gente nel club e più persone si unirono ai corpi in movimento.
Emi incrociò gli occhi del coreano e capì che l’atmosfera fra loro due, come in tutto il locale, si era fatta più calda.
- Ora  guido io – le disse all’orecchio.
Il brivido che si fece strada dall’intimità di Emi salì per la spina dorsale fino al cervello, che registrò il tono di voce di lui. Desiderio.
Jiyong le posò le mani sui fianchi e l’avvicinò a sé, fino a che i loro corpi aderirono l’uno sull’altro.
Caldo.
L’italiana strinse maggiormente la presa delle mani dietro al suo collo e sulla sua spalla, cercando di mantenersi in quella posizione incredibilmente vicina.
Jiyong cominciò a muoversi a tempo, conducendo Emi assieme a lui. La ragazza sentiva il suo fiato sul viso e ciò la portò a sollevare lo sguardo.
Lo guardò negli occhi, magnetici. Ne intravedeva le pupille, dilatate, mentre lo percepiva spostare le mani dietro la sua schiena, che premevano il corpo di lei ancora più contro il suo.
Le sensazioni erano troppo forti ed Emi non poté fare a meno di spostare lo sguardo, concentrandosi sui passi che Jiyong cominciò a fare più movimentati.
Iniziarono a ballare veramente, facendosi guidare dall’istinto.
Lui non la lasciava mai, facendo navigare le dita dai suoi fianchi alle sue mani, sollevandole le braccia per farle fare mezzo giro e ritrascinandola a sé contro il suo petto, abbracciandola da dietro.
Ad Emi tutto questo piaceva da morire.
Amava che lui si muovesse così bene.
Rimase affascinata da come sapesse ballare, trascinandola insieme a lui attraverso movimenti sinuosi e sicuri.
Onestamente, era la prima volta che si ritrovava a ballare così con qualcuno. Non aveva mai avuto l’occasione di trovare un ragazzo che oltre ai soliti spostamenti di bacino da destra a sinistra avesse voglia di muoversi come si doveva con la musica.
Finalmente.
Ma i suoi pensieri restarono lucidi solo per poco, visto che i suoi sensi vennero nuovamente pervasi dal calore emanato dal contatto con il corpo del coreano.
Lo sentiva, sentiva come lui la tirava a sé ad ogni passo possibile. Sentiva come faceva pressione proprio lì, dove i loro bacini si toccavano, dove c’era la zona più calda dei loro corpi. Sentiva quanto lui la volesse.
La musica sfumò nuovamente ed Emi riconobbe subito More Than a Woman di Aaliyah.
Si ritrovò a ballare con Jiyong in un punto dove lo spazio era più ampio e dove c’era meno gente che avrebbe potuto guardarli, nonostante la cosa fino a quel momento non li avesse minimamente toccati tanto erano presi nel loro mondo.
Sebbene di certo ora non lo sarebbero stati di meno.
La sensualità del nuovo pezzo li convolse ulteriormente ed a condurre il gioco non era più solo i rapper. Emi si fece trasportare dalla melodia familiare della canzone, iniziando a muoversi con più convinzione attorno a lui, che tuttavia non intendeva cedere le redini e appena trovava l’occasione catturava la ragazza per muoverla insieme a lui.
Entrambi si stavano facendo trascinare dalla libidine ed attraverso i movimenti esprimevano tutto il loro desiderio.
Ed Emi trovò del tutto naturale quando si ritrovarono in un angolo poco illuminato del piano, fuori da sguardi indiscreti e curiosi.
Le spalle al muro.
Il corpo di Jiyong premuto contro il suo.
Gli occhi neri di lussuria.
I respiri pesanti.
Ed il fiato venne meno del tutto, quando lui le assalì le labbra, voglioso e insaziabile, approfondendo quel bacio che entrambi agognavano da ore.
 
*
 
Con il canto di Aaliyah ancora in testa, si ritrovarono addosso la parete della casa di Selena.
Entrambi erano preda dalla voglia di aversi e l’impazienza di essere nudi sul letto l’uno sopra l’altra era troppo forte.
I vestiti vennero gettati via, buttati in angoli dimenticati della stanza.
Le mani correvano ovunque, toccavano affamate, esploravano ogni parte dei loro corpi.
Le loro labbra si cercavano, calde e morbide, bagnate.
Denti e unghie lasciavano segni rossi sulla pelle che non sarebbero andati via prima di giorni.
E la loro estasi cominciò, tra gemiti, invocazioni, ossigeno insufficiente e movimenti sfrenati, il loro sudore mescolato alla loro saliva.
Sarebbe stata una notte insonne. Emi e Jiyong lo sapevano perfettamente e non desideravano altro.
 
*
 
Si svegliò, intontita e confusa, non ben cosciente di dove fosse, quando fosse e cosa fosse.
Sentiva il proprio corpo pesante e stanco, avvolto dal torpore e dal calore delle lenzuola. Si sforzò di alzare appena il capo per poter osservare l’orario della sveglia.
5:24.
Umpf.
Girò totalmente la testa dall’altra parte e si ritrovò ad osservare i lineamenti rilassati del viso di Jiyong. Era a pancia in giù, con la testa sull’angolo del cuscino e la bocca leggermente aperta.
Emi ridacchiò silenziosamente, divertita da quell’espressione bambinesca indossata da un bad boy dal ciuffo arancione.
Percepì in quel momento l’insopportabile secchezza alla gola e contro ogni suo volere si tirò su dal letto e si diresse verso la cucina per prendere un bicchiere d’acqua.
Nella strada del ritorno si fermò a sbirciare nella stanza di Selena e vide che l’amica non c’era. Dal momento che non era neanche in salotto, era probabile che si fosse fermata fuori. Forse con Seungri.
Arrivata in camera controllò sul cellulare, trovando che le aveva inviato un messaggio che confermava la sua ipotesi.
Un sorrisino le si formò sulle labbra.
Con delicatezza riappoggiò il telefono sul comodino e si risistemò sotto le lenzuola. Sentì muoversi di fianco a lei e vide Jiyong con le palpebre mezze aperte che la guardava assonnato.
- Scusa, non volevo svegliarti –
Lui richiuse gli occhi e scosse la testa –  Che ore sono? – le chiese riguardandola.
- Le cinque e mezza –
Lo sentì sospirare rumorosamente – È presto –
- M-mh –
Jiyong si girò a pancia in su e allungò un braccio verso di lei, fino a toccarla – Vieni qui? –
Emi lo guardò, incerta se lasciarsi andare a delle tenerezze post-sesso.
- Dai, solo per un po’. A me piace dormire abbracciando qualcuno –
- Ah si? –
Gli sorrise, pensando maliziosamente a quante ragazze avesse fatto quel discorso, e decise di accontentarlo.
Si sistemò con la testa sulla sua spalla e una gamba arrampicata sopra le sue, mentre sentiva il suo braccio passarle sotto al collo e stringerla.
I battiti del suo cuore erano lenti e scanditi, proprio come quelli di una persona calma e rilassata. Facevano eco attraverso il suo petto e le rimbombavano nell’orecchio che vi aveva sopra appoggiato.
Non riesco a riaddormentarmi così.
Si girò e afferrò un lembo del suo guanciale per farlo da cuscinetto fra il suo orecchio e la spalla di lui.
Oooh, si. Morbido e silenzioso.
Sentì lui sorridere e lei reagì altrettanto.
Si risistemò e la mano di Jiyong scivolò sopra la sua gamba, rilasciandole calore attraverso la pelle.
La percepiva, mentre cominciare percorrere la sua coscia, apprezzandone la tonicità.
- Ce l’ho duro –
Emi ridacchiò per quell’improvvisa dichiarazione - Che sfacciato –
- Sarei sfacciato se prendessi la tua mano e me la mettessi sopra –
- Sei un pervertito –
Il coreano le appoggiò una mano sulla guancia e le sollevò il viso, incrociando il suo sguardo - Hai voglia di farlo ancora? –
- Non avevi sonno? –
- Non più con te aggrappata su di me in questo modo –
- Pensavo fossi abituato ad avere qualcuno da abbracciare – gli rispose provocatoria, sistemandosi meglio per guardarlo. Da Bambino Assonnato a Voglioso di Sesso nel giro di un minuto.
- Ma da qui vedo il tuo seno e mi ha riportato a stanotte e a te che gemevi mentre ti penetravo. E il ricordo me lo ha riattivato -
- Davvero? –
Emi cominciò a risentire un formicolio di piacere tipico della voglia che saliva e una sua mano automaticamente andò a toccare il pene di lui, effettivamente grande e duro, iniziando a scorrergli su e giù per la lunghezza.
Un luccichio inequivocabile si manifestò negli occhi di Jiyong, mentre sollevava le labbra appena da un lato, evidentemente contento del risultato ottenuto.
Fece scorrere una mano attraverso i suoi capelli, attirandola a sé - Alla fine non è stato necessario che fossi sfacciato –
- La tua intera esistenza è sfacciata -
E fecero ancora sesso.
Con più umanità però stavolta, sicuramente data dal fatto che si fossero appena svegliati e avessero voglia di cominciare la giornata rilassati, ma nel migliore dei modi.
Jiyong andò poi a farsi una doccia, mentre Emi andò in cucina a preparare qualcosa per la colazione.
Mangiarono con tranquillità, mentre parlavano del più e del meno. Da quante ore ci avrebbe messo il volo per tornare in Corea alla buona musica che c’era stata la sera prima al club.
Lui l’aiutò a sparecchiare e insieme si diressero verso la porta d’ingresso.
L’ora dei saluti definitivi era arrivata.
Ormai. Peccato.
Si guardarono ed entrambi si sorrisero, pervasi dalle sensazioni che i ricordi delle ore passate insieme avevano provocato.
Emi aveva conosciuto una celebrità. Ci era uscita, si era scambiata il numero di telefono e ci aveva fatto sesso. Se lo avesse raccontato a qualcuno, sarebbe stata sicuramente una storia di cui vantarsi. Eppure, sarebbe stata proprio l’ultima cosa che lei avrebbe fatto.
Che quello che aveva di fronte, con cui aveva appena passato la notte, fosse la star più famosa di tutta l’Asia, non le importava: Emi si era divertita tantissimo con un ragazzo straordinario che aveva dimostrato mille e più sfaccettature della propria personalità, molte delle quali l’avevano all’inizio fatta irritare.
Anche se poi quelle restanti le avevano fatto cambiare idea sul suo conto.
Vide il coreano prendere parola – La tua amica dorme ancora? –
- Non lo so, ma non è qui – gli rispose, godendo della sua espressione confusa – È con Seungri, nel suo letto credo –
Jiyong parve inizialmente sorpreso e poi buttò la testa indietro per le risa.
Anche Emi sorrise – Alla fine non ha preso un due di picche –
- Già. Dopo andrò a complimentarmi con lui–
Si abbracciarono e si scambiarono un bacio sulla guancia di saluto.
Jiyong scese le scale, dopo un “Ciao” ed un “Buon viaggio” che sapevano tutto tranne che di addio, e si diresse verso la macchina che aveva chiamato il precedenza.
Emi si appoggiò allo stipite del portoncino ed osservò il suo ciuffo arancione scomparire dentro il veicolo.
Non prestò neanche troppa attenzione all’auto che se ne andava, che la sua mente era ancora concentrata sul colore dei suoi capelli.
E il suo cervello partì con un flusso di coscienza.
Cominciò a pensare alle mille foto che aveva visto di quel coreano sul pc della sua sorellina; a come ogni volta lei faticasse a distinguerlo a causa degli infiniti cambiamenti di pettinatura e di tinta che gli aveva visto addosso; a come quegli innumerevoli cambiamenti le ricordassero in qualche modo le mille manifestazioni della personalità di Jiyong.
Rientrò in casa, sorridendo fra sé e sé.
Non avrebbe dimenticato mai quei giorni.
Aveva conosciuto un tipo davvero interessante.
Un individuo che non era capace di definire in nessun modo, se non Caleidoscopico.
 

 
 
~Fin~
 

Aaaaalllooooora, come è andata? *In attesa di critiche e consigli*
 
Ho alcune cosine da specificare, quindi restate comodi sulle poltroncine ^^
 
Innanzitutto, G-Dragon mi è entrato nella mente due anni fa senza neanche che me ne accorgessi e ovviamente quando l’ho fatto era irrimediabilmente troppo tardi → ne è nata un’ossessione che ho cercato di sfogare scrivendo su di lui XD ho uno strano rispetto nei suoi confronti misto a disperazione per quasi qualsiasi cosa faccia. Troppo lungo da spiegare come rapporto (?).
 
Riguardo questa fic:
- non sono mai stata a San Siro, quindi se ho sbagliato qualcosa con anelli e posti, sorry ^.^
- non ho mai partecipato a un incontro nei backstage, quindi non so come vadano. Ma per come me lo sono immaginato io funzionava per la storia XD
- non conoscendo i Big Bang, è probabile che abbia cannato le loro personalità (per questo OOC nelle note)
- sono una fan dei Muse da quando li ho scoperti 10 anni fa, non so se si fosse capito…
- Aimee Lee Lucas è la ballerina che ha partecipato alla coreografia hot di Breathe per cui c’è stato lo scandalo e al music video di Number 1.
- la caduta di GD di cui Emi e Aimee sparlano è questa → https://www.instagram.com/p/xgvau9RzSE/
- so che pochi giorni fa, per la sfilata di Chanel, il New York Times ha descritto G-Dragon come un tipo caleidoscopico come il colore dei suoi capelli, ma vi giuro che è un caso ^^’ il titolo della fic era già in mente da un annetto e il paragone con i capelli mi è nato prima che il NYT pubblicasse l’articolo
- da quando GD e Emi ballano insieme fino a quando finiscono a letto, ho scritto ricevendo l’ispirazione dalle canzoni che nomino nella storia. Qui i link se per caso non le conosceste e le voleste ascoltare →
https://www.youtube.com/watch?v=OjETibEMbJY
https://www.youtube.com/watch?v=FQ3slUz7Jo8
https://www.youtube.com/watch?v=yBmL9CKyz-o
(e se per caso voleste anche quella nominata appena Emi entra nel locale https://www.youtube.com/watch?v=L0TvnWRSyr4 )
- ringrazio il web per le informazioni sui giochi alcolici coreani e per le informazioni sulla razza delle fregate X’D Foto del suddetto uccello → http://www.actaplantarum.org/floraitaliae/download/file.php?id=161888
- un ringraziamento speciale a Lucia, amica insostituibile che non comprende tale mia ossessione per il drago ma che mi ha aiutato tantissimo per questa storia <3 A lei la semicit. “La sua(tua) intera esistenza è sfacciata”
- e un enorme, giganterrimo grazie a VOI che avete avuto voglia di leggere questa fic! Se ci sarà qualcuno che recensirà o che inserirà questa storia in qualche lista speciale (è sempre bello sperare ^^), sappiate che mi farete scendere qualche lacrimuccia di pura gioia *-*
 
See ya :*
  
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