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Autore: IRUKY HIWASHI    08/02/2016    2 recensioni
la protagonista della storia sarà una normale ragazza, la cui storia è molto triste e ingiusta. ma cosa succederebbe se la sua strada si incrociasse con quella di Victor Blade?
tratto dal testo:
"be a me non interessa che cosa pensano gli altri di te. Secondo me non sei uno mostro. Non lo sei perché hai ammesso le tue colpe e ti sei pentito.” Lui continuò a guardarmi incredulo e io mi avvicinai a lui
“non ha importanza cosa hai fatto in passato. Mi importa di colui che sei adesso. Tu sei il ragazzo che mi ha salvata, colui che mi infonde sicurezza e colui con cui mi sento al sicuro” alla fine l’ho detto, ho detto tutto ciò che pensavo di lui.
lui si avvicinò a me e...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caleb/Akio, Nuovo personaggio, Tsurugi Kyousuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2

 

La notte passò in fretta. Troppo in fretta. Aprì gli occhi e vidi che nessuno dei ragazzi se ne era andato,mi soffermai in particolare sullo sguardo di Victor finchè non mi accorsi che anche egli mi stava osservando. Aspetta un attimo,ma le persone che dormono non possono osservarmi. Arrosii

Imbarazzata e per un po ci fu silenzio finchè gli altri non si svegliarono “Ehi ti sei svegliata, come stai? Ti fa ancora male la spalla?”mi chiese Arion e notai che a quella domanda Victor si rimosse dai suoi pensieri.

“Non preoccuparti. Non fa poi tanto male” mentii ma i ragazzi non ci fecero caso a causa degli improvvisi rumori provenienti dall’esterno che mi fecero sussultare e che svegliarono i ragazzi che erano ancora mezzi-addormentati.
“Sono arrivati” lo dissi abbastanza decisa nonostante la paura che stava crescendo dentro di me.
“Noi andremo avanti e non gli permetteremo di avvicinarsi” volevo impedire loro di farlo poiche ero convinta che fosse tutto inutile, ma dai loro sguardi decisi, capii che non li avrei fermati e mi limitai a dire uno “State attenti”
Dopo che furono usciti ci fu il silenzio interrotto ogni tanto da qualche parola di conforto dell’infermiera Camelia che mi teneva la mano con un’aria molto preoccupata. All’improvviso si sentirono urla provenienti dal piano inferiore, continui ruzzoloni e il rumore di oggetti infranti. Era cominciata una grande rissa.
“Perfavore mi lasci andare. Devo fermare questa rissa” urlai queste parole a Camelia che agitata mi rispose “Non la lascerei mai andare da loro!”
“Perfavore mi lasci almeno scappare dalla finestra!, Se io non sono qui mio fratello se ne andrà” ormai avevo perso il controllo e non volevo che per colpa mia gli altri si facessero del male, ma l’infermiera non cedeva “non posso lasciarla uscire senza un parente che la venga a prendere. Mi dispiace” iniziai a piangere e a singhiozzare finche le mie urla non furono interrotte da una porta che si apriva di scatto.
Feci un salto aspettandomi di trovare un Caleb adirato e trionfante, ma con mio stupore la figura che mi trovai davanti era quella di Victor che mi si avvicinò e mi disse “Dobbiamo andarcene di qui. Presto dobbiamo fare una corda e scappare dalla finestra” e iniziò a creare una corda con le coperte del letto, ma Camelia lo interruppe “Non potete uscire di qui senza un parente della signorina”
“Perfavore!” Victor le implorò di lasciarci andare con un’espressione preoccupata e disperata per poi continuare a legare insieme le coperte e Camelia cedette “Va bene, ma fate in fretta stanno arrivando” volevo ringraziarla e chiedere a Victor dove si trovavano gli altri, ma non feci in tempo poichè lui mi afferrò per la vita e insieme scalammo i QUATTRO piani.
Quando fummo a terra cominciammo a correre mano nella mano finchè io non ruppi il silenzio “Cosa è successo? Dove sono gli altri ?” quel silenzio mi stava uccidendo, ma Victor sembrava esitare “Non lo so. Sono corso da te appena ho visto che erano Moltissimi” rincominciai a piangere e singhizzando gli dissi
“E’- solo colpa mia-non- dovevo coinvolgervi. Sono una stupida”
Victor si fermò e mi asciugò le lacrime “non è colpa tua. Lo avremmo fatto a ogni costo. Vedrai che stanno tutti bene, ma adesso andiamo” ricominciammo a correre, ma poi mi feci una domanda. Dove? Dov’è che stiamo andando?
Victor sembrò capirmi al volo e anticipò la mia domanda “Stiamo andando a casa mia se è questo che ti preoccupa” e indicò la casa davanti a noi.
Entrammo in fretta e furia e Victor chiuse le tende “grazie” gli dissi e lui mi sorrise gettandosi sul divano “Non devi ringraziarmi ho fatto quel che avrebbe fatto chiunque” Non è vero. Nessuno avrebbe mai fatto una cosa del genere: aiutarti a fuggire dalla finestra per poi ospitarti a casa sua e inoltre il suo sguardo è molto… triste.
“E ?”gli chiesi, ma lui sembrò non capire la mia domanda perciò mi espressi meglio
“C’è dell’altro vero?  A me puoi dirlo” sapevo che c’era qualcosa che non voleva dirmi, ma alla fine parlò
“Fino a qualche tempo fa anch’io ero un duro. Me la prendevo con i più piccoli causando loro anche qualche danno fisico. Da quando mio fratello è rimasto coinvolto in una delle mie risse ho giurato che avrei protetto i più deboli” non potevo crederci. Possibile che quel ragazzo che mi infonde tanta sicurezza possa esser stato un bullo. Volevo dirgli qualcosa, ma Victor riprese a parlare “Ti sembro un mostro vero?” mi disse. Un mostro?
“No nient’affatto” sembrò stupito dalla mia risposta ma poi la sua espressione tornò triste.
“Non devi mentire. Sono tanti a pensare che io lo sia e so che anche tu la pensi così” rimasi senza parole ma decisa nella mia affermazione
“Bé a me non interessa cosa pensano gli altri. Secondo me non sei un mostro. Non lo sei perché hai ammesso le tue colpe e ti sei pentito.” Lui continuò a guardarmi incredulo e io mi avvicinai a lui
“Non ha importanza cosa hai fatto in passato. Mi importa di colui che sei adesso. Tu sei il ragazzo che mi ha salvata, colui che mi infonde sicurezza e colui con cui mi sento al sicuro” alla fine l’ho detto, ho detto tutto ciò che pensavo di lui.
Lui si avvicinò a me e posò le labbra sulle mie lasciandomi senza fiato.
Quando capimmo cosa stessimo facendo ci staccammo e arrossimmo “Ecco io…io non ho resistito” mi disse sinceramente dispiaciuto, ma io non feci caso alle sue parole perché ero troppo occupata a pensare a quel…bacio. Lui mi ha baciata. Senza pensarci due volte mi alzai di fretta e mi chiusi nella stanza in cui Victor mi aveva detto che avrei passato la notte.
 
ANGOLO AUTRICE
 
Salveeeee. 
Io sono Iruky Hiwashi e questa è la prima fanfiction che scrivo.
Mi scuso per non essermi presentata nello scorso capitolo ma, poiché mi ero appena iscritta non sapevo come funzionasse il sito.
Comunque spero che sia il capitolo che la fanfiction in generale stiano iniziando ad incuriosirvi e non vedo l’ora di leggere le vostre recensioni.
 
A presto
 
Iruky Hiwashi     (ma che mi firmo a fare?)
   
 
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