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Autore: alaskha    11/02/2016    1 recensioni
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so, volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo - così Zayn la precede - comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so, ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? Che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare”
“E allora perché eri lì con me?”
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io, facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, okay?”
Malia non lo sa se è okay, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al futuro. È così ignoto, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ssssssssswash
ah no, non sono greta menchi.
okay, ciao donne e bentornate sulla mia pagina di efp! 
una settimana dopo aver pubblicato il primo capitolo di 'pictures of you', arrivo con il secondo. volevo dirvi che era davvero da tanto tempo, forse dai tempi di skinny love addirittura, che una storia non mi prendeva così tanto.
la trama esiste, non è una cosa così a caso se ve lo state chiedendo, tipo che lei incontra lui s'innamorano e bla bla bla, ma non posso anticiparvi nulla. e non voglio anticiparvi nulla ihihihihi okay no. però davvero, scoprirete le cose con l'andare dei capitoli e spero davvero davvero tanto che vi piacerà.
e nulla, cos'altro potrei dirvi? vi ringrazio per aver letto il primo capitolo e siete bellissime.
tutto qua, sempre Alaskha.

p.s: vi lascio i miei amati personaggi di Yago, Malia e Bethany (ispirato alla mia balena preferita Giulia niente di meno che ilpiercingdiluke)
hippie love xxx





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"everyone pretend to be interesting
well, now i’m asking myself 
“are you gonna be like everyone else”?"
 

 
 

 
 
Pictures of you
capitolo due – stranieri
 
 


“Assurdo, no?”
Malia non alza neanche gli occhi dal suo iPhone, mentre Bethany parla, parla, parla e non si ferma più.
“Mh-mh..” mugugna la mora, con lo sguardo fisso sul suo twitter.
“Malia! – sbotta così Beth, battendo una mano sulla superficie del tavolo del Casablanca – ma mi stai ascoltando?”
“Certo che sì!” ribatte lei, guardando finalmente la sua migliore amica.
“E allora che ho detto? – comincia indagatoria Bethany, incrociando le braccia sotto il seno – sentiamo, perché sto blaterando da mezz’ora?”
“Ecco, appunto, perché stai blaterando da mezz’ora? – ripete Malia, esasperata – vorrei tanto saperlo anche io!”
La Fitz torna con lo sguardo sullo schermo del suo telefono, così Beth quasi ci rinuncia e sorseggia il suo the freddo al limone, guardando da un’altra parte.
“Tanto Lucky Blue Smith non ti seguirà mai, neanche se ti chiami “MaliaBFitz”, anzi, penserà solo che tu sia una maniaca senza fantasia” bercia Beth, acida.
Al che Malia capisce che c’è davvero qualcosa che non va, e allora si decide a riporre il suo iPhone nella tasca degli shorts di jeans che porta. Accavalla le gambe ed allarga le braccia sul tavolo bianco, mettendosi a completa disposizione della sua migliore amica petulante.
“Okay, Beth, cosa ti rende particolarmente stronza, oggi? – comincia – Harry non ti ha scopata, per caso? Sei così acida per questo?”
Bethany la fulmina con lo sguardo, sporgendosi un po’ di più verso di lei e: “Per tua informazione, io ed Harry non abbiamo alcun problema di questo tipo”.
“Davvero, non m’interessa saperlo – fa Malia, alzando le mani in segno di resa – dicevo solo per dire”
Beth sorride leggermente, assumendo un’espressione furba.
“Allora?” la esorta la mora a continuare.
“Mia madre mi stressa, Mali, davvero – dice poi Bethany, perdendo ogni forma di furbizia, acidità e malizia, cosa che succede solo con la sua migliore amica – non la sopporto più, preferirei vivere sotto Natural Bridge e non scherzo!”
A Malia viene quasi da ridere per il tono melodrammatico che la sua amica ha utilizzato, ma Beth sembra davvero preoccupata.
“Vieni a vivere con me, no?” butta lì Malia, ovvia.
Bethany aggrotta le sopracciglia e sbatte le palpebre un paio di volte.
“Davvero?” domanda poi, stupita.
“Perché ti stupisci così tanto? – fa Malia, finendo il suo caffè in tazza grande – era davvero questo il problema, Beth?”
La bionda potrebbe anche ucciderla con lo sguardo, e Malia ha quasi paura di lei.
“Perché mi guardi così? Fai paura”
“Se tu mi avessi ascoltato dall’inizio, magari..”
“Buongiorno angeli!”
Bethany e la sua invettiva contro Malia vengono stroncate sul nascere, e la mora perde qualche battito, quando sente quella voce. Pensa che forse avrebbe quasi preferito sentire Beth insultarla per un’altra ora di fila, piuttosto che passare del tempo seduta ad un tavolo con Louis Tomlinson.
“Okay, io vi lascio, mi sono ricordata che devo.. ecco, beh.. io devo.. fare quella cosa!”
Malia afferra velocemente la borsa e lanciando un bacio volante alla sua migliore amica si precipita fuori dal Casablanca, senza nemmeno salutare Diego.
“Dici che mi sta evitando?” chiede Louis a Bethany, sedendosi di fronte a lei.
Beth sta smanettando con il suo blackberry e non degna il suo amico neanche di uno sguardo, si limita ad inarcare un sopracciglio.
“Mi sembra ovvio, Tomlinson”
Louis allora aggrotta le sopracciglia, confuso e sorpreso.
“E perché? – chiede, ingenuo – è lei che ha mollato me, prima di partire per Barcellona”
Bethany allora sbuffa, alzando gli occhi in quelli azzurri di Lou.
“E tu perché lo stai chiedendo a me?” chiede lei di rimando.
“Sei la sua migliore amica – conviene, ovvio – saprai sicuramente qualcosa”
“Certo – conferma Beth, con un sorriso furbo – ma mi sembra quasi scontato che non ti dirò nulla, Louis”
Il ragazzo rotea gli occhi al cielo, rubando il the freddo di Bethany che è troppo occupata a controllare i suoi social, per insultarlo a dovere per quella sua azione.
“E quindi mi stai dicendo che dovrei parlare con Malia?”  le domanda poi, completamente stravaccato sulla sua sedia.
Bethany non ha mai saputo cosa pensare, in merito alla relazione della sua migliore amica con lui. Insomma, vuole bene a Louis e sono amici, ma non ha mai capito nemmeno lei se siano “adatti” per stare insieme. In realtà Malia non le era mai sembrata adatta per nessuno, le era sempre sembrata troppo, per un ragazzo qualunque.
Ma comunque quelli non sono affari suoi, quindi si stringe nelle spalle ed annuisce, accavallando le gambe coperte dal suo vestito lungo e verde, sotto il tavolo.
“Credo sia arrivato il momento di chiarirvi, l’estate è finita per tutti, anche per voi”.
 
 
 
Malia Fitz sta cercando di capire perché diavolo sia così agitata: lei e Louis sono amici da una vita, sono compagni di squadra e okay, sono stati insieme per qualche mese, ma la loro storia è morta e sepolta e non c’è bisogno di scappare via ogni volta che lui è nei paraggi.
La mora è così totalmente assorta nei suoi pensieri che non guarda nemmeno dove va, scontrandosi inevitabilmente con la ragazza che ora sta cercando di raccogliere i suoi libri da terra.
“Mi dispiace tanto” si affretta a scusarsi Malia, aiutandola.
“Non ti preoccupare! – fa la ragazza, con un tono di voce che Malia reputa davvero molto gioioso – sono cose che capitano, non guardavo dove andavo..”
“Già, nemmeno io” conviene lei, sorridendole appena.
“Qualcosa non va? - le chiede allora l’altra – ti vedo parecchio sconvolta, non è che ti ho procurato qualche commozione cerebrale o qualcosa del genere?” scherza.
Malia ride insieme a lei, e solo in quel momento si rende conto che la faccia di quella ragazza le è completamente sconosciuta.
“Sei nuova, per caso?” s’informa allora.
“Sì – risponde, sorridendo genuinamente e porgendole la mano – sono Angelique Smith, piacere”
Gli occhi di Malia s’illuminano, al sentire il cognome della nuova arrivata.
“Che c’è? Sicura di sentirti bene?” e lei si accorge della sua espressione allucinata.
“Sì, scusa – fa poi, scuotendo la testa e ridendo di se stessa – ti chiami come un modello per cui ho una strana ossessione”
“Ma certo, Lucky Blue!”
Malia sorride, felice che finalmente qualcuno la capisca e: “Sì, dannazione, sì! – esclama – la mia migliore amica Bethany dice che io la sfinisco quando parlo di lui ma dai, è Lucky Blue Smith! Come non parlarne 24 ore su 24!”
Angelique ride in un modo curioso, pensa subito Malia, ma decisamente divertente, tanto da coinvolgerla.
“Comunque sono Malia – si presenta – Malia Fitz”
“Beh, sono contenta di conoscere finalmente qualcuno – confessa Angelique – mi sembra di non riuscire proprio ad ambientarmi, qui”
“Di dove sei?”
“Di Los Angeles”
“Oh, wow..” considera Malia.
La mora sta per aggiungere qualcos’altro, ma sente che qualcuno, quel qualcuno, la sta chiamando a gran voce. 
“Louis..” fa, una volta essere stata raggiunta da lui.
Non sa cosa dire e, per evitare di guardarlo, si concentra sulla ragazza di fronte a lei.
 “Lei è la mia nuova amica Angelique – perde tempo con le presentazioni – Angelique, lui è il mio.. beh, il mio.. lui è Louis, ecco..” balbetta.
Louis la guarda un po’ scettico, ma poi si decide a stringere la mano della nuova ragazza.
“Tanto piacere” gli dice, lei.
“Sì, anche per me – la liquida velocemente, voltandosi poi verso Malia – possiamo parlare?”
“Certo”
“In privato” aggiunge.
Malia annuisce, forse un po’ troppo lentamente e poi rivolge un sorriso ad Angelique, che sta capendo davvero molto poco di quello che sta succedendo tra i due. E non è di certo l’unica.
“Ci vediamo, d’accordo?” le dice.
“Okay, è stato un piacere conoscervi”
Malia è quasi sicura che Angelique stia mentendo perché dai, lei e Louis hanno fatto ancora una volta la figura degli psicopatici. Ma poco importa, dal momento che il suo ex ragazzo (ex? Davvero?) la sta trascinando in cortile.
“Cosa ci fai qui?” gli chiede Malia.
Louis si guarda intorno, stranito.
“Siamo a scuola, no?”
Malia rotea gli occhi al cielo, portandosi una mano al fianco.
“Che c’è, Louis?”
Il ragazzo che lei aveva sempre chiamato occhi – cielo, prende un lungo sospiro, come se dovesse confessarle che è stato lui ad uccidere il suo pesciolino rosso, Bart, quando aveva otto anni.
“Perché mi stai evitando?”
Va dritto al punto e Malia si sente quasi in imbarazzo nonostante Malia Fitz sia famosa per non sentirsi mai, in imbarazzo.
“Io non ti sto evitando” fa, mascherando il tutto con una risata.
“Sì invece – sostiene Louis, sicuro – te ne vai quando arrivo io, parli con tutti tranne che con me e davvero, non capisco perché tu mi stia trattando così, non credo di meritarlo”
Malia sbuffa.
“Senti, Louis..”
“No, senti tu, Malia – la interrompe – non sono un coglione, al contrario di quello che tu evidentemente pensi di me”
“Non penso che tu sia un coglione – dice lei, sinceramente dispiaciuta – ma per me è complicato starti vicino”
“Cazzo, Mali, mi hai mollato tu! – sbotta lui – sei stata tu a lasciarmi come un cretino il giorno prima di partire per Barcellona, e adesso mi dici che per te è complicato?”
Malia lo guarda, lì di fronte a lei, con una fascia nera tra i capelli ed una delle sue tante canottiere a maniche larghe che ama portare e non resiste, gli si fionda tra le braccia.
“Hai ragione tu – sussurra poi, con la bocca premuta sul suo collo – sono una stronza e sarei dovuta venire con te a Barcellona, ma davvero non so cosa io abbia in questa mia testa di cazzo e no, Louis, nella maniera più assoluta non ti meriti di essere trattato così da me, ma il fatto è che..”
Malia non fa in tempo a continuare quel fiume in piena, che le labbra di Louis sono subito sulle sue. La Fitz non ci mette molto ad intensificare il bacio, permettendo alla lingua del ragazzo d’incontrare la sua. Le mani di Malia corrono al collo di Louis, mollando così la presa sul libro di letteratura che reggeva fino ad un secondo prima, lasciando che cada per terra. Mentre le dita lunghe di Louis accarezzano la pelle abbronzata di Malia, lasciata scoperta dal top.
“Affittatevi una stanza, ninfomani!”
Malia manda affanculo Niall, passato di lì per caso, con il terzo dito. Dopodichè si stacca da Louis e gli sorride, guardandolo negli occhi.
“Vuol dire che sono perdonata?”
“No, vuol dire che in questi tre mesi non sei cambiata affatto ed entrambi sapevamo che era l’unico modo per fermarti”
Malia ride, seguita a ruota da Louis.
“Sei un bastardo, Louis Tomlinson!”
“E tu non sei da meno, Amalia Fitzgerald”
“Chiamami ancora così e ricorrerò alla violenza”
Louis le fa un occhiolino, sfoderando poi il suo miglior sorriso malizioso e Malia capisce che tutto quello le era mancato, davvero molto.
“Sei autorizzata ad essere violenta con me ogni volta che vuoi”.
 
 
 
 
 
I Fitzgerald non sono eccessivamente ricchi, ma nemmeno poveri in canna, s’intende. La casa di Ally e Damian Fitzgerald è andata via via svuotandosi: prima con il divorzio dei due, facendo sì che Damian traslocasse dalla sua nuova compagna, e poi con il trasferimento di Ally a Parigi. La madre di Yago e Malia è una scrittrice e si sa, gli artisti hanno bisogno d’ispirazione. E che tipo d’ispirazione può offrire Tallahassee?
“Sono a casa!”  
Malia chiude la porta d’ingresso, lanciando la sua borsa nera con le frange da qualche parte nel loro poderoso atrio. Raggiunge la cucina ed apre il frigo, alla ricerca di qualcosa da mangiare: sta letteralmente morendo di fame.
“Malia! – urla poi suo fratello, scendendo pesantemente le scale – dobbiamo parlare! Subito!”
La ragazza beve un sorso di succo di frutta alla pesca direttamente dalla bottiglia in plastica, mentre Yago entra in cucina.
“Hai gli occhi da pazzo – fa Malia, afferrando una confezione di mirtilli – non voglio parlare con te per nessuna ragione al mondo”
Ma Yago non sembra voler cedere, così si massaggia un paio di volte le tempie, evidentemente disperato e sconvolto, prima d’indicare il soggiorno di casa loro.
“E hai voglia di spiegarmi perché Bethany è in mutande sul nostro divano?”
Malia si butta in bocca un mirtillo, accomodandosi su uno degli sgabelli del tavolo che alberga in mezzo alla cucina, stringendosi poi nelle spalle.
“Perché è Bethany?” tenta, calma e rilassata.
Yago invece rischia un esaurimento nervoso, e sua sorella ha paura che gli scoppi una vena del collo, per quanto è teso.
“E perché non se ne sta sul suo di divano in mutande? Ha il mio portatile da due ore! Mi serve quel cazzo di portatile!”
“Ma quello è il suo divano..” lo informa Malia, alzandosi dallo sgabello.
“Cosa?” chiede Yago stranito, seguendola fin sopra le scale.
“Hai capito”
“Malia!” sbotta allora il maggiore.
Al che lei si ferma sulle scale, voltandosi verso di lui, esasperata.
“Ma che vuoi? – sbotta a sua volta – Beth non va d’accordo con sua madre e allora le ho offerto di venire a vivere da noi, qual è il problema?”
“Ma certo, qual è il problema? – la canzona suo fratello – di questo passo questa casa si trasformerà in un rifugio di liceali”
Malia sbuffa, e crede che a furia di stare con suo fratello i suoi polmoni ne risentiranno. Sta per replicare qualcosa, ma la voce di Bethany arriva dalla sala alle loro orecchie.
“Ehi, ragazzi? Cosa ne pensate di organizzare una festa proprio qui, a casa vostra?”
Yago fa saettare il suo sguardo negli occhi di sua sorella e: “Non pensarci neanche, Mali, non darò una festa per dei ragazzini liceali”.
“Ottima idea, Beth!” urla invece, di rimando.
I fratelli Fitz restano a guardarsi per qualche secondo, fino a che Yago punta minaccioso un dito sul petto di Malia.
“Io e te abbiamo chiuso – sibila – scordati i regali di Natale e compleanno”
“Come sei melodrammatico, fratellino” lo prende in giro, mentre lo guarda allontanarsi verso la sua camera.
Malia scuote la testa, ridendo di Yago. Scende velocemente le scale per dirigersi in sala e sdraiarsi sul divano affianco alla sua migliore amica, ma qualcosa la blocca e le fa sgranare gli occhi.
“Bethany! Cazzo! – esclama – almeno il reggiseno te lo potevi tenere! Dov’è Harry?”
Beth sbuffa, coprendosi il seno con l’orlo della maglietta forse un po’ troppo trasparente che indossa e: “Da sua madre”.
“E perché lo dici con quel tono?”
“Perché lui è sempre, da sua madre!”
“Che palle Beth, smettila di fare la moglie frustrata..” l’ammonisce Malia.
“Okay, okay.. – fa allora la bionda – come l’ha presa Yago, la notizia?”
“Che notizia?”
“Che vivo qui, no?” domanda Beth, ovvia.
“Ah, sì – Malia fa una piccola pausa, valutando bene cosa rispondere – beh, benissimo, non avrebbe potuto reagire meglio, in realtà..” mente.
Bethany la guarda indagatoria, riducendo gli occhi a due fessure.
“Stai mentendo”
Malia sbuffa, ancora, dopodiché si alza dal divano e: “Sì, okay, d’accordo – ammette – mio fratello è uno psicopatico, e con questo? Nulla di nuovo, no?”.
“No – conferma Bethany – ma mi farò perdonare”
Per Malia la malizia nello sguardo della sua migliore amica mentre elabora pensieri rivolti a suo fratello è davvero troppo, allora afferra la sua borsa e punta un dito verso Beth.
“Non tradire Harry – l’avvisa – e se devi farlo, ti prego Beth, ti sto davvero pregando, non con Yago”
“Ma cosa ti salta in mente? Non tradirò mai Harry, men che meno con tuo fratello! – sbotta – e dove stai andando?”
“Fuori di qui”.
 
 
 
 
 
“Liam!”
“Malia? Che hai?”
La voce del suo amico dall’altro capo del telefono è decisamente divertita, data la reazione quasi liberatoria avuta dalla ragazza.
“Bethany si è trasferita da noi”
“E..?”
“E Yago ha dato di matto”
“Ovviamente”
“Ti va un caffè da Diego? Ho bisogno di parlare con qualcuno sano di mente”
Liam ride, per poi pronunciare un: “Okay, dammi dieci minuti e sono lì”.
Malia sorride e ripone l’iPhone nella tasca dei suoi shorts di jeans, continuando a camminare verso il Casablanca. Tallahassee in settembre mantiene ancora i toni estivi, e questa forse è l’unica cosa che Malia ama della Florida.
“Ehi, straniera..”
La ragazza si volta in direzione di quella voce, credendo che fosse rivolta proprio a lei. E infatti, è così.
“Straniera a me? – chiede – sei sicuro di esserti mai guardato allo specchio?” scherza, facendo ridere il suo interlocutore.
“Touchè – fa, porgendole la mano – sono Zayn”
Malia guarda scettica la sua mano, per poi spostare lo sguardo sui suoi pantaloncini bianchi sportivi. Fa un mezzo sorriso e torna agli occhi, decisamente il suo pezzo forte.
“Ci hanno già presentati, mi pare” gli fa presente.
“E cosa ti fa pensare che io mi ricordi il tuo nome?” le domanda lui, arrogante.
C’è un tono di gioco nel loro scambio di parole, cosa che diverte molto Malia. Pensa subito che vorrebbe passare almeno altre due ore a parlare con lui, in mezzo alla sesta strada.
“Io lo ricordavo il tuo”
Zayn fa finta di pensarci su, avvicinandosi di qualche passo alla ragazza.
“Forse ti chiami Maria.. o forse Maribel..?”
Malia inscena un sorriso, che ha perso ogni forma di malizia o furbizia.
“Ci hai provato – fa, per poi mostrare un saluto al generale – ci vediamo in giro, straniero”
La ragazza si volta, facendo per andarsene, ma qualcosa la blocca prima che possa muovere anche il secondo passo lontano da lui.
“Ehi, Malia Fitzgerald, aspetta..” dice, nel tentativo di fermarla.
E infatti ci riesce, Malia sorride, ancora, non se la ricorda neanche l’ultima volta che ha sorriso tanto in così poco tempo.
“Allora te lo ricordi”
“Certo - fa Zayn, sfoderano un sorriso sghembo – beh, in realtà non è molto difficile: dovevo solo ricordarmi il cognome di uno dei miei milioni di compagni di college, per il resto Malia è un nome molto comune, no?” scherza, improvvisando una risata.
Risata a cui Malia non resta indifferente, si sente subito coinvolta e non può fare a meno di seguirlo a ruota. Zayn ha qualcosa che la incuriosisce, pare così tranquillo e rilassato e in pace con la vita, ma le sembra quasi che nasconda qualcosa, come se quella fosse soltanto una maschera.
“In realtà sarebbe Amalia”
Non sa nemmeno lei perché l’ha fatto: ci ha messo due anni per dire a Bethany che in realtà Malia non è il suo vero nome, poi arriva questo sconosciuto e gli rivela quello che lei stessa riconosce come “il suo segreto più grande”.
“Bello – commenta Zayn – allora avevo ragione, non sei americana”
“Americana fino al midollo, mio caro” replica Malia.
“E da dove arrivano Amalia e Yago?”
Malia nel corso dei suoi diciotto anni aveva risposto tante volte a quella domanda, ma nessuno le era mai sembrato sinceramente interessato tanto quanto Zayn.
“Mia madre si chiama Allison, e tutti la chiamano Ally, non le è mai piaciuto e non voleva che i suoi figli dovessero convivere con, cito testualmente, la piaga di un nome comune ed anonimo – spiega lei – così ecco da dove arrivano Amalia e Yago”
“E perché Malia?” chiede, ancora.
“Smetterai mai di farmi domande?”
“Dipende”
“Da che cosa?”
“Da quanto saranno interessanti le risposte”
Malia crede che Zayn nonsaancorailcognome sia stato l’unico, almeno negli ultimi cinque anni, ad averla lasciata senza parole, con quella disarmante risposta.
“Non mi piace quella “A” – dice – credo che Malia mi si addica molto di più”
“Capito”
Zayn resta a guardarla per un po’, e Malia darebbe perfino l’anima per leggere i suoi pensieri. Dopodichè il ragazzo si lecca il labbro inferiore ed inclina un angolo di esso, in quello che sembra essere un mezzo sorriso.
“Ti va di venire in un posto con me?” le chiede.
“Non conosco nemmeno il tuo cognome”
“Malik – si affretta a rispondere – Zayn Malik”
“Malik? Tu sì che non sei americano, dico bene?”
Zayn ride, e Malia sente ancora quella sensazione alla bocca dello stomaco che è sicura di non aver mai provato.
“Dici bene, Malia Fitzgerald”
“Solo Fitz”
“Hai problemi anche con il tuo cognome?”
Malia apre la bocca per rispondere, ma la sua gamba prende a vibrare, segno che il suo telefono risposto nella tasca degli shorts sta squillando.
“Scusami, devo andare..” dice infine.
Zayn scosta lo sguardo dal display del telefono di Malia.
“Il tuo ragazzo?” domanda, notando la foto di Liam salvata per le chiamate.
“No – Malia scuote energicamente la testa, improvvisando una risata – Liam è un mio amico”
“Okay, vorrà dire che ti racconterò la storia del mio nome un’altra volta”
“Ci conto?”
Zayn le scocca un occhiolino, prima di superarla.
“Contaci”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 



 
  
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