Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: EmilyG66    12/02/2016    2 recensioni
Jack Frost, Hiccup e Astrid vanno ad una festa della Disney e lì il nostro spirito incontra finalmente Elsa.
Le cose sembrano andare bene tra i due ma la loro diversità li dividerà? Io non credo…
I personaggi non appartengono a me (altrimenti starebbero già insieme) ma alla DreamWorks e alla Disney.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Quando il brano giunse al termine Jack fece fare un casquè alla sua compagna e lei rise.
Poi mentre la sollevava verso di se i loro visi si avvicinarono lentamente e quando entrambi stavano per chiudere gli occhi un frastuono di applausi spezzò il loro momento.
I due sorrisero un po’ imbarazzati e si allontanarono rimanendo però fianco a fianco.
Elsa si unì all’applauso generale ben consapevole di chi stava entrando.
-Ehilà! Salve! –disse una voce squillante.
Il personaggio che la possedeva si trovava in cima alle scale ed era uno topo davvero grande.
-Oh no…-disse Jack osservando Topolino.
-Vi state divertendo?! Ah bene perché……che cosa ci fanno qui tre personaggi della DreamWorks!? –chiese irritato il topo sporgendosi dalla balaustra delle scale.
Nessuno lo aveva mai sentito con quella voce, ma chi lo conosceva a fondo sapeva che quel tono l’aveva usato spesso in passato.
Elsa si guardò in torno come gli altri ma quando capì che Topolino fissava Jack il suo cuore si spezzò.
-Tu?! –esclamò lei guardandolo con shock.
Anche il cuore del guardiano si arrestò.
-Jack andiamo! –gli gridò Astrid prima che tutti e tre cominciassero a correre.
-Prendeteli! –ordinò Topolino.
Elsa che tra tutti i personaggi magici avrebbe potuto fare qualcosa rimase ferma e si portò entrambe le mani al cuore abbassando la testa.
Anna e Rapunzel si avvicinarono a lei.
Intanto Jack aveva recuperato il suo bastone e lui e i suoi amici erano riusciti a scappare nel cielo.
Ora però il guardiano si sentiva malissimo.
-Abbiamo rischiato grosso. Mai più Jack, mi sono spiegata? –lo rimproverò Astrid.
Lui però non rispose e deviò il suo percorso.
-Ci vediamo. –disse solamente.
Hiccup e Astrid pensarono che stesse tornando al polo e non se ne curarono.
Intanto nel castello della Disney…
-Sapevo di averli già visti. –ammise Merida gesticolando.
-D’accordo. Riprendiamo la festa! –disse Topolino come se niente fosse.
Tutti ripresero a ballare e a festeggiare tranne Elsa.
-Elsa…-la chiamò Anna tentando di confortarla.
Non le era certo sfuggito il ballo di sua sorella.
-Cugina…-le disse Rapunzel dall’atro lato della sua spalla.
-Sto bene non preoccupatevi. Voglio…solo tornare a casa. –ammise delusa.
Non appena tornò ad Arendelle senza Anna, Elsa si diresse verso il suo palazzo di ghiaccio.
Era ancora buio ma tra qualche minuto sarebbe stata l’alba.
Come aprì il portone sorrise nel ritrovarsi davanti: Marshmallow che scappava dagli snowgies aggrappati a lui mentre Olaf li rincorreva.
Non appena questi si accorsero della sua presenza i mini pupazzi le si fecero in contro e Elsa entrò.
Jack era ritornato al castello della Disney e quando aveva visto Elsa salire a bordo di una nave l’aveva seguita per tutto il tragitto da sopra le nuvole.
Ora era davanti al castello e non sapeva se entrare o meno, e se l’avrebbe fatto, cosa dire alla regina di ghiaccio.
Essendo di natura abbastanza impulsiva aprì il portone sena bussare ed entrò.
Rimase di stucco sia per le decorazione del palazzo sia per i suoi abitanti.
Elsa era inginocchiata tra una folla di piccoli pupazzi di neve vivi e senza braccia, un bestione di neve stava alla sua sinistra e un vero pupazzo di neve si trovava alla sua destra.
Tutti si voltarono verso di lui.
-Elsa. –disse.
-Jack…-rispose lei prima di alzarsi.
-Vattene. –gli ordinò.
-No. –rispose lui secco.
A quelle parole Marshmallow si alzò in piedi e mise in bella mostra i suoi spuntoni di ghiaccio.
Il guardiano lo osservò con gli occhi sgranati ma tornò ad osservare Elsa.
Lei aveva le mani giunte al petto come per difendersi e dietro di lei si nascosero tutti i pupazzi di neve assieme a Olaf.
-Possiamo parlare? ...Da soli? –domandò lo spirito guardingo nei confronti del gigante davanti a lui.
-Non voglio parlare con te. –decretò lei guardando a terra.
-Elsa, ti prego. –la implorò.
Lei rialzò lo sguardo con occhi docili.
-Andiamo di sopra. –disse infine.
Jack annuì e Marshmallow fece sparire gli spuntoni di ghiaccio.
Proprio mentre Elsa cominciò a salire le scale gli snowgies la seguirono.
La regina si voltò e si abbassò lievemente.
-No, voi restate qui. –gli ordinò dolcemente.
Elsa salì di sopra e Jack la seguì volando.
Una volta al piano superiore la bionda gli diede le spalle e il guardiano cominciò a parlare.
-Senti mi dispiace. Non ti ho mentito, te l’avrei detto. –tentò di dirle lui.
La regina si voltò guardandolo con disappunto.
-Credimi, siamo fatti per stare insieme. Non ho mai provato niente di simile a quello che provo per te. –ammise serio e arrossendo lievemente.
-Ti sbagli. Se fossimo fatti per stare insieme ci avrebbe creato entrambi una sola casa produttrice. –affermò lei convinta e un po’ toccata dalle sue parole.
Lui scosse la testa e volò davanti a lei.
-La Disney e la DreamWorks posso avere creato il nostro passato e il nostro futuro ma non possono sapere quello che sentiamo. E io sento…- continuò a dire prendendo la mano di Elsa e posandosela sul cuore -che tu mi capisci. –ammise.
Elsa lo guardò negli occhi senza battere ciglio e Jack continuò.
-Forse tu sei un po’ più rigida e io sono più divertente ma noi ci-
-completiamo. –concluse Elsa assieme al guardiano.
-Esatto. –affermò prendendo entrambe le mani della regina tra le proprie e poggiando la fronte contro la sua.
Entrambi sorrisero poi Elsa si lanciò verso di lui allacciando le braccia attorno al suo collo e abbracciandolo.
Jack ne fu sorpreso ma l’abbracciò a sua volta.
-Non amerai mai nessun’altra vero? –gli domandò la bionda con tono di supplica al suo orecchio.
Il guardiano sorrise senza essere visto.
Il cliché della principessa che si innamora in pochissimo tempo gli piaceva adesso.
Si staccò per rispondere alla sua adorata e per toglierle una lacrima randagia dal viso niveo.
-Solo te. –affermò prima di baciarla e abbracciarla nuovamente.
Non importava cosa pensassero gli altri o cosa sarebbe successo in futuro. Nessuno avrebbe potuto dividerli, mai.
Fine.
  
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