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Autore: EmilyG66    12/02/2016    1 recensioni
La mia prima fanfiction nel grande e magico mondo di Harry Potter in cui Draco è una Veela ed Hermione è la sua compagna.
Per essere più precisi Malfoy ha una parte di sangue Veela in corpo e non si trasforma in un uccello. (Arpia)
(Altre storie Veela presenti nel sito inglese: https://www.fanfiction.net/community/Veela-Stories-About-Draco-and-Hermione/50814/ )
I personaggi non appartengono a me ma alla Rowling.
Ps: In questo racconto Draco non beve, non fuma, non si droga, non “dorme” con tutte le ragazze della scuola e suo padre non lo disprezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Beccarono solo due coppiette prima di arrivare alla torre di Astronomia.
Da lì si poteva ammirare un panorama notturno stupendo e la pioggia che batteva ormai da ore rendeva l’aria fresca e l’atmosfera più rilassante.
La torre era vuota quindi entrambi i Prefetti potevano ritornare al loro dormitorio.
Hermione ispirò a fondo il profumo di umidità prima di voltarsi verso Malfoy ma lui non era accanto a lei.
Draco infatti si era avvicinato ad uno degli archi ed ora era appoggiato alla balaustra di ferro.
Alcune gocce di pioggia gli bagnarono appena le dita ma lui sembrava incurante.
Osservava semplicemente il paesaggio.
La Grifondoro notò come la luce della luna illuminasse quel volto pallido e come accendesse i riflessi di quegli occhi grigi.
Enigmatico.
Ecco l’aggettivo che lo descriveva al meglio.
-Andiamo. –disse lei rompendo il silenzio.
Draco abbassò le palpebre, ispirò affondo l’aria umida e penetrante poi riaprì gli occhi.
Sì voltò e seguì Hermione.
Mentre discendevano le scale, forse per la stanchezza o per la poca visibilità, la Grifondoro inciampò proprio nell’ultimo scalino.
Ma prima che potesse cadere il Serpeverde dietro di lei le afferrò il braccio.
Hermione venne tirata indietro e si ritrovò davvero troppo vicina a lui.
-Quanto sei impacciata Granger. Cadere dev’essere proprio un vizio eh? –le disse allusivo ricordandole la prima volta che si erano incontrati quell’anno sul treno.
Lei non rispose ma lo guardò torva.
Malfoy non l’aveva mai sfiorata e mai Hermione pensava che l’avrebbe fatto, neanche sotto tortura!
Invece l’aveva presa già due volte impedendole di farsi del male mentre avrebbe potuto semplicemente lasciarla cadere e riderci sopra.
In effetti…da quanto tempo era che il principe delle serpi non rideva anche solo per schernire qualcuno?
Hermione osservò la mano del Serpeverde ancora ancorata al suo braccio poi alzò lo sguardo sul viso di Malfoy.
Quegli occhi grigi e limpidi si oscurarono pericolosamente in fretta.
La Grifondoro a quella vista strattonò subito il suo braccio riuscendo a liberarsi mentre il suo respirò cominciò ad accorciarsi.
Quello sguardo non le piaceva e un po’ la spaventava anche.
Hermione svelta si voltò allontanandosi dalle scale e da Draco ma proprio quando stava per girare l’angolo fu improvvisamente, e bruscamente, tirata indietro.
La bacchetta le scivolò di mano e la sua schiena venne immediatamente a contatto con il muro dietro di lei mentre le mani di Malfoy le strinsero, con una presa ferrea, le spalle impedendole di scappare.
La serpe stringeva ancora in mano la sua bacchetta illuminando i volti di entrambi i prefetti.
La Grifondoro lo guardò subito in viso scoprendo che lo sguardo del Serpeverde era deciso e intimidatorio.
Draco percepì la paura della sua coraggiosa compagna ma in quel momento la sua mente era come annebbiata e il suo istinto stava prevalendo sulla ragione.
Hermione invece, per una volta in vita sua, non sapeva cosa dire.
Il ragazzo che più odiava era lì in piedi di fronte a lei, la teneva contro il muro e la guardava fisso. La Grifondoro poté constatare benissimo che Malfoy la sovrastava di almeno dieci centimetri buoni in altezza e questo la fece sentire indifesa davanti a quella serpe dalla lingua più tagliente della sua.
-Hermione…- la chiamò con tono calmo solleticandole appena il viso con il proprio respiro.
Sapeva di mela verde anche se Draco profumava terribilmente di menta.
Hermione sentì un brivido attraversarle la schiena e uno starno formicolio muoversi alla bocca del suo stomaco.
Non aveva mai provato niente di simile e peggio ancora mai qualcosa per Malfoy.
Tutto solo per una parola. Il suo nome.
Lui l’aveva chiamata Hermione, non era possibile!
Draco per lei era sempre stato “Malfoy” e lei per lui…era…beh…tante altre cose tra cui “Granger”.
Ora che ci rifletteva però il Serpeverde non l’aveva ancora mai chiamata Sangue-sporco.
Questa realizzazione la fece sussultare e tornare alla realtà ma forse sarebbe stato meglio se non l’avesse fatto.
Draco lentamente si chinò sul suo collo e ispirò il profumo della sua preziosa Hermione.
Il cuore della Grifondoro smise di battere per un secondo e il suo respiro si fermò.
“Svegliati Hermione è Malfoy! Reagisci!” si disse.
Dov’era finito il coraggio che l’aveva sempre spinta a fronteggiarlo?
Il Serpeverde intanto era davvero tentato da Hermione e non voleva solo annusarla ma desiderava intensamente affondare labbra e denti nella sua pelle odorosa e morbida.
Cosa stava diventando? Un vampiro? No, ma le Veela facevano così per marchiare il loro compagno.
Guidato da chissà quale incantesimo scostò i folti capelli bruni di Hermione sfiorandole la pelle con le lunghe dita pallide e poggiò le labbra sul suo collo flessuoso baciandolo appena.
La Grifondoro rimase sotto shock e finalmente ritornò lucida svegliandosi completamente da quel…dolce torpore.
Con forza, disprezzo e imbarazzo mise le mani sul petto del ragazzo e lo spinse via.
-Malfoy smettila! –decretò.
Anche se il biondo non si spostò di molto afferrò al volo il messaggio di Hermione, la quale prese le distanze da lui.
Draco la guardò in faccia leggermente irritato dall’interruzione di quel meraviglioso contatto.
-Non so a che gioco stai giocando ma non provarci di nuovo! –lo intimò non del tutto sicura.
Il Serpeverde si era aspettato un comportamento del genere.
Forse poteva accennarle qualcosa sul perché aveva fatto ciò che aveva fatto, solo per chiarirsi.
-Senti Granger…-tentò di cominciare un discorso ma lei riprese in fretta la bacchetta da terra e gliela puntò contro non appena fece un passo.
Draco si fermò e avvertì i sentimenti di Hermione. Era arrabbiata, sorpresa e sospettosa ma forse una piccola parte di lei aveva gradito quelle nuove sensazione che solo lui finora era riuscito a farle provare.
-No, tu ascolta me Malfoy! Qualunque sia il tuo piano sappi che io non mi farò ingannare da te, chiaro?!. –concluse Hermione.
Lo conosceva fin troppo bene. Aveva in mente qualcosa, se lo sentiva.
Il Serpeverde sapeva che sarebbe potuto accedere.
Se si avvicinava a lei con calma non sarebbe andato lontano e se invece andava direttamente al sodo non faceva altro che allontanarla.
Fece infine un cenno con la testa.
Hermione si accertò che lui non la seguisse e poi si diresse velocemente verso il loro dormitorio.
Draco si passò una mano tra i capelli frustrato poi senza rendersene conto diede un pugno al muro sul quale, incredibilmente, comparve una bozza rotonda.
Il biondo non avvertì nessun dolore alla mano perché ciò che provava la sua Veela interiore era decisamente peggiore.
Scivolò poi lungo la parete affranto, spense la bacchetta e rivolse il voltò verso l’oscurità.

Hermione intanto era arrivata al dormitorio, si era infilata il pigiama e si era stesa sul letto osservando il soffitto.
I suoi pensieri erano tutti occupati da Malfoy e dal suo seducente, strano, e sospettoso comportamento nei suoi confronti.
Il suo respiro sul collo…
Hermione si portò una mano alla gola scendendo verso il luogo in cui Draco l’aveva sfiorata.
E quel bacio…
La Grifondoro rabbrividì ripensando alle labbra fredde del Serpeverde.
Arrossì e si rigirò infastidita affondando il viso nel suo cuscino.
“Maledetto furetto!” pensò.
Sarebbe stato impossibile per lei concentrarsi su altro.
Attese qualche minuto poi estrasse la testa dal morbido cuscino.
Cosa stava macchinando quella serpe?

Per il resto della settimana non accadde nulla di insolito almeno fino al 19 settembre.
Hermione si alzò con un vistoso sorriso sulle labbra quel sabato mattina.
Si vestì e uscì in fretta dalla sua stanza, passò per la sala comune e scattò verso il quadro scomparendo dietro di esso.
Era così felice che non si accorse nemmeno della presenza di Draco nella sala comune.
Lui sapeva perfettamente che giorno speciale fosse per la sua amata Hermione, se l’era appuntato bene nella mente fin dal primo anno.
Il Serpeverde sorrise, forse avrebbe dovuto farle un regalo.

Intanto nella Sala Grande…
-Buon giorno! –esclamò allegramente la Grifondoro da dietro le spalle dei suoi amici prima di sedersi.
-Che ci trovi di buono? –le chiese un assonato Ron.
-Ciao Hermione. –le rispose Harry prima di sbadigliare.
-Che brutta cera che avete ragazzi. –affermò Hermione.
-Lo credo bene visto che ieri sera sono rimasti alzati fino a tardi. –intervenne Ginny appena arrivata.
Si avvicinò ad Hermione e le sussurrò un “auguri” all’orecchio che fu ricambiato da un grazie altrettanto flebile.
-Beh che cosa avete fatto ieri sera per ridurvi così? No, non ditemi che avete aspettato di nuovo fino all’ultimo momento per fare i compiti! –li rimproverò.
-Non è colpa nostra questa volta. È colpa di quel viscido tiranno di Piton! Non ti ricordi? Ieri ci ha assegnato due rotoli e mezzo di pergamena per-
-E allora? Che problema c’è? Avreste sempre potuto fare i compiti domani. –lo interruppe Hermione.
-Veramente domani volevamo andare ad Hogsmeade. –le ricordò Harry.
-Beh potevate farli oggi. A proposito, non c’è niente che voi due volete dirmi? –domandò speranzosa.
-Ah sì, io e Ron saremo impegnati tutto il giorno con gli allenamenti di Quidditch. –affermò Harry.
-Già. –concordò Ron bevendo in fretta il suo succo.
I due Grifondoro si alzarono contemporaneamente dal tavolo.
-Oh, va bene…allora buon allenamento. –augurò ai suoi due migliori amici mentre il suo sorrise scomparve.
-Grazie. –risposero entrambi.
  
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