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Autore: EmilyG66    12/02/2016    1 recensioni
La mia prima fanfiction nel grande e magico mondo di Harry Potter in cui Draco è una Veela ed Hermione è la sua compagna.
Per essere più precisi Malfoy ha una parte di sangue Veela in corpo e non si trasforma in un uccello. (Arpia)
(Altre storie Veela presenti nel sito inglese: https://www.fanfiction.net/community/Veela-Stories-About-Draco-and-Hermione/50814/ )
I personaggi non appartengono a me ma alla Rowling.
Ps: In questo racconto Draco non beve, non fuma, non si droga, non “dorme” con tutte le ragazze della scuola e suo padre non lo disprezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Quella domenica mattina Draco si svegliò presto e decisamente di buon umore. Si vestì e uscì dalla sua camera in tempo per vedere una chioma bruna sparire dietro il ritratto.
Il biondo fu investito da un delizioso aroma di rose e miele e lo respirò a fondo.
Hermione doveva essersi fatta una doccia perché quel profumo era davvero intenso.
Gli occhi del Serpeverde si oscurarono e quasi senza rendersene conto Draco cominciò a camminare seguendo quella scia irresistibile.
Era una settimana esatta che la Grifondoro non lo calcolava e lui cominciava a sentirne gli effetti negativi.
Un giorno era infastidito e irascibile mentre il giorno dopo era triste e affranto.
Aveva bisogno della sua Hermione…ora.
Seguì dunque la sua scia fino alla biblioteca.
Hermione era nascosta dietro uno scaffale e stava mettendo a posto dei libri controllando di non aver lasciato foglietti con appunti al loro interno.
Amava passare il suo tempo in biblioteca nonostante quello che era successo il secondo anno.
Pensava che non si sarebbe mai più spaventata come allora in quel luogo ma come avvertì due mani sui suoi fianchi il suo respirò si arrestò e un brivido freddo la percorse per tutta la schiena.
Sperò tanto che non si trattasse di lui ma il suo profumo di menta confermò i suoi timori.
Hermione si voltò e vide due occhi neri scrutarla desiderosi.
-Malf-
Non terminò la frase che Draco la baciò.
Le solite farfalle cominciarono a svolazzare nel suo stomaco mentre il cuore riprese a battere velocemente e le sue guance si imporporarono.
Il Serpeverde le circondò la vita e l’avvicinò pericolosamente a se.
Da qui il bacio si fece più fugare e Malfoy mosse la sua lingua dentro la bocca della sua compagna.
Anche se inesperto il principe delle serpi era guidato dal suo istinto Veela e quello non sbagliava di certo.
Hermione fu davvero stupefatta da quel gesto e mise subito le mani sul petto di Malfoy nel tentativo di spingerlo via ma lui aveva ancora le mani attorno ai suoi fianchi e lei non poteva allontanarsi.
Comunque riuscì a fermare il Serpeverde che cambiò la destinazione dei baci.
Invece delle labbra scese sul collo dove era decisamente più impresso l’odore della sua compagna.
Le baciò la pelle ed Hermione tremò cercando di divincolarsi.
-M…Malfoy…- cercò di chiamarlo.
Niente da fare, le sue labbra erano così morbide…
-Malfoy…- riprovò ma i baci non si fermarono.
Draco era così preso che il suo istinto lo batté sul tempo e la mordicchiò.
-Ahi! Draco! –urlò Hermione.
Lui la lasciò per la sorpresa, i suoi occhi erano ancora neri.
Hermione mise una notevole distanza tra loro.
La sua bocca era spalancata, le guance brillavano di un rosso vivo sia per l’imbarazzo che per la rabbia e i suoi occhi erano sgranati.
-Malfoy mi hai morso! Che ti è saltato in mente!? –lo sgridò portandosi una mano al collo.
Fortunatamente non c’era nessuno nei paraggi.
La Grifondoro ancora sconvolta osservò il Serpeverde e si accorse degli occhi neri e del suo respiro frenetico che assomigliava tremendamente al proprio.
Draco non disse niente.
-Perché lo hai fatto?! –gli domandò con tono duro riferendosi anche al bacio della scorsa settimana.
-Perché fai tutto questo!? Che vuoi da me!? –disse nuovamente capendo che non le avrebbe risposto.
-…il tuo cuore Granger…-ammise quasi in un sussurro guardandola negli occhi mentre i propri si schiarivano ritornando grigi.
Hermione rimase con la bocca spalancata e la sua mano che prima era al collo scivolò al suo fianco.
-Co…cosa? …-chiese credendo di aver capito male.
Draco inclinò leggermente la testa senza sorridere in un’espressione che voleva dire “mi hai sentito benissimo”.
-Malfoy hai bevuto un filtro d’amore per caso? Tu mi odi! Mi hai sempre odiata ricordi?! Non sono degna neanche di toccarti e tu sei il primo a farlo! –affermò lei.
Negli occhi del Serpeverde passò un lampo di rammarico ma stette in silenzio comunque.
-È uno dei tuoi soliti scherzi vero? Tu non puoi amarmi sul serio, perché dovresti? –gli domandò.
Non era necessario essere un genio per capire che se un ragazzo ti bacia ha due motivazioni: O è innamorato di te o sta scherzando.
-…perché sei…unica. – rispose lui per evitare di dirle “la mia compagna.”
La Grifondoro non poteva essere più sorpresa di così, inoltre avvertiva anche un leggero mal di testa in arrivo.
-Hermione! Sei qui? –la chiamò qualcuno.
Draco voltò la testa in direzione del corridoi e strinse i pugni.
“Weasley!” pensò con fastidio prima di tornare a guardare Hermione.
Anche lei stava guardando nella sua stessa direzione.
Con tutta la calma che possedeva Draco si voltò e si incamminò verso l’uscita mentre Hermione rimase a guardare quella testa bionda uscire senza guardarla.
Doveva ammetterlo, comportamento misterioso di Malfoy la incuriosiva ma ora invece cominciava ad esasperarla.

Il resto delle giornate furono una uguale all’altra fino all’arrivo di Novembre e con lui l’attesissima prima partita di Quidditch disputata tra Grifondoro e Serpeverde.
I grifoni non potevano essere più preoccupati e più grintosi di così, mentre le serpi non potevano essere più subdoli e più preparati per quella partita.
Hermione non vedeva l’ora che la loro squadra stracciasse quella avversaria mentre Draco non vedeva l’ora di giocare.
Gli spalti si riempirono in fretta e dopo qualche minuto volarono finalmente in campo serpi e grifoni.
Si schierarono e Draco fulminò sia Harry che Ron con lo sguardo.
Partì la pluffa…e iniziò il gioco.
Malfoy si scansò immediatamente di lato e si alzò in volo pronto ad avvistare il boccino.
La partita continuò per quasi mezz’ora e ancora nessuna traccia del boccino d’oro, anche Harry si stava annoiando.
Finalmente un bagliore d’orato attirò l’attenzione di entrambi i cercatori.
“Ah tipico, sempre da Potter!” pensò Draco vedendo il boccino accanto alla suo rivale.
In fretta il biondo si gettò all’inseguimento ma come la pallina alata gli frecciò davanti al viso Draco virò cambiando subito direzione.
Harry era dietro di lui.

Sugli spalti intanto Hermione osservava tutti i giocatori e in particolare Ron che riusciva a malapena a fermare una pluffa.
I suoi occhi erano concentrati sulle divise rosse ma il suo sguardo poco ubbidiente avvolte volava verso una divisa verde in particolare.
Anche adesso che Harry era scattato per prendere il boccino lei osservava Malfoy.

Draco seguiva il boccino da un po’ ormai e Harry era quasi arrivato a pochi centimetri da lui.
Il Serpeverde avvertì l’agitazione di Hermione e fece saettare i suoi occhi verso le tribune rosse e oro.
La vide ansiosa di veder vincere Harry, ma non questa volta.
Il biondo sorrise e tornò a guardare il boccino con più determinazione e insistenza.
“Questa volta Potter non vincerai.” pensò e con uno scatto fece leva sulle braccia e saltò prendendo il boccino al volo per poi ricadere comodamente sulla sua scopa.
I Serpeverde esultarono all’istante.
-Ah! E quel furetto mal-
-Eh ehm! –disse Minerva interrompendo il commentatore.
-Volevo dire…Draco Malfoy afferra il boccino e…Serpeverde vince. –affermò dispiaciuto.
I Grifondoro arrabbiati e delusi cominciarono a lamentarsi e a scendere dalla loro postazione.
Hermione era abbastanza contraria ma per qualche strana ragione, in una remota parte della sua mente, non le dispiaceva che Malfoy avesse preso il boccino d’oro.

Draco la osservò e strinse ancora un po’ la palla alata nel suo pugno prima di scendere e ricevere i complimenti di tutti.
Per una settimana i Serpeverde continuarono a vantarsi della vittoria e delle straordinarie capacità del loro principe.

Il sabato successivo Harry, Ron ed Hermione ormai riappacificati, andarono ad Hogsmeade.
Presero delle burro-birre dai due manici di scopa e fecero una passeggiata.
L’aria era molto fredda ma ancora c’era traccia della neve.
-Non avete l’impressione di essere seguiti? –disse ad un tratto Hermione facendo uscire del fumo dalle sue labbra.
-Se intendevi dire perseguitati deve essere colpa di Malfoy. Guardate, eccolo là. –disse Ron con malcelato rancore e indicandolo.
Sia Harry che la sua amica alzarono lo sguardo.

Draco aveva seguito Hermione, non poteva farne a meno anche se sapeva che rischiava un infarto e che avrebbe potuto aggredire Weasley e Potter.
Era uscito dalla scuola poco dopo il trio e mentre loro erano andati ai due manici di scopa Draco era rimasto nelle vicinanze.
Ora stava osservando la vetrina di un negozio tanto per passare il tempo.
Blaise non aveva potuto accompagnarlo perché era rimasto a letto con la febbre.
Il prefetto si guardò intorno e notò il trio dell’oro fissarlo.
Draco rispose al loro sguardo con disprezzo e si allontanò dalla vetrina pronto per andarsene.

-Sta venendo da questa parte. –ammise Harry.
Hermione neanche lo ascoltò.
Malfoy era davvero diverso quest’anno, non solo per come si comportava con lei ma anche per come si comportava con tutti.
Non aveva più preso in giro nessuno, non si era circondato nuovamente di finti amici e il suo atteggiamento da bambino viziato era completamente sparito.
Hermione l’aveva già visto più volte passeggiare da solo ad Hogwarts, sembrava proprio che lui si fosse isolato allontanandosi dai suoi amici.
-Forza andiamo Hermione. –disse Ron mettendole una mano dietro la schiena.
La Grifondoro annuì e mise le braccia attorno al collo dei sue due migliori amici ma non appena lo fece Malfoy cadde in ginocchio tenendosi il petto.
“Ah! Maledizione…non…di nuovo…” pensò mentre poggiava una mano a terra sulla neve fredda.
  
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