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Autore: Zanexd22    12/02/2016    5 recensioni
La vita scorre tranquilla a Tokyo, quando viene recapitato a casa del Dottor Agasa un enorme e misterioso pacco, con inscritto sopra: "To Silver Bullet". Shinichi e Shiho, tornati diciottenni, sono pronti ad iniziare la lotta finale contro l'Organizzazione, ostacolati dai MIB, da Ran, che sospetta una relazione fra i due, e da un misterioso infiltrato nell'FBI. In due giorni, la tua vita può cambiare.
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“Finalmente, Kudo-kun!! Ci hanno trovato. È finita…” Ai si rivolse a lui con le lacrime agli occhi, sentiva che quel giorno sarebbe finito tutto. Per loro.
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Aveva appena baciato Ran, l’amore della sua vita…e allora perché non aveva sentito le emozioni che provava quando stavano insieme, l’imbarazzo, ma anche l'enorme amore? Stavolta, c’era qualcosa di diverso…e non poteva negarlo, il bacio con Shiho era stato più bello.
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“Forza Shiho!! Buttati, ti prendo io!”
Shiho era aggrappata al balcone, mentre sentiva i due uomini cercare di sfondare la porta.
“Io… e se non mi prendi?? Perché dovrei fidarmi di te, un assassino, un MIB ?”
“Io…io non lo so. Fallo e basta! Talvolta non abbiamo bisogno di una ragione per fidarsi di qualcuno. È il nostro cuore a deciderlo.”
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Tooru Amuro, Vermouth | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amore che vieni, amore che vai...


Sfrecciavano sull’autostrada a quasi 140 chilometri all’ora, con Shiho che ci aveva preso gusto a tenersi abbracciata a Shinichi. Erano partiti da un paio d’ore, ma il tragitto era ancora lungo. E visto che entrambi avevano al schiena a pezzi, decisero di fermarsi ad un autogrill, anche se per ora non se ne vedevano. Intanto, stavano conversando tranquillamente.
“Allora Kudo-kun…sei tornato ad essere un diciottenne (è passato un anno e mezzo da quando si è rimpicciolito ndZane), che farai dopo lo scontro con l’Organizzazione??”
“Ah…ecco, io non lo so” Shinichi aveva una faccia leggermente imbarazzata, cosa che notò anche l’amica, che disse con un tono malizioso e allo stesso tempo ironico:
“Umh…te lo dico io, Kudo-kun…correrai da Mouri-kun e l’abbraccerai dicendole –non ti lascerò mai più, Ran-!”
“Ma che dici!!” Ora era completamente rosso. “Riprenderò la vita che facevo prima, probabilmente.”
“Ma non ti mancherà questo tipo di vita, emozionante, che ti fa sentire in costante pericolo, non ti mancherà il fatto di essere un adulto nel corpo di un bambino, non…” E qui fece una piccola pausa… “…non ti mancherò io?”
Shinichi era rimasto esterrefatto da ciò che aveva detto l’amica. Non sarà che a lei piaceva la sua vecchia vita? E poi, che cosa significava la parte finale della frase??
“Che intendi, Miyano-san? Perché dovresti mancarmi, se tu sei qui?”
“Io…intendevo andare in America, una volta finito tutto, per dimenticare e…ricominciare a vivere.” Lo disse con un tono triste, probabilmente il suo cuore non voleva farlo veramente, ma la sua testa aveva troppa paura degli Uomini in Nero.
“Che cosa stai dicendo, Shiho-san?” si tappò la bocca, come avesse detto qualcosa di proibito, accorgendosi di aver chiamato Shiho per nome. Anche la scienziata rimase abbastanza stupita per ciò, ma poi il detective continuò:
“Io…io pensavo che una volta finito tutto, saresti rimasta ad abitare da Agasa… che saresti venuta nella mia scuola…che avremmo potuto fare gli adolescenti, da quel momento in poi, lasciandoci alle spalle i Corvi.”
Shiho rimase profondamente colpita da ciò che aveva detto l’amico. Lui le voleva veramente così bene? Le sarebbe piaciuto rimanere lì a Tokyo, ma la paura la bloccava.
“Kudo-kun. Due persone che sono diventate bambini non saranno mai adolescenti normali.” Il suo tono era sempre triste, sembrava che con la scomparsa di Ai Haibara si fosse distrutta la barriera intorno alla ragazza, quella che non faceva trasparire niente delle sue emozioni.
“Ah sì…allora vuol dire che saremo due adolescenti diversi da tutti gli altri, perché legati da un grande segreto. Anzi, forse sono tutti gli adolescenti ad essere diversi da noi due, e noi siamo normali!” Concluse la frase con un grande sorriso, che riportò un po’ di felicità nel cuore della scienziata.
“Ma cosa dirà Ran, se vede comparire il suo grande amore Shinichi con un’altra bella ragazza?”
“Le spiegheremo che non c’è niente fra noi, nient’altro che la verità. E riguardo a Conan, dirò che i genitori lo hanno preso e portato in America, insieme ad Ai Haibara.”
Shiho annuì debolmente, il detective ignorava quanto male avesse fatto la frase appena pronunciata. Si riprese improvvisamente, alla vista di un piccolo edificio arancione.
“Shinichi-kun, guarda! Un autogrill!” Il detective annuì e virò, prendendo la stradina che portava all’edificio indicato da Shiho. Poi però si accorse di un particolare, e chiese alla ragazza perché avesse usato il nome.
“Siamo partner, no? Quindi, penso che possiamo chiamarci per nome, Shinichi-kun!” e marcò con la voce il nome del ragazzo. Scesero dalla moto ed entrarono nel bar per prendersi un caffè.
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La pioggia aveva cominciato a scendere, e si stava scatenando un acquazzone. Li videro entrare nell’autogrill, parcheggiare la moto e entrare. Ran voleva andar loro dietro, ma Amuro la fece riflettere. Così facendo, non li avrebbero portati al loro nascondiglio, perché il giovane pensava che dovessero avere per forza un posto dove si erano nascosti per tutto questo tempo, sfuggendo all’Organizzazione. Quindi, disse a Ran di entrare e comprare qualcosa senza farsi vedere, così poi sarebbero ripartiti all’inseguimento. Intanto, Amuro avrebbe fatto una telefonata al bar Poirot per avvertirli dell’assenza (anche se in realtà chiamerà qualcun altro). Uscendo, ne approfittò per attaccare una microspia sulla moto, in una posizione in cui sarebbe stata trovata difficilmente. Facendolo, però, notò un particolare abbastanza preoccupante. Doveva assolutamente chiamare quella persona (attenzione, non mi sto riferendo al boss, altrimenti avrei messo le iniziali maiuscole nd Zane). Intanto, Ran aveva comprato una bottiglietta d’acqua e si apprestava ad uscire dal locale, non sfuggendo allo sguardo di due ragazzi.
 
“Non ci credo, è Ran!! Cosa ci fa qui? Deve averci seguito…ma chi l’ha accompagnata?” Shinichi era preoccupato. Molto preoccupato. Non doveva farsi vedere.
“Ho un’idea. Mettiti sotto l’ombrello che abbiamo comprato.”
“Inutile. Ci vedrà lo stesso in faccia.”
Shiho si fece pensierosa per qualche secondo, poi disse che aveva un’idea.
“Le dimostrazioni d’affetto in pubblico provocano imbarazzo fra le persone vicine.”
“E questo cosa vuol dire?”
“Fingi di baciarmi, lei sarà imbarazzata e girerà la testa. Naturalmente, ci copriremo la testa con l’ombrello, in modo che non veda i nostri capelli.”
Ran si stava avvicinando, ma guardava in basso, sembrava triste. Era un piano pazzo, ma avrebbe potuto funzionare…ma baciarsi con Shiho? Certo, era una bella ragazza, ma lui si era dichiarato a Ran…quando? Sei mesi fa? Tanti, pensò. E perché una vocina nella testa gli diceva che quel bacio gli sarebbe piaciuto? Ran era sempre più vicina. Colto dalla fretta (che, si sa, è cattiva consigliera, ma non sempre), si avvicinò a Shiho, e, coperti dall’ombrello e con la pioggia che scendeva a frotte, le loro labbra si sfiorarono, per poi aumentare il contatto. Fu un bacio casto, ma per Shiho fu come toccare il paradiso con un dito. Si stava baciando con la persona che amava, ed era stato Shinichi a prendere l’iniziativa…anche se l’aveva fatto soltanto per nascondersi da Ran, la ragazza che LUI amava. In qualunque modo pensasse al fatto, si sentiva sempre triste. Ma questo sarebbe successo successivamente. Ora era al settimo cielo, non le importava un fico secco di tutto il resto del mondo, di Ran, dell’Organizzazione, dell’antidoto. Ora erano Shiho e Shinichi…un binomio che non sarebbe durato a lungo. Migliaia di emozioni affollavano la mente e il cuore di Shiho, e sarebbe impossibile descriverle tutte. Dall’altro lato, invece, nel cuore e nella mente di Shinichi vi era molta confusione. Era un bacio a fior di labbra, teoricamente finto, ma allora perché lo sentiva come vero? Gli piaceva, eccome. Probabilmente, pensò di nuovo, l’emozione era solo dovuta al fatto che stava a contatto con una bella ragazza, ma nel profondo sapeva che vi era qualcos’altro. Qualcosa di misterioso, di emozionante, che non provava da molto tempo. Sotto la pioggia, si stava baciando con la ragazza che aveva considerato, in quest’ordine, un’assassina, una fredda scienziata, una partner e la sua migliore amica. Che potesse esserci un’altra fase? In quel momento non ci pensava, l’unica sua preoccupazione era assaporare le labbra di Shiho…ok, aveva veramente pensato una cosa del genere? Attribuì la colpa allo stress della situazione e al fatto che non stava vicino ad una ragazza con il suo vero corpo da anni.
Sotto la pioggia, i due giovani stavano dando il via a un legame speciale.
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Si erano rimessi in marcia, pochi minuti e sarebbero arrivati ad Osaka. Shinichi e Shiho non avevano più parlato dell’evento di qualche ora prima, ma ci avevano pensato intensamente. A rompere il silenzio che si era creato fu Shinichi:
“Ehi… a proposito del bacio, lo sai che era solo per evitare che Ran ci scoprisse.” disse.
“Non mi sembravi della stessa opinione mentre mi baciavi…” Disse maliziosa la ragazza.
“Ne riparleremo, questo non è il momento adatto!” Concluse il detective, arrossito.
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I due pernottarono in un hotel, utilizzando i nomi forniti da Vermouth. Furono accompagnati alla loro stanza, la numero 22, da un giovane vestito con un completo da facchino blu. Dopo avergli dato la mancia, il ragazzo si liquidò. La stanza era accogliente, con due letti singoli, il bagno e una televisione. Era ora di pranzo, ma nessuno dei due aveva voglia di mangiare: la tensione era troppa e aveva bloccato lo stomaco dei due giovani. Shinichi si preparò, indossando la tuta nera dell’Organizzazione, il giubbotto anti-proiettili e la fondina. Nel momento in cui Shiho stava per prendere la roba dalla valigia, il Detective la fermò.
“Che cosa pensi di fare, Shiho-san? Tu non vieni con me. È inutile che rischiamo la vita entrambi, e tu corri il rischio di essere riconosciuta… rimani qua, tornerò entro due ore, basterà appiccare il fuoco in alcuni laboratori; le sostanze chimiche presenti dovrebbero alimentare l’incendio.”
“Ma…”
“Niente ma! Non mi succederà niente, fidati. Entro qualche ora sarò di nuovo qui, compreremo una bella bottiglia di champagne e festeggeremo!”
Shiho rimase silenziosa per qualche secondo, assorta da molti pensieri. Poi replicò:
“E se non dovessi tornare?”
“Tornerò.” E il giovane detective abbandonò la stanza.
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Nella stanza accanto, la numero 21, due ragazze discutevano osservando una lista.
“Sta continuando a eliminare ragazze di nome Ran in tutto il Giappone!!” Disse una delle due.
“Già…era quasi riuscito a eliminare anche Ran Mouri, ma sono riuscita a impedirglielo!! Bisogna fermarlo!” Esclamò l’altra.
“Non preoccuparti…nelle mie storie lui non trionferà mai!! La ShinXShiho non vincerà!”
Prima che potessero fare qualcosa, il facchino che aveva accompagnato Shinichi e Shiho entrò, prendendo le due di sorpresa e trascinandole via.
“Questa è la mia storia! Fuori di qui!”
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Amuro e Ran erano appena arrivati ad Osaka, e si trovavano davanti all’hotel dove i due erano entrati. La ragazza era decisa a entrare e a scovare i due a fare qualcosa che non avrebbe voluto vedere. Ormai sapeva come stavano le cose… Shinichi l’aveva abbandonata per quella ragazza, ma l’avrebbe pagata cara. Molto cara. Disse ad Amuro di aspettarla, perché sarebbe tornata presto. Probabilmente in lacrime.
Il ragazzo cercò di farle cambiare idea, perché i due non dovevano essere intralciati. Così aveva detto la persona che aveva chiamato qualche ora prima. Sinceramente, non capiva il perché nel piano per eliminare l’Organizzazione fosse inclusa anche Sherry…ma poco importava, gli bastava vedere bruciare quelle infernali persone. Per i suoi genitori.
Fortunatamente, a salvare Shiho fu Shinichi, uscito dall’hotel vestito completamente di nero per eliminare i laboratori dell’Organizzazione. Appena Ran lo vide, decise di seguirlo, dimenticandosi della misteriosa ragazza nell’hotel. Lo voleva rivedere, fosse stata anche l’ultima volta.
Gli corse appresso, ma non aveva il coraggio di chiamarlo. La voce gli moriva in gola. Finché, senza sapere il perché, il giovane detective si girò. Gli sguardi dei due giovani si incontrarono, e lentamente cominciarono ad avvicinarsi. Entrambi in silenzio, consideravano il momento molto importante: per lei era la volta buona per chiarire le faccende sentimentali, per lui forse l’ultima.
Ran aveva le lacrime agli occhi, era sera, lo scenario era simile a quello della dichiarazione a Londra. Solo che stavolta sarebbe andata diversamente.
“Perché sei qui, Ran?” chiese il giovane detective.
La liceale rispose con voce incerta e interrotta dai singhiozzi: “Io so perché se-sei sparito. Ti ho visto con lei, lo sa-ai?”
Shinichi stette in silenzio. E la tristezza della ragazza si tramutò velocemente in rabbia. Urlando esclamò:
“Cosa credevi? Che potessi credere alle tue fottute bugie per sempre!? Sono stufa di te, Shinichi. Se non mi amavi più, avresti dovuto dirmelo.”
“Io…io non lo so. Fino a qualche mese fa, pensavo che tu fossi l’amore della mia vita, ma ultimamente provo delle strane emozioni quando sto con Shiho.”
Ran sembrò essersi calmata.
“Le…le stesse emozioni che provavi quando stavi con me??”
“Io… penso di sì. Mi dispiace tanto, Ran, ma penso di non amarti più. Io ti considero ancora la mia migliore amica e vorrei stare con te per tutta la vita…ma non come fidanzata. Spero tu capisca…ora devo andare. E se fosse il nostro ultimo incontro...addio.”
Si avvicinò alla liceale, e le scoccò un bacio sulle labbra. Poi, scappò via. E Ran, con voce bassa e malinconica, disse: “Questo bacio non è per me…vero, Shinichi?”
 
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Ehilà, popolo di EFP! Come va? Purtroppo, a me non molto bene. Non ho caricato ieri perché ho avuto un piccolo incidente alla mano… piccola frattura di un dito. Spero di riuscire a pubblicare il finale il prossimo giovedì. Ditemi se vi è piaciuto il capitolo e soprattutto l’incontro di Shin con Ran. Ah, e la parte delle due ragazze che discutono è un cameo di _fantasie_ e Fogli, che mi ha inserito nella sua storia (bellissima) e quindi volevo ricambiare. Ora la parola alla mia assistente:
Ai: Ahahahha!
Zane: Cosa c’è da ridere?
Ai: Ti sei davvero fatto male a causa di…
Zane: Ehi, silenzio! Piuttosto, che ne pensi della storia?
Ai: Scrivevi meglio prima… c’era più emozione.
Zane: MA…ma se dicevi che erano bruttissime le mie storie?
Ai: Già, ma non quanto questa…
Alla prossima!
   
 
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