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Autore: AndThenWeKiss    13/02/2016    1 recensioni
La White Pine High School è una delle scuole più prestigiose del Canada, ma nasconde dietro di sé un oscuro passato.
Passato che verrà a galla, dopo una serie di omicidi che inizieranno a prendere piede nella scuola, e che verrà scoperto da una ragazza, Heather, e da alcuni suoi amici.
Il titolo della storia, oltre che "La caduta" può essere tradotto come "L'autunno", stagione in cui si svolge la maggior parte della storia.
Enjoy it.
Genere: Azione, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Heather si precipitò nella stanza come una furia e chiuse subito la porta dietro di sé, fece scorrere il chiavistello e andò a nascondersi dietro un altro scaffale, in mano stringeva uno smartphone con una cover rosa piena di brillantini, mentre dalla tasca posteriore sporgeva il suo cellulare.
-Sembra che tu abbia visto un fantasma.
Disse Duncan, avvicinandosi a lei con Courtney avvinghiata al suo braccio.
-C'erano due persone che stavano facendo non so cosa a Lindsay!
Esclamò alzando la voce, gli occhi pieni di lacrime.
-Com'erano fatti?
Domandò Courtney.
Heather chiuse gli occhi e riprese fiato, poi disse.
-Indossavano due lenzuoli bianchi, sembravano fantasmi. Inoltre faceva molto freddo.
Courtney notò che la ragazza si guardava intorno con uno sguardo impaurito, ed era ovvio.
-E' ovvio che fa freddo, fuori sta piovendo.
Rispose la Barlow come fosse una cosa ovvia.
-E questo dove lo hai preso?
Domandò Duncan o lo smartphone rosa di Lindsay.
-Lo aveva Lindsay in mano, mentre scappavo l'ho trovato a terra, non so nemmeno io come sia possibile.
Rispose con tono preoccupato.
Courtney prese il cellulare e schiaccio il tasto al centro, rivelando un bloccaschermo con un collage di foto di lei e Tyler. La ragazza fece scorrere il dito sullo schermo, scoprendo che con grande sorpresa, la bionda non avesse messo nessun codice pin.
-Che fai ora?
Domandò Heather.
-Mi impiccio. Se lo hai trovato, ci sarà una ragione.
Rispose andando su whatsapp, le ultime chat erano con un numero non salvato, Tyler, , Beth, Katy, Sadie.
-Vediamo la chat con il numero sconosciuto.

Vieni.”
Aveva scritto il contatto.
Chi sei? Come hai fatto ad avere il mio numero?”
Aveva risposto lei, aggiungendo tre o quattro faccine spaventate.
Vieni a scuola.”
“No...ho paura.”
“Allora, fossi in te, scapperei di casa.”

Lindsay non aveva risposto, ma a giudicare da quello che aveva visto Heather, la ragazza si era precipitata subito a scuola.
L'ultimo messaggio era sempre del numero non salvato e diceva.
Non puoi scappare, addio Gatta Morta.”
-Ragazzi...
Courtney aveva una voce tremante, i due la guardarono con sguardo interrogativo.
-Ora sono le sei e un quarto di pomeriggio, l'ultimo messaggio risale alle sei e tredici. Due minuti fa.
Il telefono squillò di nuovo, la chat con Tyler apparì sopra quello con il numero non salvato.
“Amore, sei andata dalla polizia a denunciare l'intrusione in casa tua?”
Aveva messo anche un cuore.
-Che aggressione?
Domandò Courtney. Heather e Duncan si strinsero nelle spalle, quindi la ragazza scorse i messaggi per continuare a leggere ciò che si erano scritti poco prima.
Lindsay gli aveva inviato uno screenshoot della chat con lo strano individuo.
Non dargli retta, sarà qualche burlone.”
Aveva risposto lui.
Amore, sento qualcuno che cammina per casa, ma io sono sola.”
“Ti stai lasciando suggestionare.”
“No. Giuro!!!!”

E aveva messo delle faccine arrabbiate. Tyler non le rispose, e Lindsay aggiunse.
Ha cercato di afferrarmi! Aiuto!!”
“Scappa. Vai dalla polizia!”
“Corro.”

Incredibile il fatto che Lindsay continuasse a chattare nonostante stesse correndo per raggiungere la polizia, era davvero strana quella ragazza.
Amore, sto correndo verso la scuola come mi ha ordinato il numero, continua a inseguirmi e sicuramente non si fermerà. Ho paura. La gente mi guarda male come se stessi correndo da sola.”
Tyler non le aveva risposto, quindi Lindsay aveva aggiunto.
Amore, è sparito non appena messo piede nel cortile della scuola. Che vorrà dire? Ho paura.”
“Non entrare.”

Rispose lui, ma tutti sappiamo che Lindsay è entrata.
E poi l'ultimo messaggio ricevuto, i tre non risposero e Courtney tornò alla chat dello sconosciuto e ingrandì la foto di profilo e rabbrividì: sembrava un corridoio, era immerso nel buio, appoggiato alla colonna c'era qualcosa o qualcuno, l'unica visibile erano due ovali gialli e un ghigno inquietante. Fu questione di poco tempo, la foto cambiò: ora c'era lo sguardo spaventato di Courtney, che gettò il telefono a terra con una tale forza da spaccare lo schermo.
-Ma sei matta?
Domandò Heather.
-Ragazzi, c'era la mia faccia come foto profilo. Avevo la stessa espressione terrorizzata di adesso.
Heather raccolse il cellulare, che fortunatamente funzionava ancora, quindi andò su whatsapp e selezionò la foto.
Effettivamente c'era la faccia spaventata di Courtney, ma dietro di lei c'era un dettaglio ancora più inquietante: la porta era socchiusa e si vedeva una cosa simile ad una sagoma fatta d'aria che entrava nella stanza, l'occhio giallo risplendeva al buio dietro di Courtney.
La cinese/canadese chiuse gli occhi e fece vedere la foto agli altri due.
-Inquietante.
Commentò Duncan.
-Ho paura.
Disse Courtney, e in quel preciso istante si udì una risata tenebrosa.
-Che fifona, ti spaventi per una fotomontaggio fatto da te.
Rispose il ragazzo guardandola male.
-Cosa?! Ma sei matto?! Non è un fotomontaggio brutto buzzurro che non sei altro!
Esclamò ad alta voce, facendo ridacchiare Heather.
-Nah, i fantasmi non esistono; è ovvio che si tratta di un fotomontaggio.
Rispose lui.
-E allora come me la spieghi la porta socchiusa?!
Sbraitò lei, indicando la porta dello sgabuzzino che era chiusa a chiave e con il chiavistello, lo scaffale bloccava la strada come di consueto.
Duncan alzò un sopracciglio e ridacchiò.
-Courtney, non sei divertente. Ho preso un colpo.
La rimproverò Heather.
-Ma la risata?
Domandò Courtney.
-Sono stato io: volevo farvi uno scherzo.
Ammise Duncan, beccandosi uno schiaffo in faccia da Courtney.
-Non provarci mai più! E comunque io non ho ritoccato nessuna foto.
-Certo.
Risposero Duncan e Heather fingendo di crederle.

 

Il pavimento del ripostiglio era freddo e sporco, era talmente pieno di polvere che Heather aveva starnutito tutta la notte.
Quando si svegliò notò che era coperta da una coperta molto piccola ed aveva i vestiti sporchi di polvere.
Si rialzò e si ripulì dallo sporco, poi guardò Courtney: era coperta da una maglietta con sopra un teschio, mentre sulle gambe aveva una copertina.
-Giorno.
Udì una voce roca dietro di lei e sobbalzò, poi voltandosi sorrise alla vista di Duncan; aveva indosso la canottiera, i pantaloni e le scarpe.
-Non ricordo di aver dormito con una coperta.
Disse Heather.
-Stanotte mi sono alzato e ho visto che Courtney avevate freddo, così ho provato a coprirvi.
Rispose lui abbozzando un sorriso per poi avvicinarsi alla porta.
-Vado a prendervi qualcosa per farvi fare colazione.
E uscì dalla stanza, lasciando le due ragazze da sole.
-Courtney, sveglia!
Disse Heather alzando la voce e calciando con poca delicatezza il corpo dell'altra, che si svegliò e la guardò male.
-Ma perché non vai a farti curare?!
Urlò stringendo i pugni.
-Perché urli di prima mattina?
Domandò Heather con tono irritato.
Courtney si mise una mano in faccia, mentre Heather ridacchiando prese il cellulare.
-Che vuoi fare?
Domandò la mora.
-Devo chiamare un'amica.

Rispose Heather.
-Tu hai amiche?
Domandò Courtney con tono serio.

 

Gli uccellini cantavano in cielo, e aprendo i grandi occhi azzurri la bionda vide il suo soffitto fatto con la chioma di un albero e sostenuto dai grandi e forti rami della quercia secolare su cui era stata costruita la sua casetta, legato ad un ramoscello c'era un modellino del sistema solare, mentre sul comodino, fatto di legna, c'era un nido con due uova bianche e un uccello che dormiva su di esse.
Sentì il suo cellulare squillare e rispose con la sua voce rilassante.
-Pronto?
-Sono Heather.
Rispose aggressiva la voce dall'altra parte del telefono.
-Buongiorno amica. Come stai?
Domandò la bionda, spostandosi la lunga chioma sulle spalle, reggendo il telefono con una mano sola.
-Non ti riguarda. Senti, tu ti intendi di sedute spiritiche e cose paranormali?
Domandò la mora dall'altro capo del telefono, guardando male Courtney che ridacchiava sentendo Heather.
-Certo. Riesco anche a vedere...
Ma Heather la bloccò.
-Bene, allora devi venire a scuola. Ti prego, è urgente e ci serve il tuo aiuto.
La voce di Heather era diventata improvvisamente più dolce e sembrava quasi spaventata.
-Va bene, mi cambio, faccio la mia sessione di yoga mattutina e vengo con i materiali per fare la seduta. Ciao ciao, amichetta.
Heather riattaccò senza salutare.
La bionda sorrise, poi allungò il dito indice facendo posare un pettirosso su di esso.
-Heather si è cacciata nei guai, esattamente come avevo predetto a sua madre nell'ultima seduta fatta con me.
L'uccellino cinguettò qualcosa.
-Non riesco a dire con certezza se morirà o no, ma so con certezza che lei è la chiave per fermare quello che sta accadendo in quella scuola con un'inquietante storia alle spalle. 
Il suo tono ora un misto tra il serio e il preoccupato. Allungò il braccio in aria con molta grazia e l'animaletto volò via sbattendo energicamente le sue piccole ali.
La bionda invece si mise a sedere sul letto in posizione da meditazione, chiuse gli occhi e iniziò a rilassare corpo e mente: si stava dando la carica per affrontare quello che Heather le avrebbe chiesto di fare.

   
 
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