Il fantasma vendicatore
Capitolo 5- Attimi
Passarono molti giorni dalla decisione di Fujiko e Akito di diventare amici e pian piano ci stavano riuscendo, anche se ogni volta battibeccavano, anche per qualcosa di insignificante, come la scelta del pranzo.
<< Sei insopportabile Hayama! Ho detto che oggi si mangerà carne di vitello >>
<< Matsumoto! Ti ricordo che sono io il proprietario di questa casa e il tuo padrone >>
<< Hahaha, ti sei scavato la fossa da solo infatti ti ricordo che tempo fa mi dicesti che tu non era il padrone dei nessuno quindi o i tuoi ordini non li ascolto, chiaro? E poi tu non sei il proprietario di questa casa,
bensì lo è tuo padre >>
<< Su ragazzi! Smettetela di bisticciare >> Interviene Annamarie
<< Annamarie! Ma è lui! Non lo vedi? Mi vuole dare ordini a destra e a manca >>
<< Su Akito! Basta! Lei è anche la cuoca quindi tocca a lei decidere >>
<< Annamarie! Prima che questa arrivasse mi davi sempre ragione! Ma vi siete messe d’accordo per rovinarmi? >>
<< Può darsi >> dissero in coro per poi scoppiare a ridere.
Akito vedendo Fujiko ridere si lascia trasportare anche lui dalle risate
<< Oh guarda Annamarie! Il mister congelatore sta ridendo >> poi si avvicina a lui e gli da una pacca affettuosa sulla spalla dicendo << Tu dovresti piangere! Sei la vittima! >> << Io sarei la vittima?! >> disse Akito inarcando un sopracciglio divertito.
<< Si! Altrimenti chi? Io? >> disse Fujiko allontanandosi di poco da lui.
<< Sì! >> Akito scattò per prenderla ma lei fu più veloce, si scostò e iniziò a correre per tutta la casa, che ormai conosceva come il palmo della sua mano.
Akito allora iniziò ad inseguirla.
POV AKITYO
Caspita però! È davvero veloce!
Così aumenta il passa
Adesso vediamo se riesci a starmi avanti.
Akito dopo quel pensiero aumenta la velocità.
Era vicinissimo a lei. Fra una corsa e l’altra erano arrivati in giardino.
Akito allora aumenta un altro po’ il passo e la riesce a prendere, bloccandola al grande albero fiorito che c’era in giardino.
Mette i palmi delle sue mani ai lati dell’albero per essere sicuro che non scappasse.
<< E allora? Adesso chi è la vittima? >>
Fujiko dal canto suo non riusciva a dire niente.
Restava immobile a fissarlo.
Anche Akito restò per un attimo interminabile a fissarla ma poi molto lentamente le si avvicinò. Si avvicinò a lei così lentamente che neanche lui si accorse di quello che stava facendo.
POV FUJIKO/SANA
Che cosa sta facendo? Si sta avvicinando?
Per un momento Sana chiuse gli occhi ma poi si ricordò che lui era l’assassino di sua madre e non poteva.
Non poteva tradire il suo orgoglio e soprattutto sua madre. Aveva una missione da compiere e di certo un paio di bellissimi occhi e un fisico mozzafiato non avrebbe cambiato i suoi piani.
Fujiko di scatto si allontanò e senza dirgli niente si allontanò da lui e si diresse verso l’entrata della villa, ma una mano le bloccò il polso. << Fujiko… ehm… scusa, non era mia intenzione >> << Non fa niente, tanto non è successo nulla, tranquillo Akito >>
<< Mi sento comunque in dovere di scusarmi >> << Senti Akito! Che ti sia chiara una cosa! Io non sono come le ragazze che conosci tu, chiaro? Io ho accettato di esserti amica solo perché volevo provare a conoscerti, non perché voglio fare con te chissà cosa >>
<< Sì Fujiko, lo so! E proprio per questo voglio esserti amico, proprio perché sei diversa >>
<< Non so se essere fiera o no per ciò che mi stai dicendo ma sinceramente non m’importa >> << Sul serio non ti importa? >> << Dammi un motivo valido per il quale dovrebbe importarmi. Ti conosco appena e non so niente di te e quindi non riesco a fidarmi completamente >>
<< Insomma Fujiko! Ti rendi conto che stiamo discutendo per un bacio che neanche c’è stato? >> << Sì, me ne rendo conto, ma tu non potresti capire >> << Ma cosa dovrei capire? È vero! Tu mi hai parlato un po’ di te ma sei troppo misteriosa >> << E sono l’unica? Anche tu non ti lasci andare completamente.
Akito noi ci stiamo conoscendo come amici, ma non lo siamo diventati completamente.
È vero che il nostro rapporto è migliorato ma non centra niente. Noi stiamo provando, okay? Ed io ogni tuo lato positivo e negativo che sia non gli ho ancora scoperti fino in fondo. Adesso scusami, ma devo andare >>
Si scosta bruscamente la mano di Akito dal polso e se ne va.
Fujiko però non andò in cucina perché non voleva vedere nessuno e Annamarie in queste settimane l’aveva ormai capita e quindi subito avrebbe chiesto qualcosa, o per lo meno, avrebbe sospettato qualcosa.
Andò in camera sua e si chiuse a chiave, così da impedire a chiunque di entrare.
Sana non sapeva cosa le stava succedendo.
Ogni volta che era vicina a quel ragazzo si sentiva bene, ma lei non dovrebbe sentirsi così, lei dovrebbe sentirsi male solo a guardarlo, dovrebbe sentirsi disgustata dallo stare vicino ad un mostro che ha ucciso sua madre, ma invece no.
Cosa mi sta succedendo? Perché?
Toc toc…
Oddio! E adesso chi è? Spero che non sia lui.
Fujiko decide di non rispondere, prima o poi chiunque sia si stancherà.
<< Fujiko! Fujiko! >> ma il desino era contro di lei: era proprio Akito.
<< Matsumoto apri questa porta o la butto giù >>. Fujiko a quel commento non seppe star zitta che subito disse << Spaccala pure, tanto sei tu che la paghi >> Adorava farlo innervosire.
<< Bene! L’hai voluto tu >>.
All’improvviso Fujiko non sentì più rumori.
Che se ne fosse andato?
Si avvicinò piano alla porta e l’aprì lentamente. Guardò a destra: niente.
Guardò a sinistra e
<< Aaah! >> urlò Fujiko per lo spavento: Akito le si era parato davanti ed era entrato nella stanza.
<< Ehi! Questa è violazione di privacy! Esci immediatamente dalla stanza >>
<< Io non prendo ordini da te! >> << Akito! Ti ho detto di uscire, non farmelo ripetere un’altra volta >>
<< E per quale motivo? >>
<< Per il semplice fatto che questa è la mia stanza e tu stai invadendo i miei spazi >>
<< Oh, se per questo questa è una stanza della mia casa e tu sei soltanto un’ospite >>
<< Bene! Allora me ne vado io >> con quest’ultima frase esce velocemente dalla stanza sbattendo violentemente la porta e scende per uscire fuori ma Annamarie la ferma.
<< Ehi tesoro! Perché stai piangendo? È colpa di Akito? >> << No, no! Non preoccuparti >>
<< E invece io mi preoccupo quanto voglio! E poi dì la verità! È stato Akito a farti piangere! >> << Beh.. ecco… A dire la verità sì, ma non preoccuparti, tanto ormai è passato! Ho pianto solo perché prima era un momento di nervosismo ma va tutto bene, non preoccuparti, davvero! Ma adesso vado un po’ fuori se non hai bisogno di me >>
Annamarie la guardava teneramente << Ma no! Vai pure e stai fuori quanto tempo necessario, ti copro io con i padroni >>
Sana le fa un sorriso di gratitudine
<< Grazie mille Annamarie >> << Di niente cara >>