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Autore: StellinA003    13/02/2016    2 recensioni
"il fantasma vendicatore", una storia un po' diversa dalle altre, una storia che parla di Sana Kurata che all'improvviso , dopo la morte di sua madre, diventa improvvisamente un fantasma e il suo principio principale è la vendetta, la vendetta di Akito Hayama.
si trasforma in umana ed entra nella villa Hayama come cameriera sotto falso nome: Fujiko Matsumoto.
per scoprire i particolari leggete, spero che perdiate il vostro tempo leggendo una cosa bella
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il fantasma vendicatore
 

Capitolo 5- Attimi

 
Passarono  molti giorni dalla decisione di  Fujiko e  Akito di diventare  amici e pian piano  ci stavano  riuscendo, anche se  ogni  volta  battibeccavano,  anche  per  qualcosa di insignificante,  come la  scelta  del pranzo.
<< Sei insopportabile  Hayama!  Ho detto  che oggi  si mangerà carne  di vitello >>
<< Matsumoto!  Ti ricordo  che sono io il  proprietario di  questa casa e il tuo padrone >>
<< Hahaha,  ti sei  scavato la  fossa  da solo  infatti ti  ricordo che tempo  fa mi  dicesti  che tu non era  il padrone dei nessuno quindi o  i tuoi ordini  non  li ascolto, chiaro?  E poi tu non sei  il proprietario  di questa  casa,
bensì  lo è  tuo padre >>
<< Su  ragazzi!  Smettetela  di bisticciare >> Interviene  Annamarie
<< Annamarie!  Ma  è lui! Non lo vedi?  Mi vuole  dare  ordini a  destra e a manca >>
<< Su Akito!  Basta!  Lei  è anche la cuoca  quindi tocca a lei  decidere >>
<< Annamarie! Prima  che  questa  arrivasse mi  davi  sempre  ragione! Ma  vi siete  messe  d’accordo per  rovinarmi? >>
<< Può  darsi >>  dissero  in coro per  poi  scoppiare  a ridere.
Akito  vedendo  Fujiko  ridere  si  lascia  trasportare  anche lui dalle risate
<< Oh  guarda  Annamarie! Il  mister  congelatore sta  ridendo >>  poi  si avvicina  a lui e gli  da una  pacca  affettuosa  sulla  spalla  dicendo   << Tu dovresti  piangere!  Sei la  vittima! >>  << Io sarei  la vittima?! >>  disse  Akito inarcando un  sopracciglio  divertito.
<< Si! Altrimenti  chi? Io? >>  disse  Fujiko  allontanandosi  di poco  da lui.
<< Sì! >>   Akito  scattò  per  prenderla ma lei fu più veloce, si scostò  e  iniziò  a correre  per  tutta la casa,  che ormai  conosceva come  il palmo  della sua  mano.
 Akito  allora  iniziò  ad  inseguirla.
 
POV AKITYO
 
Caspita  però! È davvero veloce!
Così  aumenta  il passa
Adesso vediamo  se riesci a  starmi  avanti.
Akito  dopo quel pensiero  aumenta  la velocità.
Era  vicinissimo a lei.  Fra  una corsa e  l’altra erano  arrivati in  giardino.
Akito  allora  aumenta  un altro po’ il passo  e  la  riesce  a prendere,  bloccandola  al grande  albero  fiorito  che  c’era  in giardino.
Mette  i  palmi delle  sue mani ai  lati  dell’albero  per  essere  sicuro  che non  scappasse.
<< E allora? Adesso chi  è la  vittima? >>
Fujiko  dal canto  suo non  riusciva a  dire  niente.
Restava immobile  a  fissarlo.
Anche  Akito  restò per  un  attimo  interminabile a fissarla ma  poi molto lentamente  le  si avvicinò.    Si  avvicinò a lei  così lentamente  che   neanche  lui  si accorse  di quello  che  stava facendo.
 
POV FUJIKO/SANA
Che cosa sta facendo? Si  sta  avvicinando?
Per  un momento  Sana chiuse  gli occhi  ma poi si  ricordò  che lui  era  l’assassino di sua madre  e non poteva.
Non poteva  tradire  il  suo orgoglio e  soprattutto sua  madre.  Aveva una  missione  da  compiere e  di  certo  un  paio  di bellissimi  occhi  e un  fisico  mozzafiato  non  avrebbe  cambiato i  suoi piani.
Fujiko  di scatto  si  allontanò  e senza  dirgli niente  si allontanò  da lui  e   si diresse  verso l’entrata  della  villa,  ma una mano  le  bloccò  il polso.  << Fujiko…  ehm… scusa, non  era mia intenzione >>  << Non fa niente, tanto non è successo  nulla,  tranquillo  Akito  >>
<< Mi  sento  comunque  in  dovere  di scusarmi >>  << Senti  Akito!  Che ti sia chiara  una cosa! Io  non sono  come  le ragazze  che conosci  tu, chiaro? Io  ho accettato di  esserti amica  solo perché  volevo  provare  a conoscerti,  non  perché voglio  fare  con te chissà  cosa >>
<< Sì Fujiko,  lo so!  E  proprio  per  questo voglio  esserti  amico,  proprio  perché  sei diversa >>
<< Non  so se  essere  fiera  o no  per  ciò che mi stai dicendo ma sinceramente  non  m’importa >>   << Sul  serio non  ti  importa? >>  << Dammi un motivo  valido  per  il  quale  dovrebbe  importarmi.  Ti conosco  appena  e non  so  niente di te  e quindi non  riesco  a fidarmi  completamente >>
<< Insomma  Fujiko!  Ti  rendi  conto che  stiamo  discutendo per  un bacio che  neanche  c’è stato? >>  << Sì,  me ne rendo  conto, ma  tu non potresti  capire >>  << Ma cosa  dovrei capire? È vero!  Tu mi  hai  parlato un po’ di te  ma  sei troppo  misteriosa >>   << E  sono  l’unica? Anche  tu non  ti  lasci  andare  completamente.
Akito  noi  ci stiamo conoscendo  come amici, ma non lo siamo  diventati  completamente.
È  vero che  il nostro  rapporto è migliorato  ma non  centra  niente.  Noi  stiamo  provando, okay?  Ed  io ogni tuo  lato  positivo e negativo  che sia  non  gli ho  ancora  scoperti  fino  in fondo.  Adesso  scusami,  ma devo andare >>
Si  scosta bruscamente  la mano di  Akito dal  polso e  se ne va.
Fujiko  però  non andò  in cucina  perché  non  voleva  vedere nessuno e  Annamarie  in  queste  settimane  l’aveva  ormai  capita  e quindi  subito  avrebbe  chiesto  qualcosa,  o per lo meno,  avrebbe  sospettato qualcosa.
Andò  in camera  sua e  si chiuse  a chiave,  così  da impedire  a chiunque  di entrare.
Sana non  sapeva cosa le  stava  succedendo.
Ogni  volta che era  vicina a quel  ragazzo  si sentiva bene, ma lei  non  dovrebbe  sentirsi  così,  lei dovrebbe  sentirsi  male  solo  a  guardarlo,  dovrebbe  sentirsi  disgustata  dallo  stare  vicino ad  un  mostro  che ha ucciso sua madre, ma invece no.
Cosa mi sta succedendo? Perché?
Toc toc…
Oddio! E adesso chi è? Spero che non sia  lui.
Fujiko decide  di non  rispondere, prima  o poi  chiunque  sia  si stancherà.
<< Fujiko! Fujiko! >> ma  il desino  era contro  di lei: era  proprio  Akito.
<< Matsumoto apri  questa  porta  o la butto  giù >>.  Fujiko  a  quel commento  non  seppe  star  zitta che  subito  disse   << Spaccala  pure,  tanto  sei tu che la  paghi >>  Adorava  farlo  innervosire.
<< Bene! L’hai  voluto tu >>.
All’improvviso  Fujiko  non sentì  più rumori.
Che se ne  fosse  andato?
Si  avvicinò  piano alla  porta  e  l’aprì  lentamente.  Guardò  a  destra:  niente.
Guardò  a  sinistra  e
<< Aaah! >> urlò  Fujiko  per lo  spavento:  Akito  le si era  parato  davanti  ed  era  entrato nella  stanza.
<< Ehi! Questa  è  violazione  di privacy!  Esci  immediatamente  dalla  stanza >>
<< Io non  prendo  ordini  da te! >>  << Akito! Ti ho detto di uscire, non  farmelo  ripetere  un’altra  volta >>
<< E  per quale  motivo? >>
<< Per il semplice fatto che questa  è la  mia stanza  e  tu  stai  invadendo   i miei  spazi >>
<< Oh, se per  questo  questa  è una  stanza  della mia  casa  e  tu sei  soltanto  un’ospite >>
<< Bene! Allora me ne vado  io >> con quest’ultima frase  esce  velocemente dalla  stanza  sbattendo violentemente la  porta  e  scende  per  uscire fuori ma  Annamarie la  ferma.
<< Ehi tesoro!  Perché stai  piangendo? È colpa di  Akito? >>  << No, no! Non preoccuparti >>
<< E invece  io mi preoccupo  quanto voglio! E  poi dì la  verità! È  stato Akito  a  farti  piangere! >>  << Beh.. ecco…  A dire  la verità  sì, ma non preoccuparti, tanto  ormai  è passato! Ho  pianto solo  perché  prima era  un momento  di  nervosismo ma  va  tutto  bene, non preoccuparti, davvero! Ma  adesso  vado un  po’  fuori  se non  hai  bisogno  di me >>
Annamarie  la  guardava teneramente  << Ma no! Vai  pure  e stai fuori  quanto  tempo  necessario, ti copro  io  con i padroni >>
Sana  le fa  un sorriso  di  gratitudine
<< Grazie mille  Annamarie >>   << Di niente cara >>
   
 
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