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Autore: LadyBlack98    14/02/2016    3 recensioni
La montagna, cinque amiche e una casa....
Dalla storia :
Sentiti i passi oltrepassare la porta della stanza dissero sottovoce :
" E' passata"
"Siamo in trappola se si accorge che siamo qui siamo fottute"
"Hai ragione dobbiamo andarcene e raggiungere le altre"
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Entrate si trovarono in un salottino, di quelli che sembravano usciti dalle fiabe; nel camino ardeva un fuocherello che espandeva un piacevole calore nell’ambiente, davanti al camino c’era un tavolino di legno con sopra un centrino, sopra questo c’erano una caraffa di latte fumante, dei bicchieri e un vassoio di biscotti fatti in casa, a giudicare dal profumo. Attorno al tavolino c’era un divano di pelle bianca che sembrava comodissimo, con dei cuscini ricamati sopra.
Le ragazze avanzarono timidamente, gocciolando sul pavimento in legno. Ashley chiese :” E’ permesso? C’è nessuno?”. Non ricevendo risposta Emily continuò: ”La porta era aperta, ci siamo permesse di entrare, non vogliamo disturbare ma fuori c’è un tempaccio”. Nuovamente nessuno rispose e il loro iniziale conforto per il caldo aspetto del salottino svanì. Katie con voce sorpresa esclamò: ” Ehi ragazze guardate, sul tavolino ci sono cinque bicchieri, come facevano a sapere che siamo in cinque? Non si vede nulla fuori”. Madison tagliando corto rispose :”Smettila con queste stupidaggini, ti stai facendo condizionare! Non sta succedendo nulla di strano o pericoloso.” Charlotte però, non molto convinta, obbiettò:”Non so, è molto strano…veniamo in questo bosco da quando eravamo bambine, perché non abbiamo mai saputo nulla di questa baita sperduta e soprattutto di chi ci abita?”. Ahsley , allora, rispose :” Si lo so in effetti è un po’ strano, conosciamo tutti quelli del paese e dintorni, ma forse stiamo esagerando e per questa faccenda dei bicchieri magari in questa casa ci vive una famiglia di cinque persone!”.
“Ehi ragazze ascoltate!” le interruppe Emily. Le altre si zittirono subito sentendo dei rumori provenire da una stanza vicina. Katie sussurrò:” Non siamo sole allora!”. Le ragazze rimasero in silenzio ascoltando attentamente per riuscire a capire cosa causasse quel rumore. Una porta alla loro sinistra si aprì improvvisamente facendole trasalire :”Ciao a tutte!” disse allegramente una ragazza apparsa sulla porta:“Sono estasiata dal fatto che vi troviate qui,è passato tanto tempo ormai dall’ultima volta che qualcuno è venuto a trovarmi!”.
Le amiche si scambiarono rapide occhiate; la ragazza che aveva appena parlato sembrava avere qualche anno più di loro, aveva lunghi capelli corvini fermati da una cerchiello e annodati in una treccia che le cadeva scomposta su di una spalla, era piuttosto bassa, aveva gli occhi azzurri e le lentiggini. Indossava uno strano maglioncino rosa con dei jeans un po’ consumati. La ragazza chiuse la porta, si avvicinò con una stravagante andatura a saltelli e sedendosi sul divano esclamò:” Su, su non siate timide, sedetevi e servitevi.” Le ragazze titubanti si avvicinarono e si sedettero sul divano stringendosi un po’. Ashley e Madison, le più intraprendenti si versarono il latte e cominciarono a mangiare, subito imitate dalle altre che in fondo stavano morendo di fame.
Ad un certo punto la padrona di casa cacciò un urlo agghiacciante :”aaahh!”urlò, facendo prendere un colpo alle ragazze, tanto che Emily quasi si strozzò con il latte: “Ho lasciato l’ arrosto in pentola! E che stupida!” continuò tirandosi una manata in fronte:“ Io mi chiamo Melissa”. La ragazza detto questo si alzò e si diresse in una stanza alla destra delle ragazze, probabilmente la cucina.
Rimaste sole le cinque amiche si guardarono negli occhi a vicenda e si trattennero a stento dallo scoppiare a ridere.
“Questa ragazza è pazza!” disse Charlotte.
“Completamente fuori di testa!” concordarono tutte. “A me mette i brividi” confidò Emily,
le ragazze non risposero ma ognuna nella propria testa ammise che in effetti era inquietante.
Nel silenzio che si era venuto a creare le ragazze sentirono uno strano rumore provenire dalla cucina, era il rumore di coltelli che venivano affilati l’uno con l’altro e Melissa stava canticchiando con un’inquietante voce infantile. Le ragazze sentirono un brivido scendere lungo la spina dorsale. Emily sussurrò con la voce che tremava: “Vi prego andiamocene subito” ,
“Si vi prego” le fece eco Katie.
Le ragazze annuirono e scattarono in piedi velocemente cercando di arrivare alla porta d’ingresso senza fare rumore, arrivate Charlotte tentò di aprirla ma non c’era nulla da fare. “È chiusa a chiave” urlò terrorizzata, “Ok, calma, cerchiamo un’altra uscita” propose Madison.
“Andate già via? Senza salutare?” Le ragazze sussultarono nel sentire la voce che proveniva da dietro le loro spalle, la voce aveva lo stesso tono di quella di una bambina di 5 anni molto contrariata, con il terrore negli occhi si girarono lentamente. Si trovarono di fronte a Melissa, che non sembrava più la stessa persona di prima: stringeva in mano un coltello da cucina con lama lunga circa 20 cm, e non aveva più l’aria pacifica e sciocca che le aveva divertite in precedenza, ora sul suo volto appariva un sorriso agghiacciante e gli occhi brillavano di eccitazione.
Melissa si avvicinava camminando lentamente, con gli occhi sbarrati e con il coltello alzato stretto nella mano destra. Era rigida, compieva gesti meccanici e continuava la sua inquietante canzoncina. Le ragazze si strinsero tra loro schiacciate contro la porta chiusa e incapaci di ragionare paralizzate dal panico che cresceva man mano che Melissa si avvicinava. Iniziarono ad implorare:”Ti prego non farci male, non abbiamo fatto nulla!”, “ Ti prego risparmiaci, ce ne andremo subito”, all’improvviso Katie tirò un urlo agghiacciante, si mise a singhiozzare e disse:”Perché in quel quadro ci sono raffigurate persone accoltellate?”. Le ragazze si girarono stupite prima verso Katie e poi verso il quadro che l’amica stava indicando. Davanti a loro, alla parete opposta era appeso un quadro macabro che raffigurava un gruppo di persone ammassate una sull’altra a formare una piramide e accanto a questa tranquillamente un bambino stava seduto a gambe incrociate nell’atto di leccarsi le dita della mano sinistra sporche di sangue e con un coltello nell’altra mano. Prima non ci avevano fatto caso perché non era molto grande e si confondeva con la parete.
“Perché mi piace, è molto artistico” disse allegramente Melissa come se fosse una cosa ovvia e tornando poi in cucina per tagliare l’arrosto senza più degnare di uno sguardo le ragazze.
“Merda! Questa ragazza è pazza!” esclamò Ashley,
“Oddio vi prego usciamo da qui” chiese Katie sempre più spaventata
“Ma la porta è chiusa” urlarono nel panico Charlotte e Emily
“Tranquille ragazze ci sarà un’altra uscita, seguitemi” ordinò Madison mantenendo la calma.
Le ragazze il più silenziosamente possibile aprirono una porta che si trovava dalla parte opposta della cucina cercando un’altra uscita. Si trovarono lungo un corridoio con le pareti rivestite in legno, con quadri appesi e una moquette rossa sul pavimento, alla fine del quale sulla destra si trovava una pesante porta intagliata con decorazioni circolari e in alto al centro c’era una targa dorata con una scritta in rilievo non leggibile per la penombra.
“Che si fa? Entriamo? Magari c’è una porta o una finestra per uscire” propose speranzosa Madison.
“Si”,”Dai apri!”, “forza!”, “Muoviti, prima che arrivi quella pazza!” dissero le altre.
Madison abbassò quindi, cautamente la maniglia per non far rumore e spinse …
“Dai Mad, muoviti!” sussurrò Ashley continuando a guardarsi alle spalle. “Oddio, non si apre!” disse Madison “Non ci credo, prova a tirare invece che spingere” suggerì Katie nel panico. Madison la guardò con compassione come se fosse una povera stupida, poi, vedendo che questa era aggrappata a Charlotte con tutte le sue forze cercando di non crollare per la paura, la accontentò cercando con poca convinzione di aprire quella porta tirando.
Stava per girarsi e dire a Katie che probabilmente era chiusa a chiave quando: “Ragazze, dove siete? Non vi vedo, se volevate giocare a nascondino bastava dirlo, adesso vengo a prendervi e la prima che troverò sarà la più fortunata” disse Melissa con quella voce infantile.
Le cinque amiche sentirono nuovamente dei brividi scendere lungo la schiena, si guardarono negli occhi completamente paralizzate dalla paura, quando Ashley notò le scale.


Ehi ciao! Questo è il secondo capitolo, è un pò più lungo, speriamo vi piaccia, fateci sapere cosa ne pensate mi raccomando! Un bacio e un grazie in anticipo!
   
 
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