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Autore: Purelove    22/03/2009    13 recensioni
Primo anno di università. 2010.
I vampiri hanno conquistato in breve tempo tutte le zone emerse del mondo. Ci hanno concesso un minimo di normalità di tanto in tanto però la gente scompare e noi tutti ormai sappiamo che fine fanno quelle persone.
Nessuno di noi può fare o dire niente, se vieni scelta la tua vita finisce.
Ogni giorno mi ripeto che ho visto un mondo senza vampiri ma è scomparso.
Ogni giorno ho la consapevolezza che prima o poi toccherà anche a me.
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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BELLA:

 

Sono seduta esattamente nello stesso posto di ieri aspettando le altre. Ovviamente come al solito la colazione è servita, ci sono cibi così elaborati che mi stupisco perfino che possano esistere delle tali bontà. Il sole è gia alto nel cielo e mi colpisce il volto riscaldandomi.

Socchiudo gli occhi godendomi questo attimo di tranquillità.

Ho creduto di morire ma le parole di Sulpicia mi rimbombavano nella testa.

Non ho chiuso occhio e quando ci sono riuscita mi è sembrato di addormentarmi solo per pochi secondi poi l’ho visto. Pensavo si trattasse ancora del sogno ma ho capito quasi subito che non era così ma era tutto dannatamente reale.

Finalmente sento le altre arrivare, il mio stomaco iniziava ad indispettirsi per l’attesa.

Si siedono silenziosamente, tutte sembrano guardare Didyme.

Lei ha lo sguardo basso e non ricambia le occhiate delle altre.

-Cosa è successo?-chiedo mentre il mio cuore batte a mille. Cosa le è successo? Sembra che sta bene. Non ha nemmeno un graffio. Cosa le è potuto succedere?

-Beh…crede di…beh…forse è incinta…-

Guardo Sulpicia sconvolta e torno a guardare Didyme.

-Non credo! Lo so! Carlisle mi ha visitata!- sbotta furiosa Didyme.

-Come è possibile?-chiedo balbettando.

-Hai bisogno di un disegnino?-chiede Sulpicia alzando leggermente il sopracciglio.

Guardo Didyme che è tornata a fissare il suo piattino.

-Cosa farai? Cioè come è possibile…-

-Penso di buttarmi giù dalla scalinata. Non c’è altro modo….o potrei anche uccidermi ma sono troppo codarda per farlo.-

-Stai scherzando?-chiedo sconvolta.

-Sicuramente non accettano l’aborto qui…-mormora Didyme

Cala un silenzio pesante. Troppo pesante da sopportare.

L’aria si fa tesa.

Didyme è incinta di Marcus. Uno dei capi dei Volturi. Loro lo sanno. Allora è per questo che ci tengono in vita, siamo come degli animali per gli esperimenti.

-Ho paura…-sbotta Dydime piangendo convulsamente. Scatto in piedi facendo cadere la sedia e immediatamente quattro vampiri sono al nostro fianco. Uno di loro mi trattiene per le braccia mentre vedo arrivare dalle scalinate Marcus che con passo tranquillo si avvicina a lei.

Le altre rimangono immobili senza nemmeno alzare lo sguardo, sembra quasi che non respirano.

-Mollami schifoso!-grido contro la mia guardia che non accenna a lasciarmi andare.

Marcus si avvicina a Dydime e le sfiora la guancia. Se non sapessi che cosa è in realtà potrei dire che l’ha fatto teneramente. Con mia sorpresa sposta leggermente la sedia e la prende in braccio come se fosse la cosa più importante, un oggetto fragilissimo.

-Mollala! Lasciala andare!- gli grido contro.

Marcus mi guarda un attimo con occhi velati.

-Edward è meglio che tieni a bada la tua umana. –mormora il bastardo.

Il mio corpo si irrigidisce al suono del suo nome. Sento le mani della guardia abbassarsi fino a lasciarmi così mi divincolo e mi volto ma incontro gli occhi di Edward che mi guardano minacciosi.

Mi volto ancora una volta verso Marcus che sta camminando lentamente con in braccio Dydime che si tiene a lui circondandogli il collo con le braccia.

Dai suoi occhi vedo chiaramente le lacrime sgorgare.

 

DYDIME:

 

Ne avevo sentito subito la presenza. Era arrivato e in quel momento non sapevo se esserne contenta o spaventata ma appena ho sentito il suo tocco fresco sulla mia guancia mi sono come tranquillizzata. Lui era arrivato per me.

Non mi piaceva mentire alle altre ma non volevo passare come una traditrice anche se ormai lo ero diventata. Mi ero innamorata di un vampiro. Mi sono innamorata di Marcus.

Non so come o quando sia successo. So solo che mi sono innamorata del mio vampiro.

Ogni volta che i nostri sguardi si incrociano  o ogni volta che mi sfiora io mi sento rinascere. Mi sento una persona diversa.

Sento la mia sedia spostarsi e in un attimo mi fa specchiare nei suoi occhi bordeaux.

Mi sento una sciocca per tutto quello che ho detto ma dopotutto è la parte che interpreto da un po’ di mesi di fronte a Sulpicia e ad Athenodora e adesso perfino davanti a Bella che sembra la più agguerrita. Sono sicura che cercherà di scappare e non oso immaginare la furia di Aro o perché no anche di Edward.

L’ho visto. È cambiato ma lei è troppo alla ricerca della sua vecchia vita da non accorgersi di lui e dei suoi sguardi come dopotutto avevo fatto io appena mi avevano portato qui.

Io non ho mai tentato di scappare però.

Bella è forte. Più forte di noi.

Forse i nostri test sui vampiri con lei non varranno. È troppo ribelle perché loro siano indulgenti con lei. Ho sinceramente paura per il suo futuro.

Marcus mi prende in braccio come capita da un po’ di tempo a questa parte. Pensa che sia davvero tanto fragile adesso?

-Mollala! Lasciala andare!- grida Bella.

Nella mia mente spero che non sia troppo arrabbiato con lei. Lei non sa il rapporto che abbiamo instaurato. Loro non sanno niente di noi.

Pensano che ti odio soprattutto adesso invece non riesco solo a capire cosa provo.

-Lei non sa Marcus…-mormoro impercettibilmente ma so che lui può sentirmi.

La squadra un attimo poi dietro Bella compare Edward che guarda Marcus impassibile.

-Edward è meglio che tieni a bada la tua umana. –mormora Marcus per poi voltarsi di nuovo verso la villa. Mi aggrappo a lui avvicinando il più possibile il mio volto al suo.

Sento il suo profumo stordirmi. Il mio cuore inizia a martellare violentemente nel mio petto.

-Non ci farai mai l’abitudine, eh?-mormora soffiandomi vicino all’orecchio.

Rabbrividisco.

No. Mai.

Entriamo nella villa e vedo Jane farsi da parte.

-Perché è con te?-gli mormoro all’orecchio cercando di non farmi sentire mentre la spio da dietro la sua spalla.

-Non sta seguendo me ma te. -risponde non curante della sua presenza dietro di noi. Lo stringo ancora di più intimorita e lui se ne accorge.

-Aro vuole proteggerti adesso che sei…-

Non termina la frase forse anche per lui è un duro colpo. Per me è praticamente inconcepibile.

Ho 20 anni e di certo avere un figlio non è una mia priorità.

-Non puoi proteggermi tu?-gli chiedo. Non mi sento a mio agio sapendo che è diventata una specie di guardia del corpo per me.

-Come posso proteggerti se io stesso ho bisogno di protezione?-dice scherzando. In realtà so benissimo che non è così anche perché Renata è sempre solo dietro le vesti di Aro.

Guardo il suo bel sorriso e ne ammiro i tratti.

Arriviamo nei nostri appartamenti. Marcus chiude fuori Jane.

Mi stende delicatamente sul letto e si siede accanto a me baciandomi la fronte.

-Sono invidioso…-dice facendo schioccare la lingua.

-Tu?-

Era la prima volta che mi diceva una cosa simile e devo ammettere che ero felice.

-Passi troppo tempo con loro…mi lasci sempre solo…-dice baciandomi il collo. Mi scappa un sospiro dalle labbra che subito coglie baciandomi con passione.

Mi solleva leggermente la maglietta tanto da scoprire la pancia e con le sua dita fredde incomincia a tracciare come dei cerchi sulla mia pelle. Lo vedo aggrottare leggermente le sopracciglia poi lascia piccoli baci intorno alla mia pancia.

-Ti vuole già bene…-mormora a fior di pancia.

Mi tiro su di scatto tenendomi la pancia e sorridendomi mi da un bacio sulla guancia.

-Lo senti?-

Guardo la mia pancia. Pensavo che quel rigonfiamento non fosse ancora niente di che.

Sento come se mi mancasse l’aria. Per la prima volta realizzo che sta crescendo qualcosa dentro di me. Qualcosa fatto di me e di lui.

Lo abbraccio disperatamente come se volessi inglobarmi dentro di lui. Non mi sono mai sentita così protetta e amata come quando sono tra le sue braccia.

Sposta i capelli da una parte della spalle e appoggia il mento sulla mia spalla.

Inizio a piangere e lui mi dondola come per farmi rilassare.

Non posso uccidermi.

Non posso ucciderlo perché io amo questo bambino.

   
 
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