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Autore: piciu180    14/02/2016    0 recensioni
Dopo un anno dalla fine della Seconda Guerra Magica, Harry Potter sembra finalmente felice nella sua casa e insieme ai suoi amici di sempre. Ma il dubbio che qualcosa possa stravolgere di nuovo la sua vita è sempre in agguato e si accentuerà quando Harry comincerà a fare di continuo un sogno misterioso. Cosa succederà se il Ragazzo che è Sopravvissuto scoprisse che questi sogni sono veri? E se tutto ciò che Harry desidera si trovasse in un cassetto?
Genere: Commedia, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Famiglia Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una grande stanza luminosa arredata con mobili antichi e un po’ rovinati a causa degli anni; ecco dove si trovava in quel momento Harry per la sua quotidiana lezione di Occlumanzia e Legilimanzia. Questa routine andava avanti da un bel po’; la corsa all’esterno di tutto l’isolato, gli esercizi degli incantesimi, la pausa insieme ai suoi due migliori amici. Dopo, quando arrivava l’ora delle lezioni più noiose e difficili di tutti i tempi, venivano divisi e portati in stanze diverse perché, a detta del loro istruttore Mason, ‘l’isolamento porta alla concentrazione’. Quindi ora si ritrovava qui, solo, a guardarsi intorno aspettando l’arrivo del suo insegnante. Harry perso nei suoi pensieri, continuava a scrutare la stanza meravigliato; era davvero bella. Chissà quando arriva… Pensandoci bene in questo tempo che ho a disposizione potrei allenarmi. Devo solo mantenere la concentrazione, non può essere così difficile, no? OK, Harry, scordati del sogno e di tutte le altre cose equivoche, non puoi permettere che veda certe cose così personali per te. Pensa alla prima volta in cui sei andato a Hogwarts e ti hanno smistato a Grifondoro, oppure quando hai volato su un Ippogrifo… No, OK, questo no, mi fa rivenire in mente Sirius… Harry ora fissava il pavimento, sulla sua fronte c’erano delle piccole rughe di concentrazione, cercava di trovare qualche ricordo felice per cercare di nascondere le parti più oscure e dolorose del suo passato. La porta batté con violenza addosso alla parete ed un furioso Signor Mason entrò nella stanza a passo di carica. “Potter, giuro che uno di questi giorni farò fuori il tuo amico Weasley, è così irritante!” Posso sapere che cosa ha fatto, Signore?” Chiese Harry sbalordito da tutta quella rabbia. Chissà che cosa ha combinato. Ho applicato la Legilimanzia su di lui, ha dei pensieri così stupidi e irritanti, è un pallone gonfiato. menomale, pensavo chissà che cosa, Hermione sicuramente l’avrebbe ucciso. Intanto l’insegnante continuava a parlare spedito, “Tutto il contrario della ragazza, lei sì che è davvero brillante, mi chiedo come possano stare insieme, non si assomigliano per niente. Bhe, si, non si assomigliano però vanno d’accordo insieme… Hey, aspetta un attimo… Harry si riscosse dai suoi pensieri protestando, “Mi scusi, Signore, ma io non credo che dovrebbe continuare a parlare di questo. Sa, mi dà molto fastidio, poiché Ron è il mio migliore amico. La pregherei di tenere questi pensieri per sé la prossima volta.” Parlò serio in modo molto formale, non aveva distolto nemmeno un attimo il suo sguardo da quello del suo insegnante. Mason, meravigliato da quel tono glaciale, disse, “OK, Potter, hai ragione. Inoltre stiamo perdendo tempo e la lezione sarebbe già dovuta cominciare da un bel po’.” Si posizionò al centro della stanza, con la bacchetta in mano. “Questa volta, come avrai già capito, passeremo alla pratica. Ormai vi ho già detto tutto quello che serviva su questa materia. Spero che la sua mente sia un po’ più geniale.”Harry aveva la bacchetta di Mason puntata addosso e questo lo riportò immediatamente al passato, perché quella situazione l’aveva già vissuta. Legiliments!” Il ragazzo cercò in tutti i modi di resistere e di pensare a qualcosa di felice, ma non ci riuscì e finì per ripensare a quando Piton, dopo una lunga ed estenuante passeggiata nei suoi pensieri, lo derideva prendendo in giro suo padre.Bene, bene, bene… Quindi non è la prima volta che affronti questo tipo di lezione. E vedo anche, con mio grande rammarico, che non hai avuto proprio un bel successo,” disse abbassando la bacchetta, dandogli un po’ di respiro. Lei non ha il diritto di vedere tutto questo.”In realtà ce l’ho. Dovresti concentrarti di più se proprio non vuoi che io veda anche gli angoli più oscuri della tua vita,” disse con un sorriso di scherno sul volto, “Concentrati su cosa non vuoi che io veda e cerca di nasconderlo il più possibile pensando alla prima cosa che ti viene in mente. Ci devi riuscire. Sei o non sei il salvatore del mondo magico?” Dopo cinque minuti lasciati ad Harry per cercare di nascondere i suoi ricordi, Mason puntò di nuovo la bacchetta su di lui, urlando, “Legiliments! Hey, è una vita che ti stiamo aspettando!” Urlò Ron, che si era appoggiato addosso al muro di mattoni dell’entrata dell’accademia, con Hermione accanto a lui. Scusate, ho fatto tardi,” Harry li raggiunse, dicendo, “Andiamo?” Aveva un aria scocciata e una strana espressione sul viso. Hermione aveva capito subito che c’era qualcosa che non andava, infatti non perse tempo e disse, “Che cosa è successo? Perché hai quell’espressione?” Ma come fa sempre a capire che cosa penso? Pensò Harry tra se e se, chissà che faccia ho… Si vede così tanto che mi è successo qualcosa?” Ron, che ancora non aveva aperto bocca disse, “Bhe, in realtà si. Hai l’aria di chi farebbe saltare in aria anche la propria famiglia.” Hermione gli diede immediatamente una gomitata nelle costole, facendolo gemere di dolore. “In realtà, Ron voleva dire che hai proprio una brutta cera. Come è andata la lezione con Mason?” Chiese per riparare al disastro che aveva appena combinato il suo ragazzo. Male. Molto male. Io proprio non lo sopporto quello!” Dal nervosismo cominciò a camminare su e giù. Chiese Ron, subito fulminato dallo sguardo di fuoco che gli lanciò la sua ragazza, ancora arrabbiata per prima.                    Ha applicato la Legilimanzia su di me, lasciandomi solo cinque minuti per prepararmi a contrastarlo. Così ha avuto la possibilità di poter gironzolare nei miei ricordi quanto voleva, dicendomi che si aspettava di meglio da me che sono il salvatore del mondo magico. Lo ha fatto apposta!” Sicuramente è così. Nemmeno io lo sopporto, mi guardava disgustato, come se fossi l’ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere. Quindi non ti preoccupare, quello ce l’ha con tutti.” Si, avete ragione, però noi non possiamo comportarci male con lui. E’ il nostro insegnante, ci caccerebbero dal corso.” Disse Hermione, intromettendosi nella conversazione. E’ per questo che sono così arrabbiato, non gli ho potuto dire niente e gli ho dovuto anche parlare in modo impeccabile.” Disse Harry, che piano piano, incominciava a calmarsi. E’ meglio che torniamo a casa,” disse Ron, “Incomincia a fare buio.&rdquo Si, ha ragione Ron,” disse Harry. I tre amici si abbracciarono e si salutarono.Così si smaterializzarono, ognuno diretto a casa propria.Harry si materializzò in mezzo alla strada, davanti a Grimmuld Place, lontano dalle luci dei lampioni che illuminavano la strada.Notò subito che una macchina nera era accostata vicino al marciapiede, proprio davanti casa sua. Si avvicinò con circospezione, dopo tutto quello che aveva passato era sempre pronto al peggio. erano tre persone; quello alla guida era un signore molto grosso, con degli enormi baffi e si guardava anche lui intorno aspettando qualcuno, la signora accanto a lui era bionda e il ragazzo seduto nel sedile posteriore aveva l’aria di chi sarebbe morto da lì a pochi istanti, infatti si era appollaiato addosso allo sportello destro della macchina e con entrambe le mani si copriva il faccione rotondo. Harry aveva la sensazione di conoscere già quelle persone, infatti, dopo essersi avvicinato un po’ di più, capì con sorpresa, che quelli erano proprio i Dursley, i suoi cari zii.Strano, avrei giurato che non mi avrebbero cercato mai più…Suo zio Vernon fu il primo ad accorgersi di lui, che si era avvicinato ancora di più alla macchina, e si era fermato sotto la luce di un lampione per farsi vedere. Con molta paura i zii scesero dalla macchina, lottando con Dudley che frignava come un bambino per non scendere.Non ti credere che siamo qui per una visita di cortesia, ragazzo,” disse Vernon abbastanza alterato, “siamo qui solo per chiederti di dire ai tuoi amichetti maghi che circondano la nostra casa, di andarsene. Mi sono stufato di loro, sembriamo dei matti! I nostri vicini non fanno altro che bisbigliare alle nostre spalle!” Petunia, che lo spalleggiava, annuiva rigorosamente.Sapete che non posso farlo. I Mangiamorte sono ancora in circolazione; sono fuori di sé perché il loro padrone è morto, potrebbero attaccarvi da un momento all’altro, solo perché siete i miei zii.”La zia sbuffò stufa dicendo, “Lo sapevamo che saresti stato sempre un ostacolo per noi, infatti, anche quando te ne vai a vivere lontano sentiamo sempre il peso della tua esistenza addosso!” Harry, che non si aspettava quelle parole così forti da parte della zia, si avvicinò a passo svelto a loro dicendo, “OK, va bene, allora dirò a tutti gli Auror che vi proteggono di andarsene oggi stesso, però poi non venite a cercarmi se vi succede qualcosa!”Dudley, sentendo quelle parole, cominciò a supplicare disperato i suoi genitori, “Mamma, papà, vi prego non li mandate via, io non voglio morire.” Dopo tante insistenze il padre del ragazzo si rassegnò.OK, Ok, ragazzo, non dire a nessuno di andarsene, hai capito?” Comandò Vernon.E perché dovrei? Non avevi detto che i miei amici maghi vi avrebbero rovinato la reputazione?” Harry stava per rispondere a tono, ma non lo fece e spostò lo sguardo su sua zia Non posso fargli questo, è pur sempre la sorella di mia madre… Chissà cosa penserebbe di me se li lasciassi senza protezione… Il ragazzo, rassegnato disse, “OK, va bene, lascerò le cose come stanno. Se volete, potete entrare a prendere una tazza di tè.”A quella richiesta i Dursley sbiancarono, “Non starai dicendo sul serio vero?” Chiese Petunia.Si, perché?”E perché mai dovremmo entrare nella casa di uno spostato, con tutte quelle diavolerie strane quanto te?” Questa volta fu lo zio a parlare.Era solo per essere cortese ed offrirvi un tè.” Disse Harry sospirando.Ma se entriamo non ci capiterà niente di brutto vero?” La voce impaurita di Dudley proveniva da dietro la schiena di sua madre.Non vi succederà niente, lo prometto.” Per almeno cinque minuti ci fu un silenzio imbarazzante che Harry decise di rompere per primo dicendo, “Allora, entrate?” Con riluttanza i zii lo seguirono all’interno di Grimmuld Place, che con loro stupore era abbastanza normale. Arrivarono in salone dove i due coniugi si accomodarono su un divanetto rosso a due posti, e suo cugino sprofondò in una poltrona del medesimo colore, ancora un po’ impaurito, ma decisamente di più a suo agio. Harry poggiò il suo giacchetto su un appendi abiti in corridoio, poi li raggiunse chiedendo, “Cosa preferite? Tè, cioccolata calda oppure qualcosa da mangiare?” Dudley subito rispose, “Io una cioccolata calda!”E ti pareva… Per noi del tè al limone,” disse Vernon squadrandolo da capo a piedi ed aggiunse, “se li prepari tu chissà come verranno.”Il ragazzo lo guardò con un sorriso di sfida, dicendo, “Kreacher!” Subito l’elfo domestico si materializzò nella stanza facendo sobbalzare gli ospiti. Padrone, mi avete chiamato?” Si, potresti preparare una cioccolata calda e tre tè al limone, per favore?”Subito, signore.” E con un inchino talmente profondo da toccare il pavimento con il naso, l’elfo scomparve. Che cos’era quello?” Chiese Petunia disgustata. Un elfo domestico,” rispose Harry mentre si sedeva un un’altra poltrona della stanza, “Pulisce la casa e prepara da mangiare.”Di nuovo l’elfo riapparve nella stanza con tutto quello che il suo padrone gli aveva ordinato e se ne riandò.Calò, di nuovo, un silenzio imbarazzante. Petunia si alzò e cominciò a girare per il salone, quando si accorse di una parete della stanza piena di foto che si muovevano. Si avvicinò incuriosita, squadrando le foto una ad una. Nella prima erano raffigurati Harry, Ron ed Hermione al loro primo anno di scuola che sorridevano e si prendevano in giro, nella seconda Harry era al centro con ai lati due uomini; quello di sinistra aveva i capelli castani chiari, gli occhi marroni, vestito con abiti trasandati ed aveva un aria abbastanza stanca, mentre l’altro alla destra di Harry, era alto, con capelli neri lunghi fino alle spalle, gli occhi di un grigio intenso con delle cicatrici e dei strani tatuaggi addosso. Tutti e tre guardavano la telecamera e quello che si trovava a destra stava scompigliando i capelli di Harry, che rideva felice. Spostandosi più avanti, vide una foto che raffigurava Harry con un piccolo bambino in braccio. Quest’ultimo aveva i capelli di colore blu elettrico, nella foto si stava divertendo a togliere gli occhiali al ragazzo.In un'altra foto c’era l’uomo trasandato, della foto precedente, che abbracciava una piccola donna che aveva i capelli di un rosa shock; Petunia pensò che suo nipote frequentava delle persone ancora più strane di lui. Mancavano altre due foto, che erano posizionate vicine; nella prima Harry era abbracciato ad una ragazza da una folta chioma di capelli rossi, piena di lentiggini sul viso, che era molto bella; alla vista della seconda Petunia sobbalzò e fece un passo indietro. Nella foto sua sorella Lily abbracciava suo marito e improvvisavano delle giravolte davanti alla telecamera, divertiti. Harry, vedendo che sua zia fissava da un bel po’ la stessa foto si avvicinò a lei, dicendo, “Quelli nella prima foto siamo io, Ron ed Hermione, ma ovviamente già li conosci; quello che mi scompiglia i capelli è Sirius il mio padrino, quello con l’aria stanca è Remus, un altro grande amico di mamma e papà e questa è sua moglie Tonks, mentre questo con i capelli blu è loro figlio, si chiama Teddy ed è il mio figlioccio.E che fine ha fatto questa gente? Li vedi ancora?”No, sono tutti morti tranne Teddy.” A sentire quelle parole Petunia si girò di scatto verso suo nipote, provando per la prima volta compassione per lui. Subito si girò verso suo marito e suo figlio dicendo, “Voglio andare a casa, adesso.&rdquoI due uomini si alzarono velocemente dalle poltrone, ubbidendo subito all’ordine della donna e dirigendosi di fretta e furia verso la porta. Harry non capiva più cosa stava succedendo, ma sapeva che quelle foto avevano innescato qualcosa di incomprensibile in sua zia. Velocemente prese la bacchetta e la puntò sulla foto dei suoi genitori, creandone un'altra uguale ma immobile e corse verso gli zii che già stavano uscendo dalla porta. Riuscì ad afferrare la zia per una manica del suo giubbotto facendola rigirare verso di sé. Aspetta zia, voglio che tu prenda questa.” Disse mettendogli in mano la foto. La donna, dopo averla vista, lo guardò con gli occhi lucidi e lo salutò con un piccolo cenno impercettibile del capo, poi si girò e si diresse verso la macchina.Così come erano comparsi ora erano spariti, ma Harry, in cuor suo, era contento di averli rivisti.
   
 
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