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Autore: AnnaHoran    15/02/2016    0 recensioni
|Si sedette e lo guardò. Era bello come sempre, le sue mani nervose che l'avevano fatta sentire al sicuro così tante volte, il suo modo di guardarsi intorno, il suo essere così perfetto senza nemmeno sforzarsi.|
"Ho un sacco di cose da dirti, ma se ti bacio faccio prima"
|Il punto è che avevo giurato di non affezionarmi, invece ci ho perso la testa...|
"Avrei pensato a lei per il resto della mia vita. Sarebbe rimasta sempre il mio grande "se""
|SE NON ORA,QUANDO?
~
Ashley è una ragazza come tante ma una cosa che la differenzia è la sua solitudine ma anche la sua grande forza di affrontare i problemi. Dopo la morte della madre Ashley penserà di abbandonare tutto e tutti ma qualcosa, o meglio, qualcuno gli darà la forza e gli farà capire cosa significa veramente vivere.
Ma non può andare sempre tutto bene e infatti nel momento più bello tra lei e Niall entreranno nelle loro vite Josh e Zoey.
Bugie, segreti, passato, ricatti, litigi, lacrime, delusioni etc si metteranno tra i due non facendoli vivere un'amore facile e felice.
Riusciranno a stare insieme o sarà troppo difficile e molleranno tutto per sempre?
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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"Io non lo so come sto, non ci voglio pensare. Certe volte è meglio non saperlo come stiamo."

 
 
Mi svegliai per il gran rumore che proveniva dal piano di sotto. Non avevo voglia di stare nel letto e allora mi alzai e andai a controllare. Mentre mi dirigevo alla porta mi ricordai della notte precedente e allora immaginai che tutta quella confusione proveniva da Harry e Niall e allora mi affrettai.

"Buongiorno"-Mi salutò Liam.
"Giorno"-Ricambiai. 
"Ti hanno svegliata?"-Mi chiese.
"Bhe si, ma che sta succedendo?"-Chiesi ridacchiando.
"Niente, è solo una dimostrazione che un Harry e un Niall non possono stare insieme"-Mi rispose ridendo.
"E' per ieri?"-Chiesi ridendo.
"Già"-Mi rispose ridendo anche lui. -"Se vuoi siediti"-Mi chiese Liam indicandomi una sedia accanto a lui. Mi sedetti e vidi passare Niall che correva con dietro Harry. Certo che facevano ridere.

"Sono proprio dei bambini"-Disse un suo amico con il ciuffo biondo ridendo.
"Già"-Confermò Liam
"Ma fanno sempre questo?"-Chiesi per partecipare anch'io.
"La maggior parte delle volte"-Mi rispose Louis mentre si prendeva una tazza di The.

Sorrisi. Non sapevo cos'altro dire.

"Ash..Ashley giusto?"-Mi chiese Liam indeciso sul mio nome.
"Si"Confermai.
"Dopo ti posso chiedere una cosa?"-Mi chiese. -"In privato"-Disse guardando prima i ragazzi e poi me.
"O-Okay"-Risposi. Chissà di cosa voleva parlarmi.

Ad un certo punto venne Niall triste e stanco che si sedette difronte a me con della roba marrone in faccia.

"L'ha rifatto?"-Gli chiese Louis ridendo come un matto e a seguire anche gli altri due.
"Ah ah ah"-Disse Niall facendo una finta risata per poi prendere un po di questa roba marrone sul viso e mettersela in bocca.
"Ne vuoi?"-Mi chiese. 
"Ehm"-Non sapevo che rispondere. Non riuscivo a capire cos'era.
"Tranquilla, è Nutella, ti piace?"-Mi chiese.

E chi glielo diceva che non avevo mai assaggiato la Nutella in tutta la mia vita?

"N-Si"-Risposi in imbarazzo e a bassa voce per non far sentire troppo ma a questo ci pensò Niall.
"Non ti piace la Nutella?"-Mi chiese sorpreso quasi urlando.
"Davvero?"-Mi chiese Louis.
"Sei anormale o cosa?"-Intervenne Harry da dietro. Io abbassai lo sguardo.
"Mi piace ma non ne ho voglia"-Dissi mentendo alzando un po la voce per poi far regnare il silenzio. 
"Vogliamo mangiare? Ho fame"-Chiese Niall ai ragazzi interrompendo quell'assordante silenzio. 
"Stai mangiando la Nutella, non ti basta?"-Intervenne Liam per poi avere un'occhiataccia da parte di tutti quanti.
"Okay, come non detto"-Rispose Liam abbassando la testa.
"E' presto, sono solo le 12:00. Tra mezz'ora cuciniamo, o meglio, cucinano"-Disse Zayn ridacchiando.

Come avevo capito lui era quello che non faceva niente dalla mattina fino alla sera.

Niall sbuffò.

"Vieni che ti do dei panni per cambiarti"-Mi disse Niall alzandosi dalla sedia mentre saliva le scale.

Io annuìì timidamente. Non era bello chiedere della roba da mettermi ad un maschio.

Salìì insieme a Niall per le scale fino ad arrivare nella stanza dove dormivo. Mi sedetti sul letto mentre Niall cercava qualcosa per me nell'armadio.

"Ma questa stanza di chi è?"-Chiesi curiosa.
"Mia, o meglio, era mia"-Mi rispose ridendo e prendendo una felpa per poi aprirla e metterla sul letto.
"Ah, perchè era? E' sempre tua. Io posso anche dormire sul divano, non ci sono problemi, sappilo"-Dissi
"Tranquilla"-Mi rispose facendo un sorriso tranquillizzante, non avevo mai visto un sorriso simile.
"E allora dove dormi?"-Chiesi ancora.
"Dipende, quando Louis vuole dormo in camera sua, quando non vuole dormo sul divano"-Mi rispose non togliendo gli occhi dall'armadio.
"E perchè non dovrebbe volere la tua compagnia?"-Chiesi. Louis non sembrava questo tipo di ragazzo ma il contrario.
"Non lo so"-Rispose toccandosi la nuca. Notai che spesso si toccava la nuca, qualcosa voleva dire. Forse imbarazzo?

"Ah"-Dissi solo.

Mentre Niall cercava ancora nell'armadio mi girai intorno soffermandomi sui dettagli della stanza che non avevo mai buttato l'occhio.

Notai una chitarra e un ritratto sul muro.

"Ti piace?"-Mi chiese.
"Cosa?"-Chiesi.
"La chitarra, ti piace suonarla?"-Mi chiese nuovamente sorridendomi e mettendo un jeans sul letto.
"Bhe, in realtà non la so suonare. Non ho mai preso una chitarra in mano, a dir il vero"-Risposi sorridendo per non fargli notare il mio imbarazzo.

Ero imbarazzata. Lui sapeva fare tutto mentre io no, a lui gli piacevano tante cose e a me no. Eravamo molto diversi.

"Davvero?"Mi chiese sorpreso ancora una volta guardandomi. 
"Già"-Dissi abbassando la testa.
"Hei ma tranquilla che imparerai"-Disse. 
"Non ho intenzione di imparare"-Dissi.
"Ti insegnerò io"-Mi disse facendomi l'occhiolino e ridendo.
"Nono, grazie lo stesso"-Dissi.
"Perché no?"-Mi chiese
"Non sono in grado di suonare"-Risposi
"Non dire bugie dai, è bellissimo suonare e soprattutto se è una chitarra"-
"Ti piace così tanto la chitarra?"-Chiesi sorridendo.

Mentre parlava della sua amata chitarra gli occhi gli si brillavano.

"Posso dire che è la mia compagna di viaggio, la porto quasi ovunque"-Mi rispose. Sorrisi. Ancora una volta non sapevo che dirgli.

"Eccoti una felpa e un jeans, va bene?"-Mi chiese facendomi notare l'abbigliamento sul letto.

"Si grazie"-Ringraziai. 
"Io vado, tu vestiti, se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi"-Mi avvertì.

Era davvero un bravo ragazzo, si metteva sempre a disposizione di tutto.

"Grazie"-Ringraziai ancora.

Lui uscì dalla camera e io mi iniziai a vestire. Dopo essermi vestita notai il telefono vibrare. 
Andai a controllare ed era un messaggio di Betty.

-"Non ti sei fatta più sentire eh? Brava l'apatica! xP "- Scrisse.

Betty era la mia amica di scuola. Non la risposi. Non aveva voglia di rispondere a nessuno. Sapevo solo che mi stavo tenendo troppe cose dentro e che avevo paura di esplodere da un momento all'altro d'avanti a tutti.

Mi sedetti sul letto mettendomi le mani sul viso. Non potevo permettermi di pensare perché ogni mio pensiero andava sempre in un unica direzione. Mia madre.

Diedi un'occhiata ai miei libri di scuola e notai un pezzo di carta uscire un po fuori.

Andai vicino, lo presi ed era una foto. Una foto di mio padre ed io in braccio a mia madre.

Li avevo appena 4 anni e mio padre e mia madre già stavano passando un brutto periodo tra di loro.

Inizia a piangere.

A volte penso che io sia stata la causa di ogni cosa negativa successa tra i miei genitori. Intanto loro litigavano perché iniziavano ad avere meno tempo per loro, iniziavano a non andare più d'accordo su tante cose etc.

Mi ricordo di quando mia madre mi raccontò che papà, se si potrebbe chiamare così, mi voleva abbandonare perché iniziavo a chiedere troppe cose. Questa cosa fu la bomba tra di loro. Mio padre chiese il divorzio e iniziò ad uscire con altre donne e ad avere figli e mia madre non mi poteva mantenere solo lei e allora chiese aiuto a mia zia.

Non posso neanche dimenticare quando mio padre mi diceva che ero la loro disgrazia.

A ricordarmi quelle cose mi sentii male. Mi faceva male il petto, mi mancava l'aria. Aprii la finestra per far passare un po d'aria ma non era quello il problema. Andai in bagno mi lavai la faccia con acqua fredda ma non mi fece stare meglio. Mi sedetti sul pavimento del bagno mettendo la testa al muro e appoggiando le braccia sulle ginocchia.

Decisi di porre fine a tutto questo. Cercai una lametta nei vari mobili e quando la trovai mi tagliai e non leggermente come la prima volta.

Mi sentìì meglio. L'unica situazione era prendermela con me stessa.

Dopo aver sciacquato il taglio lo coprii e me andai di nuovo sul letto.

A distogliermi dai miei pensieri fu qualcuno che bussò la porta.

"Ashley"-Disse una voce di fuori.
"Si?"-Dissi non facendo notare la mia voce a pezzi. Pregai chiunque che non entrasse qualcuno nella stanza e vedermi in quello stato.
"Sono Louis posso entrare?"-Mi chiese.
"No, mi sto vestendo, dimmi"-Mentii subito.
"Ha detto Liam che ti aspetta nella sua stanza per dirti una cosa"-Mi urlò Louis da fuori. Mi ero dimenticata di Liam.
"Va bene, ora ci vado"-Dissi.
"Okay"-Disse andandosene.

Posai la foto nel libro, mi asciugai le lacrime e dopo 5 minuti uscii. 

Andai in cucina in cerca di Louis.

"Louis, dov'è la stanza di Liam?"-Chiesi.
"E' dopo la tua"-Rispose. La mia? Se dobbiamo essere precisi era la camera di Niall e non mia.
"Va bene grazie"-Dissi per poi andare.

"Ash, tutto bene?"-Mi chiese.
"S-Si perchè?"-Chiesi. La paura si impossessò di me.
"Hai gli occhi lucidi"-Disse per poi avvicinare la sua mano sulla mia fronte ma io mi allontanai.
"Tranquillo è solo influenza, sciocchezze"-Dissi per poi andarmene a passo svelto nella stanza di Liam.

Bussai, aprìì la porta e trovai Liam seduto sul letto con il suo cellulare in mano.

"Chi è?"-Chiese alzando lo sguardo per guardarmi.
"S-Sono io, mi volevi dire una cosa prima"-Gli ricordai.
"Oh si, bhe.."-Fece delle pause.
"Allora?"-Chiesi impaziente.
"Lascia stare"-Rinunciò
"Va bene"-Dissi tornando indietro e aprendo la porta per andarmene ma Liam mi chiamò di nuovo.
"Ashley aspetta"-Mi fermò
"Allora?"-Chiesi ancora.
"Fa niente"-Rinunciò ancora.

Ritornai indietro e riaprìì la porta ma mi fermò per la millesima volta.

"Okay, okay aspetta"-Mi fermò ancora. Mi iniziai ad innervosire.
"Okay Liam deciditi, non voglio passare il resto della giornata a fare avanti e indietro nella tua stanza"-Dissi quasi arrabbiandomi. 

Dopo aver detto quello che avevo detto mi meravigliai di me. Perchè me l'ero presa con Liam? Ero nervosa e mi dovevo contenere.

"S-Scusa è che.."-Dissi iniziando a balbettare e abbassando la testa.
"Tranquilla, hai ragione. In realtà non so come chiedertelo"-Disse timidamente.
"Dimmelo come vuoi, se vuoi disegnamelo pure"-Dissi facendo una finta risata. Non facevo minimamente ridere ma Liam sorrise. 
"Okay, ehm. Ho conosciuto una ragazza ieri e.."-Iniziò a spiegare ma io lo fermai.
"Mi devi chiedere consigli sull'amore?"-Chiesi impaurita. 

L'amore era un tema che non toccavo quasi mai, avevo paura e non lo conoscevo per niente. Io ho sempre pensato che l'amore sia una cosa passeggera e che l'amore vero non esista.

"Bhe, in un certo senso"-Rispose facendo una risata imbarazzata.
"Mi dispiace, hai chiesto alla persona sbagliata"-Dissi sorridendo imbarazzata.
"Dai, sei l'unica che puoi aiutarmi"-Mi pregò.
"Okay dimmi"-Dissi spronandolo a continuare.
"Ehm, come ti dicevo, ho conosciuto una ragazza ieri e vorrei esserle amico"-Mi spiegò. E io che dovevo fare?

"Scusami Liam ma io che c'entro?"-Esitai.
"Volevo cogliere l'occasione di avere una donna in casa e vorrei sapere delle cose su voi femmine, cioè, i vostri punti di vista, cosa pensate, i gesti che mandate a noi uomini con la speranza che noi li capiamo.."-Disse cercando con fatica le parole giuste.
"Liam, ogni donna è diversa dall'altra. Ogni donna vuole un'uomo diverso accanto. Per esempio c'è chi vorrebbe un ragazzo dolce accanto mentre ci sono ragazze che vorrebbero dei ragazzi indifferenti"-Dissi semplicemente. -"Questo dipende anche dal comportamento di lei, lei com'è?"-Chiesi.
"Bhe, non abbiamo parlato molto, abbiamo parlato del più e del meno"-Disse.
"Cioè? Se posso saperlo?"-Chiesi
"Bhe, dello sport che pratico e del perchè mi trovavo lì con i ragazzi"-Disse
"Cioè, tu hai parlato di te stesso per tutto il tempo con lei?"-Chiesi a bocca aperta.

Ogni uomo fa sempre lo stesso sbaglio. Pensano solo ed esclusivamente a loro.

"Bhe, si perchè?"-Chiese ansioso.
"Questo è il primo sbaglio che si può fare con una donna nella prima conversazione"-Dissi.
"Davvero?"-Chiese preoccupato.
"Si ma tranquillo, potremmo risolvere tutto"-Dissi tranquillizzandolo.
"Come?"-Chiese disperato.
"Allora, come ti chiedevo, come puoi aver capito questa ragazza com'è? Dolce, affettuosa, indifferente, giocherellona, seria..?"-Chiesi cercando altri aggettivi.
"Bhe, lei è senz'altro divertente, affettuosa, giocherellona, dolce, e ha una risata che farebbe girare la testa a chiunque"-Disse con occhi ormai a cuoricino.
"Wow, sei completamente perso di questa ragazza"-Dissi felice per lui.
"Si, la vorrei conquistare e risolvere i guai che ho combinato, e tu mi aiuterai vero?"-Mi chiese. 
"Va bene"-Disse -"E come aspetto fisico com'è?"-Chiesi curiosa sedendomi accanto a lui su una sedia libera mettendo i gomiti sulle gambe e con il viso tra le mani.
"È una ragazza abbastanza magra, sicuramente farà palestra o danza, è riccia, ha degli occhi pazzeschi, delle mani da urlo, un sedere.."-Disse gesticolando.
"Okay, okay hai reso l'idea"-Dissi fermandolo in tempo capendo dove voleva andare a parare.
"Scusa"-Si scusò imbarazzato. Non ci feci molto caso, d'altronde è sempre un uomo no?
"Hai il suo numero?"-Chiesi.
"Si"-Disse prendendo il suo cellulare che era appoggiato sul letto accanto a lui.
"Bhe? Cosa aspetti a contattarla?"-Esitai.
"Aspetto che lo fa lei".Disse. Non potevo credere alle mie orecchie. 
"Ecco, lo sapevo"-Dissi quasi arrabbiandomi.
"Cosa?"-Chiese preoccupato. 
"Tre coppie su quattro non si conoscono per questo motivo: lei, ovviamente, non lo contatta perché aspetta a lui e lui per fare l'orgoglioso del cazzo non la contatta perché aspetta a lei e alla fine sai che succede? Che non si contatteranno mai"-Dissi tutto ad un fiato.
"Hai avuto esperienza?"-Mi chiese.
"No perchè?"-Risposi.
"Parli come se avessi avuto esperienza"-Disse. 
"No e comunque non cambiare discorso e contattala"-Dissi.
"Va bene capo"-Disse alla fine ridendo. -"Che gli dico?"-Aggiunse.
"Che ne so?! Digli "Hei" "-Dissi.
"Hei? Che vuol dire? Non è meglio un "Ciao"?"Disse.
"Non lo so cosa vuol dire ma si usa sempre e adesso taci e scrivi"-Dissi scherzando.
"Va bene, va bene"-Accettò premendo dei tasti sul suo cellulare. -"Gli devo fare il cuore?"-Mi chiese.
"No, non usarlo ancora altrimenti penserà che vuoi corteggiarla"-Dissi.
"E' proprio quello che voglio fare!"-Disse facendo una faccia in dubbio.
"Non puoi fargli dei cuori già dal primo messaggio Liam!"-Dissi quasi urlando ma ridendo per le tante cose che non sapeva.
"Okay, okay non urlare"-Disse ridendo.

Mi stavo divertendo ad aiutarlo e sinceramente preferivo di più stare con lui che starmene a letto e a continuare a piangermi addosso. Anche se non sapevo tanto sull'amore cercai di aiutarlo mettendo in atto tutto quel poco che sapevo, in realtà bisognava solo dirgli cosa voleva una semplice donna da un uomo e come esempio prendevo quello che volevo avere io ma che non ho mai avuto.

"Posso farti una domanda?"-Mi chiese. Non posso dire che non avevo paura.
"Dimmi"-Dissi.
"Secondo te cos'è l'amore?"-Mi chiese.

Era proprio la domanda che temevo di più. Non sapevo che rispondergli, come ho già detto io avevo un punto di vista molto negativo sull'amore anche perchè non l'avevo mai vissuto veramente se non attraverso una serie Tv o attraverso un film o un libro.

A "salvarmi la vita" furono i ragazzi che ci chiamarono per andare a mangiare.

Scendemmo e andammo a mangiare. 

Durante la giornata provavo a non avere un dialogo da sola con Liam per paura di un presunto ritorno della stessa domanda.
   
 
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