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Autore: ShawnArms    15/02/2016    1 recensioni
Hermione sorrise.
- E vuoi tu Hermione Jean Granger prendere Harry James Potter come tuo sposo?
- Lo voglio.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Questa storia fa parte della serie 'Come d'incanto'
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Lunedì, ore 01:50am

Harry si rigirò nel letto, inquieto. Stava facendo un brutto sogno e non riusciva a svegliarsi: si trovava in una stanza senza uscite o finestre, l'unico suono udibile quello di un'assordante sirena fatta suonare senza interruzione.

Il ragazzo si girò dalla parte sbagliata e, non trovando il corpo di Hermione a fermarlo, cadde dal letto. Fortunatamente il colpo fu attutito dal tappetino scendiletto.

Harry si alzò dolorante e confuso, la testa che gli girava e ancora, la sirena che gli rimbombava nel cervello. Ci mise un paio di minuti a capire cosa davvero fosse quel rumore: un pianto di neonato.

Era la terza settimana passata a casa dopo essere tornati dall'ospedale ed entrambi avevano deciso di fare i turni per andare a calmare i piccoli, ogni qual volta durante la notte fosse stato necessario. Era il primo turno del giovane padre che, smaltito il sonno residuo, corse subito a vedere chi stesse piangendo e se ci fosse bisogno di cambiare dei pannolini.

Ovviamente era Jonathan la fonte del baccano, che in quel momento era rotolato sulla pancia e non riuciva a girarsi.

- Ma che pasticcione che sei JJ. Hai fame per caso? - Harry gli stuzzicò il retro del collo, facendolo ridacchiare sonoramente.

Lo prese in braccio e, ricordandosi delle lezioni pre parto, gli passò un dito sulla bocca, per vedere se aveva il riflesso del succhiare, che stava ad indicare che il bimbo aveva fame. A quanto pare però non era quello il problema.

Il ragazzo abbassò la testa e diede una rapida annusata al figlio, trattenendo una smorfia di disgusto quando sentì un odore pestinenziale provenire dal pannolino.

Per Diana che schifo.

Mise Jonathan sul fasciatoio e, dopo essersi assicurato che non potesse cadere, gli slacció la tutina e il body, notado con sollievo che niente era uscito dal pannolino.

Slacciò i lacci e, alzando le gambe del piccolo, lo rimosse per poi gettarlo nel cestino sotto il lavandino. Con un rapido movimento pulì tutto e, dopo avergliene messo uno pulito lo rimise nella culla.

Gli rimboccò le coperte e, dopo avergli baciato la testa, se ne tornò a letto, riaddormentandosi poco dopo.

Lunedì, ore 2.45 am

Un bambino affamato urlò e nello stesso momento, un giovane ragazzo dalla chioma corvina si trascinò giù dal letto, andando a sbattere contro le ante dell'armadio.

- Harry tesoro ... cosa stai facendo? - chiese Hermione assonata, svegliatasi a causa del rumore prodotto dall'urto della testa del marito contro la dura superficie di mogano.

Harry, sventolando a caso le mani nel buio le fece cenno di rimettersi a dormire.

Quando raggiunse la culla dei gemelli si lasciò sfuggire un rumoroso sbadiglio, la faccia distorta in una strana smorfia.

- Allora, chi è sta volta?

Buttò un'occhiata ai figli, notando che era Helena che lo guardava in attesa. A quanto pare il pianto le era solo servito per farsi sentire da quella lendena di suo padre.

Tutta sua madre

Il ragazzo la prese cautamente in braccio, cullandola mentre scendeva le scale per raggiungere la cucina.

Dai tempi dell'Ordine era molto cambiata e, decisamente più pulita. Un po' si rattristò pensando a Sirius, di quanto poco avessero potuto stare insieme e di quanto velocemente se ne fosse andato.

Sospirò e, facendo attenzione a non inciampare nel porta ombrelli a forma di zampa di troll, entrò in cucina. Mise Helena nel seggiolone, stando attento che la testa della piccola fosse bene eretta.

Aprì una dispensa, cercando il latte in polvere. Peccato che avesse aperto la dispensa sbagliata.

Senza accorgersi di cosa davvero avesse preso in mano il ragazzo aprì l'acqua del rubinetto. Aspettò che venisse calda e, quando fu della temperatura giusta, la mise nel biberon, aggiungendo il contenuto della scatola che aveva in mano.

Lo agitò per bene e stava quasi per darlo alla figlia, non fosse stato per la luce che si accese all'improvviso, abbagliandolo. Hermione era in piedi davanti a lui, sul volto un'espressione di divertita sconsolazione.

- Fermati idiota - gli disse agitando svogliatamente la bacchetta accesa, la luce biancastra che proiettava sfarfallò.

Harry la guardò senza capire. La ragazza, senza aprir bocca, indicò con il mento il contenitore di plastica che era rimasto appoggiato sul tavolo.

Quello della pappa per gatti.

Harry sbiancò lanciò il biberon nel lavandino, come se scottasse al contatto con le sue mani. Aveva quasi avvelenato sua figlia.

Hermione sospirò e scosse la testa, non capendo come avesse fatto a sposare quello sbadato di un ragazzo. Gli andò vicino, indecisa se schiaffeggiarlo o meno.

Optò per una via di mezzo, la lievitazione a testa in giù. Quando sentì il metallico tintinnio di un paio d'occhiali caduti a terra si impettì, assumendo un espressione seria.

- Harry James Potter - disse con la bacchetta sguainata.

- Hermione Jean Granger - rispose Harry, il cui viso stava diventando paonazzo.

- Hai involontariamente cercato di avvelenare uno dei nostri figli con della pappa di gatto, per la seconda volta in una settimana! - roteò gli occhi - ripeti con me : io, padre incosciente.

- Io p-padre incosciente

- Non capace di badare nemmeno a me stesso - la ragazza rise, l'altro mise e il broncio

- Quello che hai detto tu.

Hermione gli rivolse un'occhiata che gli fece pentire di averla sfidata. Harry recitò a memoria il resto della filastrocca.

Quando finalmente ebbe finito di darsi dello stupido, fu girato e liberato dall'incantesimo. Guardò senza commentare le moglie che finalmente, nutriva la piccola con il giusto latte.

Dopo essersi assicurati che avesse fatto il ruttino, la riportarono di sopra, rimettendola a letto. I due ragazzi, spossati a causa della notte in bianco si lasciarono cadere sul loro materasso, guardandosì negli occhi.

Hermione allungò una mano, intrecciando le dita a attorno a quelle di Harry. Lui le sorrise, facendole il baciamano, una loro vecchia abitudine.

- Signora Potter, la vedo radiosa oggi. A cosa devo questo onore? - le chiese con una voce più profonda del solito.

Lei rise di gusto.

- Ah signor Potter che piacere! Beh vede, ho avuto un'interessante conversazione con mio marito!

- E mi dica, riguardo a cosa?

La ragazza sorrise furbetta, avvicinandosi al ragazzo con la lunga frangia nera. Lo guardò dritto negli occhi.

- Oh bhe, su quanto velocemente si debba iscrivere a un corso per padri incompetenti. Non so perchè ma credo che presto, anche il signor Weasley si unirà a lui. - disse lei.

Harry la fisso imbronciato, aveva perso di nuovo. La ragazza lo baciò sul naso, prima si rigirarsi e rimettersi a dormire.

Peccato che in quell'esatto momento suonò la sveglia, quella di Harry almeno. E ciò significava che doveva andare al Ministero.

E ma che palle però.


_____


HEHEHEHE i'm back


Baci,
Jamie







   
 
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