RICORDO DI UN GENITORE
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Un ricordo reale
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Non ne aveva motivo, in realtà, ma per un
moto più che istintivo si avvicinò a lui, alla ricerca di un calore di cui non
aveva bisogno, ma che desiderava ad ogni costo. Gli poggiò un orecchio sul
torace, ascoltando la sua respirazione regolare, così com’era ormai abituata a
fare.
In quei momenti si lasciava trasportare in una dolce apatia, che aveva la
capacità di cullarla dolcemente, fino ad accompagnarla armoniosamente nel mondo
dei sogni. In quelle occasioni amava prestare attenzione ai battiti del cuore di
lui, poggiando il proprio orecchio sul torace nudo dell’uomo.
Socchiuse gli occhi dolcemente, accostandosi di più al Saiyan, lo cinse con le
sue braccia sottili e minute, che a confronto con quelle forti e muscolose di
lui parevano diventare quasi insignificanti. In quei momenti però, lui le
permetteva di essere più forte, lasciandosi stringere da quell’abbraccio in
apparenza quasi timido.
Ed era questo il suo modo di stringerla a sé, lui che si limitava ad intrecciare
le mani dietro la nuca, osservando il soffitto con quello sguardo che non mutava
mai, neanche in quegli attimi. Lui, l’amante freddo, aveva il potere di
riscaldarla anche solo così, permettendole di riscaldarsi con il calore del
proprio corpo.
“Mi chiedevo...” Cominciò a parlare Bulma con voce placida e serena, attirando
su di sé gli occhi scuri dell’uomo, “... davvero non hai nessun ricordo dei tuoi
genitori?” Attaccò il discorso, parlando ad occhi chiusi. Vegeta tornò a fissare
il soffitto, immerso in misteriosi pensieri, “Sì” le rispose monosillabico.
Il leggero incremento del suo battito cardiaco non sfuggì alla donna, che seppur
rilassata riusciva a comprendere ed interpretare ogni minimo gesto del consorte.
Il minuto abbondante di silenzio che seguì fu proprio causato da una sorta di
chiarimento mentale della terrestre. In condizioni normali le sue conclusioni
sarebbero giunte in un battito di ciglio, ma qui, in questa situazione, nemmeno
lei aveva troppa voglia di riflettere.
Infine, giunta con lentezza a determinati esiti, alzò lo sguardo, senza staccare
il capo dai pettorale dell’uomo. E quel gesto bastò al Saiyan per tornare a
guardarla negli occhi, fissandosi in quelle iridi azzurre che come sempre
riuscivano a leggere tra i suoi pensieri.
“E’ un vero peccato, che tu non ne voglia parlare” decretò dopo alcuni
istanti. Vegeta la osservò distrattamente; stupendosi, ancora una volta, di
quanto fosse intuitiva. Sul viso di Bulma, nel frattempo, si accese un piccolo
sorriso, avendo compreso ogni suo singolo pensiero ed osservando un leggero
stupore negli occhi profondi del Principe. Poi distolse lo sguardo, tornando a
chiudere le palpebre, concentrandosi sul respiro carezzevole del compagno. E dal
suo profumo, che a Bulma ricordava tanto quello del metallo. “Io ti conosco come
padre, ma ammetto che mi sarebbe piaciuto scoprire che tipo di figlio
eri” aggiunse in un secondo momento, sussurrando con voce sottile.
Vegeta le poggiò con delicatezza due dita sul mento, costringendola a fissarlo
negli occhi, “Imparerai mai a farti gli affari tuoi?” Brontolò senza però
risultare troppo scontroso. Bulma gli sorrise con aria furbetta, conscia della
sua piccola vittoria, “No” decretò, facendo scivolare lentamente le sue dita
dietro la nuca dell’uomo.
Le loro labbra, infine, si intrecciarono in un bacio delicato ed appassionato.
*
Il corpo senza vita del soldato si accasciò al suolo, sbattendo
pesantemente sul pavimento metallico della stanza usata per gli allenamenti. Il
cadavere emanava un pungente olezzo di bruciato, causato dal colpo che, senza
pietà, lo aveva ucciso.
Dall’altro lato della stanza, un giovane Principe Vegeta, lo osservava con uno
sguardo di ghiaccio, senza nessuna remora per quanto aveva appena fatto. La sua
mano, infatti, era ancora tesa dinnanzi a lui, ragione principale della morte di
una sventurata terza classe. Al suo fianco, il tutore, osservava con notevole
sorpresa ciò che era rimasto del suddito che aveva avuto la sfortuna di varcare
la soglia di quella stanza metallica, al solo scopo di dilettare il giovane
Principe. Nappa non riusciva proprio ad abituarsi agli enormi progressi che,
quel bambino dallo sguardo glaciale, compiva ogni volta che si allenava. Non per
nulla era il futuro Re.
“Nappa” esordì con voce apatica il ragazzino, facendo scattare l’altro Saiyan
sull’attenti, “Sì, Principe Vegeta?” Gli domandò quasi tremando, nonostante la
sua mole fosse dieci volte più grande di quella del bimbetto. “La prossima volta
che mi porterai degli insetti del genere per i miei allenamenti sarai tu stesso
a farmi da avversario” ordinò senza neanche rivolgergli l’attenzione, lasciando
lentamente scivolare il braccio lungo il fianco. Nappa deglutì sonoramente,
annuendo appena gli occhi assassini del Principe si posarono nefasti su di lui,
“Sarà fatto! D’ora in avanti useremo dei Saibaiman” dichiarò senza dubbio
spaventato. Lo sguardo di Vegeta sembrò rilassarsi appena.
“Se hai tanto da lamentarti, allora combatti contro di me, Vegeta”esordì una
voce conosciuta ad entrambi i Saiyan. “Padre”esclamò il giovane Principe,
osservano la figura del genitore fare il suo ingresso all’interno della stanza.
“Re Vegeta!” Affermò quasi in contemporanea il colosso, esibendosi in un
inchino.
“Dimostrami cos’hai imparato durante il tuo addestramento, figliolo, voglio
sapere se sei davvero degno di essere il Principe dei Saiyan” lo esortò il nuovo
venuto, portandosi al centro della stanza e facendo cenno al figlio di
attaccarlo. Vegeta scrutò il padre con un’espressione piuttosto titubante. Tale
sguardo non sfuggì al Re, “Coraggio Vegeta, non avrai paura per caso? Se
riuscirai a colpirmi in viso ti permetterò di conquistare da solo il tuo primo
Pianeta” lo spronò, intersecando le braccia al petto.
Il Principino sembrò silenziosamente acconsentire alla proposta, assumendo una
posa d’attacco. “Sarà uno scherzo, padre” dichiarò indubbiamente sicuro delle
proprie capacità. “Non esserne così certo” lo sfidò dunque il padre, imitando il
figlio ed assumendo una posa di difesa.
L’attacco di Vegeta partì in quello stesso istante, talmente veloce da non
lasciare il tempo allo spettatore di osservare chiaramente le sue mosse. Una
serie di calci e pugni seguirono in una frazione di secondo. E mentre il Re si
apprestare a difendere con tutte le sue forze, il piccolo Saiyan avanzava con
calci e pugni sempre più serrati e pericolosi. Infine, il sovrano, cadde al
suolo colpito in pieno volto da un calcio sferratogli dal figlio che, per tutta
risposta, poggiò i piedi a terra con eleganza. Il tutto sotto gli occhi
sbalorditi dell’altro Saiyan.
Dalla sua respirazione sembrava quasi che non si fosse nemmeno mosso, al
contrario del padre, che affannato aveva già il fiatone.
Re Vegeta si pulì un rivolo di sangue che fuoriuscì da un labbro rotto. Con
occhi increduli osservò il figlio. Non c’erano dubbi, quel ragazzino era un vero
genio nel combattimento, un giorno si sarebbe senz'altro trasformato nel
leggendario Super Saiyan.
“Ottimo lavoro, figliolo, ma adesso farò sul serio” annunciò il sovrano,
issandosi in piedi e tornando ad assumere una posizione di difesa. E Vegeta si
limitò ad osservare il padre con quell’immancabile sguardo impassibile, come se
l’idea non lo preoccupasse minimamente. Tuttavia, quella strana increspatura con
cui si piegarono le sue labbra, appena un secondo dopo, poteva quasi
definirsi un sorriso.
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FINE
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ladydarkprincess: L’attesa è finita, come puoi vedere. Anche Vegeta ci ha rivelato un piccolo ricordo di suo padre.
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Sux Fans: Ti ringrazio, spero che anche questo ti sia piaciuto.
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Luna_07: Hai riesumato una storia vecchissima ^^’’ a momenti non me la ricordavo più nemmeno io XD. Scherzi a parte, ti ringrazio per i complimenti e spero che anche questa piccola storia non ti abbia delusa.
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ka93: Temo che la piccola Bra si dovrà arrangiare senza l’aiuto di suo padre, ma almeno sappiamo che nella mente di Vegeta i ricordi si sono perfettamente conservati.
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lilly81: Grazie mille. Spero che questa piccola storia sia valsa la pena fino alla fine.
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giusiemo291: Immagino che il rapporto tra Vegeta e suo padre non fosse dei migliori effettivamente. Bra fa bene a preoccuparsi, ma suo padre è pur sempre il Principe dei Saiyan.
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lilac: Un doveroso e ormai ripetitivo ringraziamento. Non solo per i tuoi complimenti, ma anche per l’analisi che puntualmente fai delle mie piccole fatiche. Sapere che il mio modo di descrivere Vegeta richiama l’originale di Toriyama mi fa immensamente piacere. Spero che la storia non ti deluda, anche se hai già avuto modo di leggerla in altra sede XD.