Note
dell’autrice: Siamo arrivati. L’ultimo capitolo. Sono un po’ triste, lo
confesso, ma…… storia che finisce, storia nuova che puoi creare no? Allora, in
questo capitolo vedremo come finiranno i nostri due piccioncini: come la
prenderà il padre di Strawberry?
Prima
di tutto c’è:
ANGOLO
DELLE RECENSIONI:
SHANNARA
810: Grazie per questo commento e per le informazioni su Death Note (devo
confessarti di essere un’ignorante in materia). Eh sì, penso che il papà avrà da
preoccuparsi. O forse no? Lo scopriremo in questo
capitolo.
Buona
lettura
CAOMEI:
Poveretto, un po’ di gioia almeno alla fine penso che se la meriti. E poi, non
le ha mica detto sì subito no? C’è ancora la possibilità che non vada in porto
(ma chi sto cercando di prendere in giro?). Comunque spero che quest’ultimo
capitolo ti piaccia.
BILU_EMO:
Guarda, ti posso assicurare che è stata una faticaccia scriverlo e che non è
stata una cosa fatta di fretta. E’ solo che sono tornata alla mia sinteticità
iniziale (se ricordi i primi capitoli erano molto brevi). Grazie, no, non credo
che tu avessi detto di adorarmi e mi sento onoratissima. Grazie di
tutto.
YURI5:
Tranquilla, hai visto? Ho continuato. Sarà un capitolo denso di avvenimenti e
spero che compensi la scarsa lunghezza del precedente. Spero che il finale ti
piaccia e grazie per le recensioni.
KISSHU:
Addirittura di sorpresa? Wow, sono contenta. Comunque, la fine non ancora del
tutto arrivata. Spero che ti divertirai a leggere questo
capitolo.
NO
KIARA NO PARTY: Grazie 1000, sono contenta che ti sia piaciuta. Era un’idea che
avevo da un bel po’ di tempo e finalmente mi sono decisa a scriverla.
Ed
ora, finalmente, cominciamo.
Buona
lettura.
Capitolo
12
“Eccoci
qua!!” esclamò Ghish, comparendo improvvisamente nel locale, con Strawberry
avvinghiata a lui. La ragazza non aveva mai sperimentato il teletrasporto ed ora
aveva un po’ di nausea.
“Micetta,
stai bene?” le chiese l’alieno, un po’ divertito, un po’
preoccupato.
“Sì,sì”rispose
lei “è solo che non avevo mai provato il teletrasporto ed ora ho un po’ di
vertigini. Spero di abituarmici presto.”
“Oh,
l’avete sentita? Spera di abituarcisi
presto.” Intervenne Ryan malizioso, solo per ricevere un pugno nella spalla da
Mina.
“Modera
i termini Shirogane.” Lo ammonì
“Sì,
modera i termini Shirogane, la parte del pervertito l’ho già presa io.” Rincarò
Ghish scherzando.
“Sai
Aizawa” disse Ryan, ignorando l’alieno “il fatto che loro due siano qui, insieme, significa che hai perso la
scommessa e che mi devi una doppia cena fuori.”
“Oh,
è vero!!!” esclamò lei “Accidenti Ghish, potevi partire un po’ prima?” fece lei,
ironica.
“Eh,
purtroppo il mio cuoricino non se lo sarebbe mai perdonato” fece Ghish con
un’aria da santarellino, avvicinandosi a Ryan gli disse in un sibilo
udibilissimo:
“Ehi
biondo, mi hai promesso il 50°%”
Apriti
cielo, casca mondo. A quelle parole si scatenò il
putiferio:
“Cos’è
questa storia Shirogane?” urlò Mina.
“Sai
Ghish che ho le gambe doloranti a causa tua?” le fece eco
Strawberry.
“Su
ragazze, calmatevi.” Provò a dire Ryan
“Sì,
stavo solo scherzando.” Cercò di aiutarlo Ghish.
“Scherzando?!?
Ma come osate prenderci in giro?” dissero le ragazze
“Oh,
ma senti un po’ chi parla!!” urlarono di rimando i
ragazzi.
“INSOMMA
BASTAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!” gridò Kyle, facendo sobbalzare tutti. Nessuno
l’aveva mai visto così…. Così…. Infuriato ecco.
Dopo
due secondi, però, la sua faccia tornò normale, come se nulla fosse
accaduto.
“Una
fetta di dolce sarebbe gradita?”
disse con il suo solito tono sereno, prima di avviarsi in
cucina.
Tutti
lo guardarono senza riuscire a spiccicare parola.
Ad un
certo punto Pai disse:
“Ryan,
ma sei sicuro che non sia schizofrenico?”
“Sai,
quando fa così me lo chiedo anch’io, ma se lo mando in cura, a parte che è il
mio migliore amico, poi chi li fa i dolci?” rispose Ryan ridacchiando un po’,
per smorzare la tensione.
“Beh,
allora…. CHI ARRIVA ULTIMO SI BECCA UNA FETTA IN MENO!!!!” urlò Paddy
slanciandosi verso la cucina.
Tart
la seguì a ruota, mentre gli altri si limitarono a camminare, chi mano nella
mano, chi con un braccio intorno alla vita dell’altra, chi fianco a fianco con
un lieve rossore sulle guance, chi da solo.
Ognuno
di loro, però, con un bel sorriso stampato sulla faccia.
Era
tutto finito: il dolore, le bugie, la paura.
Ogni
cosa era sparita per lasciare il posto ad una sensazione di felicità, di
tranquillità.
C’era
gioia mentre i bicchieri tintinnavano per un brindisi;
c’era
allegria mentre le forchette piene di pezzi di torta tintinnavano contro i
piatti;
c’era
euforia mentre i pezzi di torta che prima avevano colmato piatti e bocche,
volavano per la stanza scontrandosi con le facce divertite dei
combattenti.
Sembrava
che nulla dovesse più spezzare quella dolce armonia che segue sempre i momenti
difficili, le guerre.
Nessun
problema sembrava troppo grande, nessun pericolo era all’orizzonte tranne
forse…..
“Ghish
calmati, devi solo conoscere mio padre, non combattere contro Profondo
Blu.”
Strawberry
stava cercando di calmare l’alieno in iperventilazione.
“Ma
se poi non gli piaccio? Se quando vede le orecchie si mette a urlare?
Strawberry, cerca di comprendermi almeno un po’.”
“Scusami,
non ti sei fatto problemi a togliere di mezzo Mark, che cosa ti fa un incontro
con mio padre?”
“Ti
ricordo che lui stava per uccidere te, altrimenti non l’avrei ucciso (al massimo
malmenato, lo ammetto) perché avresti sofferto. Non posso mica mettermi a
combattere con tuo padre no?”
“Perché
ci dovresti combattere? No, aspetta, non mi dire che…”
“Pensavi
che mi sarei persa il duello tra Mark tuo padre? Ma neanche per tutto l’oro del
mondo. No cara mia, io ero sul tetto con dei popcorn a godermi lo spettacolo. A
proposito: perché diavolo hai fermato tuo padre? Lo spettacolo si stava
riscaldando.”
“Non
ti darò questa risposta perché la sai già. Comunque eccoci arrivati. Coraggio,
fa un bel respiro ed entriamo.”
Ghish
fece come lei aveva detto, prendendo quanta più aria possibile, come se quella
fosse l’ultima volta che poteva farlo.
Appena
entrati, una donna con gli stessi capelli e gli stessi occhi di
Strawberry.
“CIAO!!”
strillò euforica “Sono la madre di Strawberry finalmente ti conosco…” chiese poi
con aria interrogativa.
“Ghish”
rispose prontamente l’alieno “molto piacere” aggiunse poi stringendo la mano che
la donna le porgeva.
“Sono
arrivati?” chiese una voce maschile dal salotto
“Sì
tesoro, sono qui.”
“Bene.
Giovanotto, vieni di qua.”
Ghish
guardò Strawberry con un’aria tra il preoccupato e il divertito, prima di
avviarsi verso la stanza.
Entrò
e la porta si chiuse alle sue spalle con un rumore sordo. Voltandosi si trovò
davanti ad un uomo con i capelli scuri e gli occhi nocciola, particolarmente
seri.
Decise
in un secondo che, probabilmente, la strafottenza di cui era solito servirsi in
casi simili non avrebbe giovato. Metterla da parte era la cosa più saggia da
fare.
“Dunque
tu saresti quello che vuole essere il fidanzato di mia
figlia.”
“Beh,
teoricamente sì.” Rispose Ghish cauto.
“Teoricamente?
Ragazzo, voglio che tu sia sincero con me. Voglio bene alla mia bambina e non la
lascerò andare con il primo che passa. Guarda cos’è successo con quel Mark.
Prima mi fa tutta una smielata che lui e Strawberry hanno riflettuto tanto sulla
loro relazione, poi la abbandona così andandosene chissà dove, dicendo che lei
non rientrava più nei suoi interessi (versione dei fatti creata su misura per i
genitori di Strawberry). Mi comprenderai dunque se sono un po’
prevenuto.”
“Certo
signore, comprendo benissimo e cercherò di rispondere sinceramente a tutte le
sue domande.” Rispose Ghish un po’ più sollevato. Tutto qui? Bastava essere
diversi da Mark? Allora metà lavoro era già fatto.
“Chi
sono i tuoi genitori?”
Ach,
mai parlare troppo presto.
“Beh,
io… ecco…. Sono straniero.”
“E si
vede. Accidenti, ma come fai ad essere così pallido? Mi sembri un po’
deboluccio. E quegli occhi? Ma cosa ci trova Strawberry in te? Se non sapessi
che è un’ assurdità oserei dire che sei un alieno.”
Ghish
aveva nel frattempo serrato i pugni per cercare di calmarsi? Deboluccio lui?
Ah
gliel’avrebbe fatta vedere. Neanche il padre della sua amata poteva permettersi
di fare considerazioni simili.
“Ebbene
sì mio caro signore” rispose “mi ha scoperto: sono un
alieno”
Dicendo
questo, fece riapparire le sue orecchie, che aveva celato fino a quel momento
grazie ad un po’ di magia.
L’uomo
lo guardò stranito, prima di scoppiare in una risata.
“Ah
ah ah, che simpatico!!!! Guarda,
non sono uno stupido. E dimmi. Mark l’hai fatto sparire tu, magari spedendolo
nella tua dimensione?”
“No,
a dire la verità lo sfidato a duello e l’ho ucciso.” Disse Ghish più rilassato.
Cavoli, dire la verità si stava dimostrando più facile del
previsto.
“Ah
sì, e perché l’hai sfidato?” chiese il padre di Strawberry sempre
sorridendo
“Beh,
perché cercava di uccidere sua figlia, ecco perché.”
Improvvisamente
il volto dell’uomo si fece serio.
“Stai
ancora scherzando? Perché se è così ti avverto che non mi
piace.”
“Mai
stato più sincero in vita mia signore. Lei mi ha chiesto la verità e così ho
fatto. Stia a vedere, le dimostro che è tutto vero.”
Detto
questo, con uno schiocco delle dita, fece sollevare tutta la mobilia della
stanza, per poi farla riabbassare.
Il
padre di Strawberry lo guardò stupito.
Dopo
qualche minuto riuscì a dire:
“Ma,
allora è tutto vero? Cioè, che ti sei battuto per mia figlia?”
“Sì,
signore. Ho anche rischiato la mia vita per lei e lo rifarei. Probabilmente lei
mi considera come quello che voleva distruggere la terra e che ha causato tutti
quegli incidenti. Beh, sì ero così prima di conoscere sua figlia
e..”
“Basta
così.” Lo interruppe l’uomo con voce ferma.
Ghish
attendeva in silenzio. E adesso? Aveva fatto bene a dire la
verità?
“Dunque,
Mark è veramente sparito dalla circolazione a causa tua?” chiese infine
l’uomo.
L’alieno
lo guardò stupito: era chiaro che dalla risposta che avrebbe dato dipendeva
l’approvazione del padre di Strawberry.
“Sì”
rispose infine.
“Allora…
BENVENUTO NELLA MIA FAMIGLIA!!” esclamò l’uomo cogliendo Ghish di sorpresa. “Non
lo sopportavo quello, sempre a fare il damerino
beneducato.”
La
conversazione che seguì fu una delle più piacevoli che Ghish avesse mai
avuto.
Qualche
ora dopo
“Ancora
non riesco a credere che tu abbia ottenuto l’approvazione di mio padre. A Mark
ci è voluto un secolo.” Stava dicendo Strawberry
“Ehi,
mi stai paragonando a Mark?” disse l’alieno scherzando “Comunque hai visto? E’
sempre bene dire la verità.”
“Sì
hai ragione.” Rispose la ragazza.
“Allora”
disse Ghish “dobbiamo festeggiare:piazza e cinema, oppure ristorante e
passeggiata?”
“Ma,
sono così indecisa”
“Tranquilla,
offro io.”
La
ragazza lo guardò stupita.
L’alieno
si affrettò a spiegare:
“Faccio
un lavoro da casa.”
“Ah,
ganzo, cosa?”
“Consulente
per astronavi. No dai, scherzo, mi sono messo a disposizione di varie ditte per
ricerche e roba simile. Rende abbastanza bene. Allora, che si
fa?”
“Direi
ristorante e passeggiata.”
“Andata.
Ti amo.” Disse lui baciandola dolcemente.
Strawberry
ricambiò felice. Quando si staccarono lo guardò negli occhi e
rispose:
“Anch’io”
Sempre
tenendosi per mano i due si avviarono verso la città, ma soprattutto verso un
futuro ed una vita insieme.
FINE
Sigh,
ci siamo, ho finito. Ringrazio tutti coloro che mi hanno letto e
recensito.
Ringrazio
soprattutto:
yuri5
tigre
Shannara
sesshoyue
okami
the best
MewKimiko
Kisshu
giulychan
fiore
di ren
annina94
che
mi hanno messo tra i preferiti. Grazie 1000 per il sostegno e spero che la
storia vi sia piaciuta.
A
presto
Bebbe5