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Autore: KingRose_    15/02/2016    2 recensioni
Severus Piton, professore di letteratura in un liceo classico tormentato dal suo passato.
Hermione Granger, la migliore studentessa del suo indirizzo con ogni rosea aspettativa dal futuro.
Professore e alunna, due mondi che dovrebbero restare separati ma si incontrano.Perchè l'amore fa crollare ogni barriera.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Hermione/Severus, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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La campanella suonò l’intervallo. Hermione chiuse a malincuore il libro. Sebbene fosse la quarta volta che lo leggeva ne era sempre innamorata. Non avrebbe di certo smesso se non fosse stato per la promessa fatta a Ginny di incontrarla durante l’intervallo.
Si avviò dunque per il corridoio diretta verso la classe della sua migliore amica, quando una voce la bloccò: “Mione, aspetta. Hai preso appunti?”. Ovviamente la voce apparteneva a Ron, non ebbe bisogno di voltarsi per capirlo. La stava guardando con un’espressione così tragica che rasentava la comicità. Harry, dietro di lui, non si sforzò nemmeno di nascondere la sua risata.
“No,Ron, stavo leggendo.” rispose. Al suo sospiro sconsolato, evitò di rincarare la dose rimproverandolo perché non ne prendeva da solo, quindi si voltò e ricominciò a camminare.
Quando arrivò, Ginny la stava già aspettando mordendosi un labbro e giocando con una ciocca di capelli. Appena la vide le gettò le braccia al collo, incurante di trovarsi in mezzo ad un corridoio.
“Devo dirti una cosa. Vieni, vieni!” le disse, trascinandola per un polso fino alle macchinette. Inserì frettolosamente una moneta e schiacciò un pulsante, Herimone cercò di fermarla perché non solo Ginny aveva selezionato un caffè, ma aveva anche tolto lo zucchero. Non fece in tempo ad avvertirla che l’amica iniziò a parlare: “Mi ha baciata. Dean, intendo.”
Hermione la guardò con gli occhi sgranati. “Quando?”, sembrò più un ordine che una domanda ma non ci fece molto caso.
Ginny si chinò per prendere il bicchiere e rispose: “Ieri durante il secondo intervallo. Stavo tornando in classe e mi è spuntato davanti, stavo per chiedergli di spostarsi ma non ho fatto in tempo perché mi ha baciata e se n’è andato. Stamattina ho provato a cercarlo ma mi hanno detto che è rimasto a casa.”.
“Beh era da un po’che gli piacevi, non puoi negarlo. L’aveva notato anche tuo fratello.” concluse Hermione ridendo.
Ginny borbottò qualcosa che fu reso inudibile dalla campanella. “Mio Dio, è imbevibile questo coso. Fai la brava, Mione. Ci vediamo dopo!”, le disse salutandola con una mano e gettando il caffè nel cestino.
Hermione la osservò mentre si allontanava. Dean non era l’unico interessato a Ginny, e la quantità di occhi che si girava per seguirla in corridoio ne era una prova. Il problema era l’insuperabile cotta che la rossa aveva per Harry. Immersa in questi pensieri non riuscì ad evitare la persona che stava camminando esattamente dietro di lei. Per un momento fu tutto nero, poi due mani la afferrarono per i gomiti, aiutandola a stabilizzarsi. Quando incontrò gli occhi del suo professore preferito, Hermione non potà evitare di arrossire.
Il mondo si fermò: gli studenti intorno a loro smisero di muoversi. Non esisteva null’alto se non quegli occhi neri. Le mani la lasciarono e allora potè riprendere a respirare. Schiuse le labbra per scusarsi ma la sua attenzione fu catturata dal sorriso divertito dell’uomo, e di nuovo il suo cuore perse un battito.
“Stia più attenta la prossima volta, signorina Granger.” le disse. Stava ancora sorridendo quando si allontanò.
 
“Sei insopportabile Lucius, vattene” sbuffò Severus. Era la decima volta in tre giorni che lo supplicava di accompagnarlo ad una cena di famiglia, come se fosse un adolescente che vuole evitare i parenti il giorno di Natale.
“Dammi un valido motivo Severus. Sono tuo amico, me lo devi.”  rispose Lucius, abbandonando per un secondo il suo tono mellifluo per adottarne uno lontanamente simile alla disperazione.
“Odio tua cognata, non è abbastanza?” chiese esasperato.
Lucius lo guardò alzando un sopracciglio: “No.”.
“Vai a farti fottere, Lucius. Devo lavorare.” detto questo si voltò e si accese una sigaretta. Aveva tutta l’intenzione di cercare un buon libro in biblioteca e ignorare il mondo per il resto della sera.
 
 
Hermione chiuse il libro sbuffando. Era terribilmente distratta e sapeva esattamente che il motivo della sua distrazione era  un certo incidente avvenuto a metà mattinata che l’aveva fatta scontrare con un certo professore. Tuttavia stava impiegando tutte le sue forze per negarlo a se sessa. Vista l’impossibilità di continuare lo studio decise di distrarsi in uno dei suoi modi preferiti: sarebbe andata in biblioteca.
L’idea di distrarsi in biblioteca non la rendeva più così entusiasta ora. Voleva soltanto prendere un libro, aveva già anche deciso quale, le serviva soltanto una scala per arrivarci. Non ci sarebbe stato alcun problema se questa non fosse stata occupata da una signora che non aveva nessuna intenzione di scendere e concedergliela un secondo. Dopo aver cercato di raggiungere il libro, decisamente al di fuori della sua portata, saltando per dieci minuti, si era arresa a fissarlo con le braccia incrociate e le labbra serrate.
Avrebbe continuato così probabilmente per la prossima mezz’ora  se non fosse stato per una mano che si allungò a prenderle il libro, mentre all’orecchio una voce che Hermione conosceva molto bene le sussurrò: “Buongiorno, signorina Granger”.
 
 
Sono secoli che non aggiorno, chiedo umilmente venia. Il capitolo è un pochino più lungo per farmi perdonare!
Confido in voi per molti utili consigli.
A presto!
KingRose_
   
 
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