Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Aleshia    15/02/2016    2 recensioni
Dopo un infortunio avvenuto in campo, Kageyama si reca a trovare Hinata in infermeria per accertarsi delle sue condizioni, visto che gli interscolastici sono alle porte e il piccolo centrale è un elemento di punta della squadra. Tuttavia, per la sorpresa di Kageyama, la situazione dà l'avvio ad un malinteso. Egli ritiene che ciò che irrita Hinata così tanto siano le sue pretese in campo...ma sarà davvero così o ci sarà sotto qualcosa di più?
Genere: Comico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama, Yachi Hitoka, Yuu Nishinoya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Più passava il tempo, più Kageyama rimaneva incredulo di fronte ai bizzarri eventi che si stavano verificando tutti insieme in quei giorni. Non solo lui piaceva a Hinata, ma era perfino venuto a conoscenza del fatto che Yachi era innamorata dello stesso Hinata. Del resto, erano quindicenni nel pieno dell’adolescenza. Sarebbe stato perfettamente normale prendersi una cotta per una persona con cui si trascorre assieme quasi ogni giorno e si condividono interessi e passioni. Ma perché per lui non era così? Perché lui non era…normale, come tutti gli altri? Si sentiva un vero imbranato, un inetto, perlomeno per quel che riguardava le relazioni sociali. Era sempre stato consapevole di questa sua incompetenza, ma a dire il vero non gliene era mai importato più di tanto. Anzi, ciò gli permetteva di dedicarsi esclusivamente al suo vero amore: la pallavolo. Tuttavia, da quando Hinata aveva compiuto quel gesto, tutto era cambiato. Era consapevole che Hinata meritava, se non di poter stare con la persona per cui provava un forte attaccamento, di ricevere perlomeno una risposta sincera, ma allo stesso tempo, non voleva essere incauto. Era deciso a ponderare bene la sua scelta e a comunicare la sua decisione nel modo e nel momento più opportuni. Ma nonostante questa risolutezza, non riusciva a risolvere il dilemma che lo perseguitava. Così, ad ulteriore riprova della sua idiozia in campo sentimentale, si fece una domanda talmente sciocca che sarebbe rientrata nell’ambito della “normalità” solo se fosse stata pronunciata da una ragazzina che a sei anni avesse ricevuto la sua prima lettera d’amore: ma i sintomi dell’amore, quali sono?

[…]

Il giorno dopo, Hinata non si presentò. In Kageyama ira e panico si dibattevano: ira perché Hinata aveva osato saltare un allenamento, come mai prima di allora; panico perché aveva timore di esserne lui la causa. Fu Yachi a chiarire le circostanze dell’inusuale assenza: Hinata si era recato a Tokyo, così che si sarebbe assentato per una settimana. Ciò però non fece che aumentare l’ansia di Kageyama. Perché se ne era andato proprio quando mancavano pochi giorni agli interscolastici? E cosa era andato a fare a Tokyo? A fare una visita di piacere in compagnia della famiglia? A spiare squadre rivali che avrebbero potuto fronteggiare in futuro? O magari ad allenarsi in compagnia di un campione ritiratosi dall’attività? La lista delle ipotesi nella testa di Kageyama diventò più lunga ed improbabile man mano che l’allenamento continuava, tant’è che si risolse ad interrogare Yachi su quale fosse l’effettiva ragione durante una pausa dagli esercizi.

“Beh ecco…è andato a trovare Kenma” – disse, un poco esitante, la piccola manager.

“Kenma?!” – quasi urlò, per quanto esterrefatto rimase al ricevere quella notizia.

“Beh, sì”

Kageyama si sentì agitarsi dentro, come una sensazione viscerale che partiva dalla stomaco, ma che mandava impulsi elettrici a tutti i suoi muscoli. E poi, avvertiva qualcosa di diverso nella zona degli occhi, come se avesse un moscerino a molestarlo, ma era qualcosa che premeva dall’interno e che lo costringeva a battere le ciglia più forte per attenuarne il fastidio.

Ricordava bene lo sguardo di Kenma quando si stavano dirigendo in infermeria al momento dell’infortunio di Hinata. Era come lo sguardo di Hinata quando gli aveva indirettamente confessato quello che provava per lui, era come quello di Yachi quando gli aveva parlato di Hinata la sera prima. Non era lo sguardo di chi si preoccupa per un amico. Kageyama si sentì come gli fosse stato tolto un velo di fronte agli occhi, anzi, la rivelazione fu talmente folgorante che si potrebbe dire che lo colse come un fulmine a ciel sereno. Kageyama si sentì come se il tempo si riavvolgesse e guardasse in terza persona tutti gli avvenimenti che erano avvenuti dal suo ultimo anno delle medie…la sua mano che afferrava con rabbia la rete da pallavolo, tanto era frustrato che un ragazzo con un tale potenziale e voglia di vincere avesse sprecato tre dei suoi anni maggiormente formativi. Il dolore per la palla che gli ricadeva sulla testa quando aveva appreso con immenso sbigottimento che sarebbe stato in squadra con quello stesso ragazzo. La naturalezza con cui aveva alzato per la prima volta una palla ad Hinata, quando era rimasto totalmente ammirato dalla sua determinazione a migliorare. La fiducia con cui gliela aveva alzata tutte le infinite volte che erano seguite a quella. La rabbia quando Hinata lo aveva distaccato raggiungendo l’attivo di 230 contro 228 vittorie di corsa mattutina per chi giungeva per primo in palestra. La sicurezza con cui aveva dichiarato ad Hinata che grazie a lui sarebbe stato invincibile. Lo stato di disperazione e frustrazione in cui erano sprofondati dopo la sconfitta con l’Aoba Josai. L’orgoglio che aveva provato quando quel piccoletto aveva sfidato uno dei cinque migliori giocatori dell’intero Giappone. Kageyama provò nuovamente queste sensazioni, tutte insieme e sovrapposte, e poi più niente, come se un’infinità di colori si unisse per giungere al colore che li incorporava tutti e nessuno: il nero. Senza un singolo pensiero, mormorò un flebile “devo andare” che solo Yachi poté udire, per poi per la prima volta nella sua vita compiere un gesto che mai avrebbe più compiuto dopo: mentire dicendo che si sentiva male per saltare l’allenamento. Sotto lo sguardo sbigottito di tutti, si diresse verso lo spogliatoio, si cambiò velocemente e iniziò a correre, correre, correre con tutto il fiato che aveva nei polmoni, per fermarsi solo quando, giunto a destinazione, estrasse i soldi dal sua tasca e strepitò ad incredulo impiegato ferroviario: “Un biglietto dello shinkansen per Tokyo, per favore!”.



Note

Lo shinkansen è una rete ferroviaria giapponese di treni ad altà velocità. 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Aleshia