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Autore: Somriure    16/02/2016    2 recensioni
Una vacanza per abbattere ogni pregiudizio.
Una vacanza per dimostrare la propria personalità.
Una vacanza per cambiare.
Harry, diciassettenne timido e impacciato con le ali tarpate dai genitori troppo severi e oppressivi.
Louis, ventunenne ribelle e solo, allontanato da tutti per stupide credenze e pregiudizi.
Sotto la luce del grande Faro si incontreranno e diventeranno amici.
Forse dalla loro amicizia nascerà qualcosa di più; forse la luce del Faro li farà scottare e allontanare per sempre.
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-E' lui!- urlò la ragazza bionda puntando il dito contro i due ragazzi. -E' tutta colpa sua!- urlò per poi tornare a singhiozzare. Des si staccò da lei e si avvicinò prepotentemente a Louis e ad Harry. Il riccio si fece piccolo e indietreggiò di qualche passo non sapendo che aspettarsi dal padre. Louis invece rimase a fronteggiarlo pronto a difendere il suo ragazzo in caso di necessità.

-Mi hai causato fin troppi problemi, nanerottolo!- ringhiò Des fulminando il ragazzo del faro con lo sguardo. L'odore acre di sigaro penetrò nelle narici di Louis che storse il naso.

-Cosa avrei fatto ora?- chiese svogliatamente. L'uomo studiò il ragazzo per qualche secondo. Poi rivolse il suo sguardo ad Harry.

-Harry, guarda con i tuoi stessi occhi cosa ha combinato il tuo ragazzo.- disse con una voce palesemente falsa. Poi fece cadere sul palmo del riccio un tubetto di plastica.

-Che cosa sarebbe?- chiese il ragazzo studiando distrattamente l'oggetto.

-E' un test di gravidanza.- si intromise Briana piangendo, avvicinandosi ai ragazzi. -Serve a sapere se una donna è rimasta incinta.-

-Uhm.. buono a sapersi!- disse Harry restituendo il bastoncino alla ragazza.

-Sono rimasta incinta.- proferì lei guardando Louis con rabbia.

-Congratulazioni!- esclamò senza alcun entusiasmo il ragazzo del faro.

-Forse non mi hai capito. Sei l'ultima persona con la quale ho avuto rapporti.- disse la ragazza guardando Louis negli occhi. Per un attimo nessuno in quella casa si mosse. Tutti erano troppo impegnati ad osservare la scena.

Louis scoppiò a ridere cercando di capire quale assurdo problema esistenziale affliggesse la modella. Lui non andava a letto con una ragazza dal primo anno di liceo, quando era ancora confuso riguardo al suo orientamento sessuale.

-N...n...non può...non può essere v...v...vero...! L...Louis sta con...con me!- balbettò il riccio.

-Esiste una cosa chiamata tradimento, piccolo Harry.- spiegò Briana fingendosi comprensiva. -Mi dispiace.-

-Cosa vai dicendo? Io non ti ho mai neanche lontanamente toccata con un dito! Che vuoi da me?- chiese ridendo Louis stringendo la mano di Harry. -Hazzold, non ti ho tradito, puoi starne certo.- Il riccio annuì tirando su con il naso.

-Louis, sto dicendo la verità.- disse Briana con fermezza.

-Ma non è possibile! Io non ho mai fatto sesso con te!- esclamò il ragazzo iniziando a scaldarsi. Harry accanto a lui si muoveva nervosamente da un piede all'altro mordendosi il labbro fino a farlo sanguinare.

-Invece sì. Quel giorno in discoteca. Non ti ricordi niente perché eri talmente ubriaco e fatto che non riuscivi neanche più a dire il tuo nome.-

-Ma che balle vai raccontando! Io non ho mai fatto niente del genere?- urlò Louis ora veramente irato con la ragazza. Harry si staccò piano piano da lui e iniziò ad indietreggiare con gli occhi lucidi. Non credeva a tutta quella situazione, lo sapeva che Louis gli era fedele. Non avrebbe mai indugiato su quella cosa. Solo che la situazione lo stava facendo soffrire. Non sapeva il perché, ma tutto questo lo stava rendendo triste e insicuro.

-Dimmi un po', Louis. Cosa ricordi di quella sera?- sbottò la ragazza con gli occhi in fiamme.

-Niente! Proprio perché non è successo n...-

-Non ricordi nulla perché non eri capace di intendere e volere. Io ricordo tutto. Fin troppo bene e questo esserino qui dentro ne è la prova.-

-Questo non cambia le cose. Chi mi conferma che il padre sono proprio io. Per quanto ne so tu potresti essere stata anche con altri ragazzi prima o dopo di me!-

-Mi stai dando della puttana? Des, mi sta dando della puttana?- esclamò la ragazza indignata. Des le cinse i fianchi per proteggerla fulminando Louis con lo sguardo.

-Non sto dicendo niente di tutto ciò. Dico solo che non hai prove contro di me!- provò a spiegarsi meglio Louis.

-Io ne sono certa. Te lo posso assicurare. Des, tu mi credi vero?- chiese con le lacrime agli occhi.

-Certo che ti credo, bionda!-

-Ma...- provò Louis con le braccia abbandonate lungo il corpo. Pensandoci bene i suoi ricordi di quella notte erano molto sfocati. Ricordava solo di essersi svegliato il giorno dopo davanti al Midnignt Memories, molto stordito e con accanto una pozza del suo vomito.

-Non hai niente da dire, eh...- rise amaramente la ragazza. -Piccolo Harry, mi dispiace così tanto...- mormorò la ragazza fintamente accarezzando il braccio del riccio.

-Non toccarmi!- esclamò allontanandosi dalla ragazza come se fosse stato punto da una medusa. -N..n..non...non è possibile...- mormorò con sguardo perso.

-Purtroppo è così, Harry. Vedi, Louis non parla.-

-Harry... non devi credere alle sue parole. Non.. non è la verità.- disse Louis tentando di sorridere e prendendo la mano del suo ragazzo. La verità era che non sapeva che dire. Lui era molto convinto di non aver avuto rapporti con la ragazza. Era sicuro che anche da ubriaco le sue preferenze sarebbero rimaste tali, non credeva che sarebbe potuto scendere così in basso. Ma la ragazza sembrava così convinta. Non che se ne intendesse di ragazze, però non aveva niente a cui appellarsi. Lui aveva un enorme buco. Non ricordava niente.

Harry fissò a lungo la mano del suo ragazzo che stringeva debolmente la sua. Lui voleva credergli, ma qualcosa nella voce faceva nascere qualche dubbio. Sapeva da sempre che Briana era un'abile doppiogiochista. Sapeva mentire e recitare in una maniera impressionante, andava molto d'accordo con suo padre, infatti. Però Louis non era Louis. Era strano. Distante. Non sembrava il solito Lou. Era teso e preoccupato. Si mordicchiava il labbro nervosamente e faceva di tutto per non guardare il riccio negli occhi.

-Lou... dì qualcosa....- mormorò il riccio lasciando cadere la mano del suo ragazzo.

-Harry io... non ricordo.- ammise finalmente Louis con gli occhi lucidi.

-Come sarebbe a dire che non ricordi?- mormorò Harry sbarrando gli occhi. Improvvisamente gli cadde tutto il mondo addosso. Come era potuto accadere. Era sicuro dell'innocenza di Louis. Si sarebbe aspettato da tutti una cosa del genere, ma da lui no. Louis gli aveva voltato le spalle.

-Ho un grande buco. Non ricordo nulla di quella sera...-

-H..hai passato una sera con... con lei?- boccheggiò il ragazzo indietreggiando leggermente.

-Voleva che le facessi fare un giro per la città e...-

-E sei finito con il metterla incinta....- mormorò Harry arrivando a conclusioni affrettate.

-No! No, no! Non lo so! Io... io non mi ricordo! Io io non mi ricordo niente.- esclamò Louis portandosi le mani ai capelli con il volto rigato da lacrime.

Harry era a pezzi. Il suo cuore ormai distrutto dalle tante sofferenze era diventato polvere. Louis che per tutta l'estate aveva provato a rimettere insieme i pezzi, lo aveva distrutto una volta per tutte.

-Louis...- mormorò con le lacrime agli occhi.

-Ti prego, Harry. Devi credermi!- esclamò Louis portandosi le mani al petto.

-Credere a cosa? Non ho niente da poter credere. Tu non mi hai detto nulla...- sussurrò il riccio non riuscendo più a guardare Louis negli occhi.

-Io...io...-

-Va bene così...- proferì il riccio prima di allontanarsi. Doveva andar via. Faceva troppo male. Doveva scappare da quel posto che era diventato così stretto, soffocante. Voleva tornare a respirare.

-Ti prego non andare!- lo implorò Louis prendendolo per un braccio.

-Perché dovrei restare, Louis? T-tu...tu... tu e lei... voi....- singhiozzò il riccio. E a Louis cadde l'intero mondo addosso. Tutto avrebbe potuto sopportare, ma non le lacrime del suo Harry. Lacrime i dolore provocate da lui.

-Noi un bel niente, Harry. Io amo te. Solo te...- disse il ragazzo del faro tirando Harry per la maglietta per far combaciare i loro petti. -Solo te...- mormorò asciugando le lacrime che rigavano le sue guance. E forse ci sarebbe riuscito. E forse Harry avrebbe ceduto nuovamente e si sarebbe lasciato andare tra le braccia del ragazzo che gli aveva regalato l'estate più indimenticabile della sua vita. Harry lo avrebbe voluto veramente.

-Resta il fatto che ti ha tradito! Non vorrei intromettermi ma è questa l'evidenza. A quanto pare lui preferisce me a te!- esclamò la ragazza con voce inviperita. Harry che pareva essersi calmato leggermente tornò a versare un'altra ondata di lacrime allontanandosi definitivamente da Louis.

-Taci vipera!- urlò il ragazzo del faro avvicinandosi prepotentemente alla ragazza. Avrebbe voluto picchiarla, ma le donne non si picchiano. Des vide il suo gesto avventato e lo bloccò per i polsi.

-Des... il padre di mio figlio voleva picchiarmi!- si lagnò la donna.

-Nessuno ti farà del male finché sarai sotto la mia tutela.- disse Des con voce potente.

La ragazza sorrise e si fece piccola tra le braccia dell'uomo.

-Comunque, piccolo Harry, devo dire che hai buon gusto. Louis è un vero schianto a letto!- disse Briana facendo un occhiolino malizioso a Louis.

Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Harry lanciò un ultimo sguardo a tutti i presenti soffermandosi di più sul ragazzo che per quasi tre mesi aveva donato un po' di felicità alla sua patetica vita e voltandosi tra le lacrime, corse via, nella sua stanza.

-Harry!- urlò Louis correndo nella sua direzione. Sfortunatamente il suo tragitto fu molto breve perché una mano ampia e forte lo trattenne per un braccio.

-Dove credi di andare, signorino?- ringhiò Des stringendo con forza il braccio del ragazzo.

-A recuperare quel poco di felicità che mi rimane!- sbottò Louis cercando di dimenarsi.

-Dobbiamo organizzarci sul domani. Non vai da nessuna parte. Ora resti qui e ti prendi le tue responsabilità. Briana, vieni con noi.- disse Des strattonando Louis fino al suo studio. Lo fece sedere di peso su una sedia e su accomodò dietro alla scrivania. La ragazza si sedette accanto a Louis accarezzandosi il ventre piatto con falsità.

-Lasciatemi andare. Questo bambino non è mio!- provò Louis alzandosi di scatto dalla sedia. Provò ad aprire la porta ma Des era riuscito a chiuderla a chiave.

-Fatemi uscire!- urlò.

-E' inutile che urli. Da qui non ti muovi.- disse con una calma quasi maniacale Des.

-Lo capite che questa situazione è assurda? Io non mi prenderò cura di un bambino che non è neanche mio!-

-Ma è tuo!- si intromise la ragazza.

-Non ne hai le prove!-

-La testimonianza di Briana è più che sufficiente come prova.- decretò il signor Styles.

-Ma...-

-E ora se vogliamo iniziare... Avrei altro da fare più tardi!- propose l'uomo. Briana annuì e si sedette composta pronta ad ascoltare il suo mentore. Louis sbuffò con le lacrime agli occhi.

-Io mi occuperò solo della carriera di Briana, se poi lei vorrà chiamerà un avvocato per occuparsi dell'affidamento del bambino.-

-Non ci sarà nessun bambino...- proferì Louis. La ragazza sobbalzò. Des osservò la scena e si rese conto che la sua ragazza stava crescendo proprio bene. Era un'ottima attrice e forse un aumento di stipendio sarebbe stato un ottimo regalo, sicuramente molto gradito dalla modella.

-Ho intenzione di offrirti un posto nella mia azienda come modello. In questo modo vivrai nella stessa città di tuo figlio e potrai sostenerlo economicamente. E poi con la maternità Briana sarà completamente inutile. Tu sei ben dotato, potresti rimpiazzarla al meglio.- disse l'uomo senza lasciarsi scalfire dalle proteste del ragazzo.

-Non so se ve ne siete accorti, ma io non sono una ragazza!- sbottò Louis.

-Oh beh, non è un problema. Quello che conta è un modello in più.- rispose a tono l'uomo.

-A me sembra un'ottima idea, Des!- squittì la ragazza sorridendo.

-A me per niente. Non verrò mai a lavorare nella vostra inutile azienda. Neanche se mi doveste rapire e rinchiudere in una soffitta piena di polvere. Riuscirei a scappare in ogni caso.- si oppose Louis battendo il pugno sul tavolo.

-Nessuno vuole obbligarti. È solo una proposta. Ma se non accatterai dovrai pagare lo stesso il mantenimento al bambino e con il tuo misero lavoro non riuscirai ad affrontare nessuna di queste spese. Io ho un'anima infinitamente buona, per questo ti sto proponendo questo lavoro.-

-Non ne ho bisogno. E poi prima di dare il mio contributo voglio fare un test di paternità, quindi ne riparleremo tra nove mesi.. se mai questo bambino dovesse nascere. -

-Eh no, mio caro! L'offerta scade oggi! Prendere o lasciare!- disse l'uomo giocherellando distrattamente con una penna.

-Mi dispiace ma allora rifiuterò.- sbadigliò Louis non volendo ascoltare quella conversazione un minuto di più. Aveva problemi ben più importanti lui!

-Louis, io ti consiglierei di pensarci. Il lavoro è molto bello e la paga è alta. Non rifiutare e basta, potrebbe farti comodo.-

-Diana, non ho richiesto il tuo parere, grazie.- disse il ragazzo voltandosi infastidito verso la modella.

-E' Briana!- urlò lei indispettita. Louis ridacchiò. Per caso erano quelli i primi sintomi delle gravidanza?

-Oh, mi dispiace! Nella mia lista mentale delle persone inutili e di cui non me ne frega nulla ormai sei segnata così!- disse alzando le spalle. La ragazza sbuffò irritata.

-Sei sicuro di voler rinunciare ad una proposta del genere?- chiese l'uomo un'ultima volta. Louis annuì.

-Sicurissimo. Posso andare ora? Avete fatto scappare l'unico membro della vostra famiglia di cui mi frega veramente qualcosa.- chiese alzandosi in piedi.

-Prego...- disse l'uomo sospirando. Odiava perdere un modello così dotato. -Quando il bambino nascerà torneremo con il test di paternità e con l'importo da pagare per il mantenimento. Non ci dimenticherai tanto presto.- Louis li salutò frettolosamente con la mano e uscì dallo studio intriso di sudore e tabacco.

Corse per il corridoio di casa Styles e si diresse verso la camera del suo ragazzo.

Trovò la porta accostata. Strano, Harry non la lasciava mai aperta. La aprì del tutto e guardò dentro per cercare il suo ragazzo.

Improvvisamente qualcosa nel suo cuore si spezzò. La stanza di Harry, un tempo così vivace e ordinata, ora era vuota. Le ante dell'armadio erano aperte e ogni cassetto era stato svuotato. Louis entrò titubante nella stanza come se stesse aspettando che Harry uscisse di nascosto da dietro la porta per spaventarlo come al suo solito, ma non fu così.

Una calma quasi da film dell'orrore lo avvolse. I passi titubanti sul parquet della stanza erano gli unici rumori udibili.

Louis rimase qualche minuto a guardarsi intorno. Tutto era sparito, non c'era più nulla di caratteristico in quella stanza. Mancava Harry in quella stanza. Non poteva credere che il riccio se ne fosse andato senza neanche salutarlo. Delle prepotenti lacrime riempirono i suoi occhi. Non era ancora pronto per dire addio anche a lui. Aveva bisogno di altro tempo.

Il ragazzo si chinò a terra e notò la sua bandana, quella che gli aveva regalato il primo giorno per domare i suoi bellissimi ricci ribelli mossi dal vento. La raccolse e la osservò. Si rese conto che la stoffa di cotone era leggermente logorata. Mancava un pezzettino. La sua mente immaginò immediatamente il suo Harry con il quadratino mancante legato alla catenina che portava sempre al collo. Perché alla fine era questo quello che erano. Due pezzi combacianti di un unico puzzle. Louis senza Harry si sentiva così vuoto, perso. Non riusciva ancora a cedere che se ne fosse andato sul serio. Una parte di lui stentava ancora a crederci.

Il ragazzo del faro si asciugò le lacrime che ora scendevano incondizionatamente dai suoi occhi con la bandana, poi se la legò tra quegli spaghetti fini che si ritrovava. Questo lo fece sentire più vicino al suo ragazzo. Socchiuse gli occhi sorridendo inconsciamente. La bandana odorava di Harry. Quell'odore inconfondibile di vaniglia gli ricordava irrimediabilmente i suoi ricci.

Quando riaprì gli occhi notò un elemento molto importante sul comodino del riccio, si avvicinò e prese il suo caro inalatore. Quell'oggetto gli ricordava Harry più di qualsiasi altra cosa. Lo osservò e se lo strinse nelle mani. Se il suo inalatore era sul suo comodino forse Harry non era ancora partito. Harry non girava mai senza il suo inalatore. Un'ondata di felicità riempì il cuore di Louis che si asciugò le lacrime dopo essersi seduto sul letto sfatto del riccio. I segni della sua partenza anticipata erano troppo evidenti, ma Louis voleva rimanere nella sua beata ignoranza. Ancora non poteva dirlo con certezza. Harry non lo aveva ancora lasciato, non anche lui.

-E' partito trenta minuti fa. Lui, Gemma e mamma non ci sono più.- disse con voce piatta Eleanor affacciandosi alla porta della stanza del fratello.

Improvvisamente tutte le certezze di Louis si sgretolarono. Harry era partito sul serio. Se n'era andato senza neanche sentire le sue spiegazioni. Tutte le sue promesse erano state bruciate da un unico insignificante disguido. Harry non si era fidato di lui. Le lacrime si impadronirono nuovamente dei suoi occhi e continuarono la loro marcia destreggiandosi tra le guance di Louis.

Si rese conto improvvisamente che quel giorno aveva perso le persone più importanti della sua vita. Il suo cuore iniziò a provare dolore. Era quella la tristezza? Per anni Louis si era definito una persona triste, ma le vere sofferenze ancora non le aveva provate.

Si accasciò sul letto del suo ragazzo e strinse il cuscino che sapeva ancora di lui. Probabilmente versò altre lacrime. Solo quando il cuscino si inzuppò completamente si rese conto che forse ancora non era finita del tutto.

Il ragazzo si alzò velocemente dal letto e scese le scale. Andò a sbattere contro Briana ma certamente occuparsi di una gallina incinta era l'ultimo dei suoi problemi. Come una furia cavalcò la sua bici e corse dall'altra parte della città dove si trovava il porto.

Doveva parlare con Harry. Doveva quantomeno salutarlo. Ne aveva bisogno. Corse con la sua bici sotto la pioggia come un forsennato. Probabilmente infranse moltissimi divieti stradali, ma non gli importava così tanto. Lui aveva bisogno del suo Hazzold. Voleva infilare ancora un dito nella sua fossetta, almeno per un ultima volta.

Pedalò, pedalò e pedalò ancora. Quando ormai stremato arrivò al porto scese dalla sua bici e la abbandonò sul ciglio della strada. Un'enorme moltitudine di gente si trovava lì: c'erano lavoratori, villeggianti, marinai, pescatori. Tutti erano intenti a sbrigare le proprie faccende del tutto disinteressati al mondo attorno. Louis iniziò a correre tra tutta quella gente per cercare di trovare un riccio un po' goffo che da qualche mese era diventato l'altra metà del suo cuore, ma era praticamente impossibile cercare qualcuno in un posto del genere nell'ora di punta.

Improvvisamente il boato di una nave lo distrasse dalle sue ricerche. Alzò gli occhi verso il mare e notò un'enorme traghetto che prima gli era sfuggito.

Moltissime persone salivano, tutte con gran fretta. Nessuno si voltava indietro verso la piccola isoletta dimenticata da Dio. Tutti verso un nuovo futuro.

Louis assottigliò lo sguardo. Era sicuro che tra tutta quella gente starebbe riuscito a scovare il suo riccio preferito. Stava quasi per arrendersi quando notò una cascata di boccoli mori ondeggiare su una possente corpo intento a salire delle scale per arrivare in cima al traghetto. Louis aveva trovato il suo Hazzold.

Il ragazzo del faro iniziò a correre in modo spedito verso la nave. Doveva fermarlo. Harry non poteva partire.

Quando fu al limite tra la banchina e il mare si rese conto che non sarebbe potuto salire senza biglietto, così fece l'ultima cosa che gli restava da fare: urlare.

Con tutto il fiato che si ritrovava nei polmoni gridò a gran voce il nome del suo ragazzo:

-HAZZOLD!-

Per un momento tutto si fermò. A Louis sembrò che il modo si fosse arrestato per lui, per aiutarlo in un momento così delicato.

Il ragazzo del faro teneva lo sguardo puntato sulla figura di Harry, tanto che gli occhi gli lacrimavano per lo sforzo. Il riccio continuò a salire le scale indisturbato. Ad ogni gradino che faceva lontano da lui il cuore di Louis si frantumava sempre di più.

Fu solo per un secondo. Harry si fermò un istante e chinò il capo, dopo qualche attimo si voltò e tra tutti cercò la figura di Louis.

Non appena i loro sguardi si incrociarono, i loro petti tornarono a riscaldarsi e il loro cuore a battere normalmente. I fili di congiunzione dei loro destini erano tornati a legarsi nuovamente.

Louis non avrebbe mai voluto interrompere il contatto dei loro sguardi. Non avrebbe mai voluto tagliare quel filo che li univa, così fragile ed evanescente. Non si sarebbe mai voluto staccare da quel verde zaffiro che tanto amava. Da quel verde che lo aveva colpito sin dal primo attimo. Sentiva che lui e Harry erano fatti per stare insieme. Louis per un istante pensò che forse tutto si sarebbe potuto aggiustare, forse loro erano più forti di uno stupido teatrino messo su solamente per fini economici.

Il ragazzo del faro così accennò un piccolo sorriso per cercare di ristabilire quel rapporto meraviglioso che per un'intera estate aveva nutrito il suo spirito e curato le sue ferite, ma Harry non ricambiò. Il riccio socchiuse gli occhi tristemente e voltò per sempre le spalle al ragazzo del faro, rompendo irrimediabilmente il loro filo. Il ragazzo seguì la madre e la sorella verso il suo nuovo futuro che non comprendeva più un umile pescatore dagli occhi azzurri e dalla voce gentile.

Dopo qualche minuto la nave partì. Harry pian piano, al ritmo lento e cadenzato delle onde del mare uscì per sempre dalla vita di Louis.


Angoletto
Il bimbo è nato (e con bimbo non intendo il piccolo Freddie ma il capitolo).

Lo so, sarete tutti molto arrabbiati con me, ma l'amore non è sempre rose e fiori. Anche le più belle storie finiscono. Dispiace anche a me per i nostri ragazzi, ma questa storia doveva finire così.
Spero veramente che vi sia piaciuta nonostante tutto, mi farebbe veramente piacere ricevere un vostro parere.

Vi ringrazio veramente tanto per essrere rimasti fino alla fine, nonostante tutti i miei ritardi di pubblicazione. Se vi può far piacere avevo pensato ad un sequel. Fatemi sapere che ne pensate! ;)

Non finirò mai di ringraziarvi. Spero di potervi risentire presto tutti quanti.

Baci, Somriure <3




 

  
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