Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Angels of Slash    22/03/2009    1 recensioni
[Fin dalla nascita, la Luce Divina la quale gli angeli contemplano assegna in custodia la vita di ogni essere umano a un solo prescelto per lui, quello che poi è chiamato comunemente nel mondo ‘angelo custode’. A Cassiel è stato affidato Jack.
Rivelarsi è concesso solo in casi eccezionali; ma il povero angelo non ne poteva più di vedere Jack in quello stato emotivo, ogni giorno era sempre la stessa storia...]
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo AE Angel eyes

La festa di Halloween

Così i tre ragazzi tornarono a casa di Jack.
Sulla soglia della porta di casa, Robert fermò Jack.

“Non mi fido di lui.” gli confessò a denti stretti.

“Nemmeno io, ma è l’unico amico che ho, quindi devo fidarmi. E poi, se tutti si fidano ci sarà un perché.” fu la risposta di Jack che lasciò sorpreso e con l‘amaro in bocca Robert.

“Comunque grazie, Dowell.” disse Jack mostrando un sorriso.

Robert arrossì per poi darsi del cretino.

“Di nulla. Ci si vede a scuola.” rispose; poi se ne andò.

Jack con un sospiro guardò verso Cassiel, che nel frattempo era rimasto immobile.

“Andiamo in casa, si gela.” borbottò.

I due entrarono e Jack si infilò a letto, prima di spegnere la luce guardò verso Cassiel e disse: “Domani voglio una spiegazione.”

Cassiel lo fissò spegnere la luce e dargli la schiena, e un senso di perdita lo travolse. Mai Jack lo aveva trattato così freddamente. L’angelo lo guardò dormire per tutta la notte.
La sveglia fece ridestare Jack. Saltò a sedere e si guardò intorno: Cassiel era lì, bello come un angelo, e lo fissava, inginocchiato sul pavimento. Ritrovarlo in camera sua fu la cosa che lo rese felice come non mai, dato che solitamente l’altro abbandonava la stanza prima del suo risveglio, ma poi si ricordò di quello che era successo la notte precedente e si rabbuiò.

“Dobbiamo parlare.” borbottò in maniera davvero poco confortante.

Cassiel però annuì e seguì sereno Jack in bagno.

“Cosa ti è saltato in mente ieri, eh, Cassiel?!” attaccò immediatamente.

Cassiel, con tutta la tranquillità del mondo, rispose: “Riflettevo.”

“Su un cornicione, nel pieno della notte, all’ ultimo piano di un palazzo? Cassiel, non è che fumi qualcosa?” domandò Jack.

Cassiel lo guardò come si guarda un cretino, poi gli venne in mente cosa fossero le droghe.

“Non fumo. Riflettevo, te l’ho detto. Che c’è di strano?”

“Facevi così anche in Francia?”

“Sì.” disse Cassiel.

“Non lo fare mai più, Cassiel. D’accordo?”

Cassiel annuì, e Jack lo abbracciò, rincuorato.



Al Wordsworth Institute si doveva decidere il luogo per la classica festa che tutti i ragazzi della scuola organizzavano per Halloween, per cui non era raro, in quel periodo, osservare gruppetti che discutevano animatamente ad ogni ora e in ogni luogo.
Per questo era stata indetta, dai ragazzi più grandi, una riunione per risolvere la questione: c’era un forte vociare, così fastidioso che a un certo punto un ragazzo dai capelli rossi e gli occhi marroni, che frequentava l’ultimo anno, sbatté le mani sul banco e intimò agli altri studenti di fare silenzio.

“Adesso decido io dove fare ‘sta festa.” disse il rosso. “Si farà a casa di Kelly Torrence, la mia ragazza.”

Il silenzio scese sui ragazzi.
Una mano, si alzò dal gruppo riunito nell’aula.

“E come mai si farà a casa nostra?” domandò timidamente Jack.

“Primo perché me l’ha chiesto tua sorella, secondo perché casa tua è molto grande.” rispose senza esitazione il rosso, che altri non era che Bill Summer, il ragazzo dell’odiosa sorella del povero Jack.



Così Jack dovette rassegnarsi e prepararsi all’idea di avere per casa un numero spropositato di gente della quale non gli importava assolutamente nulla, che avrebbero di certo fatto come se fossero a casa propria. Se i suoi genitori fossero stati in casa, una volta tanto, quella stupida festa non sarebbe stata organizzata a casa sua!

Osservò annoiato i preparativi: Bill e Kelly stavano sistemando le decorazioni, aiutati anche da Cassiel, che non riusciva proprio a dire di no. Esasperato lo trascinò con sé nella propria stanza, chiudendo la camera a chiave.

“Cassiel, non voglio che dai corda a quegli idioti.”

“Perché ti arrabbi? Non capisco... è solo un modo come un altro di festeggiare.”

“Io odio tutti gli idioti che verranno a distruggere la casa! E poi, naturalmente, sarò io a sistemare! Figuriamoci se miss Kelly si scomoderà...”

“Ti aiuterò io.” si offrì volontario il biondo, sorridendo.

Jack annuì. Durante quel periodo aveva notato che Cassiel era un po’ cambiato rispetto ai primi tempi.

“Hai altre esperienze con i festeggiamenti di Halloween?”

“No.”

“Cassiel!” chiamò Kelly.

Jack sospirò, seccato dal fatto che la sorella volesse sempre e comunque monopolizzare il ragazzo ogni volta che ne aveva l’occasione. E lui era così buono che non se ne accorgeva... non riusciva ad immaginarselo in preda alla furia.

“Arrivo!” rispose condiscendente Cassiel, accarezzando brevemente una guancia a Jack, sperando che non se la prendesse troppo.

Quella carezza gli sembrava ancora tiepida, o forse era il suo viso...

Jack scosse la testa, poi aprì la porta, così che di tanto in tanto sentiva le voci di Cassiel, Kelly e Bill nelle altre stanze. Per passare il tempo si mise a leggere distrattamente un manga.
Ma nel frattempo meditava vendetta...



E finalmente, o sfortunatamente per Jack, giunse la sera. Indossò il suo costume da mago e scese le scale, ma quei vandali avevano già trasformato Halloween in un festino di gente travestita che ballava e beveva; ed non era difficile immaginare chi avesse procurato quegli alcolici.

“Basta, tutti fuori!” s’incazzò spegnendo la musica; non riusciva a trovare Cassiel, e poi tra la folla notò Kelly. “A meno che non vogliate vedere come mia sorella ci prova con Cassiel!” aggiunse insinuante.

“Come? Non è vero!” negò subito la strega... dato che da quello era vestita!

“Ci ha provato con Cassiel?!” fece incredulo il lupo mannaro dietro il quale si celava Bill.

“No, Bill...”

“Sì! Lo hai baciato!” continuò a voce alta Jack, esaltato dalla sensazione di potere. “Per fortuna lui ha capito subito che sei una puttana e ti ha ignorata!”

Concluso il suo intento di far fare alla sorella la peggior figura di merda della sua vita, Jack continuò a cacciare tutti fuori nonostante fossero solo le undici. Una volta tornato nella propria stanza lasciò andare un sospiro, ma si tese appena udì una voce familiare che lo chiamava.

“Dowell?”

“Sì, Torrence...”

Prima che potesse dire altro Robert lo spinse sul letto, cadendogli sopra e bloccandolo. Sentiva perfettamente l’alito che puzzava di alcol, e ora era sicuro che l’effetto di quello stato avrebbe portato il bullo a dare il meglio di sé con la violenza... invece l’unica cosa che fece fu posare persino con delicatezza le labbra sulle sue.











Scusateci per il gran ritardo ma fra impegni e altre fanfic da aggiornare, alla fine ce l'abbiamo fatta! Comunque ringrazio rhys89 per aver commentato sperando che la lunga attesa non l'abbia sfibrata!
Mi unisco in tutto alla mia collega, è purtroppo periodo di impegni per tutti T_T

Felicity89 & Mana



  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Angels of Slash