Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Angelina88    17/02/2016    0 recensioni
Questa è la storia di una facoltosa famiglia libanese che dopo le tensioni che nel 2003 si erano create tra il Libano e lo stato di Israele, decide di trasferirsi in Italia, più precisamente a Bergamo
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lontano da Beyrouth
 
 
 

Una nuova vita

 
  • Beyrouth, spero di rivederti presto.
Al suono di queste mie parole l’aereo prese quota; io e la mia numerosa famiglia stavamo per cominciare una nuova vita nel Nord dell’Italia, in una città di nome Bergamo.
Dopo numerose ore di volo giungemmo a destinazione e dopo aver ritirato i bagagli uscimmo dall’aeroporto dove il nostro nuovo autista, Giovanni, ci aspettava per condurci nella nuova casa…noi, la famiglia Shidid siamo una delle famiglie più facoltose del Libano mio padre è un’ imprenditore famoso in tutto il mondo.
Ad un certo punto del viaggio in macchina il mio fratellino Adam interruppe i miei pensieri dicendomi:
  • Sady, guarda che bello!
Io mi voltai e vidi la città più bella del mondo: tutti noi stavamo ammirando Bergamo Alta; mio fratello era a bocca aperta contro il vetro: era davvero meravigliosa la collina illuminata. Dopo circa un quarto d’ora giungemmo a casa…una villa in realtà, su tre piani più taverna e mansarda. Appena scesi dalla macchina io e Jasmine la mia sorellina ci mettemmo a correre per accaparrarci le stanze più belle.
Io scelsi quella in mansarda che si sviluppa su due piani, al suo interno c’è una scala a chiocciola che conduce al soppalco; Jasmine scelse quella alla mia sinistra che era spaziosa e luminosa mentre Fatima quella alla mia destra che era un po’ più piccola e più buia.
Adam invece preferì sistemarsi al piano inferiore accanto a mamma e papà.
La mia famiglia è musulmana ed io e Jasmine portiamo il velo. Non siamo integralisti, anzi siamo molto aperti e tolleranti però siamo praticanti.
Mio padre si chiama Mohamed, ha quarantotto anni ed è bello. È robusto, ha i capelli neri e gli occhi castani chiari. Mamma invece si chiama Sarah ed è alta, molto magra, ha i capelli lunghi, lisci e castani. Gli occhi di mamma sono verdi.
 
Ora è la volta di Myriam, la mia sorella maggiore, ha ventidue anni e studia in America ad Harvard. Studia giornalismo ed ha la passione per gli animali.
È alta, castana ed ha gli occhi azzurri; è molto magra ed è simpatica, dolce ed altruista.
 
Dopo di lei siamo nati io e il mio gemello Ismael che però è stato rapito, sei anni fa…me lo ricordo come se fosse ieri: stavamo tornando a casa da scuola, era una calda giornata di maggio quando due signori ci hanno fermato per chiederci informazioni e dopo aver loro spiegato la via del posto che dovevano raggiungere, visto che era piuttosto lontano Ismael disse loro che li avrebbe accompagnati in macchina se volevano. Allora mi diede un bacio e mi disse:
  • Ci vediamo tra una mezz’oretta.
Solo le ultime parole che mi ha detto. Da quel giorno mamma non è più la stessa, è caduta in una forte depressione che la porta a stare a letto per giorni interi senza parlare, bere o mangiare. Sono io ad occuparmi di lei, mi fa piacere anche se mi distrugge vedere mamma così visto che una volta era piena di vita.
Noi abbiamo diciassette anni. Qualche mese fa c’è arrivata una scatola contenente l’indice sinistro del mio gemello con un biglietto che diceva di non preoccuparsi perché stava bene. Glielo avevano amputato dopo un tentativo di fuga.
 
Dopo di noi è nata Fatima che ha quattordici anni, è la più bella delle mie sorelle, è alta, magrissima, ha i capelli ricci, eredità della nonna paterna originaria del Kenia. Ha gli occhi verdi e fa danza classica da dieci anni ed è bravissima.
Il suo carattere è complesso, si atteggia a superdonna ma è in realtà molto debole. Ha sofferto per la scomparsa di Ismael ma soprattutto per la malattia di mamma che lei non ammette ma in fondo è una bella persona ed io le voglio molto bene!
 
Poi è nata Jasmine che ha undici anni, è cicciotella, ma alla sua età eravamo tutte così, ha i capelli lunghi e biondi, gli occhi dello stesso colore dei capelli, castani chiarissimi con delle sfumature verdi. Lei non ha la gamba sinistra dal ginocchio in giù, è saltata su una mina quando aveva sette anni, ma non le importa niente. È una persona seria, matura ed equilibrata. Io e lei siamo molto amiche, ci diciamo tutto. Fatima è gelosa del nostro rapporto, si sente un po’ sola da quando Isma se ne è andato allora noi cerchiamo di coinvolgerla nelle nostre chiacchiere. Jasmine ha la passione per la fotografia ed il disegno ed è molto brava.
 
Infine è la volta del piccolo Adam. Ha sette anni è biondo come un campo di grano ed ha gli occhi azzurrissimi.

 

 

La mia famiglia

 
Mia sorella Myriam si è fidanzata, e nonostante la sua età non è mai stata baciata perché lei è convinta di non avere tempo per storie per cui non valga la pena, ma evidentemente Aaron è riuscito a conquistarla. Deve avere anche resistito alla sua storia della famiglia di terroristi kamikaze in seguito alla quale tutti se la danno a gambe ma gli sarà bastato guardarla negli occhi per capire che mentiva. Aaron è molto bello ed è il figlio dei protagonisti del “Love Story” di Segal. Jennifer in realtà non è morta ed ha anzi avuto otto figli dopo esser riuscita a guarire dalla leucemia. Il primo si chiama Oliver V di 28 anni ed è soprannominato Bozo il clown (se volete sapere perché leggete quel bellissimo libro), poi è la volta di Philip 26, poi è nata Elisabeth 24, poi Aaron che ha la stessa età di mia sorella e gioca a Hockey; poi i gemelli Samuel e Thomas di 18 anni e Cathrine di 9 ed Aurora che ha solo quattro anni.
Aaron è alto, biondo, muscoloso, ha gli occhi blu ed è gentile e simpatico, generoso e molto romantico.
Mia sorella mi ha confessato che è il tipo giusto e che vuole lasciarsi andare. Lui però è cattolico e quindi uno dei due sarà costretto a convertirsi.
Il ricordo più bello che ho di mia sorella risale all’estate dei miei tredici anni quando siamo andate in Arabia Saudita dallo zio Ibrahim… ci siamo divertite così tanto. Lo zio, fratello di papà è un magnate del petrolio ed ha una reggia sensazionale. Ci siamo andate in barca, Sheridan, che mio padre mi ha regalato per il mio ottavo compleanno quando gli confessai che da grande avrei voluto girare il mondo. Siamo state dallo zio un mese ed abbiamo conosciuto la principessa Ranya che è nostra cugina di terzo grado ed è veramente bellissima. Poi da Rabat abbiamo preso l’aereo e siamo andate dai nostri cugini Debra e David (per saperne di più leggete “un’aquila nel cielo” di Wilbur Smith). Loro abitano in Kenya nei pressi di una riserva naturale, siamo state a contatto con leoni, antilopi, tigri, ghepardi, pantere, bufali e serpenti. L’avventura più emozionante della mia vita! Mia sorella passava tutto il suo tempo con gli animali, mentre io curavo i gemellini che all’epoca avevano cinque mesi, Joseph e Anna, assieme a Debra, mia cugina. Lei e David sono ebrei, mentre Rebecca mia cugina, e la sua famiglia sono cattolici. Nella mia famiglia ci sono tutte e tre le grandi religioni è anche per questo che siamo così tolleranti.
Io e Ismael invece siamo molto uniti soprattutto perché siamo gemelli e abbiamo condiviso veramente tutto!
Lui è bellissimo, ha i capelli neri e gli occhi verdi, è alto muscoloso, giocava a basket e suonava il piano. Era buono, giusto e simpatico, aveva tutte le virtù di questo mondo, file di ragazze dietro ma di cui non si è mai curato. Gli piaceva prendersi cura dei suoi fratellini e passava molto tempo con papà in quanto erede della sua fortuna. Mi manca molto ma so che tornerà.
Fatima, invece, è una persona un po’contorta; tutto è legato al giorno in cui divenne una donna. Io quel pomeriggio ero a studiare da Rebecca, mamma era nel pieno di una crisi depressiva chiusa in camera sua al buio. Nonna Lèa infine era al circolo con le sue amiche.
Quel giorno Fatima divenne una donna ed era completamente sola. Quando prese coscienza di ciò che le stava accadendo cominciò a chiamare mamma, dapprima piano poi piangendo disperata e la mamma le gridò: “lasciami in pace piccola scocciatrice, non ho tempo per te, voglio solo rivedere mio figlio…dov’è il mio bambino?”
Quando tornai a casa la vidi così piccola ed indifesa che piangeva, allora la strinsi forte a me, la consolai e le spiegai ciò che doveva fare. Allora mi disse ciò che mamma le aveva  detto e riprese a piangere, forse perché per la prima volta si rese conto che mamma era malata e non sarebbe più tornata quella di prima.
Da quel giorno quando qualcuno le chiede un favore lei sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi e risponde: “guarda, non ho tempo per te!”. Ovviamente con me non lo fa perché sono più grande di lei e da buona orientale mi porta rispetto.
Delle volte di notte piange e grida disperata ed io tutte le volte vado a dormire nel suo letto e in quei frangenti sì che si sente un verme perché mi dice:
  • come fai ad essere così buona con una come me che non dimostra mai un minimo segno di gratitudine!
  • Guarda che io non ho bisogno di ringraziamenti, sei mia sorella, sei parte di me e ti voglio un gran bene!
      Allora si stringe a me, mi abbraccia e si riaddormenta.
      Mia sorella fa danza classica da quando è piccolissima ed ha davvero talento ma il suo sogno è di divenire attrice
Ed io sono convinta che ci riuscirà non per la sua bravura ma per la sua capacità di ottenere tutto ciò che vuole.
Per quanto riguarda Jasmine invece, è esattamente uguale a me, io e lei non litighiamo mai, anzi, passiamo molto tempo a parlare di tutto e facciamo molte attività insieme, ad esempio cavalcare, cantare, nuotare, ballare. È una persona seria ed equilibrata e da quando ha avuto l’incidente frequenta un’associazione per bambini disabili come lei. È davvero una persona splendida ed io le auguro tutto il bene del mondo.
Infine c’è il piccolo Adam, è un bambino speciale, infatti è un maghetto. L’anno scorso l’ho portato a Londra per comprarsi una scopa volante ed abbiamo conosciuto il mitico Harry Potter che passeggiava per Diagon Alley con Hermione, Ron ed Eva Von Shrieder, una bellissima ragazza di origine senegalese con la quale Harry è fidanzato. Eva è una persona splendida e io la invidio parecchio. Siamo diventate molto amiche noi tre e ci sentiamo ancora grazie alla mia gufetta Anouk che è figlia di Edwige ed Errol.
Ha sofferto molto per Ismael ma si è ripreso bene. Gioca a basket e suona il piano per sentirselo vicino.

 

Io e la mia famiglia abitiamo sulla collina di Città alta in una villa immensa con giardino e piscina e una casa del giardiniere Pietro di 18 anni, figlio dell’autista Giovanni, Simone il fratellino di Pietro che ha 12 anni. Poi c’è Norma la loro mamma che è in dolce attesa della tanto desiderata figlia.
 
 
Fine dell’estate
 
La nostra estate era ormai agli sgoccioli io sarei andata in quinta liceo sociopsicopedagogico, Fatima inizierà il liceo classico e Jasmine le scuole medie mentre il piccolo Adam seconda elementare.
Non vedo l’ora di iniziare gli studi, per conoscere tante ragazze e chissà, magari trovare una degna sostituta della mia Rebbie.
Dopo una settimana di intensi lavori le nostre stanze erano pronte. Io l’avevo dipinta di arancione ed al piano inferiore avevo allestito un salottino con televisione, un tavolino di vetro, due poltroncine, un divanetto ed uno scaffale. Sopra c’era invece il letto, una biblioteca a muro ed un comodino con il cordless, il lettore cd e una lampada da tavolo.
Jasmine invece aveva scelto il verde ed aveva messo un grande armadio perché è una vera patita dei vestiti ed infine Fatima aveva optato per la carta da parati che aveva dei minuscoli fiorellini rosa e foglione verdi. Aveva scelto numerosi armadi a muro per tutti i libri, le enciclopedie e i vestiti perché aveva fatto allestire una sbarra lungo tutto il perimetro della stanza e numerosi specchi. Fatima è una perfezionista, passa moltissimo tempo a studiare non per passione, ma perché adora essere la migliore, ama ricoprirsi di gloria. In tutte le cose a cui
partecipa deve essere la prima altrimenti la vive come un’umiliazione personale.
 
Ecco arrivare il primo giorno di scuola, ero agitatissima e mi svegliai alle sei del mattino, andai a farmi una doccia e scesi in cucina dove trovai Norma che già sferragliava con pentole e tegami. Le parlai della mia agitazione e lei mi rassicurò, stava diventando una sorta di seconda mamma, andavamo molto d’accordo e da un po’ io e Jasmine avevamo preso a chiamarla zia.
Così dopo averla abbracciata andai a vestirmi e scelsi un paio di pantaloni arancione molto attillati, una maglia piuttosto larga e nera che avevo preso in Arabia dallo zio ed  aveva i ricami arancio attorno al collo e abbinai il velo arancione. Andai poi a svegliare Jasmine che però decise di non mettere il velo e si vesti con una gonna verde ed una camicetta bianca a fiorellini azzurri e verdi, poi la aiutai a mettersi la protesi e le sue ballerine. Poi andai da Fatima che scelse invece la gonna più corta del suo guardaroba di jeans e sopra una canottiera nera. Mi recai poi da Adam, lo vestii, lo pettinai e poi andammo tutti a fare colazione, e poi in macchina dove Giovanni già ci aspettava.
 
Appena arrivata in classe percepii del disagio e capii che era legato al velo così me lo tolsi, mi guardai in giro e scorsi una ragazza che con un sorriso radioso mi invitava a sedermi accanto a lei.
Mi sedetti, le sorrisi e le dissi:
  • nel caso in cui il professore fosse un uomo, mi puoi avvisare per tempo che devo rimettermi il velo?!
  • sicuro, rispose lei con un sorriso, certo che però è un peccato nascondere dei capelli così belli!
      Ed io le dissi:
  • anche i tuoi sono molto belli…
  • e infatti non li nascondo, mi rispose strizzandomi un occhio e poi disse, comunque io sono Letizia!
  • Io invece mi chiamo Sadhya.
  • Che bel nome! È da tanto che sei in Italia?
  • Quasi da un mese.
  • Wow, e dove hai imparato così bene l’italiano?
  • Nella mia città, a Beirut… là si introducono molto presto le lingue straniere a scuola.
  • E come mai vi siete trasferiti?
  • Per il lavoro di mio papà anche se in realtà è stato a causa delle tensioni che ci sono tra il mio paese ed Israele…
  • Ah, capisco.
 
All’intervallo chiamai Fatima sul cellulare, ansiosa di sapere come stava andando il suo primo giorno di scuola. Mi rispose con aria annoiata dicendo:
  • ciao, cosa vuoi?
  • Niente, volevo solo sapere come stava andando la mattinata!
  • Ah, bene grazie e a te?
  • Molto bene, quanti siete in classe?
  • Siamo undici ragazze e nove ragazzi, è una bella classe e sono molto simpatici i miei nuovi compagni.
  • Bene allora ti saluto, ci vediamo tra qualche ora.
  • Ok, grazie, a dopo.
 
Le lezioni finirono a mezzogiorno, allora dopo il suono della campanella, preparammo lo zaino, salutammo il professore ed uscimmo. Una volta fuori io e Letizia ci salutammo e in lontananza scorsi la jaguar guidata da Giovanni che mi stava aspettando. Mi avvicinai e salii in macchina. Una volta dentro abbracciai Jasmine che era particolarmente radiosa e mi raccontò che si era trovata benissimo nella nuova classe.
Una volta fuori dal liceo classico “Sarpi” scorsi Fatima circondata da un sacco di ragazzi, quando ci vide venne verso di noi e un ragazzo la accompagnò fino alla macchina, la salutò con un bacio mentre lei apriva la porta della vettura. Salì in macchina, chiuse la porta e con un sorriso smagliante ci disse:
  • ragazze avete visto il tipo che mi ha accompagnata?!
  • Certo, rispose Jasmine, mi sembrava carino..
  • Carino è dir poco, è il ragazzo più bello del liceo e indovinate un po’, ha chiesto a me tra tutte le ragazze che già conosceva, di dargli il suo numero perché avrebbe voluto conoscermi..
  • E tu che hai fatto, le chiesi.
  • Ovviamente gliel’ho dato!!
Passammo il resto del viaggio a raccontarci le rispettive giornate, poi una volta pranzato, vennero tutte e tre attorno al tavolino della parte inferiore della mia camera a mettere apposto gli appunti.
Adam tornò a casa felicissimo alle quattro, aveva giocato coi suoi nuovi amici per tutta la mattinata ed era stanco, infatti si addormentò tra le mie braccia, così lo portai nel suo lettino a dormire, ed io tornai ai miei compiti.
Dopo una mezz’oretta squillò il telefono, andai al piano superiore della mia stanza, risposi:
  • pronto?
  • Ciao piccola, sono nonna Lèa…
  • Ciao nonna, che piacere sentirti!
  • Grazie cara, mi mancate molto sai?!
  • Anche tu nonna,
  • Ma veniamo al dunque, sei seduta?
  • No perché?
  • Siediti perché devo darti una notizia fantastica, mi sedetti sul letto e nonna continuò, bè mia cara Sadhya, Ismael è tornato, è qui con me…
  • Sia ringraziato l’Onnipotente! Me lo puoi passare?
  • Certo, attendi in linea, ciao e stammi bene!
  • …ciao gemellina!
  • Ciao tesoro mio! Come stai? Dio solo sa quanto mi manchi!
  • Anche tu mi manchi molto, ma cosa ci fate in Italia?
  • Siamo venuti qui per il lavoro di papà e anche perché in quel clima di tensione è pericoloso vivere.
  • Ho capito, il prossimo volo per l’Italia l’ho già prenotato, tra qualche ora ci abbracceremo ancora!
  • Allora a dopo!
  • Non dire niente agli altri, facciamo loro una sorpresa, saluta tutti da parte di nonna Lèa, ti voglio bene.
  • Anche io te ne voglio!
E mise giù la cornetta.
Avevo il cuore a mille, mi calmai un po’e scesi con aria indifferente, le mie sorelle mi chiesero chi fosse, io risposi che era nonna Lèa e che le salutava caramente, poi tornai a copiare i miei appunti. Poi scesi in camera da mamma e le diedi la bella notizia, il suo cuore non avrebbe retto alla sorpresa. Lei cominciò a piangere e ad innalzare lodi ad Allah, mi abbracciò e dopo un po’ si calmò addormentandosi con un enorme sorriso sulle labbra che da troppo tempo non vedevo più.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Angelina88