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Autore: Shatzy    22/03/2009    6 recensioni
[Dedicata a Sara. Tantissimi auguri!]
Piccola shot senza pretese.
“Se li abbiamo persi ci uccidono!”
“Stai tranquilla, sono sicuramente qui dentro.”
E i due si guardarono intorno, vedendo solo montagne di documenti accatastati in disordine, che coprivano il pavimento del piccolo ufficio in cui erano chiusi.
Per correggere gli scritti dell’esame dei Chuunin, era la notizia ufficiale.
Per riordinare l’archivio, era la punizione dell’Hokage.
[ShikaTema]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari

Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari.

 

Note: è proprio una sciocchezza. Un piccolo sclero pre-esame. Spero almeno in un sorrisino finale ^^

Buona lettura!

 

 

A Sara.

Perché siamo spaventosamente simili, dai colori preferiti alle riflessioni personali.

Perché siamo convinte che i ragazzi siano strani,

ma non per questo indosseremo mai minigonne di pelo viola per attirare la loro attenzione.

Perché prima o poi faremo davvero quella seratina famosa,

e ci proveremo a diventare balene, ma tanto sarà inutile.

Ma tanto i nostri dolcetti dopo cena non ce li leverà mai nessuno.

Perché siamo tanto belle lo stesso.

Perché nonostante il nostro “Ino mode” siamo nere e ne siamo fiere.

Perché vai benissimo così, nella tua immensa dolcezza,

e non permettere mai che qualcuno ti faccia credere il contrario

(ciccione varie o nani che siano XD).

Buon compleanno.

 

 

 

Find an order

Pulizie, ingranaggi e discussioni

 

 

 

“Dove sono i risultati degli esami di oggi?”

“Uhm, non lo so, prova lì.”

“Che vuol dire, ? Io non vedo niente.”

“Lì! Da quella parte! Cercali.”

Shikamaru, non li trovo, non possiamo aver perso i risultati dello scritto dell’esame dei Chuunin!”

“Non urlare, c’è un casino qui dentro, Temari.”

“Perché non hai ordinato la tua parte di lavoro?”

“Perché aspettavo che tu liberassi lo scaffale.”

La ragazza sbuffò, districandosi in quel labirinto di libri e documenti buttati per terra, cercando affannata qualcosa sotto una pila di fogli. “Qui non ci sono…”

“Nemmeno qui” disse Shikamaru, spostando con un piede un paio di libri dal pavimento.

“Se li abbiamo persi ci uccidono!”

“Stai tranquilla, sono sicuramente qui dentro.”

E i due si guardarono intorno, vedendo solo montagne di documenti accatastati in disordine, che coprivano il pavimento del piccolo ufficio in cui erano chiusi.

Per correggere gli scritti dell’esame dei Chuunin, era la notizia ufficiale.

Per riordinare l’archivio, era la punizione dell’Hokage, dopo che quei due avevano litigato per tutti i giorni precedenti al suddetto esame per ogni stupidaggine che si fosse presentata loro, dal posto dove sedersi al tavolo per le riunioni al colore dei nuovi coprifronte. Sempre, perennemente in contrasto. E Tsunade credeva, sperava!, che tenendoli chiusi a lavorare insieme per qualche tempo, le cose si sarebbero potute appianare. E lei avrebbe evitato di esaurirsi.

Non che non andassero d’accordo, semplicemente i loro caratteri non erano compatibili.

“Lo so che sono qui dentro” Temari riprese il discorso, “ma se ci fai caso, è un completo disastro!”

“Già, invece di ordinare abbiamo peggiorato le cose” evidenziò calmo.

Espirarono entrambi, continuando a cercare quei fogli che avevano corretto prima di mettersi a sistemare l’archivio, abbandonandoli però chissà sotto quale pila di libri, sepolti dalla loro noncuranza e inesperienza in quel genere di lavoro. Pulizie domestiche, davvero poco in stile ninja!

“Oh, insomma, è l’Hokage! Ha affari più importanti a cui pensare. Quanto le importerà mai di questa cosa?”

“Quanto pensi che tuo fratello si arrabbierebbe se fossimo a Suna?”

E un brivido freddo percorse la schiena della ragazza, al pensiero della pignoleria e della precisione di Gaara.

“Ok, troviamo quei documenti il prima possibile, e poi sistemiamo il tutto” ordinò, mentre Shikamaru sbadigliava e si accomodava per terra, con la schiena poggiata su un cumulo di libri sradicati dai loro scaffali di origine quando prima i due avevano tentato di trovare un ordine. “Che stai facendo? Alzati! Aiutami!”

“Ci vuole una pausa.”

“Non c’è tempo per nulla del genere!”

“C’è sempre tempo per una pausa.”

“Dillo anche all’Hokage quando reclamerà la tua testa!”

Shikamaru si limitò a sbuffare, mentre sentiva Temari borbottare qualcosa di incomprensibile. Si gustò appieno il sole caldo del pomeriggio che entrava dall’ampia finestra della stanzetta, lasciandosi scaldare pigramente. C’era un odore di polvere e muffa che impregnava l’aria, non si riconosceva più il colore del pavimento per quanto era sommerso, e di sicuro avrebbe dovuto perdere ancora preziose ore di sonno per sistemare tutto, ma a dir la verità, non era male stare lì dentro.

Shikamaru, ma dove possono essere finiti? Non ho intenzione di rimanere qui tutta la notte” si lamentò lei, forse per la prima volta davanti ad un’altra persona.

“Perché non ti riposi un attimo? Dopo ci pensiamo, adesso siamo troppo stanchi, è tutta la mattina che lavoriamo qui dentro” per disastrare ancora di più la situazione, avrebbe voluto aggiungere con un tocco di sarcasmo, ma evitò visti i nervi a fior di pelle della ragazza. Ed era meglio non rischiare, la sua indole glielo impediva.

Temari si avvicinò, sedendosi accanto a lui, esausta. “Penso sia l’unica soluzione possibile” concesse, allungando le gambe davanti a lei e godendo dei tenui raggi solari.

Non era male, pensò, nonostante la muffa, la polvere, le ore che avrebbero impiegato a rimettere tutto in ordine e la crisi di nervi imminente… Non era male. Affatto.

Stavano lì, seduti contro dei libri, a lasciarsi riscaldare dal sole di un silenzioso e banale pomeriggio primaverile, chiusi dentro un ufficio, soltanto loro due.

Temari si rilassò, espirando tutta l’ansia di prima, chiuse gli occhi rilasciando i muscoli tesi. Forse stare tutto quel tempo con quel ragazzo le aveva insegnato ad addormentarsi ovunque senza alcun impegno. Forse stare con Shikamaru le aveva insegnato a calmarsi, finalmente.

“Smettila di guardarmi, mi dà fastidio.”

“Scusa” disse lui, chiedendosi come avesse fatto a sapere che la stava fissando anche se teneva gli occhi chiusi. Temari non avrebbe mai finito di stupirlo. O di spaventarlo.

“Certo che la stanza sembra terremotata” evidenziò lei con un sorriso stanco, guardandosi poi attorno. 

“Credo che rimarremo chiusi qui dentro per almeno i prossimi cinquant’anni” chiarì lui, fintamente serio.

Temari sbuffò divertita. “E’ il tuo cervello da genio a darti questa statistica ottimista?” lo prese in giro.

“Diciamo di più la paura di uscire da qui e incontrare l’Hokage” sorrise.

E si lasciarono andare entrambi a una debole risata. A una risata sincera e spontanea, di quelle che alleggeriscono il cuore, che distendono i nervi, che rilassano completamente. Una di quelle risate leggere e profonde che segnano la condivisione di un’emozione comune, una di quelle a cui si ripensa con più nostalgia.

“E tutto perché non facciamo che litigare” cominciò lei, spezzando quel silenzio che si era appena creato.

“Non direi proprio litigare, più che altro discutere.”

“Quale sarebbe la differenza, scusa?”

“Uhm, se litigassimo non ci sopporteremmo più, si creerebbero tensioni, non riusciremmo nemmeno a vederci in faccia senza stare male. Invece se discutiamo vuol dire che l’opinione dell’altro per noi è importante, e facciamo di tutto per far valere le nostre ragioni, proprio perché ci teniamo.

“E questa perla di saggezza da dove l’hai copiata?” lo prese in giro, ridendo.

“Dal mio maestro, Asuma, mentre cercava di fare pace con Kurenai-sensei” ammise pacato.

Temari rise ancora di più. “E lei come l’ha presa?”

“Non ci ha capito niente, è scoppiata a ridere e lo ha perdonato.”

“Immaginavo…”

E risero ancora, insieme. Shikamaru poi si appoggiò meglio con le spalle, chiudendo gli occhi.

“Non siamo proprio portati per questo tipo di lavoro…” cominciò lei, guardandolo di sottecchi.

“Affatto” rispose.

“E vista la fatica che ho fatto gli altri giorni per farti muovere, devo ancora capire per cosa sei portato…” lo prese in giro.

“Molto simpatica, davvero.”

“E’ stato stancante stare con te, sempre a convincerti a prendere appunti su quello che dicono alle riunioni, a richiamarti quando ti addormentavi nel campo di allenamento, a sgridarti perché mangi troppo lentamente e fai freddare il pranzo…

“Non credere di essere tanto più semplice, sempre a convincerti di non far notare a Ibiki Morino che si sta sbagliando su qualcosa, a richiamarti quando volevi mettere trappole eccessive per la seconda prova, e non ti va mai bene il posto che scelgo per cenare…

Sospirarono all’unisono, tra lo sconforto e il divertimento. I problemi c’erano, l’incompatibilità evidente, però era in qualche modo interessante stare insieme all’altro. E rilassante, anche. Come una valvola di sfogo che svolge perfettamente il suo lavoro, e una volta svuotata, beh, rimaneva tutto il resto, che veniva vissuto intensamente da entrambe le parti.

Era il loro modo di funzionare. Che poteva sembrare strano, assurdo, inconcepibile, ma l’ingranaggio si muoveva perfettamente.

“L’Hokage ha ragione, siamo troppo diversi, non andremo mai d’accordo del tutto” ricominciò lei dopo un po’.  

“E allora?”

“Potrebbe essere un problema” evidenziò, abbassando il tono di voce.  

“Hai ragione. Forse è meglio…”

Lasciarci qui? Pensò lei, con una fitta allo stomaco. Ma che le prendeva?

“Cosa?” lo incoraggiò, sussurrando e guardando il pavimento.

“Abituarci adesso, tanto ci dovremo fare i conti per tutta la vita” chiarì calmo, sospirando appena.

Temari arrossì leggermente dopo quelle parole. “Saremo banditi da Konoha e Suna se discutiamo di nuovo in presenza di qualcuno, altro che tutta la vita!” lo contraddisse, cercando di mascherare l’agitazione con un tono deciso. “Che c’è?” chiese, con troppa irruenza, ma Shikamaru aveva iniziato a fissarla in quel modo serio che poche volte gli aveva visto, avvicinandosi leggermente. “Che vuoi?” gli domandò ancora, trovandoselo a pochi centimetri da sé. Temari abbassò lo sguardo, sapeva che non doveva mostrare debolezze, ma il gesto le venne spontaneo. Tanto che finì contro la spalla di lui, senza accorgersi che si era avvicinato ulteriormente.

Ma che faceva, la abbracciava? Così, senza alcun preavviso?

“Niente, aspetta un secondo” le rispose lui, facendo una leggera pressione contro il suo corpo.

Temari arrossì improvvisamente, l’allenamento ninja non serviva a un bel niente, non le avevano insegnato a gestire anche quelle emozioni! Ma non riuscì a chiedersi cosa diavolo avesse imparato in questi anni, persa com’era nella nebbia dei suoi pensieri.

Era solo un amico, e ci litigava, discuteva!, di continuo, era normale che il cuore si velocizzasse così tanto se un ragazzo si avvicinava a una ragazza, anche se erano amici, era sicuramente qualcosa di chimico e scientifico che al momento le sfuggiva.

Però non era male. Affatto.

Shikamaru…” sussurrò, poggiando appena la guancia sul suo petto.

“Che c’è? Ti senti male?” si preoccupò lui, spostandosi un po’ da lei.

“Eh? No!” negò, ritrovando la forza di alzare lo sguardo e guardarlo in viso. E lui sorrideva, calmo come sempre. Ma come faceva?

Temari?”

Ma lei socchiuse gli occhi, indecisa su cosa fare.

Lui la fissò per un istante, si avvicinò poi al suo viso e disse con voce bassa e pacata. “Li ho trovati.”

“Eh?” Temari si staccò da lui di colpo, ritrovando la sua freddezza. “Cosa?”

“I risultati degli esami di oggi! Erano proprio dietro di te, meno male che me ne sono accorto!” spiegò entusiasta, sventolandole davanti al naso un plico di fogli.

“Meno male… già” asserì, vagamente delusa da qualcosa che non inquadrava bene.

“Siamo salvi, per oggi” disse lui, mentre si appoggiava di nuovo contro la pila di libri, lasciando andare un sospiro liberatorio. “Ora abbiamo solo tutta la vita per sistemare questo posto.”

Temari si rilassò di nuovo, sfiorandogli appena la spalla con la propria. Lasciò scivolare la sua mano su quella di lui, stringendogliela appena. “Almeno abbiamo imparato qualcosa da questa storia.”

Shikamaru si irrigidì impercettibilmente a quel contatto, bloccando il respiro a metà, per poi riprendersi. “Che non siamo allergici alla polvere?” provò.

Lei lo guardò sicura con i suoi occhi fieri, sorridendo. “Che alla fine vinciamo sempre noi due.”

E Shikamaru non poté fare a meno di stringerle la mano a sua volta, e di restituirle il sorriso.

La pace era una gran bella cosa, e fare parte di quell’ingranaggio che nessuno capiva lo era ancora di più.

 

Fine

 

 

Note: no comment proprio, la seconda parte stona in modo imbarazzante con la prima, ma non fa niente!

E anche questa ambientata in un ufficio… Due compleanni, due fic simili, che genio che sono.
Ah, la mia titolista era impegnata con la scuola, quindi prendete il titolo per la scemenza che è, in fondo conta ciò che ho scritto nella fic, no? ^^"

Leggetevi le fic di bambi88!

A presto, e ancora tanti auguri a Sara ^^ (e scusa il ritardo con cui pubblico, non ne avevo il coraggio, mi hanno praticamente costretto XD)

 

Ah, dimenticavo, grazie mille per i commenti a “(Don’t) look at me, but kiss me!” (_ _)

Vi rispondo qui in breve perché non ho più tempo per le rispostone nei capitoli, maledetta università!

(La posso fare una richiesta indecente? Mi lasciate il commento numero 10? *-*)

bambi88 (sono contenta che a te sia piaciuta ^^ e il nero è sempre bello, ricorda! XD grazie a te) – Rosicrucian (grazie mille! ^//^ credo sia il primo commento che mi lasci, me onorata! E non stavi nemmeno bene XD a presto ^^) – Lalani (grazie! Meno male che ti è persa almeno maliziosa, doveva avere un minimo di hot, sono proprio incapace XD Grazie mille ^^) – valy (chissà se il tuo futuro collega in studio sarà un Kankuro a caso XD mai dire mai! E cestina i curricola che arrivano XD Ma davvero ti è piaciuta ‘sta versione shikatema? Con tutti i dubbi che mi hai fatto venire!! XD) – KuRoNeKoChAn (spero che non ti sia venuta nessuna paralisi facciale, mi sentirei responsabile XD E viva il nero, ovvio ù_ù grazie!)  Lily_90 (grazie ^//^ sono contenta che ti piace il modo in cui li rendo, cerco sempre di mantenere un ritmo allegro e divertente, altrimenti diventa na palla XD E viva le gelatine!! Noi royai abbiamo anche un fanclub al riguardo, ma si può fare anche per lo shikatema, sìsì XD) – Rinalamisteriosa (nero e viola *ç* ok, mi riprendo. Eh, ma immagino che te lo aspettavi che fosse tutta colpa della macchia d’inchiostro, ormai mi conosci e lo sai che le cose non sono mai come sembrano XD Grazie!) – gloria7 (grazie mille! Sei sempre tanto gentile ^^) – Lely (lo sfarfallio XD che bello *O* Io devo andare a fondo a questa storia, ovvero perché devo maltrattare così i miei poveri e indifesi personaggi maschili… deve essere colpa della mancanza di un uomo XD Se faccio entrare in scena un Rick anche qui che fai? XD no, non posso, in Naruto hanno nomi giapponesi… :P Grazie mille tesoro ^^).

   
 
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