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Autore: Senul    17/02/2016    0 recensioni
Ciao a tutti!! ^-^
Questa storia l'avevo scritta in terza media in modo pietoso e sto cercando di rielaborarla. Il titolo è quello originale (infatti fa schifo) ahahah!!
Mi sono basata su un principio che mi era stato spiegato da piccola e che riassumo qui, con l'aiuto di wikipidia :D
Spero vi piaccia! Non ho idea di quando la potrò finire...
Tao, il Principio. È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'Universo, vivente o meno. All'inizio era unificato, ma con il tempo si vennero a formare due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell'universo, presenti nella natura:
-Yin, il principio negativo, il nero.
-Yang, il principio positivo, il bianco.
Insieme compongono ogni cosa.
Sono dentro ciascuno di noi.
Nel bene c'è sempre una punta di male.
Nel male c'è sempre una punta di bene.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Kisame Hoshigaki, Naruto Uzumaki
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Kisame aprì gli occhi infastiditi dalla luce del sole che entrava dalla finestra. Fece un grande sbadiglio e si stiracchiò.
La notte prima aveva fatto qualcosa che mai nessuno si sarebbe aspettato da Kisame Hoshigaki.
Aveva consolato e cullato Keiko fra le sue braccia, come se fosse stata la persona per lui più importante.
Non capiva nemmeno l’affetto insensato che provava verso quella piccola creatura, ma sembrava che il suo cuore, da tempo indurito, avesse ripreso a battere, avesse finalmente trovato un motivo per vivere.
Guardò accanto a sé, per osservarla dormire avvinghiata a lui. Keiko non c’era.
Improvvisamente il suo cuore prese a battere più forte. Alzò il busto e guardò verso il futon. Non era nemmeno lì.
Dove poteva essere andata? Forse Pain era tornato e, informato dell’accaduto e delle volontà di Kisame di lasciare libera la ragazzina, era intervenuto portandogliela via nel sonno. Chissà che le stava facendo... 
Si alzò di scatto, pronto a raggiungere il capo, quando colpì qualcosa con un piede.
Subito sentì una sensazione di sollievo farsi strada in tutto il suo corpo. Keiko era lì, per terra.



La ragazza sentì un colpo sul fianco e schiuse lentamente le palpebre. La sua visuale fu pervasa dalla figura di Kisame, che la fissava sorridente.
-Buongiorno! Dormito bene?- ridacchiò lui, divertito.
Keiko si rese conto di essere caduta dal letto durante la notte, ma soprattutto di aver dormito con Kisame. Arrossì e distolse lo sguardo. -S..sì, grazie.- mugugnò, improvvisamente sveglia. -Dai, preparati che andiamo a fare colazione.- sorrise lui, camminando verso la porta e stirando le braccia verso l’alto.

Camminando per il corridoio, si sentì il solito gran casino proveniente dalla sala da pranzo.
-SPONGEBOB SQUAREPANTS!- la tv.
-Tobi cambia IMMEDIATAMENTE canale!!- inveì Itachi, come al solito seduto sul divano rosso.
-Ma Tobi vuole vedere i cartoni!- si lamentò l’ometto-spirale.
-DEIDARA! PERCHè DIAVOLO LASCI I TUOI STUPIDI GIOCHINI IN GIRO? ORA HO LE SCARPE IMBRATTATE DI ARGILLA!- urlò Konan, dall’altro lato della stanza. Deidara, che era impegnato a pucciare biscotti nel latte, la fulminò con lo sguardo –GIOCHINI?! OPERE D’ARTE vorrai dire!
Dalla solita porta sul corridoio apparve Hidan –Oh, ma che è sto casino?! Avete svegliato pure il grande Jashin!- che venne completamente ignorato.
-Deidara. Hai mai pensato di realizzare una mostra a pagamento della tua “arte”? Se vuoi me ne occupo io- Kakuzu, gli occhi bramosi di ricchezza.
-MAI! La mia arte è strettamente personale, quando non deve uccidere. La mia argilla è il mio tesoro!
-Tesoro?! Allora ne ricaverò ancora di più!- ribattè Kakuzu, ormai con la testa tra le nuvole.
Istintivamente Deidara nascose la propria sacca d’argilla sotto la veste.
-Senpai, Senpai! Nella mostra potreste aggiungere un ristorante a base di argilla, che è molto buo- Tobi, dopo essere stato sfrattato dal posto-tv, aveva origliato il discorso, ma si beccò il solito pugno in testa dal suo Senpai.
-Grande Jashin non si offenda… in realtà tutti pensano a lei- Hidan si era rannicchiato in un angolino, tutto triste.
Zetsu se ne stava silenzioso in giardino ad innaffiare le piante.
Ancora una volta Kisame e Keiko si erano tenuti da una parte ad osservare sconvolti il casino, poi si erano seduti tranquilli a mangiare.
Ad un tratto si sentì la porta principale spalancarsi e un uomo dai capelli rossi si affacciò alla stanza.


L’espressione rilassata sul volto di Kisame svanì in un istante. “Ecco il capo” pensò, mordendosi un labbro. Era giunto il momento, non poteva tirarsi indietro.
Avrebbe parlato con Pain per la libertà di Keiko.
-Buongiorno a tutti, miei prodi. Un nuovo giorno ci avvicina alla conquista del mondo!- esclamò Pain, con aria soddisfatta.
Perlomeno era di buon umore. Il viaggio doveva essere andato bene.
-Bentornato.- gli sorrise Konan, appoggiando una scodella di latte a capotavola, in corrispondenza del suo solito posto. Pain ricambiò il sorriso fischiettando e si sedette.
Fu allora che vide Keiko.
La scrutò per qualche secondo poi spostò lo sguardo su Kisame, con aria di rimprovero.
L’uomo squalo anticipò qualsiasi sua parola –Dobbiamo parlare. Appena hai tempo.- e riprese a mangiare.
Pain rispettò il suo temporaneo silenzio, ma il buonumore sembrava svanito.
Kisame guardò Keiko, che sembrava molto tesa e aveva avanzato il suo latte e cereali. Probabilmente le si era chiuso lo stomaco. A dire il vero anche lui faticava a concentrarsi sulla colazione, ma voleva apparire tranquillo di fronte a lei, per non peggiorare la situazione.

Qualche minuto dopo Pain poggiò il cucchiaio sul tavolo, si asciugò con educazione la bocca e si alzò, facendo cenno a Kisame di seguirlo.
-Tu resta qui, torno tra poco.- disse, con l’aria più rassicurante che poteva, a Keiko. Lei si limitò ad annuire, mentre Tobi le si avvicinava raggiante.
Dopo un breve sorriso, Kisame si concentrò sul suo obbiettivo.
Arrivato in corridoio, seguì il capo nel suo ufficio e chiuse la porta dietro di se.
-Dunque hai completato la tua missione.- iniziò lui, con solennità. Ma subito l’espressione sul suo viso s’indurì.
- Non ti avevo forse detto di portare la ragazza alla grotta? Ero lì nei dintorni per la mia solita perlustrazione, lo sai. Ti ho aspettato per un intero giorno, ma non vedendoti arrivare ho presupposto che tu non l’avessi trovata. Ed invece eccoti qui, a banchettare allegramente con il resto dell’organizzazione. Mi pare che quella ragazza si sia ambientata bene.
-Ecco, riguardo la missione…- Kisame cercò di trovare le parole giuste per esprimersi, senza far intendere al capo la sua affezione verso Keiko. -Non può essere lei la ragazza che cerchi.
-Come prego?
-Hai capito bene. E’ vero, proviene dal villaggio dei fiori, ma non è detto che sia l’unica superstite. Non posso credere che una ragazza che non sapeva nemmeno tenere testa ad un cinghiale sia così importante per gli obbiettivi dell’organizzazione. Ci dev’essere un errore. Non è nemmeno un ninja, come potrebbe difend- Pain lo interruppe con un gesto della mano.
-Ne ho abbastanza. Se sei così convinto del mio errore, non ti dispiacerà se decido di tenerla con noi al covo per confermare la tua ipotesi. Ci vorrà del tempo, data la sua indole, ma se è lei, vedrai che salterà fuori.- un sorriso si fece strada sul suo volto.-Durante la sua permanenza qui non le verrà fatto alcun male. Nel frattempo ti incarico di trovare l’eventuale VERA ragazza che cerco. Fatti pure aiutare dagli altri per velocizzare le cose. Vedremo chi l’avrà vinta.
Detto questo, il suo sguardo si rilassò. Si stiracchiò sulla sua sedia e sbadigliando si alzò. -Andiamo a dare la notizia alla piccola.
  
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