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Autore: Mikiri_Tohoshima    17/02/2016    0 recensioni
Steve Rogers si è risvegliato in un futuro che non gli appartiene, ma grazie all'amicizia con Tony Stark, riuscirà un po' a orinetarsi in questo mondo. La sua vita però verrà nuovamente sconvolta dopo che gli sarà quasi imposto di prendersi cura di un trovatello, e di crescerlo attraverso gli anni... fino a vederlo diventare un eroe.
Una superfamily decisamente diversa dal solito. Scritta per una mia carissima amica.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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capitolo 3

Capitolo 3

Erano passati sei mesi. Erano passati sei mesi, e, un mattino, Steve fu tirato giù dal letto dal telefono, di sabato, alle dieci di mattina.

Non era tanto convinto su chi aveva avuto il “coraggio” di disturbarlo a quell’ora, ma, chiunque fosse stato, il minimo che poteva fare per lui era rispondere al telefono.

<< Buongiorno, Smith e Smith, avvocato. È lei Steven Rogers? Abbiamo… delle notizie decisamente gravi. In data sedici dicembre i coniugi Parker e Parker sono partiti per un viaggio che non è mai arrivato a destinazione, il volo 5615. >>

Steve sentì come una fitta al cuore, sentendo la notizia. Conosceva quel volo di fama, era stato abbattuto da un incidente, apparentemente… I coniugi Parker? Richard e Mary? Il suo interlocutore aveva continuato a parlare.

<< Di conseguenza lei dovrebbe venire immediatamente al nostro studio per stabilire la disposizione di alcune pratiche. Venga qui il prima possibile. >>

E gli venne piazzato il telefono in faccia, prima che lui potesse chiedere alcunché sul bambino, se era morto anche lui, probabilmente, o altro.

Non poteva andare da solo. Non se la sentiva di affrontare la morte della sua famiglia da solo, allora chiese sostegno a Tony, che giustamente fu tirato giù dal letto pure lui.

<< Che sia l’ultima volta, Capitano, che mi svegli prima di mezzogiorno, di sabato. Di cosa hai bisogno? >>
<< Di un passaggio… e di una spalla amica. Richard e Mary erano sul volo 5615. >>.

Usì un profondo silenzio al di là del ricevitore, e poi la risposta del filantropo.

<< D’accordo, arrivo subito con la limousine. >>.

L’ufficio degli avvocati era austero, vecchio stile. Steve si sistemò gli occhiali da sole, un po’ incerto, quando fu incrociato dalla cognata e il fratello di Richard, May e Ben Parker.

<< Oh, Steve, è una cosa terribile… povero bambino… rimasto solo al mondo… >>

Steve sentì che la morsa sul suo cuore alleviarsi un pochino, venendo a conoscenza che il bambino non era morto. E questo complicava le cose. Povero, piccolo, già… perdere i genitori ad un’età così acerba… Mentre si scambiavano convenevoli e condoglianze, furono invitati ad entrare dalla segretaria, Tony se ne stava un poco in disparte, non voleva intaccare quel momento di lutto, ma Steve sapeva che era lì per sostenerlo, in qualsiasi maniera.

L’avvocato li aspettava, seduto dietro la scrivania, e impose alla segretaria di portare una sedia pure per Stark.

<< Allora… Sono realmente dispiaciuto per la vostra perdita, signori Parker, signor Rogers, anche se, forse, abbiamo perso due dei più grandi traditori della nazione. Ulteriori indagini hanno rivelato che i coniugi lavoravano per L’Hydra. Signor Rogers, lei non ne sapeva nulla? Dunque, essendo i coniugi traditori della patria, tutti i loro beni verranno confiscati dal governo. Però… abbiamo ancora un… piccolo problema. L’affidamento del loro unico erede, Peter Benjamin Parker. Secondo il testamento, l’affidamento dovrebbe essere responsabilità del signore e la signora Ben e May Parker… >>

<< Ma è sopraggiunto un problema. >>

Si intromise Ben.

<< Al momento sono disoccupato, e non so se potremmo permetterci di badare a questo bambino… >>

L’avvocato riprese a parlare, dopo aver mezzo fulminato l’uomo.

<< Di conseguenza… Vorremmo chiedere a lei, signor Rogers, di occuparsi del bambino fino a quando il signor Parker non trovi un’altra occupazione. Non sarà per molto tempo, credo uno o due mesi al massimo… vede, se lei non accetta, saremmo costretti a mandare il bambino in una casa famiglia, o un istituto di accoglienza… >>.

Steve si sentì quasi fermare nuovamente il cuore, come se una doccia gelata gli si fosse scesa addosso. Occuparsi di un bambino? Occuparsi del figlio di Mary e Richard e tutto quanto… gli veniva un po’ la nausea a pensare che un ramo della sua famiglia fosse affiliato all’Hydra, erano così due care persone…

<< D’accordo. Accetto, ma solo per il bene del bambino. Posso vederlo? >>

L’avvocato si alzò in piedi, porgendogli un paio di fogli.

<< Certamente. Firmi qui, per cortesia, e poi è tutto suo… discuteremo in seguito se verrà fatto un affidamento congiunto con i coniugi Parker… >>

Ma Steve era stanco di tutte quelle formalità. Tony gli mise una mano sulla spalla, ed insieme, uscirono dall’ufficio, diretti ad un’altra stanza. Lì, vi era una carrozzina.

Steve si avvicinò, con il cuore in gola, e guardò dentro di essa. Si presentò a lui un bambino di appena sei mesi, profondamente addormentato, con i pugnetti chiusi e una zazzera di capelli castani. Tony gli si mise vicino, a guardare il piccoletto, e gli sfuggì un sorriso.

<< Quanto le somiglia… >>

Mormorò allora, allontanandosi un attimo. Steve deglutì un po’ di saliva, e poi, la segretaria gli mise in mano il piccolo, che si svegliò, guardandolo fisso, ma senza piangere.

<< Ciao Peter… >>

Lo salutò allora.

<< Io sono Steve… adesso verrai a casa con me un po’ di tempo… >>.

Il bambino continuò a fissarlo, per poi fare una risatina chioccia, che sciolse completamente l’uomo. Era così piccolo… era così indifeso… Quindi si rivolse a May, che osservava la scena con le lacrime agli occhi.

<< Vi prometto che lo curerò con tutto l’amore possibile… Farò del mio meglio. E… grazie per questa possibilità. >>.

May gli rivolse un sorriso incoraggiante, e Ben le strinse le spalle, annuendo.

<< Sei un bravo ragazzo, Steve. Sappiamo che Peter è in buone mani… >>

  
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