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Autore: piglet    18/02/2016    6 recensioni
Inghilterra di fine ‘700, regno incontrastato dei pirati.
Una serie di coincidenze porterà nientepopodimeno che Daphne Greengrass, la figlia del potentissimo commodoro e la sua fidata dama da compagnia Hermione Granger a bordo de La Fenice, il Galeone pirata più famoso dei mari del nord. Resisteranno le due belle fanciulle in balia dei terribili pirati? E com’è che a Capitan Malfoy quella ragazza così saccente e petulante sembra tanto familiare?
Mappe del tesoro, battaglie all'ultimo sangue e canti pirateschi caratterizzeranno un’avventura che li trascinerà per tutti gli oceani.
[Pairing: Draco Malfoy/Hermione Granger; Blaise Zabini/Daphne Greengrass]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Denmark is the way

– Verso la Danimarca –






Quando Hermione aprì gli occhi quella mattina, il sole era già alto nel cielo, e per un attimo fecero capolino nella sua mente le immagini di un sogno sfocato.
Fu la soave voce del Capitano a riportarla alla realtà.
“Granger, dannazione! Non hai fatto altro che rubarmi la coperta. Sono praticamente morto assiderato!” si lamentò il biondo con fare melodrammatico, non appena la vide sveglia.
“Innanzi tutto, buongiorno anche a te, Malfoy” lo salutò “in secondo luogo, non è affatto vero! Se mai eri tu a rubare la coperta a me” si premurò di precisare la ragazza, voltandosi verso di lui.
“Guarda, ce l’hai tutta tu!” gli fece notare, tentando di prenderne un lembo.
“Ehi, non pensarci nemmeno. Vuoi derubare un uomo infermo?” chiese lui fingendosi esterrefatto e quanto meno oltraggiato da un gesto tanto vile e meschino. “Che essere ignobile e senza cuore! Non ti facevo così, sai?” la prese in giro, tirando la coperta ancor più verso di sé.
“Malfoy non fare il bambino e dammela” lo ammonì.
“Eh no cara, se la vuoi, devi venire a prendertela”.
Hermione roteò gli occhi, non riuscendo però a trattenere un sorriso, mentre si allungava per prendere quella dannata coperta.
Con un ghigno di divertito, Malfoy spostò casualmente la mano che teneva la coperta incriminata sempre più lontano dalla Granger, che dovette allungarsi sempre più in direzione del ragazzo per tentare di afferrarla. Così facendo, i volti dei due giovani si ritrovarono a pochi centimetri l’uno dall’altro, e Malfoy non ci pensò due volte ad annullare la breve distanza che separava le loro labbra.
 
Puntuale come un orologio svizzero, qualcuno bussò alla porta.
Senza trattenere un grugnito di protesta, il capitano si allontanò da Hermione e sputò fra i denti un deciso “Avanti!”. Fu stupito di ritrovarsi davanti Nott e non Zabini, che ormai sembrava aver sposato la causa di dargli il più fastidio possibile – più del solito, s’intende –
“Buongiorno, Capitano! Blaise mi manda a vedere come stai” – e te pareva – iniziò Theo, sul cui volto comparve un sorriso beffardo non appena scorse la figura di Hermione a pochi centimetri da quella di Malfoy. La ragazza dal canto suo, era arrossita violentemente, e tenendo lo sguardo ancorato al pavimento, sperava di venire risucchiata dalle gelide acque dei mari del nord al più presto.
“Buongiorno anche a te, Hermione” aggiunse il ragazzo, mascherando al meglio il suo divertimento.
“Ma tu guarda che carini i miei amici che si preoccupano per me” osservò ironicamente Draco, prima che Hermione potesse rispondere al saluto.
“Sai che è nostro dovere, Capitano” rispose Theo sempre più divertito.
“Se per Miss Granger non è un problema, le chiederei di uscire un attimo mentre medico il Capitano. Così potrà riposarsi anche lei, immagino sia molto stanca dopo le avventure di questa notte”
“Certamente” rispose Hermione ormai color porpora “se vote scusarmi” e con tutta la dignità che riuscì a raccogliere, si alzò dal grande letto a baldacchino e uscì dalla stanza.
“Quanto ti ha dato Zabini?” s’informò Malfoy con lo sguardo ancora rivolto alla porta “10 sterline” rispose Theo “ma solo per dire che mi mandava lui. Il resto è farina del mio sacco” aggiunse fiero.
“Ma non mi dire” commentò sarcastico il Capitano.
“Su Draco, lascia divertire un po’ anche noi” disse l’amico cominciando a cambiargli la medicazione.
“Dai Theo sbrigati che ho un sacco di cose da fare”
“Come rotolarti tra le lenzuola con la Granger?” Chiese l’amico mascherando una risata – Draco lo ignorò – “perché in qualità di tuo medico..”
“Tu non sei il mio medico”
“Dettagli! Come dicevo, in qualità di tuo medico ti impongo assoluto riposo. Di certo la Fenice non affonderà se per una volta te ne stai buono buono a riposare. E poi Blaise ha già preso il comando…”
Un lampo di puro terrore attraversò gli occhi di Malfoy.
“Coraggio, non fare quella faccia!” si raccomandò Theo raccogliendo le bende che gli aveva appena cambiato “mi assicurerò personalmente che una qualche fanciulla di nostra conoscenza si prenda cura di te” e senza dargli modo di replicare, uscì dalla stanza.
 
“Buongiorno, ragazzi” disse allegra Hermione entrando in cucina. I presenti ricambiarono il saluto, e la ragazza, che si accorse solo in quel momento di quanta fame avesse, andò a rubare due fette di pane ancora fumanti. Recuperate posate e marmellata, Hermione si sedette al lungo tavolo della cucina, ben decisa a fare una signora colazione.
“Ecco la ragazza che cercavo” esclamò Zabini venti minuti più tardi entrando nella stanza seguito da Daphne e Theo. Non appena vide quest’ultimo, Hermione arrossì visibilmente, ripensando alla scena di poco prima.
“Theo mi ha detto che la ferita del Capitano va molto meglio, ma è molto importante che oggi stia a riposo.”
“Naturalmente” rispose seria Hermione, decisamente sollevata dalla notizia.
“Non ne sarà entusiasta, ma se riusciamo a farlo lavorare dalla sua stanza, non si lamenterà nemmeno più di tanto” osservò Theo.
Hermione annuì, se lo vedeva già a brontolare come un bambino perché doveva stare a letto e non poteva uscire insieme agli altri a giocare.
Daphne posò sul tavolo il cofanetto contenente i medaglioni, e solo in quel momento Hermione sembrò ricordare la scoperta sensazionale della sera prima.
“I medaglioni!” esclamò. Daphne, i medaglioni, la Danimarca. Ma certo! Avevano una meta adesso.
“Oh finalmente ti decidi a pensare alle cose importanti” commentò Daphne grata.
“Ecco perché ti stavamo cercando, Miss Granger” continuò Zabini.
“Non possiamo di certo distrarci adesso. Su andiamo dal capitano, così anche quel povero infermo verrà reso partecipe del nostro ingegnoso piano” disse il comandante guidando il gruppo, al quale si erano uniti Ginny e Anthony, verso la stanza di Malfoy.
 
Passarono tutto il resto della mattinata nella camera del Capitano, riprendendo il discorso dove lo avevano lasciato la sera precedente, prima che Malfoy cadesse a terra svenuto. Dopo aver ascoltano nuovamente la spiegazione di Daphne, alla quale non era piaciuto per niente vedere sfumare il proprio momento di gloria a causa del taglietto di Malfoy, fecero congetture, elaborarono teorie e studiarono a lungo svariate mappe.
Dopo ore di confronti, schiamazzi e scambi di opinioni più o meno educate e gentili, avevano una meta, un piano, e soprattutto una gran fame.
Blaise si diresse dal timoniere, per avvisarlo del cambio di rotta. Il vecchio galeone avrebbe puntato sì a Nord, verso la Danimarca, ma non senza prima fare tappa all’Isola di Hogwarts, una vecchia roccaforte dei pirati, dove la nave doveva essere rimessa in sesto dopo i danni subiti in seguito alla battaglia e alla tempesta. Dopodiché, una volta fatti anche i rifornimenti di cui avevano bisogno, sarebbero partiti alla volta della Danimarca, ben decisi a recuperare il Tesoro.
Theo aveva poi recuperato una vecchia mappa sgualcita e quasi del tutto sbiadita, dove però si poteva ancora scorgere un percorso segnato. Insieme a una mappa geografica, riuscirono a individuare il golfo che sarebbe potuto essere il luogo del nascondiglio. Era quella la loro meta finale.
Il resto del chiassoso gruppo, una volta lasciata la camera del Capitano, si diresse rapido in cucina, ad eccezione di una figura esile.
“Ah, Malfoy” disse Daphne rimasta da sola con il Capitano “prova a farla soffrire, e quel taglietto che ti ritrovi sulla spalla sarà l’ultimo dei tuoi problemi”.
Il Capitano strabuzzò gli occhi “Mi stai minacciando, Turner?” chiese divertito.
“No, ti sto avvisando” rispose serafica la ragazza prima di lasciare anche lei la stanza.
 
Daphne raggiunse gli altri che ancora non si erano seduti a tavola.
“Ma dov’eri finita?” domandò Hermione vedendola arrivare
“A fare due chiacchiere con il tuo Capitano” rispose la bionda “che a proposito, credo abbia una gran fame” aggiunse con un sorrisino eloquente
“E perché lo stai dicendo a me?” chiese Hermione versandosi da bere.
“Pensavo la sua baby-sitter dovesse esserne informata” rispose la bionda con ovvietà, facendo però l’occhiolino a una Ginny che se la rideva sotto i baffi.
“Molto matura Daphne, davvero…” stava commentando Hermione quando venne interrotta da Blaise.
“Hermione, stavo pensando potresti portarlo al Capitano” disse il ragazzo porgendole il ricco vassoio che aveva in mano “sai, così evita di mangiare da solo” concluse, senza lasciarle altra scelta che prendere l’ingombrante piatto.
“Hem, certo Blaise, finisco di mangiare e glielo porto” rispose Hermione il più educatamente possibile, facendo attenzione a non incrociare lo sguardo dell’amica.
“Ma cosa dici!” la rimproverò Blaise “vai a mangiare con lui. Neville ha preparato tutto per due”
“Ma che carino” rispose Hermione tra i denti, e calpestando per errore il piede di Daphne, si diresse nuovamente verso la stanza del Capitano.
 
“Avanti” fece Draco con fare annoiato. Che fosse la Turner con altre minacce? Hermione aprì la pesante porta di legno con un gomito, e riuscì a entrare nella stanza senza fare troppi danni.
“Oh ma to’ guarda, il servizio in camera!” esclamò raggiante il capitano vedendola entrare.
“Malfoy, non ti ci mettere anche tu” tagliò corto la ragazza
“In che senso anche io?” domandò curioso il Capitano “hai portato il pranzo in camera anche a qualcun altro?” continuò divertito, anche se sul suo volto era comparsa una strana espressione “Ecco perché ci hai messo così tanto!” esclamò battendosi la mano sulla fronte.
In piedi davanti a lui, Hermione lo stava polverizzando con lo sguardo “Hai finito?” chiese la ragazza serissima. Voleva fare la distaccata e quanto meno dirgliene quattro: come si permetteva a trattarla come una..come una cameriera? Quel pensiero la fece sobbalzare impercettibilmente. Come una cameriera. Come l’avevano sempre trattata tutti, con eccezione di Daphne, a casa Greengrass. Come quella che in fin dei conti era, o che era stata negli ultimi cinque anni della sua vita. Improvvisamente la linea severa della sua bocca s’incurvò in un sorriso. Malfoy la stava solamente prendendo in giro (a questo c’era arrivata con un po’ di ritardo in effetti). Blaise le aveva chiesto di portare il pranzo al capitano, nessuno glielo aveva ordinato.
Aveva appena fatto un favore a un amico, non eseguito un ordire. Anche se in un luogo dove tutti avevano un’etichetta, finalmente Hermione realizzò di essere solo Hermione, e quella consapevolezza non le tolse il sorriso per tutto il giorno.
“No, non ho ancora finito” stava blaterando Malfoy, sottraendola ai suoi pensieri.
“Stavo dicendo, in qualità di persona attualmente inferma, sarà tuo onore servirmi da mangiare”
Hermione strabuzzò gli occhi
“Mi stai dicendo che dovrei imboccarti?!” chiese orripilata.
“Esattamente, ma cherie” confermò il Capitano con un gran sorriso.
Hermione alzò gli occhi al cielo. Sarebbe stata una lunghissima giornata.
 
Dopo pranzo Hermione e il Capitano rimasero a lungo a chiacchierare.
“A cosa stavi pensando, prima?” chiese Malfoy cambiando completamente argomento.
“Prima quando?” domandò Hermione confusa.
“Quando sei entrata con il vassoio. Sei arrivata infuriata e poi dal nulla ti sei messa a sorridere” spiegò il ragazzo.
“Ti sembrerà una cavolata, ma ho realizzato che Blaise mi aveva semplicemente chiesto di portarti il pranzo, e non ordinato. Per una che si è sentita dare ordini per tutta la vita è davvero una bella sensazione”
“Scusa, quando mai qualcuno ti ha dato degli ordini qui?” chiese il Capitano
 “È proprio questo il punto Malfoy, a parte un antipatico Capitano di nostra conoscenza…”
“Granger, dare ordini è il mio lavoro” osservò Malfoy con fare ovvio.
“…qui nessuno mi ha mai ordinato niente, o trattata come un suo sottoposto. Sempre con eccezione del Capitano antipatico ovviamente” spiegò divertita. Malfoy alzò gli occhi al cielo sbuffando, ma la lasciò continuare.
“E questo l’ho capito stamattina. Ripeto, è una bella sensazione”
“Mi fa piacere ti trovi bene qui” disse Malfoy prima di realizzare cosa stesse effettivamente dicendo.
“Anche a me” rispose convinta Hermione “certo, casa ogni tanto mi manca. Cioè in realtà solo i miei genitori…che poi non sono nemmeno i miei genitori a quanto pare” continuò la ragazza, che ormai sembrava avere la bocca direttamente collegata al cervello, e diceva tutto ciò che le passasse per la testa, e così si ritrovò a dire ciò che era riuscita a confessare solo a Daphne qualche tempo prima, nell’intimità della loro camera.
“In che senso, scusa?” chiese Malfoy.
“Nel senso che una sera dopo cena i miei genitori mi hanno confessato di non essere i miei genitori naturali, ma di avermi trovata quando ero ancora molto piccola. Mi avevano detto che mi avrebbero spiegato meglio la sera successiva, ma poi abbiamo incontrato Blaise al porto e bè, il resto è storia” spiegò la ragazza.
“Cavolo…” fu tutto quello che Malfoy ebbe da dire.
“Già. Certo, mi mancano molto a prescindere da tutto, ma non ti nascondo che vorrei rivederli anche per sapere quello che hanno da dirmi. Voglio scoprire chi sono.”

 
 
 











 
 
Note alla storia:
Dopo (troppi) mesi di silenzio sono tornata.
So che spesso le mie note sono state composte da scuse per ritardi su ritardi, ma qui credo di aver battuto ogni record.
Mettiamo subito le cose in chiaro: mi dispiace. Mi dispiace per me, che non ho trovato il tempo che avrei voluto per dedicarmi a questa storia, ma soprattutto mi dispiace per voi, perché non ci si comporta così, lo riconosco. Quindi sì, mi dispiace.
Voglio però dirvi anche un’altra cosa – sempre che sia rimasto qualcuno a leggere – non va messo neanche in dubbio il fatto che porterò a termine questa storia (ormai siamo davvero agli ultimi capitoli, ne mancano solo 4 più l’epilogo). Un po’ più incerte rimangono le tempistiche. Quando ho tempo e sono ispirata scrivo, purtroppo però questo non accade troppo spesso.
Spero possiate capirmi e perdonarmi.
Detto questo, passiamo al capitolo. Già che devo farmi perdonare, sarei voluta arrivare con un signor capitolo, pieno di azione e colpi di scena. Purtroppo però ho dovuto inserire questo intermezzo per non far accadere tutto troppo velocemente e senza le dovute spiegazioni. Spero comunque possa piacervi. 
…chissà chi incontreremo sull’isola di Hogwarts…;)
Piglet.
  
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