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Autore: alaskha    18/02/2016    1 recensioni
“Cosa ci fai qui?”
“Non lo so, volevo solo salutarti, ma è un brutto momento, mi pare”
Malia boccheggia, senza sapere cosa dire.
“Tolgo il disturbo - così Zayn la precede - comunque fai i complimenti al tuo ragazzo, anche io tifo Celtics”
“Louis non è il mio ragazzo” ribatte Malia.
“Lo so, ma evidentemente avete risolto quella questione di Barcellona”
“Te lo ricordi?”
“Ma cosa credi, Malia? Che fossi lì con te ad una cazzo di festa di liceali solo per portarti a letto?”
La mora non sa cosa dire, è senza parole.
“Non lo so”
E avrebbe voluto dirgli tantissime cose diverse, forse chiedergli anche scusa ma le esce solo quello.
“Non ho bisogno di rimorchiare ragazzine, per scopare”
“E allora perché eri lì con me?”
Zayn la guarda, adesso sembra lui quello senza parole, finalmente Malia lo vede senza risposta pronta.
“Senti, non lo so neanche io, facciamo come se non ci fossimo mai incontrati, tu alla tua vita ed io alla mia, okay?”
Malia non lo sa se è okay, Zayn è l’unica cosa del suo presente che non le mette paura riguardo al futuro. È così ignoto, ma comunque solo la sua presenza le infonde una calma quasi sorprendente.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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salut mademoiselles 
oggi me la sento molto francese, non so come e perchè
allora, ci sono ancora dei momenti zayn-malia (zalia?) ma, soprattutto, momenti della compagnia di amici della nostra malia
a questo proposito volevo farvi due domande: come vi sembra lei? e la compagnia in generale? cioè, vi stanno simpatici i ragazzi? è una cosa che mi ossessiona, giuro, non so se scrivo bene dei loro momenti tutti insieme o meno. quindi se avete voglia di rassicurarmi, mi fate un graaandissssimo favore.
e nulla, che dire ancora? a breve ci sarà la festa di bethany che, ovviamente, sarà portatrice di drammi. ma non anticipo nulla.
fatemi sapere se la storia vi entusiasma e, ripeto, non sarà sempre così piatta e banale. abbiate pazienza ed il colpo di scena arriverà.
bene, ho annoiato abbastanza.. ma prima di andarmene, vi lascio i miei contatti che credo di non averlo ancora fatto.

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vi amo, sempre Alaskha.




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She got that smile
and that body is to die for 
one of a kind
and that’s why it makes me cry


 
 
 
Pictures of you
capitolo tre – fiorellino


 
 “Passa! Horan, passa qui! Sono libero!”
Malia si sta dirigendo verso la panchina, esausta, mentre sente Harry urlare quelle parole. Spera davvero che la voglia di segnare punti di Niall senza l’aiuto di nessun altro se non di se stesso, non porti per l’ennesima volta ad una loro litigata brutale. Niall, dal canto suo, deve capire che il suo essere “membro di una squadra”, fa sì che debba collaborare con i suoi compagni e che non c’è spazio, per l’egocentrismo. Harry, invece, dovrebbe seguire un corso per gestire la rabbia.
“Fitzgerald..”
Malia lo ignora e continua a bere il Gatorade che crede sia di Liam, o forse di Louis, che importanza ha? Di sicuro non è suo.  
“Fitzgerald, ma mi senti?”
Al che la mora si sente obbligata quanto meno a voltarsi, verso l’insistente coach Anderson dietro di lei.
“Coach, non ho intenzione di ascoltarla, e lei sa perché” conclude, con uno sbuffo.
Il coach la imita e si massaggia lentamente la fronte, probabilmente sta pensando al momento in cui decise di allenare una squadra di basket del liceo.
“D’accordo, Malia – si corregge – possiamo parlare un momento?”
“Ovvio, coach, sempre a sua disposizione!” replica allegra, imitando un saluto al generale.
L’allenatore si siede affianco a lei, scuotendo leggermente la testa: al coach Anderson, Malia Fitz piace. L’ha sempre trovata una ragazza piena di vita, spumeggiante al punto giusto e con una punta d’ironia che sappia tenere a bada il testosterone presente nella squadra.
“Allora – comincia – hai pensato al college?”
Malia aggrotta le sopracciglia, puntando i suoi occhi in quelli del suo allenatore.
“Mister, è appena iniziato l’anno scolastico – dice, ridendo – perché dovrei già pensare al college?”
Il coach si stringe nelle spalle, sospirando.
“Non lo so, Malia, non c’è mai troppo tempo per prendere la scelta più importante della propria vita”
“Senta coach, lo sa che io l’adoro e che noi abbiamo un ottimo rapporto – inizia Malia – ma ho avuto una settimana pesante e non sono proprio nella condizione per psicanalizzarla”
Il signor Anderson ride, sotto lo sguardo stranito di Malia.
“Malia, non si tratta di me, anche se, lo ammetto – fa – sembrava che stessi per iniziare un monologo lungo due ore sul mio passato”
“Già..”
“Ecco, non è così – mette in chiaro – è della tua vita che m’importa adesso, non della mia”
Allora Malia sospira, si mette a gambe incrociate e porge il Gatorade nelle mani di Liam.
“Credo che seguirò i corsi della Florida State University – inizia – hanno un’ottima squadra maschile di basket, convincerò anche loro a farmi entrare”
Il coach ride.
“Non ho dubbi a riguardo – dice, con le mani alzate – ma non sono più sicuro che gli Sharks ti stiano a cuore come una volta”
“È perché nessuno di noi sopporta più Niall – dice Malia – che ne dice di farlo fuori?”
“Ti sento, stronza!” urla l’irlandese, dal campo, facendo ridere entrambi.
Malia gli lancia un bacio volante, e poi torna attenta alle parole del coach Anderson.
“Il problema non è Niall..”
“La ringrazio molto!”
“Certo, d’accordo.. – fa, ridendo insieme a Malia – il problema è – riprende poi però il filo del discorso – che con il passare degli anni, e soprattutto nell’ultimo periodo dell’anno scorso, mi sembra che la tua voglia di giocare a basket sia via via scemata”
“Perché pensa questo?”
Malia è attenta a quello che le dice, perché il coach Anderson è una persona che lei stima molto e se le sta dicendo quello che le sta effettivamente dicendo, un motivo ci dev’essere.
“Perché in questo momento non saresti in panchina, Malia”
“Ma coach – ribatte, confusa – sono uscita perché lei mi ha detto di uscire”
“Prima avresti protestato e mi avresti addirittura minacciato, per restare in campo fino alla fine degli allenamenti – le fa presente – ti ricordi quando hai perfino costretto Tomlinson ad uscire al posto tuo? E che poi lui l’abbia fatto perché non c’è niente che Tomlinson non farebbe per te, è una storia a parte”
“Coach non la facevo un appassionato del gossip degli Sharks”
Brad Anderson la guarda con fare ammonitorio, quasi da genitore, allora Malia alza le mani in segno di resa e: “D’accordo, d’accordo.. ho capito cosa intende, ma le assicuro che io, Harry, Lou e Bethany ci scanniamo ancora durante le partite dei Lakers contro i Celtics”.
Il coach ride, richiamando poi tutti ad un giro di corsa lenta per il defaticamento dagli allenamenti.
“Questo lo so, Malia, e non sto mettendo in dubbio la tua passione nei confronti del basket – chiarisce – magari però non è quello a cui vuoi dedicarti nella vita, prometti di pensarci?”
Malia sospira, ancora, che le costa pensarci, d’altronde? Così annuisce.
“Ma certo, ci penserò”
“Brava ragazza – fa, sorridendole – adesso vai a correre con gli altri, forza, non ho intenzione di favorirti solo perché sei il fiorellino della squadra”
“Fiorellino? – chiede scettica, mentre si alza dalla panchina – è sicuro di conoscermi sul serio, coach?”
“Sei un fiorellino Fitzgerald, che tu lo ammetta o meno”.
 
 
 
 
 
La mensa della Tallahassee High School non ha nulla da invidiare alle mense degli altri licei sparsi per la Florida: mura chiare, qualche tavolo circolare e qualcuno rettangolare, tante sedie riposte ai bordi di essi e ragazzi ammassati all’interno dei pochi metri quadri.
Louis Tomlinson avrebbe voglia di ristrutturare tutta la scuola, seduto al solito tavolo che di lì a pochi istanti sarà occupato anche dagli altri. In realtà Louis vorrebbe un po’ di rivoluzione non solo all’interno della scuola, lui la vorrebbe intorno a sé e forse anche dentro di sé, ma il più delle volte interrompe questi pensieri, perché ha paura di dove potrebbero condurlo e non ha voglia di pensarci, non adesso, comunque.
“Louis, eccoti qui”
Tanto a lui basta Malia, per recuperare il suo sorriso.
“Ehi, Mali – la guarda sedersi affianco a lui, senza smettere di sorridere – dov’eri?”
“Ho parlato con il coach”
“Sì, vi ho visti – Louis la scruta dall’alto, e scorge una nota preoccupata nell’espressione del suo volto – qualcosa non va? Sembrava una conversazione abbastanza seria”
Malia si sforza di sorridergli, ma Louis ormai sa distinguere alla perfezione i sorrisi autentici e quelli falsi della ragazza che gli siede accanto.
“Nulla di che” minimizza.
“Stronzate”
Malia alza lo sguardo nei suoi occhi azzurri, boccheggiando per qualche istante.
“Okay, stronzate, hai ragione tu”
Louis sorride vittorioso, rubandole una patatina al formaggio da sotto gli occhi.
“Ho sempre ragione, raggio di sole”
La mora apre la bocca per dire qualcosa, ma delle urla la sovrastano in principio.
“Horan, sinceramente parlando, hai rotto il cazzo”
Harry arriva come una furia al solito tavolo già occupato da Malia e Louis, sbattendo il suo vassoio del cibo sulla superficie di esso.
“Io avrei rotto il cazzo? – domanda, quasi indignato – oh, d’accordo Styles, come ti pare, chiedo perdono o mio grande capitano!” lo canzona l’irlandese.
Malia inarca le sopracciglia, sorpresa.
“Scusate ragazzi – interviene Liam – sono sicuro che questi due stronzi non avrebbero mai voluto interrompere la vostra armonia”
“Però l’hanno fatto - bercia Louis, acido – le signorine hanno litigato ancora?”
Malia ride sotto i baffi, ‘che Louis è sempre stato capace di divertirla, solo con il semplice suono della sua voce: le cose risultano più divertenti, dette da lui.
“E continuano dalla fine degli allenamenti..” fa Liam.
“Se Horan non fosse così fottutamente idiota, magari, eviteremmo di litigare ogni cazzo di volta che ci alleniamo!” sbotta ancora, Harry.
Niall rotea gli occhi al cielo.
“Amico, davvero, dacci un taglio – fa, apparentemente tranquillo – dopo quel canestro che ho fatto sarebbe strano se tu non fossi invidioso, ma io non me la prendo, siamo amici da tanto tempo”
“Già, abbastanza da permettermi di prenderti a pugni in faccia senza rancore, giusto?” ribatte Harry.
“Ehi, calmiamo gli spiriti! – interviene Bethany, che arriva in quel momento e prende posto a fianco a Harry – chi è riuscito a far incazzare il mio fidanzato così tanto? Credevo di detenere il primato”
“Horan è sempre un passo avanti a tutti, Beth” commenta Malia, lanciandogli una patatina.
“Già, Niall è troppo forte” le dà man forte Liam.
“Ben detto, Payne”
Harry sbuffa, e Niall rilancia la patatina di Malia addosso a lei, intercettata però da Louis.
“Horan – fa, puntandogli contro un dito, minaccioso – provaci un’altra volta, e le minacce di Styles saranno niente in confronto a quello che ti farò io”
Bethany guarda subito Malia, captando la protezione nelle parole di Louis, appuntandosi mentalmente di parlarle, una volta rimaste sole.
“Pace?” fa poi la mora, guardando tutti.
“Per me pace fatta!” urla Niall, sorseggiando la sua coca cola.
Harry lo guarda con un sopracciglio inarcato, per poi intercettare lo sguardo della sua migliore amica, che lo sta guardando con gli occhi dolci a cui, ovviamente, non sa dire di no.
“D’accordo, ma resti un coglione”
“Stringetevi il mignolino” continua Malia, sotto le risate di Liam e Louis.
“Stai scherzando vero?” protesta Harry.
“Per me è okay!” fa poi Niall.
Harry allora rotea gli occhi al cielo e porge il mignolo a Niall, che con un sorriso liquida la faccenda. Bethany invece rotea gli occhi al cielo.
“Avete finito? – esordisce, buttandosi addosso al suo fidanzato – siete più noiosi di quella vecchia della prof di storia”
“Qualcuno ha bisogno di attenzioni? - commenta malignamente Niall – difficile non essere sempre sotto le luci della ribalta?”
Beth fa per aprire bocca, ‘che tanto lei e Niall sono veterani nel battibeccarsi. Malia, Louis e Liam dovrebbero avere sempre dei pop-corn a portata di mano, in caso di scenate divertenti come quella.
“Horan – fa Harry, più veloce della sua ragazza – se stamattina ti sei svegliato con la voglia irrefrenabile di essere preso a calci da me, sappi che sei sulla buona strada”
Prima che Niall possa ribattere in qualsiasi modo, ci pensa Malia, a cambiare argomento. Si sporge un po’ su Louis, per salutare quella che è Angelique Smith, dall’altro lato della mensa.
“Ehi! Angelique!” sventola una mano in aria, sotto lo sguardo stranito di tutti quanti.
“Malia, ti prego, ricomponiti – fa Beth – sembri una pazza squilibrata”
“Leva pure quel “sembri”, Hines” conviene Liam.
“Fanculo Bethany e fanculo pure tu, Liam – liquida la mora, facendo cenno ad Angelique di raggiungerli e chinandosi sul tavolo – Horan, ti ho trovato la ragazza perfetta”
Niall aggrotta le sopracciglia, confuso, ma poi si volta subito verso Harry.
“So che c’entri tu, Styles”
“Certo, amico – fa il capitano degli Sharks – scusa se mi sono stancato di vederti sempre e solo con tua cugina Alexia”
Niall gli mostra il terzo dito, sotto le risate di Liam e Bethany.
“Beh, Alexia è figa” fa poi Louis.
“Sì, come il folletto con la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno..” commenta Malia.
“Gelosa?” chiede Louis, sottovoce.
“Ti piacerebbe”
“Ehi Malia!”
Ad interrompere quello scambio tra la Fitz e Louis, è proprio Angelique Smith, sulla quale gli occhi dei ragazzi sono puntati.
“Ciao, Angelique, siediti pure – la invita lei – non ti consiglio di sederti di fianco a nessuno che non sia biondo, occhi azzurri, abbia un intenso e fastidioso accento che proviene da oltreoceano e si chiami Niall Horan” conclude, con un occhiolino.
La Smith sembra parecchio spaesata, mentre Louis e Liam non riescono a trattenersi dallo scoppiare a ridere, notando l’espressione del loro amico irlandese. Così Harry rotea gli occhi al cielo, andandole in aiuto.
“Ciao – fa, con un sorriso degno di Harry Edward Styles – sono Harry, tu sei Angelique? Tanto piacere”
“Piacere mio” dice, con un sorriso timido.
Bethany segue la scena con grande attenzione e scatta in piedi, mettendosi subito tra la nuova arrivata ed il suo ragazzo.
“Io sono Bethany Hines, ma scommetto che lo sai già e scommetto anche che sei una ragazza particolarmente intelligente – inizia – quindi suppongo che tu abbia capito che lui non è Niall, ma quello, è Niall” conclude, indicando poi il biondo dall’altra parte del tavolo, che la sta salutando con la mano.
Harry si volta stranito verso Beth, mentre Angelique non sa né che dire e né che fare.
“Sì, carina come sempre Bethany, grazie – interviene Malia – scusala, lei è fatta così, ma imparerai ad apprezzarla”
“Come no” fa Niall, coprendo il tutto con della falsa tosse.
Beth lo fulmina con lo sguardo, ma decide di passarci sopra, perché Harry le ha appena afferrato la mano e adesso le sta sorridendo in quel modo che lei ama da morire e che riesce a calmarla, come nient’altro al mondo.
“Dai topina, ti porto a prendere un frullato, ti va?”
“Sì – annuisce, Bethany – ma chiamami ancora topina e ti stacco le palle”
“Ti amo da morire” fa Harry, baciandola davanti a tutti.
“A dopo sfigati!” saluta la Hines.
Malia imita un saluto al generale, nei confronti dei suoi due migliori amici.
“Le ho fatto qualcosa?” chiede poi Angelique, indicando il punto in cui sono appena spariti Beth e Harry.
“No – si affretta a dire Liam, con una risatina – Bethany è davvero fatta così, lei sopporta solo una donna al mondo ed è seduta ora a questo tavolo – spiega, rubandole un sorriso – comunque, sono Liam”
Angelique sorride e mentre lei, Liam e Niall si lanciano in una conversazione, Louis sfiora il braccio di Malia con le dita.
“Prima che questi stronzi ci interrompessero – inizia, sottovoce – mi stavi raccontando una cosa che sembrava importante per te, ti va di continuare a parlarne a cena?”
Malia sgrana gli occhi, ‘che lei e Louis a cena non ci sono mai andati.
“A cena? Solo io e te? In un ristorante?”
“No Mali, pensavo di portarti a cenare in uno zoo – scherza Louis – che ne pensi?”
La mora allora scoppia a ridere, per poi annuire energicamente.
“Credo che sia un’ottima idea”
“Lo zoo?”
“No, coglione”.
 
 
 
 
 
 
Malia rientra a casa da sola, scalciando subito gli anfibi che le danno fastidio dalla penultima ora d’inglese. Ruba una sigaretta dal pacchetto di Marlboro di Yago e raggiunge il salotto.
“Betty – fa, buttandosi sul divano a fianco a lei – dov’eri? Io e Louis ti abbiamo cercata a scuola”
Beth inarca un sopracciglio, curiosa ed anche lievemente amareggiata.
“Lo sai che ti permetto di chiamarmi Betty solo perché sei tu – comincia, sistemandosi con la schiena sul divano – ma sei una stronza, Malia Fitz!”
“Finchè non mi chiami Amalia Fitzgerald non rischio la morte e non mi preoccupo”
La mora stende le gambe su quelle della sua migliore amica, che però scaccia via subito.
“Ma che fai?” si ribella Malia.
“Che faccio? – le chiede Bethany retorica, rubandole la sigaretta dalle dita – sono la tua fottuta migliore amica Malia, ti sembra normale che io debba sapere da Niall che tu e Louis vi siete baciati?”
Al che Malia scatta con la schiena su, riprendendole la sigaretta che ormai era stata finita da Beth stessa.
“E chi lo sa ancora?” chiede allarmata.
“Tutta la scuola, tesoro – fa Bethany, ancora arrabbiata – tutta la scuola meno me, ti rendi conto?”
Malia sbuffa, accendendosi un’altra sigaretta che, però, viene rubata dalle dita di Yago, appena entrato in casa.
“Ciao bimbe – le saluta – perché hai l’aria di una che è incazzata col mondo, sorellina?”
“Non..”
“Perché lei e Louis si sono baciati e adesso lo sanno tutti, ma non so perché Malia stia così, forse volevano tenerlo nascosto – suppone Bethany – d’altronde il segreto è eccitante”
“Bethany!”
La mora le lancia un cuscino addosso, che lei schiva, ridendo.
“Che c’è?” chiede, poi.
“Wo, frena un secondo Beth – interviene Yago, alzandosi dalla poltrona bianca su cui era stravaccato – cosa significa che Malia e Louis si sono baciati?”
“Yago frequenti il college, devo davvero spiegarti il significato di questa frase?”
Malia scuote la testa, alzandosi a sua volta dal divano.
“Non è niente, okay?” fa, per tranquillizzarlo.
“Beh, spera che sia così – ribatte – perché non voglio vederti stare male ancora per quel coglione di Tomlinson”
Malia vorrebbe urlargli addosso che Louis non è un coglione, ma sa che suo fratello si sta solo preoccupando troppo per lei, ancora. Così si volta verso Bethany e: “Hai visto che hai fatto?”.
“Scusami – dice, leggendo distrattamente una rivista di moda – ma è la mia vendetta per avermelo tenuto nascosto e, soprattutto, per aver fatto sì che lo scoprissi da Niall”
La mora sbuffa, tirandole poi una ciocca di capelli biondi.
“Per evitare altre scene di questo tipo – dice poi – voglio informare tutti e due che Louis mi ha invitata a cena”
Beth non sa se esserne felice o meno, diversamente da Yago, che per evitare di urlare come un matto contro sua sorella s’incastra un’altra Marlboro in bocca.
“Passa qua, condividi, Yago - dice la bionda – almeno scopate un po’, oltre che uscire a cena come due sfigati di venticinque anni?”
“Beth, ti prego!” sbotta il maggiore dei Fitz.
“Okay, prima che diciate qualsiasi altra cosa- interviene Malia – noi tre abbiamo un disperato bisogno di erba”.
 
 
 
 
 
Diego Perez, oltre ad essere il proprietario del Casablanca e grande amico dei ragazzi, riveste un altro ruolo molto importante nella loro vita. Malia si sta dirigendo proprio da lui, quando s’imbatte in un negozio che non aveva mai visto prima di all’ora. Si guarda un po’ intorno e nota la grande affluenza che quel posto ha, forse non possiederà un nome, ma alla gente sembra piacere. Ne è talmente attratta ed incuriosita che ci entra subito e sì, rimane colpita dal tipo di merce che vende.
Le scappa una risata, mentre afferra un pacco di biscotti alla marijuana.
“Mai provati?”
Malia conosce quella voce, ed è quasi grata di sentirla ancora.
“In realtà è proprio quello di cui avevo bisogno” fa, voltandosi verso di lui.
“Pessima scelta – dice Zayn – il ripieno sa di dentifricio”
A Malia viene ancora da ridere, e Zayn abbozza un sorriso, divertito dalla risata leggera e candida della ragazza.
“D’accordo – fa, posandoli – andrò sul classico – afferra un lecca – lecca e lo guarda – grazie del consiglio straniero, ci si vede”
Zayn imita un saluto al generale ed afferra il pacco di biscotti appena posato da Malia, così lei lo guarda, sconcertata.
“Che c’è?” fa lui, allargando le braccia, fingendo innocenza.
“Mi hai imbrogliata!”
“Sono solo più furbo”
Malia sta per perdere le staffe, davanti al sorriso rilassato di Zayn Malik. Così sbuffa indispettita, lascia un dollaro sul bancone ed esce da quel negozio, spalancando la porta in vetro. Sta cercando di accendersi una sigaretta con l’accendino di Yago che, ovviamente, non va.
“Problemi?”
Ma trova una sorpresa dietro l’angolo.
“Imbroglione ed anche molestatore”
“Non sono un molestatore – nega Zayn, in sua difesa – vuoi provarne uno?”
Il ragazzo indica il pacco di biscotti, mentre Malia, davanti a lui, con ancora la sigaretta stretta tra le labbra, lo guarda scettica.
“Per quanto valga ancora la mia parola – fa ancora, lui – giuro che non sanno di dentifricio”
Malia allora sorride e si lascia convincere, addentando il biscotto che Zayn le sta porgendo.
“È buono” concede.
Zayn assume un’espressione compiaciuta, mentre ne mangia uno a sua volta.
“Senti.. – inizia Malia, insicura – ti va di venire a fumare a casa mia? Passiamo da un mio amico e finiamo i biscotti” conclude, stringendosi nelle spalle.
“Casa tua?” chiede Zayn, con un sorriso furbo.
Malia sa che Zayn Malik sta cercando di metterla in imbarazzo o quanto meno a disagio, ma lei non è una ragazzina qualunque, non si lascia intimidire.
“Ci sono solo mio fratello e la mia migliore amica, una cosa tranquilla”
Lui sorride, accendendole la sigaretta con il suo accendino, funzionante.
“Okay, si può fare”.
 
 
Quando Malia apre la porta di casa Fitz e sente risate, e voci su voci, si chiede chi diavolo abbia dato un festino nei quarantacinque minuti scarsi durante i quali si è assentata.
“Però, rumorosi tuo fratello e la tua migliore amica..” commenta Zayn, divertito.
Malia serra la mascella e parte a passo di carica verso il salotto, mentre Zayn, dietro di lei, con le mani nelle tasche dei jeans ed un sorriso rilassato sul volto, la segue.
“Piccola! – esordisce Niall, non appena la vede – sei arrivata anche tu! Finalmente!”
“Si da il caso che questa sia casa mia – comincia, con la voce ridotta ad un sibilo irritato – e che l’abusivo irlandese sia tu”
Harry scoppia a ridere, con Bethany sulle ginocchia, che rolla una sigaretta per lui.
“Buona questa, Fitz”
Malia scuote la testa, cercando Yago con lo sguardo, ma la lingua pungente di Beth si è frenata anche fin troppo a lungo.
“Però, Fitzgerald – ‘che Bethany è l’unica che può chiamarla così, dal momento che lei la chiama Betty – esci a prendere l’erba e torni con un figo atomico al seguito, ti mando più spesso a fare commissioni”
“Davvero, Beth? – fa Harry – lo stai davvero dicendo mentre sei seduta su di me?”
“Lo sai che sei l’unico coglione disturbato che amo – dice, baciandolo – non che io ti stia dando del coglione disturbato, sconosciuto”
Zayn ride, mentre Malia sta letteralmente morendo dalla voglia di sotterrarsi.
“Ragazzi, lui è Zayn – inizia con le presentazioni – Zayn, loro sono i ragazzi, ovvero le persone più squilibrate che incontrerai mai: il biondo lì in fondo che pare essere un dodicenne ma, giuro solennemente!, non comprerei mai erba per un minorenne, è Niall, il riccio spilungone è Harry e la stronza seduta su di lui, Bethany”
“Tanto piacere, Zayn” fa Niall, per primo.
“Piacere mio” dice il nuovo arrivato, ridendo per le presentazioni di Malia.
“Dov’è Yago?” chiede proprio lei.
“Da qualche parte con Liam” risponde Harry, distratto.
“E quindi Payne, ti dicevo che..”
E proprio in quel momento, nel salotto entrano Yago Fitz e Liam Payne, in tutto il loro splendore. Yago però si blocca, sorpreso, confuso e molto sconcertato.
“Zayn?”
“Yago, ehi – dice Zayn, andandogli incontro – spero non ti dispiaccia, mi ha invitato tua sorella”
Yago sbatte le palpebre un paio di volte, per poi spostare lo sguardo su Malia e tornare ancora a Zayn.
“No, okay.. – fa, incerto – nessun problema, certo..”
“Sai Yago, dovevamo essere solo io, te e Beth, ma questi qui devono fare gli apolidi invadenti” commenta acida Malia.
“Non preoccuparti Zayn, più siamo meglio è” fa poi Niall, non capendo nulla come al solito.
“Di sicuro non è lui, quello di troppo” ribatte Malia, con un sorriso falso.
“Fitz sei stronza – interviene Harry – te l’ha mai detto nessuno?”
“Tipo tutto il mondo” risponde Bethany per lei.
Malia sta per esplodere, a Zayn invece sembra divertire, tutta quella situazione.
“Malia, posso parlarti?” fa poi Yago, prendendola per la canottiera che indossa e conducendola in cucina.
“Sei stato un attaccapanni nella tua vita precedente, Yago?”
Il maggiore la guarda male, mentre Malia incrocia le braccia sotto il seno e batte insistentemente una converse sul pavimento.
“Mi vuoi spiegare perché Zayn Malik è nel salotto di casa nostra?”
“Perché l’ho invitato io” fa ovvia, stringendosi nelle spalle.
“E perché tu e Zayn Malik siete così intimi da invitarvi l’uno a casa dell’altro?” continua Yago, con il suo interrogatorio.
“Punto numero uno: piantala di chiamarlo Zayn Malik – comincia Malia – punto numero due: noi non siamo intimi, l’ho incontrato mentre andavo da Diego e gli ho chiesto se avesse voglia di fumare con noi, punto numero tre: non esiste un punto numero tre, ma il discorso senza un altro punto sarebbe risultato incompleto”
“Sei psicopatica, Malia, credo tu abbia preso da mamma – riflette Yago – comunque, okay d’accordo, quindi la tua tattica sarebbe baciare Louis e poi portare a casa miei compagni di università? Non l’ho capita, sinceramente”
“Nessuna tattica – lo tranquillizza lei – a proposito, Louis non si smaterializzerà come avete fatto tu e Liam, vero?” chiede poi, allarmata.
“Tranquilla, sorellina – fa Yago, pizzicandole la guancia – in casa mia quello non ci entra, se prima non si fa tirare un pugno da me, così, come tassa di soggiorno”
“Abbiamo preso entrambi da mamma” considera Malia, mentre tornano insieme in salotto.
Zayn sta parlando con Liam e Niall, che ha accettato con somma gioia quel pacco di biscotti mentre, ovviamente, Harry e Bethany fanno i ninfomani.
“Yago! Mali! – ma Beth si rianima, alzandosi da sotto Harry, quando vede i fratelli Fitz tornare abbracciati – adesso che ci siamo tutti, devo dirvi una cosa”
“Sei incinta?” chiede Niall.
“Horan, sei sempre fuori luogo – lo blocca, con una mano in aria – sai che non voglio bambini”
Harry scuote la testa, ridendo della sua ragazza.
“E allora cosa?” la esorta Liam.
Il sorriso di Bethany fa rabbrividire Yago.
“Beth, no – dice – vivi con me da soli tre giorni ma giuro che sono pronto a cacciarti di casa subito se dirai quello che penso tu stia per dire”
“Yago purtroppo per non c’è nessun premio ma sì, è esattamente di quello che si tratta!”
“Cosa? Non ti rifiuti di mollare Harry per lui?” scherza Malia.
“Sta’ zitta, ragazzina” l’ammonisce suo fratello.
Harry fa finta di nulla, ‘che in casa sua con Yago Fitzgerald non ci può davvero litigare: ha troppo rispetto per Malia.
“Fratellini Fitz, silenzio prego – li riprende Beth – domani sera mega festa proprio qui, per inaugurare il nuovo meraviglioso acquisto, ovvero me, della dimora Fitzgerald!”
“Figo” fa Liam.
“Solo figo, Payne? – protesta la bionda del gruppo – sarà molto più che “figo”, te lo assicuro – promette Beth – e Niall, sentiti libero di non portare quella Angelique, alla festa”
“Lui la porterà eccome – interviene Malia – e sappi che è un’idea del tuo fidanzato”
Bethany rotea gli occhi al cielo, biascicando un: “Come vi pare”, per poi avvicinarsi a Zayn ed alla sua migliore amica.
“Ovviamente l’invito è anche per te, Zayn”
Dice, scomparendo nuovamente sulle gambe di Harry. Malia invece si volta verso Zayn: vorrebbe chiedergli scusa non sa neanche lei per cosa, ma quando gli occhi di lui sono nei suoi, le viene in mente solo una cosa da domandargli.
“Verrai?”
“Certo”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
  
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