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Autore: ARed    20/02/2016    1 recensioni
Bella ed Edward sono una famosa coppia di attori, famosi per essere i protagonisti di una delle saghe di più successo degli ultimi anni.
Sono felici e innamorati, ma qualcuno gli vede come delle semplici macchine da soldi. Persone senza scrupoli, a cui non importerà nulla di far soffrire i due protagonisti, colpiti da un tradimento che come un fulmine a ciel sereno gli separerà.
“Era un inferno che visto dall’esterno poteva sembrare il paradiso”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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SORPRESE

Parte I
Mi mancavano i mie due adorati cani, così il giorno dopo io ed Edward andammo nell’appartamento delle ragazze.
<< Eccola!!>>, disse Rose aprendomi la porta e stringendomi in uno dei suoi abbracci.
<< Rose mi soffochi cosi!>>, mi lamentai, stringendola anche io.
<< Smettila di lamentarti!>>, questa era Alice, anche lei mi abbracciò forte.
Entrambe passarono ad Edward, gli diedero uno schiaffo; << Non ci provare mai più! Chiaro?>>
Edward rimase sorpreso da quel gesto, alzò le mani in segno di resa; << Chiarissimo>>.
<< Guarda un po’ chi c’è!>>, disse Aliceandando verso camera mia e uscendone con Coco in braccio
<< Coco!>>, la chiamai andandole incontro, la presi in braccio e cominciai a coccolarla, quanto mi era mancata la mia piccola palla di pelo.
Rose, invece, portò MJ, che corse immediatamente ai piedi di Edward, i due cominciarono a giocare, era così bello il mio amore, così spensierato, quando c’erano i cani nei paraggi diventava un grande bambino, sorrisi di cuore a quell’immagine.
<< Come sei bella quando sorridi!>>, disse Rose tornando ad abbracciandomi.
La strinsi forte prendendo anche Alice; mi erano state vicine nel mese più brutto della mia vita, avevano sofferto in silenzio per colpa mia, mi avevano sostenuto, asciugato le mie lacrime, avevano cercato di farmi sfogare, avevano fatto di tutto per me. Non potevo trovare amiche migliori.
<< Grazie davvero di tutto>>
<< Lo sai che per noi MJ e Coco non sono un problema>>, non avevano capito, sorrisi scuotendo la testa.
<< Non mi riferisco a loro, e voi lo sapete>>, dissi con gli occhi lucidi.
<< Noi ti vogliamo bene, semplicemente questo!>>, disse Alice,  Rose annuì e poi mi coinvolsero in un altro mega abbraccio.
<< Ne posso prendere un po’ anch’io?>>, chiese Edward prendendomi per i fianchi e facendo scontrare la mia schiena con il suo petto.
<< Siete bellissimi>>, disse Rose facendomi arrossire.
<< Ragazze grazie davvero, grazie per averla fatta stare meglio>>,  Edward mi baciò ed io ricambiai.
<< No scusate ne!>>, ci interruppe Alice.
Ci staccammo imbarazzati entrambi, ma per dimostrare a tutte che ero felice lo baciai ancora, con tanti baci a stampo.
<< Niente da qui ne escono in tre!>>, ci prese in giro Rose.
<< Scusate>>, dissi arrossendo ma felice.
Passammo tutto il pomeriggio con le ragazze, tra chiacchiere, chiarimenti e tante risate. Tutte rimasero disgustate quando Edward raccontò ciò che avevano fatto alle nostre spalle,  si scusarono con lui per averlo accusato ingiustamente, ma lui disse che si meritava tutti gli insulti che gli avevano rivolto. Era testardo non sarebbe mai cambiato. 
Verso sera Rose scese di sotto e mise l’auto nel garage sotterraneo in maniera tale che io ed Edward potessimo entrare in macchina senza essere visti dai paparazzi , e così fu e circa un quarto d’ora più tardi rientrammo in casa nostra, Coco e MJ  raggiunsero le loro cucce in giardino.
Edward cominciò a baciarmi con passione, con foga e desiderio ed io lo ricambiai, mi era mancato troppo, mi ero mancato fare l’amore con lui, ed ora che sapevo che con Jessica non era successo nulla, nulla mi fermava.
Una sua mano era tra i miei capelli, l’altra sulla schiena, le mie mani, invece, erano ancorate al suo collo e con le dita giocavo con i suoi capelli.
Non sapevo come descrivere le emozioni che stavo provando, puro amore e tanta passione.
Stavo cominciando a togliergli la maglietta quando una forte sensazione di vomito partì dal mio stomaco costringendomi ad interrompere quel meraviglioso contatto, corsi in bagno e rigettai anche l’anima, Edward mi sorreggeva i capelli, tenendo uno mano sulla mia fronte.
<< Tesoro come stai?>>, mi chiese preoccupato.
Ero stanca e priva di qualsiasi energia, non riuscivo a parlare, sentivo ancora il sapore del vomito in bocca, gli sorrisi per rassicurarlo e mi lavai i denti.
<< Vieni andiamo a letto>>, disse prima di prendermi in braccio e portarmi in camera, in altre occasioni avrei protestato, ma non quella sera.
Edward era sceso al piano di sotto per prepararmi un té, io mi raggomitolai su me stessa, il senso di nausea ancora non era passato ed a questo si aggiungeva il senso di colpa per aver interrotto un momento magico tra me ed Edward. 
Il mio povero corpo me la stava facendo pagare per non avergli prestato attenzione nelle settimane precedenti, ed i numerosi voli sicuramente avevano contribuito a togliermi tutte le forze, pensai. 
Poco dopo Edward tornò con una tazza di té fumante, ultimante ne bevevo tantissimo;
<< Mi sto inglesizzando!>> , dissi con un filo di voce e lui mi posò un bacio sulla fronte.
<<  Io mangio cibo italiano in continuazione!>>, ribatté lui, regalandomi uno dei suoi sorrisi, che mi scioglievano all’istante.
<< Bevi tesoro e poi a nanna>>, mi ordinò lui, aiutandomi a mettermi una sua maglietta addosso. << Va bene papà!>>, lo presi in giro io.
Si sdraiò accanto a me e mi fece accoccolare sul suo petto, cominciando ad accarezzarmi la schiena, quel gesto mi rilassò completamente, il senso di nausea sparì.
Dopo poco mi addormentai sentendomi in paradiso tra le sue braccia.
Jessica entrava in camera mia e puntava al mio Edward, nei suoi occhi vi era puro desiderio, lo voleva, ma non capiva che lui era mio.
Mi alzai di scatto, era solo un sogno, la dormita e il té mi avevano fatto bene, mi sentivo piena di energie, la nausea era solo un lontano ricordo.
<< Amore stai bene?>>, mi domandò Edward alzandosi con i gomiti e guardandomi con viso assonnato e io non resistetti, lo attirai a me e lo baciai, lui non ci mise molto ad approfondire quel bacio.
<< Che ti prende?>>, chiese quando ci staccammo a corto d’ossigeno, io sorrisi e tra un bacio e l’altro gli dissi: << Ti amo>>, e ripresi a baciarlo con più urgenza di prima, avevo bisogno di lui.
In pochi secondi ero a cavalcioni sopra di lui, continuammo  a baciarci per minuti, togliendoci i vestiti a vicenda, e dopo più di un mese facemmo l’amore, in maniera dolce e passionale, come fosse la prima volta, per tutta la notte.

Parte II
Casa nostra continuava ad essere circondata dai paparazzi, facendomi sentire come se fossi agli arresti domiciliari. Ne io ne Edward avevamo confermato che fossimo tornati insieme, anche se le voci e le foto di noi due assieme cominciavano  a circolare. Volevamo godercela solo noi due, io ero ancora beatamente in vacanza, avrei cominciato a lavorare a giugno, Edward invece aveva ripreso a girare, stando ben attento a conoscere tutti i produttori prima.
Mancava un giorno al suo compleanno ed io ancora non sapevo che regalo fargli, ci continuavo a pensare da tutta la mattina, con Coco in braccio, ma nulla il mio cervello non mi suggeriva nulla, di speciale almeno.
La stanchezza del viaggio ancora non era passata, anche se dormivo come un ghiro ed erano passati ben tre giorni dal nostro arrivo negli USA; presi un altro biscotto e non feci in tempo a portarlo alle labbra che un forte senso di nausea mi colpì costringendomi in una corsa al bagno. Rigettai tutta la colazione, non potevo andare avanti così, sarei andata dal medico di pomeriggio per farmi prescrivere qualcosa. 
Dopo essermi lavata i denti, per togliere il saporaccio del vomito, sentì il cellulare squillare in salotto, lo raggiunsi; era Edward.
<< Ciao amore>>
<< Ciao a te!>>, risposi felice di sentire la sua voce.
<< Come stai?>>, chiese premuroso.
<< Meglio>>, mentì, se gli avessi detto che avevo appena vomitato sarebbe corso subito a casa.
<< Sicura?>>, ecco, se fosse stato a casa mi avrebbe sgamato immediatamente.
<< Si. Chi ti gira in torno in questo film?>>, domandai per cambiare argomento, ma la mia attenzione venne catturata dalla televisione, dove stavano trasmettendo la pubblicità dei Tampax, un pensiero mi colpì; da quanto non avevo il ciclo? Cercai di ricordare, ma nulla, quando ero nell’appartamento delle ragazze non mi erano venute, avevo dato la colpa allo stress. Sicuramente era lo stress, poteva capitare, io non potevo essere.. no impossibile.. prendevo la pillola.
<< Amore ci sei?>>, diamine ero ancora al telefono con Edward!
<< Si, scusa>>
<< Hai vomitato ancora oggi?>>. Il vomito, la nausea, la stanchezza, l’assenza del ciclo.. una mia mano si posò automaticamente sul mio ventre piatto e un sorriso spuntò sulle mie labbra, sarei diventata mamma, molto probabilmente. 
<< No, ci vediamo sta sera! Ti amo!>>, misi giù, dovevo esserne sicura, dovevo fare un test e poi una visita, calmati Bella, mi rimproverai da sola.
Mi girai e notai la mia figura riflessa allo specchio, vicino all’entrata. Ero raggiante, anche se non ne avevo ancora la conferma, la mia mano era ancora sul mio ventre.
<< Ciao Bella>>, avevo chiamato Alice.
<< Ciao>>, risposi con forse troppo entusiasmo.
<< Che cosa ti succede?>>, mi conosceva troppo bene.
<< Senti potresti farmi un favore?>>
<< Spara!>>
<< Potresti venire a casa mia?>>
<< Si certo, ho appena finito la lezione, sarò da te tra mezz’ora circa>>. Cominciai ad agitarmi mi dovevo fare coraggio.
<< Ottimo! E potresti passare in farmacia?>>
<< Perché? Continui a stare male?>>, domandò allarmata.
<< No>>, cioè si, ma se il motivo era quello che stavo pensando io, ero molto più che felice di stare male.
<< E allora perché?>>, chiese confusa.
<< Potresti prendere un...>>, feci un bel respiro, << .. test di gravidanza?>>, dissi queste parole velocissimamente.
<< Come??>>
<< Hai capito benissimo Alice!>>
<< Tu sei..>>
<< Se fai quel che ti ho chiesto lo sapremo!>>, risposi acida.
<< Hai già gli sbalzi d’umore!!>>, l’avrei strozzata.
<< Sbrigati!>>
<< Arrivo mamma!>>, mi aveva chiamata mamma! Era una parola così dolce e responsabile. Finì la chiamata e attesi il suo arrivo in cucina.
Dopo ben quaranta minuti mi chiamò chiedendomi di aprirle il cancello sul retro, l’avrei uccisa avevo passato tutto il tempo a torturarmi le mani dall’impazienza.
<< Dove diamine eri finita?>>, le urlai appena scese dalla sua macchina.
<< Me ne vado!>>, disse rientrando in macchina.
<< Scusa, scusa, scusa, è che..>>, mi sorrise venendomi incontro.
<< È che sei impaziente di sapere se li dentro c’è un piccolo Edward>>, disse indicando il mio ventre, che io avevo circondato con entrambe le braccia.
<< Si?>>, risposi titubante. 
<< Andiamo!>>, disse prendendomi a braccetto e rientrando in casa.
Andammo in bagno e mi diede il test, ero agitatissima, il cuore rischiava di uscirmi dal petto.
<< Ora ti calmi, fai pipì e poi vediamo. Ok?>>, mi disse cercando di tranquillizzarmi.
<< Va bene>>, risposi facendole un timido sorriso.
Stavamo aspettando l’esito del test, erano i due minuti più lunghi della mia vita, il test era girato, quando i due minuti passarono lo diedi ad Alice.
<< Guarda tu!>>
Lei lo prese e pochi secondi dopo un bellissimo sorriso, che raggiunse anche i suoi occhi, spuntò sul suo viso.
Le mie mani raggiunsero autonomamente il mio ventre, ero incinta! Edward ed io saremmo diventati genitori, genitori.. e se non ne fossi stata capace? Se fossi stata inadeguata?
Calde lacrime cominciarono a rigare il mio volto, la paura cominciava ad impossessarsi di me.
<< Hey, non piangere. Se non lo volete potete..>>, certo che lo volevo, era il frutto del mio amore per Edward, non avrei mai.. non riuscivo nemmeno a pensare una cosa del genere!
<< No.. io ho paura>>, dissi con un filo di voce.
<< Sarai una mamma fantastica ed anche Edward!>>, disse abbracciandomi forte a sé.
Non ci potevo credere una piccola vita cresceva dentro di me, chissà Edward come l’avrebbe presa. Glielo dovevo dire subito, presi il cellulare e feci per chiamarlo, quando mi bloccai, avevo trovato il suo regalo di compleanno.
Io ed Alice passammo l’intero pomeriggio a pianificare il regalo per Edward, poco prima del suo arrivo tornò a casa, dopo, ovviamente, averle fatto giurare che non avrebbe detto nulla a Rose.
Preparai la cena e lo attesi, verso le sette e mezza  entrò in cucina, non mi accorsi del suo arrivo perché ero persa nei mie pensieri su lui e nostro figlio. Mi accorsi del suo arrivo solo quando due forti braccia mi abbracciarono da dietro, circondando proprio la mia pancia, ah se avesse saputo che quel gesto aveva anche un altro significato ora.
Mi baciò l’orecchio, percorrendo, poi, tutta la mandibola e raggiungendo, in fine, le mie labbra. Ci scambiammo un bacio carico d’amore.
<< Buona sera amore mio>>, disse sulle mie labbra.
<< Buona sera a te tesoro>>.
<< Tu non sai quanto tutto questo mi era mancato>>, disse riprendendo a baciarmi.
<< Vedo che stai molto meglio>>, se avesse saputo il perché! La mia tentazione di dirglielo era alle stelle ma resistetti.
Passammo una semplice serata a coccolarci sul divano, guardando un vecchio film, le sue mani erano costantemente posate sul mio ventre, lui non lo sapeva ma quel gesto mi riempiva di gioia, sembrava come se lui sapesse.
Quando andammo a dormire mi accoccolai, come sempre, a lui. Fecendo aderire la mia schiena al suo petto ed una sua mano finì sul mio ventre, la mia la raggiunse e le intrecciai, beandomi di quel semplice e magnifico gesto. 
Mi baciò i capelli, e solo in quel momento notai dalla sveglia che era mezzanotte in punto, voltai il viso verso di lui; << Buon compleanno amore mio!>>
<< Come?>>, domandò mezzo addormentato, ma io non risposi e cominciai a baciarlo, lui rispose, più che felice.
<< Buonanotte>>, papà, gli stavo per dire ma mi trattenni.  Mi abbracciò e così ci addormentammo, una lunga giornata ci aspettava.


Ciao a tutte, ancora sto meditando la vendetta, vi è piaciuto questo capitolo? Fatemi sapere il vostro parere..
A martedì, un bacio e grazie a tutti coloro che continuano a leggere la mia storia. GRAZIE.

PS. A breve la storia raccontata interamente da Edward, da quello che ha provato fino a quello dove ha scoperto l'inganno, spero vi piaccia.


   
 
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