Il giorno della liberazione arrivò in fretta. Draco si tolse la divisa logora della prigione per indossare gli abiti che gli erano stati portati. Riprese la sua bacchetta e, scortato da due guardie, fu riaccompagnato a Londra. Una volta arrivato lì decise di smaterializzarsi alla villa dove era cresciuto per salutare la madre e chiedere le informazioni riguardanti il matrimonio. Si, quella era la sua prioritá poi avrebbe pensato al suo futuro. Sarebbe stato preso per arruolarsi al corpo degli auror nonostante il suo oscuro passato? Lui ci sperava. Voleva cambiare il suo destino, voleva riportare in luce il nome dei Malfoy, voleva dare una svolta alla storia della sua famiglia. Non gli importava cosa avessero pensato i suoi futuri suoceri su questo. Non si preoccupava del parere della sua futura moglie. Sapeva che sua madre sarebbe stata fiera di lui e questo gli bastava. Già sua madre...l'unica persona che gli aveva voluto bene realmente, l'unica che aveva messo a rischio la sua stessa vita per lui, l'unica che si era preoccupata di lui quando fu stato costretto a unirsi ai mangiamorte. Lei, lei era andata oltre, lei non temeva l'Oscuro Signore. Lei era stata forte, era sempre stata forte anche dopo l'arresto di Lucius, dopo l'arresto del figlio. Era riuscita a vivere e Draco avrebbe fatto di tutto pur di renderla felice. Si smaterializzò appena fuori dal cancello. Suonò il campanello e la madre corse ad aprirgli sorridendo. Lo strinse forte. In quell'abbraccio Draco si ricordò quante volte lo aveva fatto quando era bambino, ogni volta che il padre lo puniva lei era sempre pronta ad abbracciarlo e a dargli forza. Non ebbe il tempo di parlare che la madre lo anticipò << Ti sposerai domani pomeriggio alle 16. Indosserai uno smoking argenteo con la camicia bianca e la cravatta verde smeraldo. Andremo a mangiare allo Chamber. Finito il matrimonio andrete nella vostra nuova casa non molto lontana da qui. Ci saranno i genitori, gli zii e la sorella di Astoria mentre di noi...>> Narcissa si incupì. Il ragazzo lo notò: come non incupirsi? Della loro famiglia erano rimasti madre, padre e figlio. Prese la testa della donna tra le mani e le asciugò gli occhi: << Madre non importa, sarà perfetto così. Ho deciso di arruolarmi se me lo permetteranno, ho deciso di diventare un auror se potrò >>sorrise <
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Erano le tre del pomeriggio e a villa Malfoy c'era il subbuglio. Draco era decisamente teso, Narcissa era preoccupata che Lucius non arrivasse in tempo. Pochi minuti dopo arrivò l'auto del ministero e Lucius scese vestito elegantemente. Baciò la moglie e salutò il figlio. La famiglia salì in auto e si diresse verso la Chiesa dove gli invitati li stavano già aspettando. Draco salutò Pansy, Goyle e Zabini. Entrò in Chiesa la quale era stata addobbata con gigli bianchi. Andò verso l'altare e nervoso aspettò la sua futura sposa. Alle 16 in punto Astoria varcò la soglia e percorse la navata.
Il corpetto le faccia a il petto per poi aprirsi in una gonna ampia. Era tempestata di diamantini che facevano luccicare l'abito. I capelli castani erano raccolti in uno chignon dove un fermaglio le teneva il velo. I lunghi guanti bianchi le coprivano le braccia fin sopra il gomito. A Draco sembrava una vera principessa e sorrise per la prima volta della giornata. Anche la ragazza sorrideva. Appena giunse da lui le prese la mano e poi la cerimonia iniziò.