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Autore: Winry977    21/02/2016    1 recensioni
-Alla fin fine, non si può certo dire che tutti i Serpeverde siano uguali, no?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grifondoro, Nuovo personaggio, Serpeverde, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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-Stupeficium!- Marleen agitò la bacchetta verso Shira, un leggero flusso di luce rossa partì dalla sua bacchetta, ma non arrivò alla sua avversaria. “Troppo debole.” pensò stringendo i denti. Shira rise di gusto.

-Come sei ridicola!- disse cercando di smettere di ridere. Le puntò contro la bacchetta. -Levi corpus.

Il corpo di Marleen si sollevò in aria e presto la ragazza si ritrovò a testa in giù, come se qualcosa la afferrasse per la caviglia e la tenesse sospesa. Marleen tentò di sistemarsi la gonna che le scendeva lungo i fianchi e che le lasciava scoperte le gambe.

Strinse la bacchetta e la ripuntò contro l'altra maga. Questa volta il suo Schiantesimo ebbe più effetto, anche se Shira riuscì a pararlo. Le mancate lezioni di pratica di Difesa contro le Arti Oscure si facevano sentire.

Evidentemente, però, il colpo aveva fatto agitare Shira, che rivolse uno sguardo colmo di disprezzo verso Marleen, la quale sogghignò, nonostante la situazione di evidente svantaggio. -Carpe retractum!- dalla sua bacchetta partì una corda che velocemente si avvolse attorno il collo di Marleen e la tirò giù, facendola finire rovinosamente ai piedi di Shira. Quest'ultima si chinò e la prese per la collottola, sollevandola e dandole un pugno in pieno stomaco.

La maga indietreggiò, piegata in due e col respiro affannato. -Giochi … sporco…- mormorò evidentemente nervosa.

-Questo è per avermi spinta l'altra volta.- ribatté l'altra. -Incarceramus.

-Diffin…- aveva pronunciato il contro incantesimo troppo tardi, la corda era già attorno alla sua gola, stringendo la presa sempre più velocemente. Marleen stava soffocando, guardava Shira negli occhi e vi lesse una cattiveria indefinibile. Tutto sommato, però, poté tenere lo sguardo puntato su di lei per ben poco: la vista le si stava offuscando. Cercò qualcosa, qualsiasi cosa che potesse tornarle utile in quel momento. Sulla scrivania della Umbridge c'era una pila di libri, quelli appena usati nella loro ultima lezione. Per un secondo l'immagine di suo fratello le balenò in testa. Poi sussurrò: -Oppugno.- indicando la pila di libri.

Chiuse gli occhi, accasciandosi a terra e prima che potesse accorgersene la stretta della corda si era allentata. I libri avevano preso in pieno Shira, deconcentrandola dalla magia. Marleen strinse le dita sulla corda e la tirò via. Pian piano riacquistò la vista e poté di nuovo respirare regolarmente, anche se inizialmente aveva dovuto prendere enormi boccate d'aria.

Si alzò in piedi, appoggiandosi ad un tavolo per potersi reggere e non cadere per terra.

Shira rialzò lo sguardo su di lei. Era finita per terra a causa dell'impatto coi libri e si era graffiata i palmi delle mani. Forse aveva anche battuto la testa, perché sembrava più fuori di sé del solito, oltre il fatto che era piuttosto rossa in viso, nelle zone in cui i libri l'avevano colpita.

-Tu hai pers…

Marleen non poté portare a termine la frase. Nello stesso momento in cui stava per articolarla, Shira la colpì con un altro Schiantesimo, facendola svenire. Ora era tutto nero.

 

-Innerva.

Marleen si svegliò ansimando e respirando a pieni polmoni. Sbatté le palpebre più volte, il nero nel suo campo visivo si diradò lentamente. La prima cosa che poté vedere fu il viso pallido del professor Piton. Subito dietro quello di Max e alcuni suoi compagni.

Si guardò attorno e rendendosi conto di essere tra le braccia del professore, che la reggeva in ginocchio, si allontanò subito da lui, restando seduta per terra.

-Vorrei sapere…- sibilò serio mentre si rialzava e le porgeva una mano per aiutarla. -Che cosa è successo qui.- guardò prima lei e poi Shira, seduta su un banco con madama Chips che le tamponava quelli che ormai erano diventati dei lividi.

-Ecco… noi…- iniziò Marleen, guardando alternativamente Shira ed il professore. La voce le morì in gola, ancora dolorante.

-Vi ascolto.- scandì lui.

-Non è successo niente.- disse tutto d'un fiato Shira, riavviandosi i capelli spettinati all'indietro e forzando un sorriso. -Ci stavamo solo allenando.

-Davvero?- Piton alzò un sopracciglio. -Mi sembrava che la professoressa Umbridge avesse espressamente detto che non si avrebbe fatto alcun uso della magia durante le sue ore. Figurarsi dopo.- le squadrò entrambe. -E non credo che in un allenamento normale si riportino così tanti danni e si faccia così tanto disordine.

Le ragazze erano ammutolite; lo sguardo del professor Piton mutò, diventando più severo e stringendo gli occhi fino a farle diventare due fessure. -Cinquanta punti a testa verranno tolti a Serpeverde. E ringraziate che non andrete in punizione, siete troppo mal ridotte per poter fare qualsiasi cosa.- la sua voce si era inasprita gradualmente. Le guardò un'ultima volta, soffermandosi su ognuna per interminabili momenti. Poi scosse la testa e se ne andò a passo deciso, sorpassando un gruppetto di alunni fermo sulla porta.

Marleen si lasciò andare contro un banco, sospirando. Si sentiva ancora stordita. Guardò Shira, la schiena curva con i capelli biondi che le coprivano tutte le guance, eccetto gli occhi. Sembrava persa in un sogno ad occhi aperti. Poi guardò Max, che appena incrociò il suo sguardo fu subito da lei, sorprendendo il suo gruppetto di amici. C'erano pure i gemelli Weasley ad assistere e probabilmente erano anche loro parte del gruppo. In ogni caso, la folla già si stava diradando e ad assisterlo erano rimasti solo i gemelli e altri tre o quattro amici.

-Ma che ti è saltato in mente?

Marleen aveva lo sguardo perso nel vuoto.

Lui si mise in ginocchio per poterla guardare bene in viso, ma prima ancora di poter puntare i suoi occhi verdi colmi di disapprovazione nei suoi, non poté non notare i segni rosso-violacei lasciati dalla corda che Shira le aveva stretto al collo. Si alzò quasi immediatamente e si voltò verso la biondina.

-Ma che cosa vi passa per il cervello, eh?!- praticamente stava urlando. -Volevate forse ammazzarvi? E qual'era la tua geniale idea?- si avvicinò a Shira, ora da sola, madama Chips si era spostata da Marleen. -Volevi strozzarla? E poi?- scosse la testa. -Ma qual è il vostro problema?

-Calmati, ragazzo.- borbottò madama Chips. -Non hai mai visto una rissa? Strano- non gli diede nemmeno il tempo di rispondere. -Io vedo di continuo Potter e Malfoy sul punto di darsele di santa ragione e un sacco di Grifondoro e Serpeverde che si accaniscono l'uno contro l'altro. Dove hai vissuto finora, eh?- parlava con una calma disarmante. Effettivamente, ormai doveva averci fatto l'abitudine. Finì di controllare Marleen e si rizzò sulla schiena, stiracchiandosela. -Per le ferite al collo direi di non fare nulla, guariranno da sole, anzi, al massimo ti do una pomata da metterci su. Nel frattempo, evita di parlare troppo e stai a riposo, hai capito?- Marleen annuì. -Bene.- l'infermiera raccattò le sue cose e se ne andò a passo svelto.

Max fece un respiro profondo, cercando di calmarsi. Si sfilò gli occhiali dal naso e li incastrò nel maglione, come era solito fare.

-Dai, Max, lascia perdere, andiamo.- lo incitò un suo amico alle sue spalle.

-No, voi andate, io mi prendo cura di lei.- disse sorprendendo tutti i presenti in sala. -Quanto siete noiosi, lo so che è una Serpeverde e allora?- li attaccò prima che chiunque potesse rispondere, rendendosi conto delle espressioni sulle loro facce.

-Sei patetico.- commentò Shira, senza guardarlo in faccia.

-Tu non hai diritto di parlare.- ribatté secco lui. -L'unica patetica sei tu, che ti accanisci su una ragazza della tua stessa Casa senza alcun motivo.

Mentre tutti discutevano, Marleen era come in uno stato di confusione. La gola le doleva e le orecchie le fischiavano, offuscando le parole di chi la circondava. Se madama Chips le aveva consigliato di non parlare, lei avrebbe più che volentieri seguito il suo consiglio. “Come se già io abbia chissà quale parlantina” pensò ironicamente.

Eppure i suoni le giungevano ai timpani, fin troppo ovattati. Si sentiva come se stesse per crollare da qualche parte e, con un po' di amor proprio, decise di dirigersi in infermeria. Sorpassò Max, sorpassò i gemelli Weasley e barcollando giunse in infermeria, dove finalmente poté crollare su un letto.

  
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