Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club
Segui la storia  |       
Autore: spatent writer    22/02/2016    1 recensioni
Agosto, è la sera del compleanno di Nagisa e gli amici si divertono a festeggiare in casa di Haruka. La festa prende una strana piega quando finisce la bottiglia di spumante del brindisi di mezzanotte. Ma cosa si fa con una bottiglia vuota ad una festa? Il gioco della bottiglia ovviamente!
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 2

«Alloooora... »cominciò Momotarou, imitando il gesto di qualcuno che pensa poi si voltò verso Nagisa «Nagisacchi, vorrei chiederti una cosa- Nagisa annuì e lui continuò - Visto che è il primo giro per entrambi un bacio sulle labbra mi sembra affrettato, ma uno sulla guancia è troppo...amichevole! Quindi, posso fare di mia iniziativa?»
Nagisa non si aspettava che qualcuno cambiasse le regole del gioco, ma in fondo gli piaceva come pensava Momo, era stato lui a far sì che il gioco diventasse più interessante; «Hai carta bianca.» acconsentì con uno sguardo malizioso a cui Momo rispose con una risatina. 
Così Momo si alzò in piedi e si riaccovacciò a fianco del prescelto che era visibilmente agitato. «Non preoccuparti, Tachibana» dicendo così gli poggiò una mano a lato del collo e recapitò un bacio sull'altro lato, indugiando un po'. Makoto accettò quel bacio come una punizione, rassegnato e con il fiato corto, ma appena sentì la sensazione delle mani e delle labbra di qualcun’altro cercare il suo collo, dovette ricredersi. Quando Momo ebbe terminato si voltò per guardare Makoto che era arrossito fin sulla punta delle orecchie. «Speriamo di ricapitare di nuovo insieme!» gli disse con un sorriso sghembo, che se fosse stato possibile avrebbe fatto arrossire Makoto ancora di più.
«Hai capito il piccoletto...» si era complimentato con lui Sousuke arruffandogli i capelli quando si fu riseduto al suo fianco. Tutti erano rimasti impressionati dall'audacia di Momo.
«Hai visto Rei-chan, è così che si deve fare...» aveva sussurrato Nagisa all'orecchio del suo vicino.  
Makoto intanto stava cercando di riprendere il suo colore naturale ma la sensazione delle labbra di Momotarou sul collo e il suo sorriso genuino erano rimasti impressi nella sua mente e glielo impedivano.
«Yamazaki-senpai, è il tuo turno!!» Momo era così fiero di se stesso che adesso sembrava ancora più eccitato.
«Bene bene chissà chi sarà la mia vittima...»cominciò a guardarsi intorno fingendo cattiveria.
«Chissà se sarà il mio amato Rin...» prese una ciocca dei suoi capelli rossi e se la passò vicino al volto.
«Ehi Sousuke, piantala di fare lo scemo e gira quella maledetta bottiglia!!» Rin irritato si riprese indietro i capelli e mise la bottiglia in mano all'amico che intanto aveva cominciato a ridere della sua reazione.
La bottiglia cominciò a girare e Ai pensava che avrebbe odiato se la bottiglia avesse indicato proprio Rin, ci voleva una punizione per chi lo aveva preso in giro tutto il tempo "magari scegliesse Nanase-san… gli starebbe proprio bene…" ma era troppo concentrato a immaginare la reazione del suo senpai a dover baciare Haruka che non si accorse che la bottiglia si era fermata proprio davanti a lui. Fu Nagisa a riscuoterlo dai suoi pensieri:
«Ehi Ai-chan! oggi è il tuo giorno fortunato!! Sei stato scelto di nuovo!!»
Ai si voltò verso Nagisa poi verso la bottiglia e infine verso Sousuke. Quando capì la situazione si scompose e cominciò a chiedere scusa in modo insensato. 
«Ehi Ai di cosa ti stai scusando… dai sto aspettando, che bacio vorresti da me?» Sousuke parlava con malia e aveva aperto le gambe battendo con la mano sul pavimento il punto in cui doveva sedersi il povero Aiichirou.  Quello si alzò e si inginocchiò proprio dove stava indicando il senpai, aveva sempre avuto soggezione di lui e tutti potevano capirlo dal modo in cui era seduto: stringeva intimorito i pugni sulle gambe e teneva la testa lievemente voltata di lato in modo che il suo sguardo potesse incrociare tutto tranne che gli occhi autoritari di Sousuke.
«La guancia andrà benissimo...» aveva bofonchiato quasi senza voce.
Sousuke vedendo quel ragazzino imbarazzato coricato davanti a lui nell'atteggiamento di una dolce ragazza ebbe un battito nel petto, e si sorprese ancora di più del fatto che gli piacesse quella versione di lui. Così gli prese il mento con la mano e lo voltò nella sua direzione. Lo sguardo disorientato di Ai incontrò gli occhi di Sousuke che mentre si chiudevano avevano tradito solo per un secondo qualcosa che gli era sembrato dolcezza, poi sentì le labbra del senpai posarsi proprio ai limiti delle sue e lasciare un bacio leggero. Nitori era rimasto più che mai sorpreso di quel contatto, ma sapeva che quando si trattava di Sousuke c’era sempre qualche cosa di sospetto, doveva esserci qualcosa sotto, eppure quegli occhi azzurri appena prima di chiudersi non sembravano quelli di qualcuno che stava scherzando tanto erano languidi.
«Hai ancora così paura di me?» gli domandò subito dopo, e Ai dissentì con forza e imbarazzo poi andò a risedersi al suo posto.
«Certo che per essere un bacio sulla guancia era abbastanza vicino alle labbra...» aveva commentato Rin con un sorriso.
«Ma era pur sempre sulla guancia» gli aveva risposto Makoto facendo l'occhiolino a Sousuke, in fondo anche lui aveva iniziato a capire come funzionava il gioco.
«Era così spaventato e fragile che volevo solamente metterlo un po' a suo agio...» si scusava l'artefice, ma con un tono un po' troppo di scherno. Ai era sicuro di aver visto la dolcezza nei suoi occhi e la cosa gli aveva fatto battere il cuore, ma sentirlo parlare in quel modo lo frustrava. Si chiedeva perché il senpai fosse sempre così schivo e parlasse in modo così cinico... 
"Forse ha paura di mostrare quali sono i suoi veri sentimenti, forse è debole anche lui... o magari c'è qualcosa che lo preoccupa" quei pensieri gli attraversarono la mente involontariamente, ma se avesse avuto ragione avrebbe dovuto iniziare a guardare Sousuke con occhi diversi.

«Ragazzi è proprio divertente giocare con voi!!» Nagisa era troppo contento del fatto che il gioco stava procedendo anche meglio del previsto.
«Parla per te» ovviamente Rei non poté trattenersi dall'esprimere il suo disappunto.
«Ehi RinRin tocca a te» la voca squillante di Nagisa lo aveva preso alla sprovvista.
«Lo so, lo so» annuiva prendendo la bottiglia di malavoglia, in fondo non era poi così entusiasta del gioco, visto che aveva sempre avuto un animo da ragazzina romantica¬. Gli piaceva schernire gli altri quando era il loro turno, ma ora toccava a lui.
«Non è giusto, io sono il più grande quindi mi tocca che siano sempre gli altri a decidere per me... spero solo che non mi capiti quel pervertito di Momo...» mentre la bottiglia girava Rin dava voce ai suoi lamentosi pensieri.
Alla fine la bottiglia si fermò per fortuna o purtroppo davanti a Nagisa che era eccitatissimo all'idea di essere stato finalmente scelto. Rin non era dello stesso avviso, aveva davvero paura che Nagisa avesse in serbo per la sua vittima qualcosa di atroce.
«Vediamo un po'... » Nagisa fingeva di pensare ma in realtà tutti sapevano che aveva le idee chiarissime, « Dite che lo stanzino è appropriato per un romanticone come Rin? Immagino che tu non mi voglia baciare davanti a tutti, vero Rin-chan?» lo stava decisamente prendendo in giro¬. 
Rin era rimasto sorpreso, non si aspettava che Nagisa volesse già arrivare a quel punto, ma aveva la sensazione che non lo avrebbe baciato; si era convinto del fatto che lo avesse chiamato nell'altra stanza proprio per non doverlo baciare.
Mentre si stavano allontanando tutti facevano commenti sull'audacia del piccoletto e auguravano a Rin di ritornare sano e salvo dalle sue grinfie, tutti tranne Rei, che era rimasto in silenzio col volto cupo.
  Era stato deciso che come "stanzino" sarebbe stata utilizzata la camera di Haruka e quando Rin chiuse dietro di sé la porta vide Nagisa che un po' mogio si era seduto sul letto; pensò che forse il presentimento che aveva avuto non fosse poi del tutto sbagliato.
«Tu non hai intenzione di baciarmi vero?» cercò di azzardare nel tono più comprensivo possibile e il piccolo scosse la testa.
"Lo sapevo" pensò «E allora perché siamo venuti qua?» a quella domanda non rispose e si strinse nelle ginocchia; quando faceva così sembrava proprio un bimbo, così Rin gli si avvicinò e si sedette ai piedi del letto proprio di fronte a lui.
«Ehi se non vuoi dirmelo non è un problema ma se ti fa stare così male forse dovresti parlarne.» parlava in modo paziente ma Nagisa proprio non voleva saperne di aprire la bocca tant'è che Rin stava iniziando a spazientirsi e dopo innumerevoli tentativi vani perse la pazienza e gli urlò: 
«Perché hai voluto fare questo dannato gioco se adesso ti metti a frignare come un bambino?!» 
Rin sapeva che con i denti che si ritrovava, gli occhi rossi e la sua voce roca non dovesse essere proprio una zolletta di zucchero quando si arrabbiava quindi si sentì subito in colpa per quello che gli aveva fatto e borbottò delle scuse.
Nagisa alzò lo sguardo sorpreso e si sentì in colpa a sua volta per aver fatto urlare il suo amico, tant' è che i sui occhi iniziarono a riempirsi di lacrimoni e cominciò a piangere esattamente come un bambino a cui non hanno comprato il giocattolo desiderato.
"Nell'invito nessuno mi aveva avvertito che avrei dovuto fare il baby-sitter!" si lamentava mentalmente mentre cercava di fare qualsiasi cosa per farlo smettere ma non sapeva dove toccarlo, cosa dirgli... si sentiva davvero un genitore alle prese col suo primo figlio. Un po' nel pallone decise infine che la cosa migliore da fare era abbracciarlo e così fece, mormorandogli tra una lacrima e l'altra "dai, non preoccuparti, su ,non fare così", ma con evidente scarso successo.
 «Ma io volevo solo far ingelosire Rei-chan!!!!» urlò improvvisamente Nagisa tra le lacrime, e Rin preso alla sprovvista per quella inaspettata confessione sciolse l'abbraccio e lo guardò sorpreso in volto, come per chiedergli spiegazioni. Il biondino vedendo la reazione dell'amico divenne tutto rosso , ma quando Rin capì la situazione si aprì in un sorriso comprensivo.
«Non penso che tu ne abbia bisogno» gli disse facendo l'occhiolino, a quelle parole di incoraggiamento Nagisa si asciugò le lacrime col palmo della mano gli sorrise e quando tornò finalmente se stesso gli si buttò addosso con tutto il peso facendoli cadere sul pavimento.
«Lo pensi davvero?» gli chiese con ancora un po' di preoccupazione e Rin annuì.
«Ohhh Rin-chaaan... sei proprio un amico!!!» lo stava ancora strattonando.
Lasciò che Nagisa lo abbracciasse ancora un po' visto che era contento come non lo aveva mai visto e poi si affrettarono a tornare dagli altri visto che era già un po' che erano andati via. Sperava solo che nessuno di loro si fosse lasciato andare a pensieri troppo audaci.
Quando entrarono in salotto vennero sommersi da una valanga di commenti.
«Riiin-senpai, Rin senpai!! Non immagini come fosse in pensiero Nitori-senpai» diceva Momo ridacchiando, ma Ai non capiva il suo scherzo : «Momo-kun...non dire così, non è vero!!!» si lamentava tirandolo per la maglietta
Anche Nagisa venne sommerso di domande, in particolare da Makoto e Sousuke, anche Haru gli aveva detto qualcosa. L'unico che continuava a tacere era sempre Rei, ma improvvisamente prese parola, alzando la voce sugli scherzi degli altri:
« Nagisa-kun, tu e Rin-san vi siete ba...baci...si insomma...» parlava con tono serio ma si vedeva che quelle parole gli costavano fatica, visto che non osava neanche alzare lo sguardo.
«Hai baciato Rin-san?» disse tutto d'un fiato, e vedendo la serietà con cui parlava nessuno si azzardò a dire niente, anche Sousuke lasciò in disparte commenti sarcastici.
Nagisa rimase sorpreso, non si aspettava che Rei prendesse tanto sul serio quel gioco, che quello che gli aveva detto Rin fosse vero? Gli andò vicino e Rei lo guardò e anche se le lenti spesse lo nascondevano bene, si poteva vedere che era un po' amareggiato. Tutti erano rimasto col fiato sospeso perché quella situazione era nuova  (vedere Nagisa così serio era un evento più unico che raro) e comunque nessuno conosceva la risposta a quella domanda eccetto Rin.
«Segreto!» disse Nagisa tornando nuovamente in sé e tutti rimasero delusi, ma scoppiarono a ridere subito dopo, in fondo quello rimaneva sempre "Nagisa", ma tutti potevano facilmente intuire che tra Rin e lui non c'era stato assolutamente nessun bacio, a discapito della loro apparenza erano due romanticoni dal cuore puro. Solo Rei aveva ancora paura che si fossero baciati davvero e continuava a implorare Nagisa di dirglielo.
Rin li osservò mentre stavano bisticciando come due bimbi e pensò che in fondo loro due stavano bene così, dovevano sicuramente piacersi tanto ma forse i grandi amori era bello farli sbocciare lentamente e godersene ogni piccolo passo.

«Ehi Rei-chan basta domande!! Dobbiamo continuare il gioco è il turno di Haru-chan!!!»
Haru prese la bottiglia e la girò silenziosamente, erano tutti curiosi di chi sarebbe uscito. In fondo per quanto riguardava i sentimenti, Haruka non funzionava come qualsiasi altro essere umano.
Con la sorpresa di tutti, e l'ilarità di Rin, la bottiglia si fermò proprio davanti a Sousuke.
«Io Nanase non lo bacio»
«Io Yamazaki non lo bacio» si affrettarono a dire all'unisono i due prescelti.
«Ma Sou, è solo un bacetto» provava a convincerlo Rin piegato dal ridere.
«Yamazaki-senpai devi farlo, sono le regole del gioco!!» anche Nitori adesso si stava riprendendo i momenti di gloria, parlando con finta innocenza "è proprio vero che la ruota, o meglio, la bottiglia gira" pensò soddisfatto.
Anche Nagisa tentava di convincere Haruka che impassibile teneva il broncio.
«Dai ragazzi abbiamo giocato tutti, non possiamo cambiare le regole per voi due!!»anche Rei si lamentava perchè era toccato pure a lui baciare un ragazzo, per di più sulla bocca!
Sorbirsi tutte le lamentele dei compagni stava diventando quasi peggio che baciare Haruka, Sousuke era diventato ormai di questo avviso.
«Nanase, non li sopporto più! Muoviti! Dammi un bacio sulla guancia!» Sousuke era impaziente che il suo turno finisse presto, quando aveva deciso di giocare non aveva preso in considerazione l'eventualità delle persone sgradite. Haruka, dal canto suo, non sembrava così convinto, in fondo era abituato a non ascoltare chi gli parlava, ma l'occhiata fredda di Sousuke aveva potere anche su uno spirito libero come lui.
Così si avvicinò a Sousuke e gli stampò un po' di sfuggita un bacio sulla guancia.
CLICK
Rin continuava a sghignazzare osservando la foto che aveva fatto ai due nemici, non poteva lasciarsi sfuggire un occasione del genere.
«Proprio bello il mio nuovo sfondo! Quasi quasi la invio anche a Gou... » ridacchiava Rin soddisfatto, ma non si accorse del cambiamento di atmosfera che era avvenuto intorno a Sousuke. 
«La cancello subito!!!» urlava Rin spaventato cercando di allontanare Sousuke che gli si era buttato addosso nell'intento di rubargli il telefono e nell'eventualità spaccarlo anche.
«Sarà meglio...» in fondo Sousuke si fidava dell'amico, ma "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" come dice sempre Amakata-sensei, perché Rin l'aveva già inviata a Gou e l'avrebbe potuta richiedere in ogni momento.
«Bene, suppongo tocchi a me» disse Makoto nel tentativo di fermare i litigi tra i due amici.
Con un po' di imbarazzo girò la bottiglia e cominciò a enumerare mentalmente tutte le preghiere che conosceva. Sapeva esattamente con chi non voleva capitare, Momotarou ad esempio, non poteva ancora credere quanto lo avesse messo in imbarazzo il bacio di prima, magari invece gli fosse capitato di baciare Haru... a quel pensiero gli cadde inevitabilmente l'occhio sull'amico che impassibile come sempre guardava la bottiglia girare, ma lo conosceva fin troppo bene per non sapere che in quel momento stava pensando sicuramente a qualcosa, purtroppo i suoi poteri mentali a volte fallivano e non riusciva a capire a cosa stesse pensando, o a chi... Cercò di risvegliarsi da quei pensieri negativi e pensò che in fondo sarebbe stato fortunato se gli fossero capitati Ai oppure Rin. La bottiglia stava perdendo velocità e passò davanti a Rei, poi più lentamente davanti a Nagisa, sembrò quasi fermarsi davanti a Nitori e Makoto stava quasi per esultare quando la bottiglia continuò la sua corsa per arrestarsi definitivamente solo davanti a Momo. A questo si illuminarono gli occhi dalla contentezza:
«Tachibana! Questo deve essere il destino!!- Momo sembrava davvero felice- Questa volta però devi baciarmi sulle labbra!!»
Makoto quasi trasalì, lui era troppo timido per fare una cosa del genere, non sapeva neanche bene perché avesse partecipato, si era buttato quando aveva visto Haruka, e forse un po' ci aveva sperato, ma non immaginava che la dea bendata quella sera ce l'avesse con lui fino a quel punto¬.
«Momo- kun, io non so se me la sento» provò a spiegargli pazientemente, ma Momo non si sarebbe arreso per così poco.
«Se il problema è che ti vergogni allora possiamo sempre andare nello "stanzino"» gli aveva proposto con un sospetto luccichio negli occhi. La prospettiva di cosa gli avrebbe potuto fare Momo se avesse accettato gli fece capire che forse un bacio sulle labbra non era niente di così rischioso dopotutto.
«No no, qui andrà benissimo!!» si affrettò a dire, pensò che il pericolo fosse scampato ma non aveva capito che quella era tutta una strategia del compagno, quando lo realizzò capì di aver fatto proprio la figura dello stupido e si maledisse mentalmente. Per evitare altre figuracce lasciò che Momo gli si avvicinasse, mentre gli andava vicino osservò le reazione di tutti i compagni, c'era chi era sorpreso, chi si divertiva, chi era preoccupato...  Si soffermò un secondo di più su Haru, sperava di leggere nei suoi occhi un po' di gelosia, ma niente. In fondo non sapeva neanche se l'amico gli piacesse davvero, sapeva solo che era felice di potergli stare a fianco e gli piaceva aiutarlo, accudirlo. Probabilmente aveva sempre confuso quel sentimento con qualcosa di più, e questo lo faceva soffrire. Non solo lo faceva sentire stupido perché sapeva benissimo che quel suo strano sentimento non poteva essere in alcun modo ricambiato dal suo migliore amico, ma si sentiva anche in colpa per il semplice fatto di pensare in quel modo di lui¬. Ma improvvisamente i suoi pensieri furono interrotti, provò la piacevole sensazione di una mano piccola e calda che gli accarezzò il volto e i capelli e poi uno strana sensazione proprio sulle labbra. Sentì il contatto con quelle di qualcun'altro, ma era confortevole e rassicurante. Possibile che proprio lui che aveva sempre cercato di prendersi cura degli altri avesse follemente bisogno di essere accudito? Quel bacio nato per gioco stava facendo crescere in lui sentimenti contrastanti: gli sembrava che stesse durando un'eternità, ma allo stesso tempo aveva una tremenda ansia che quel contatto finisse. Avrebbe anche voluto stringere quella mano che lo accarezzava, ma lo frenavano i sensi di colpa; chi lo stava baciando era pur sempre un suo amico, e lo stava facendo solo per gioco, lo faceva sentire colpevole provare quelle cose perché sapeva che non doveva. Ancora con le farfalle nello stomaco e una strana sensazione sulle labbra, il bacio finì e senza accorgersene Makoto seguì le labbra di Momo che si allontanavano, ma quando se ne rese conto si tirò immediatamente indietro arrossendo nuovamente. Momo  fu colto alla sprovvista (non si aspettava certo quella reazione),ma non abbastanza da rimanere a bocca chiusa.
«Ehi, Tachibana, quello solo nel prossimo turno...» gli aveva sussurrato all'orecchio, un po' per infastidirlo ancora di più, un po' perché sapeva che sarebbe morto dalla vergogna se lo avesse detto a voce alta. 
«Momo-kun!» Makoto cercava di discolparsi, ma non aveva effettivamente argomenti per farlo e Momo tornò a sedersi divertito.
Quando si sedette Nagisa gli si avvicinò e gli chiese sottovoce: « Momo-chan, come fai?»
Ma Momotarou non sembrava afferrare ciò a cui alludeva Nagisa.
«Ma si dai!- continuò- Hai visto cosa hai fatto a Mako-chan!!», ma Momo sembrava sceso dalle nuvole. 
Nagisa si allontanò con sguardo indagatore, quando si trattava di Momo il confine tra genio e stupidità era davvero sottile, scosse la testa e si risedette.
«Hei Rei-chan, tocca a te!» avvertì il suo compagno dandogli anche una pacca sulla spalla che era così amichevole che per poco non gli saltarono via gli occhiali. Rei prese la bottiglia e la girò con forza e mentre la guardava volteggiare non poteva far altro che affidarsi alla fortuna. Tutta la sua tensione si sciolse quando la bottiglia si fermò proprio davanti a Rin che demoralizzato stava già pensando “ecco un altro squilibrato”, ma Rei invece credeva che non avrebbe potuto andargli meglio di così, era la sua grande occasione: 
«Rin-san, seguimi nello stanzino per favore» 
Tutto questo era già successo nel giro di dieci minuti e a Rin venne naturale scrollare la testa sconsolato, sapeva esattamente cosa stava per accadere. Rei dal canto suo era mortalmente serio così Rin si astenne dal farlo ragionare, sarebbe stata fatica sprecata, e fece per alzarsi, quando due mani lo trattennero per i polsi e lo rispinsero a terra.
«Non di nuovo» Haruka e Sousuke non sembravano molto d’accordo sul fatto che Rin venisse requisito di nuovo e portato nello stanzino. Accortisi che avevano fatto esattamente la stessa cosa nello stesso momento si sentivano un po’ imbarazzati, ma come fanno i veri tsundere si lanciarono un’ occhiataccia. Rin non riusciva a capire cosa stesse accadendo, o meglio, aveva capito che Rei voleva chiamarlo in disparte per chiedergli cosa fosse esattamente accaduto con Nagisa giusto poco prima, ma non capiva perché Sousuke ed Haruka dovessero essere così contrari. Per quanto riguarda Sousuke si aspettava che se ne sarebbe uscito di li a poco con uno scherzo fastidioso, voleva ancora una volta volgere la situazione a proprio favore solo per il gusto di un po’ di divertimento. Ma Haruka, no, proprio non lo capiva. Prima che Rin potesse continuare nelle sue speculazioni, che forse era un bene perché si sa che riflettere tanto nuoce all’uomo, Sousuke cominciò a spiegare la situazione.
«Dove pensi di andare, Megane? Stai usando la scusa dello “stanzino” per non dover baciare nessuno?» Sousuke parlava con durezza, come per intimorire il povero Rei che non riusciva a comprendere che quello che sembrava tanto cattivo in realtà stava solo scherzando e giocando un po’ con lui. Rei cominciò a balbettare delle scuse, ma continuava a voler andare a tutti i costi nello “stanzino”. Doveva assolutamente attuare il suo piano, ma allo stesso tempo non poteva spiegare la situazione. Ovviamente le abilità persuasive (se così si possono chiamare due occhi di ghiaccio, una muscolatura da wresterl e una voce profonda) di Sousuke prevalsero sul balbettio incerto di Rei.
«Rei e Rin dovrete rimanere qui e dovrete baciarvi per almeno 5 secondi, siamo tutti stanchi di questi bacini da scolaretta» sentenziò, quasi fiero di sé e della sua idea. Come Rin aveva predetto, Sousuke non voleva fa altro che aggiungere un pizzico di brio al gioco.
«Stai esagerando! Non puoi prendere le redini del gioco in questo modo!» Rin provava a ribellarsi all’amico perché provava pietà per il povero Rei che voleva solo porgli una domanda ed ora era costretto a baciarlo! 
Sousuke sapeva di essere nel torto così fece ricorso all’arma finale che teneva in serbo per i momenti speciali, spesso il ricatto convince più della verità stessa:
«My shining…» cominciò a recitare con fierezza e appena Rin sentì quelle due parole divenne straordinariamente rosso e si precipitò a bloccare con le mani la bocca di Sousuke che sarebbe andato avanti senza problemi perché si era imparato tutta quella stupida poesia a memoria. Sapeva che quando Sousuke aveva trovato la poesia in un vecchio quaderno, la sua dignità era diventata automaticamente di sua proprietà, ma non pensava fino a questo punto. Per evitare nuove figuracce si alzò in piedi, si risedette davanti a Rei e posò le labbra sulle sue per esattamente 5 secondi. Dopo passò con il viso vicino al suo orecchio e gli sussurrò pianissimo, in modo che Nagisa che era proprio li di fianco non sentisse :«Non ci siamo mai baciati».
Non sarebbe stato possibile stabilire chi tra Rin o Rei fosse il più imbarazzato per la situazione, ma Rin era certamente quello che lo nascondeva nel modo più ovvio, comportandosi in modo “figo” per questo aveva sussurrato quelle parole a Rei con languida ambiguità legata al momento intimo, ma sotto i capelli lunghi nascondeva le orecchie che bruciavano per l’imbarazzo. Rei era così contento di ciò che gli era stato rivelato che si era già dimenticato di aver baciato un amico e aveva ricominciato a giocare come se niente fosse accaduto.  

note:
finisce il secondo capitolo, finisce il primo giro. Spero che si notino i vari indizi di introspezione e la variazione di "toni", ma senza aver tralasciato l'idiozia dei personaggi 
grazie per aver letto fino a qui, un bacio
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Free! - Iwatobi Swim Club / Vai alla pagina dell'autore: spatent writer