Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: TonyCocchi    23/02/2016    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come diventano i personaggi di Attacco dei Giganti da ubriachi? Hanji si! E la sua curiosità era tale da farle allestire un vero e proprio studio al riguardo! La vulcanica Quattrocchi, aiutata (si fa per dire), dal fido ed entusiasta (si fa per dire) Levi, è pronta a sperimentare, studiare, analizzare ed annotare tutto quel che ne verrà fuori. Quali bizzarrie ed assurdità verranno fuori con l’aiuto di un sorsetto? Divertimento a litri assicurato!
Genere: Avventura, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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snk alcol

Salve a tutti, lettori di Shingeki no Kyojin in vena di grasse risate: se avete aperto questa fanfiction significa che è quello che cercate, e vi assicuro che non rimarrete delusi! XD

Ogni tanto mi fa bene abbandonare i toni seri, i temi, le riflessioni e i sentimenti per tornare alle sane care stupidate! L’idea di base è semplice, ovvero rispondere alla domanda che a lungo vi ha assillato, ancora più del mistero della cantina degli Jaeger a Shiganshina: come diventerebbero i personaggi di Attacco dei Giganti in preda a una ciucca delle peggiori? Quali lati nascosti e bizzarri verranno alla luce? Gioite! Un epico duo sta per scoprirlo!

Buona lettura e buon divertimento!

 

PS: Messaggio serio: qui si ride, ma bevete responsabilmente che ubriacarsi è brutto e fa male ^__^

 

 

 

La vulcanica Hanji Zoe picchiettò con trepidazione diabolica la matita sul bordo del proprio blocchetto d’appunti.

“Uh uh uh! Sarà fantastico! Non vedo l’ora di cominciare!”

Seduto al suo fianco, braccia conserte, il ben più composto Levi era un monumento allo scetticismo: “Davvero hai intenzione di farlo, Quattrocchi?”

“Naturalmente! È la scienza che me lo chiede, e io rispondo alla sua chiamata!”
“Si, scienza, come no…” –roteò gli occhi al cielo il piccolo caporale- “La verità? Quando una persona come te ha del tempo libero non può che uscirne qualcosa di terribile.”

Hanji sbuffò: “Senti, mister rompiscatole, so che ti sembrerà strano detto da me, ma l’uomo non vive di soli Titani, per una volta voglio avventurarmi in un campo di ricerca del tutto diverso… E poi sarà divertente da morire! Ah ah ah!”
Levi, sul “morire” ebbe un brivido dietro la schiena.

Guardò la bottiglia e i bicchierini poggiati sul tavolo davanti a sé: “Far ubriacare i cadetti per documentarne le reazioni… Oh, si, sarà senza dubbio uno studio affascinante.”

“Ah, si?” –lo rintuzzò la donna, sempre più stufa del suo atteggiamento così poco partecipe, quando lei era tutta un fremito in attesa di cominciare- “Allora se lo trovi così sciocco perché sei ancora qui?”
“Perché mi hai chiesto di aiutarti a condurre il tuo esperimento in qualità di testimone!” –sbottò lui.

Hanji per tutta risposta, esibendo un sorriso a mille denti, gli si avvicinò all’orecchio: “E vuoi dirmi non è anche perché muori dalla voglia di vedere quei “bambocci” dare i numeri? Non la bevo! Anche tu non vedi l’ora di vedere come diventano se si ubriacano, ammettilo!”

Levi non poté fare a meno che girarsi dall’altra parte, pur sapendo che era un tacito modo per darle ragione: “Non finirà bene, già lo so.”

“Suvvia, ho preso le mie precauzioni ovviamente: io tengo alla loro salute, e poi una piccola sbronza non ha mai fatto male a nessuno!” –sorrise lei.

“……”

Levi afferrò la bottiglia e staccò l’etichetta fasulla con la quale Hanji aveva coperto quella vera, di colore nero, che recava un teschio con le ossa incrociate…

“…… Orsù! Diamo inizio allo studio!” –levò come nulla fosse la matita al cielo, come un generale leva la spada per ordinare la carica!

“Sigh… Un’ultima cosa, mi spieghi come hai fatto a far accettare loro una cosa del genere?”

Hanji arrossì: “Ho detto loro che l’esercito vuole studiare la soglia massima di alcol che mantiene i soldati operativi.”
“E loro l’hanno… “bevuta”?” –domandò con ironia l’altro.

“Ho anche detto loro che se non avessero accettato mi avrebbero aiutato a dar da mangiare ai miei Titani…”
“Ci avrei giurato…”
“Entrino le prime vittime… Cioè cavie… Cioè soggetti!”

“Vittime.” –ribadì Levi.
Se non altro, meglio essere da quel lato della scrivania con lei, piuttosto che davanti a lei, e a un bicchierino ricolmo!

 

“Wow, che risultato inatteso!” –esclamò Hanji con gli occhi luccicanti- “Questa ricerca è proprio iniziata coi migliori auspici!”

“Per la miseria…” –spalancò gli occhi incredulo il suo “assistente”.

“Sigh! Uffaaaa…” –gemette uno stordito Eren, malfermo sulla sedia, per poi prendere a battere il pugno sul tavolo- “I Titani sono… CATTIVI! CATTIVI! CATTIVI! Non vogliono essere miei amichetti! Ma perché? Mi trasformo anche in uno di loro! Sigh!”

D’altra parte, sulla sedia accanto la sua, Mikasa non dava il benché minimo segno di reazione alla sua dose di intruglio ad alta gradazione, e si era dunque unita agli altri occhi osservatori di quel malefico esperimento, colma di preoccupazione per il fratello.

“Perché nessun titano vuole essere mio amico? Sarebbe così figo avere un amico alto quindici metri!”

“Potremmo mettere Armin su dei trampoli…”
“Non è la stessa cosa, Mikasa!” –esplose di rabbia il poveraccio, per poi tornare a piangere sulla scrivania- “Titaniiiiii… Perché non mi volete bene e mi fate i dispetti? Sigh!”

Levi si coprì la faccia, un po’ per lo sgomento, un po’ per evitare di svelare involontariamente un’espressione che tradisse ad Hanji il suo rinnovato interesse per quella sua follia! In effetti, se quelle erano le premesse c’era da aspettarsi di tutto! Meglio però non darlo a vedere, quella Quattrocchi si emozionava fin troppo in fretta quando le si dava corda!

“E così si scoprirono i tormenti interiori del ragazzo-titano…” –annotò sul taccuino la folle sperimentatrice- “Tu piuttosto, Mikasa, non sembra ti abbia fatto per nulla effetto.”

“Uno si: sono molto arrabbiata per come avete ridotto, Eren!” –protestò carezzandogli il capo.

“Noi Ackerman siamo geneticamente resistenti all’alcol, nemmeno io mi ubriaco mai per quanto beva.”

“Pure questo? Certo che siete proprio dei gran raccomandati voialtri!”
“EHI!” –gridarono i coro i due del letale clan di stermina-giganti resistenti al condizionamento mentale nonché guastafeste alcol-refrattari!

“Oh, beh, suppongo possiate andare…”

“Siiiigh… Mikasaaaa…”

“Vieni Eren, ti porto a letto.”

“……”
“CHE AVETE DA GUARDARMI IN QUEL MODO?!” –arrossì la tanto, tanto, tanto amorevole sorella di Eren! Lo rialzò e lo accompagnò alla porta, sostenendolo per le spalle.

“Cattiviiiii…”

“Su su, ora ci pensa tua sorella che è tanto buona con te… Tanto…”

“Troppo…” –aggiunse Levi non appena si richiuse la porta, temendo per il destino di un Eren ubriaco in completa balia di Mikasa, prima di notare altro di preoccupante- “Ehi, che stai annotando ora?”
“Oh, niente… robe tecniche…” –rispose Hanji, continuando a scrivere con noncuranza…

 

<< Nota per me stessa: inventare un alcolico capace di sbronzare gli Ackerman per poterli studiare (aggiungere risata malvagia qui) >>

 

“Avanti il prossimo!” –annunciò poi con voce squillante!

 

“Mmm, direi che siamo di fronte ad un’ubriacatura del sottotipo “strafatto” o “psichedelico”.” –analizzò con fare scientifico ciò che aveva di fronte.

Ossia un Armin Arlert con la bocca socchiusa e lo sguardo da pesce lesso fisso nel vuoto da più di un minuto ormai: dalle labbra gli usciva un lungo e monotonale mugugno.

Levi incuriosito gli passò una mano davanti la faccia, senza apprezzabili reazioni.
“Mi sa che è andato.”

“Riesco a vedere la trama del tempo… Oh, si… Le esistenze si stanno fondendo davanti a me… Danzano felici e splendide come gemme… Fantastico…”

“Mi correggo, è più che andato: l’abbiamo perso.”

Hanji deglutì: “Non me l’aspettavo…”
“Osi ancora dire che questo parto malato della tua malatissima mente è del tutto innocuo per questi marmocchi?”
“No, non è questo che intendevo… Non ha bevuto alcol…”

“Che?”
“Cioè, non quanto gli altri: per sbaglio gli ho servito il sidro di mele che tenevo da parte per noi, che è anche meno alcolico di una comunissima birra.”
“Uuuuh, le stelle vogliono coronarmi d’alloro e farmi costellazione… Che bello…”

“Lascia perdere la psichedelia, Hanji, siamo di fronte semplicemente a un’autentica schiappa.”

Soglia di tolleranza all’alcol di Armin Arlert: zero spaccato.

L’occhialuta rabbrividì: “Non oso pensare a che sarebbe successo se gli avessi servito il liquore col teschio… Beh, andiamo avanti col prossimo.”

“Cavolo, ha pure iniziato a sbavare! Io fuori non ce lo porto!”

 

“Tu cosa ne pensi, Levi?”
“Indubbiamente abbiamo una gran varietà di tipi di sbronza: c’è quello che fa finta di nulla ma è il più rincoglionito…”

“Ah ah ah! E questo dovrebbe farmi ubriacare?” –pompò i pettorali Reiner, malgrado il naso rosso e il dondolio della testa non lasciassero adito a dubbi- “Macché! Sto benissimo! Ah ah ah! Sto talmente bene che potrei sfondare un muro a spallate coi miei muscoli! I miei super-muscoli, ma che dico, titanici! Una corazza di muscoli! Ah ah ah! Si potrebbe quasi dire che io sia un fottuto corazzato tita…”
Il suo sproloquio venne interrotto da un cazzotto in testa del suo altissimo amico: “Reiner, chiudi quella cavolo di bocca!”

“C’è il tipo che inaspettatamente regge più degli altri…” –commentò Levi nei riguardi di Berthold.

Ma Hanji non era per nulla soddisfatta della cosa: “Andiamo Berthold, dov’è il divertimento… cioè, dov’è il senso dello studio se resisti? Lasciati andare!”

“Urgh…” –gemette tenendosi la testa che pulsava- “Non so se questo sia un nuovo tipo di interrogatorio, ma da noi non saprete niente!”

“Perché, hai qualche segreto?” –incalcò Hanji.

“…… ANNIE, PERCHÉ NON MI AMIIIIII????” –e menò una testata al tavolo.

“Toh, è passato di botto alla forma di sbronza “rabbiosa”.” –non si scompose Levi.

“Ooooh!” -andò in fibrillazione Hanji- “Una dichiarazione in piena regola!”
Peccato (o forse per fortuna) che la destinataria, lì accanto a lui, non era in condizione di capire alcunché.

“Sigh! Sigh! Armin… Quando hai cominciato a guardarmi con quegli occhi?”
“Ed ecco la sbronza triste.” –concluse Levi le sue considerazioni, mettendosi ad ammirare una Annie Leonhardt in vesti decisamente insolite.

Singhiozzò e si asciugò gli occhi: “Perché ti limiti a guardare e non ti fai mai avanti? Perché non ti prendi le tue responsabilità?” –nascose le guance arrossate tra le mani- “Vuol dire che mi stai solo ingannando? Come puoi giocare così col cuore di una ragazza? Sigh!”

“Non me lo sarei mai aspettato da Arlert!” –borbottò l’altra donna nella stanza, a dir poco indignata- “Non appena lo rivedo gli farò un bel discorsetto!”

“Comincia con lo scusarti con lui per quello che gli hai fatto piuttosto… Una volta che sarà tornato in questo mondo, chiaro.”

A dirla tutta avrebbe fatto meglio a scusarsi anche con quei tre: per quanto per certi versi sospetti… li aveva proprio ridotti male!

“Sigh! Perché a noi ragazze piacciono sempre gli uomini sbagliati? Oh, Armin! Sigh!”

“Perché Annie è così fredda? Perché io sono così timido? Perché Reiner è così stupido?!?!?”

“I CAME IN LIKE A WRECKING BAAAAAAL! AH AH AH AH!”

“Va bene, dopo aver sentito Reiner cantare direi possiamo passare ai prossimi, Quattrocchi.”

“Vediamo chi ho nella lista adesso…” –controllò su un foglio- “Oh oh! Il dinamico duo!”

“Mi preparo al peggio…”

 

“Dai Levi, non sono mica così male.”
“Beh, si, in effetti sono piacevoli: dopo allucinazioni, lacrime e testate, la loro bonaria idiozia era quel che mi ci voleva per tirarmi su.”

Naturalmente Connie e Sasha erano partiti al primo bicchiere come Armin, ma la loro reazione era stata molto più “vitale”. I due si erano tolti le giacche ed erano saltati sul tavolo, cominciando a cantare a squarciagola e a ballare scatenati su una musica esistente tutta nelle loro teste, suonando chitarre invisibili, scuotendosi, saltando, girando, dandosi il cinque, intonando il ritornello a versi alternati.

 

“Hey, now, you're an All Star, get your game on, go play!”

“Hey, now, you're a Rock Star, get the show on, get paid!”

“And all that glitters is gooooold…”

“Only shooting stars break the mooooold!”

 

(NDA: Cantano questa canzone XD >>> https://www.youtube.com/watch?v=O0b9ggBvGXE )

 

Hanji rise: “Guardali come si divertono, proprio come noi due, vero?”

“Aggiungici un paio di cervelli e forse è un paragone passabile…”

I due finita la canzone scoppiarono anch’essi a ridere, cercando di tenersi su appoggiandosi l’uno all’altra per non cadere, ma nemmeno una caduta avrebbe guastato il loro buon umore a briglia sciolta: classico esempio di sbronza allegra disinibitoria, all’apparenza innocua, ma a cui fare attenzione, considerato il rischio di trasformazione in sbornia molesta.

“Ah ah ah, dai Connie! Andiamo a rubare l’intera riserva di cibo della Legione Esplorativa!”
“Whoa! Andiamo! Che matta che sei, ti adoro, Sasha!”
“E io adoro te, bella testolina rasata! Diamoci dentro, yeah!”
“Yeah!” –gridò in risposta, correndo via con lei come due calamità naturali pronte a far danni!

Ancora una volta stava alla voce calma e posata di Levi esprimere il suo giudizio: “Erwin si arrabbierà di brutto.”
“Non li fermi?”
“No, tanto incolperò te.”

“Eh eh eh, che mattacchione!” –ribatté con una spinta alla spalla tanto calorosa… da farlo quasi cadere dalla sedia!- “Proseguiamo! Mi sa che c’è da aspettarsi qualcosa di interessante dalle prossime due!”

 

“Urgh! Dannazione, secondo me dovevo scegliere di dare la pappa ai titani…”
“Come mai così tesa, Ymir?” –chiese Hanji vedendo la ragazza, di solito tanto sicura di sé, preoccupatissima come lo diventava Moblit ogni volta gli annunciava di aver ideato un nuovo esperimento.

“Perché questo esperimento può rivelarsi terribilmente pericoloso!” –esclamò col volto colmo di terrore.

“Ah, finalmente qualcuno che mi da soddisfazione.” –intervenne Levi- “Per quanto mi faccia piacere sapere che c’è altra gente col del sale in zucca oltre a me, non mi sarei aspettato tanto senno proprio da te.”

“Ho visto cose che voi umani non potete immaginare…”

“Perché, non sei umana?”

Ymir tossì: “Quello che sto dicendo è che l’alcool può liberare degli autentici mostri! Voi non avete idea di come diventi Christa quando si ubriaca! È completamente un’altra persona! Un’altra persona che non si chiama neanche Christa ma…”

“Ehi, splendore con le lentiggini…”

“Oh, no…” –mormorò, troppo spaventata per girarsi.

Troppo tardi! La sua amica dai capelli dorati era subito partita e adesso era lì, a un centimetro dal suo viso, a graffiarle le guance col suo respiro caldo e sensuale.

“Voglio cuccare forte con te e lo voglio adesso…” –disse con voce suadente la “non-Christa” carezzandole il viso con una mano, e chissà cos’altro con l’altra mano non in vista…- “Molliamo questi due rompiscatole e facciamo un esperimento che si chiama << trova le zone erogene di Ymir >>…”

Hanji arrossì e si risistemò gli occhiali: “Un simile esperimento sarebbe alquanto… poco ortodosso…”

“E IL TUO LO È?????” –non riuscì a non esplodere Levi!

La sua indignazione era tale da distrarlo dal superbo, incredibile spettacolo che si stava svolgendo dinanzi loro due esaminatori: la piccola dea, Christa Lenz, che sdilinquita dall’alcol lasciava fuoriuscire i suoi più demoniaci istinti, facendo grattini al mento di una Ymir alla sua mercé per il terrore che incuteva, soffiandole seducente nell’orecchio, in modo da tentare di risvegliare anche la sua di passione, ma non ottenendo altro che paralizzarla ancora di più!

“Aiutatemi…” –li supplicò Ymir con un filo di voce.

“Uh uh uh, chi l’avrebbe detto! È sempre la più timida, vero Levi?”

“Ehi, voi due! Qui, anche se non si direbbe, si sta conducendo una ricerca, quindi se volete pomiciare andate altrove.”

“Levi, perdi sangue dal naso…” –gli fece notare Hanji.

Allora era un essere umano dopotutto!

Christa, o meglio l’altra persona in lei venuta allo scoperto, accolse molto volentieri il suggerimento del caporale, e in men che non si dica, eccola portarsi via Ymir trascinandola sul pavimento!

“Un momento!” –provò a fermarla Hanji- “Ymir non ha bevuto nulla! Non abbiamo raccolto alcun dato su di lei! Come diventi quando ti ubriachi?”

“Non così infoiata…” –rispose la ragazza dalle lentiggini, che ora si pentiva di non essersi fatta anche lei un goccetto: l’avrebbe decisamente aiutata per quello che l’aspettava!

“Chissà in che occasione aveva già visto Christa da ubriaca, eh Levi?”

“Mah…”

 

(NDA: In questa! Ovvero un’altra mia fanfiction di qualche tempo fa ^__° Dateci un’occhiata! http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3309101&i=1 )

 

 

“Finora abbiamo raccolto molti dati interessanti!” –disse Hanji, scorrendo soddisfatta i fogli pieni di annotazioni del suo taccuino- “E tu che mi dici?”

Jean Kirschtein si atteggiò in una posa da figo, col gomito poggiato sul tavolo e la tasta sulla mano: “Umpf, che ci vuole ben altro con me! Non aspettatevi che il sottoscritto scada tanto da umiliarsi per il vostro diletto: ho una certa immagine da mantenere, sapete?”

Appena ebbe finito di parlare, il gomito gli scivolò facendogli menare una capocciata al tavolo, ma lui imperterrito riassunse la sua espressione un po’ spaccona.

“Dicevo… Non aspettatevi che io mi riduca a un ebete piagnucolante come quello scemo di Eren! Finora ci avete ridotti male, ma io non ve la darò questa soddisfazione!”

Un altro tipo tosto, considerato mostrasse di reggersi ancora bene con un quantitativo che aveva già steso gli altri prima di lui: tanto di cappello al suo organismo, e ancor più al suo smisurato ego che gli impediva di cedere alle nebbie etiliche. Tuttavia, Hanji sapeva esattamente cosa fare con lui.
Scambiò uno sguardo d’intesa con Levi: “Quando vuoi, è tutto tuo!”

“Dunque, Kirschtein, tu sei un tipo troppo serio e in gamba per qualcosa di tanto basso come ubriacarti, è così?”

“Si!” –rispose lui tra due singhiozzi.

“Sei uno tosto che sa controllarsi, dico bene?”

“Eh eh eh, beh, non volevo dire proprio così per non sembrare troppo vanitoso, ma in effetti…”

“E quindi vuoi dirci che non hai intenzione di farti ammirare sbronzo da me ed Hanji, è così?”

“Temo di no.”

Nel frattempo però Levi aveva già avviato il conto alla rovescia per il rilascio della sua faccia terrorizzante brevettata, che non appena Jean terminò di parlare si abbatté su di lui in tutta la sua oscura terribile potenza!

Piantala di sparare balle, mammone! Bevine un altro e fammi divertire!”

“A-a-a-a-agli ordini!”

Jean strappò la bottiglia di mano ad Hanji si servì un bicchiere e lo vuotò di colpo.
Ansimò e tossì, prima di sputare il rospo: “Si, lo ammetto, sono un mammone! Mi manca tanto la mia mamma! Mi mancano le sue omelette! Sigh!”
“E?” –lo incalzò Levi senza pietà.

“E i miei lineamenti fini ed allungati potrebbero in qualche modo ricordare un equino!”

“E?” –lo pungolò Hanji imitando il compagno aguzzino.

“Voglio farmi Mikasa! Di brutto!”

“Oh, questi giovani, sempre a pensare all’amore!” –gongolò Hanji.

“Non c’è altro?” –proseguì l’interrogatorio Levi.

“Quando mi ubriaco parlo troppo!”

“Ci puoi giurare, fuori di qui.” –annuì indicandogli la porta con un cenno brusco del capo- “Avanti, marsh!”

“Sigh… << Hic! >>!”

Hanji ridacchiò: “Prontamente classificato alla voce “sbronza ciarliera”! Aveva solo bisogno di un po’ d’incoraggiamento!”

Il rumore di Jean che sbatteva barcollando contro la porta la fece sobbalzare.

“Ouch…”
“Guarda il lato positivo: forse la botta gli ha accorciato il muso.”

 

“Sbronza rabbiosa.”
“Senza dubbio.” –annuì Hanji, annotando il quadro- “Piuttosto, te lo aspettavi?”

“A dire il vero un po’ si.”
“Sul serio?”

“Beh, dopotutto finora abbiamo assistito ad altre “versioni inedite”, come “Annie debole fanciulla in lacrime” o “Christa stupratrice”: è chiaro, l’alcol o ti esaspera o ti capovolge.”

“Che deduzioni brillanti! All’inizio non volevi saperne ma ora il mio studio ti ha preso, dì la verità!”

“Ma per favore!”

“EHI, VOI! Non provate ad ignorarmi!” –protestò un ciucco e imbufalito Marco sbattendo le mani sul tavolo.

“Ah ah ah, scusaci! Stavi dicendo?” –lo invitò a proseguire Hanji.

“Che sono stufo marcio di essere considerato “il bravo ragazzo”! Posso anch’io perdere le staffe, ne ho il diritto!” –e lo esercitò appieno rovesciando la propria sedia con un calcio- “Quelle teste di cavolo! Nell’esercitazione ero il capogruppo e non mi stavano mai a sentire! Avrei voluto finissero tutti in un burrone! Perché no, io sono Marco, sono tanto buono e calmo… VE LO FACCIO VEDERE IO CHI È CALMO!” –urlò mettendosi a strozzare una innocente pianta in vaso nell’angolo della stanza.

Hanji si mostrò solidale: “Indubbiamente il ragazzo ha delle frustrazioni nascoste…”

Levi un po’ meno: “Ed eccolo che mi sparge terriccio e foglie dappertutto… Senti, sarai pure ubriaco, ma io sono uno che non tollera il disordine, quindi se non ti dispiace…”
“Eccone un altro! Un altro che pensa di mettermi i piedi in testa!”

Marco tra una perdita d’equilibrio e l’altra tornò alla scrivania facendo smorfie minacciose: “Avanti, tappo, esci fuori e risolviamo la faccenda!”

Gli occhi di Levi si rimpicciolirono come punte di coltelli: “Ragazzo, bada a come parli: potrei tagliarti a metà prima che tu finisca di dire “lentiggini”!”

“Ah ah ah!” –rise nervosamente la quattrocchi- “S-suvvia, ma che tagliare a metà! Su, su, tranquilli!”

Era meglio cercare di calmare le acque: l’alcol rende le persone capaci di imprese inimmaginabili, come sfidare in quel modo l’irascibile e pulitissimo soldato più forte dell’umanità, ma il buon Marco andava fermato prima di divenire la prima “vittima” della sua ricerca nel vero senso del termine… E pensare era stato proprio Levi a preoccuparsene all’inizio!

“Andiamo, ragazzi… Non possiamo sistemare tutto con una bella bevuta?”

“…”

“…”

“…… No, eh?”

Siccome Marco non voleva rinunciare a farsi valere, e siccome Levi non rinunciava al proposito di fargli pulire il terriccio da terra con la lingua, la scaltra Hanji fu abile ad allestire un compromesso: lei avrebbe pulito l’ufficio, e Levi avrebbe immediatamente rilasciato un documento da lui firmato che attestasse che Marco Bodt era anche lui “un duro”.

 

Levi, confuso, inarcò un sopracciglio: “E questi chi sarebbero?”

Nella stanza dell’esperimento erano ora comparsi da chissà dove altri due strani tizi.

L’uno era uno spilungone con l’aria seriosa e i capelli neri in un ridicolo taglio a scodella: dopo un paio di bicchieri era in preda a un imperioso delirio moralista…

“Fanculo la Gendarmeria! È una riprovevole marmaglia di spocchiosi e di corrotti! Sono una vergogna! Ma le cambierò io le cose! Arriverò in cima e farò piazza pulita, mi avete sentito? Pulizia!”

L’altra era una tipetta bionda dall’aspetto volpino che non smetteva un secondo di ridere e strusciare la guancia sulla scrivania.

“Ah ah ah! Sei solo chiacchiere e distintivo! Chiacchiere e distintivo! Ah ah ah!”

“Sono Marlo Freudenberg e Hitch Dreyse, del corpo di Gendarmeria.” –spiegò Hanji leggendo i loro nomi da un foglio di annotazioni- “Lui appena è venuto a conoscenza di questo “studio” sull’operatività dei soldati in condizioni di obnubilamento da sostanze si è offerto volontario per l’esperimento, quanto a lei, pare che fosse semplicemente interessata a bere qualcosina gratis.”

“Lui mi garba: grande abnegazione e soprattutto ha delle idee interessanti su quei bastardi della Gendarmeria.”

“Vi credete tanto fighi a vendere equipaggiamenti militari al mercato nero, eh? Vedrete quanto sarò figo io quando vi sbatterò in galera!” –minacciò con voce impastata!

“Ah ah ah! Figo tu? Con quei capelli? Ah ah ah!”

“Che ne è del dovere? Che ne è della responsabilità verso i cittadini? Questo mondo va a rotoli!”

E non solo il mondo, anche la sua amica, caduta dalla sedia, continuava a ridere fino a soffocare rotolando in lungo e in largo sul pavimento.

“Chi dice che l’alcol fa uscire la parte peggiore di una persona? In fondo, se vogliamo, anche prima si potrebbe dire che Christa sia diventata più “sincera” piuttosto che una maniaca sessuale!”

“Sicuro…” –fece sarcastico Levi- “Come prima Arlert non era strafatto ma stava solo “espandendo le sue vedute”…”

“RIVOLUZIONEEEEEE!” –proclamò Marlo!

“ROTAZIONEEEEEEE!” –roteò per terra Hitch colpendolo alle caviglie e facendolo cascare per terra!

 

Levi si stiracchiò sulla sedia ed incrociò le mani dietro la testa: era contento di essere arrivato alla fine di quella malsana idiozia sano e salvo, cosa che non si poteva certo dire di Eren e tutti gli altri ragazzi. Due sole cose al mondo devi pregare non posino gli occhi su di te: i giganti, ed Hanji Zoe quando ha un’idea!

“Oh, beh, direi che li hai passati in rassegna tutti, quindi abbiamo finito. Soddisfatta?”
“Uh uh uh, molto! È stato interessante e a tratti sorprendente! Allora, che mi dici, non ho avuto una bella idea?”

“Hai avuto un’idea riprovevole Quattrocchi, ma ormai sono tuo complice quindi devo prendermi le mie responsabilità.”

“Questo è parlare, Levi, tu sei che sei un uomo! Allora possiamo andare avanti con i prossimi!”
Levi sussultò e rischiò di ribaltarsi dalla sedia: “Q-quali prossimi?!”

Hanji tirò fuori dalla tasca un foglio di carta: “Uh uh uh, questo studio mi piace troppo, ecco perché darò seduta stante il via a una nuova tranche di esperimenti! Ho ancora molti soggetti da analizzare, me li ero tenuti per riserva! Muahahahahah!”

“Oh, no…”

“Oh, si!”

Credeva di essere arrivato al fondo del boccale, invece avevano appena raschiato la superficie!

“Moblit! Puoi venire un attimo?”

Il suo fido assistente, che finora aveva avuto il compito di attendere fuori la porta e far entrare a turno i partecipanti, entrò e si mise sull’attenti.

“Comandi!”

“Potresti per favore andare a chiamare le persone scritte su questa lista? Si passa alla Fase 2!”

“Agli ordini!”

Fece per voltarsi…

“Oh, Moblit, un’altra cosa…”
“Si?”

Si girò e vide il sorriso maligno del suo caposquadra puntato su di lui come un predatore punta la preda, mentre con una mano gli presentava un bicchierino ricolmo dal quale si innalzava una candida nuvoletta a forme di teschio: “Quando torni ti dispiacerebbe bere questo?”

“……”

“Eh eh eh!”

 

 

 

Ahi, ahi, Moblit, mi sa che sei il prossimo…
Beh, che ne dite finora? XD Interessante? Avevo inizialmente previsto una one-shot, ma le idee han continuato a venirmi una dopo l’altra e come altre volte è capitato il brodo si è allungato troppo! Chi saranno quindi i prossimi ad avvicendarsi davanti la loro scrivania? Curiosi? Attendete il continuo allora!

 

PS: Un piccolo bonus, un fumetto spassoso che penso abbia contribuito all’ideazione di questa storia >>>

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