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Autore: SagaFrirry    24/02/2016    6 recensioni
Il titolo già spiega un po' quel che narrerà questo racconto. Sì, si parla di Lucifero. QUEL Lucifero, il primo angelo e tutto ciò che ne consegue. La "storia originale" la conoscono tutti (più o meno), di fatti ho avuto qualche dubbio sul dove inserire questo primo capitolo perché ufficialmente i personaggi di cui narro non sono una mia invenzione, ma ho provato a vederli da un... diverso punto di vista! Spero di strapparvi una risata!
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 3, mese 5, 2489

 

Analizziamo per bene la questione. Il “popolo eletto” ha ricevuto le “tavole della legge”. Papà ha costretto un povero vecchio a farsi una scalpinata fin sulla cima di una montagna per consegnargli delle tavole con le regole. Non che mi freghi qualcosa del vecchio, cazzi suoi, ma... non poteva farle dettare? Gli angeli non hanno più voglia di lavorare? Sorvoliamo. Si è incazzato perché si sono messi a venerare falsi idoli, per la precisione una specie di mucca d’oro. Per prima cosa trovavo piuttosto carina quella mucca e poi... li lasci vagare per 40 anni nel deserto e ti aspetti pure che ti osannino? Mi sa che pretendi troppo. Ma pare sia andata proprio così... io non capirò MAI l’umanità! Tornando alle regole... I “comandamenti”..

Numero uno: Non avrai altro Dio al di fuori di me. “Sono un Dio geloso, che punisce il peccato dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione per coloro che mi odiano” (Questo sta scritto nel TUO best seller, non negarlo...).  Bello. Simpatico. Ma quanto ti rode che esistano altre religioni, eh papà? Tra l’altro più divertenti della tua. Ed il tuo egocentrismo è sconcertante: ecco da chi ho preso! Che tu fossi geloso... quello lo avevo capito!

 Numero due: non nominare il nome di Dio invano. Quello mi sa che lo faccio spesso. Ed anche in modo offensivo. Quell’ODDIO ripetuto dalle mie amanti quando ci faccio sesso vale? Oppure è un bonus?

Numero tre: ricordati di santificare le feste.  Quello lo faccio. Continuamente! E devi vedere come santifico alle grande certe feste...

Numero quattro: onora il padre e la madre. Per questo ho la giustificazione! Non ho una madre e il padre... hem... lasciamo perdere.

Quinto: non uccidere. Quindi la smetti di fare stragi per le città o di chiedere di sacrificare gente? Non mi lamento, non mi interessa, ma quando arriva tanta gente alle mie porte è una faticata smistarli e vorrei avere almeno un preavviso.

Sesto: non commettere atti impuri. Specifica “impuri”. Che intendi? All’inizio hai usato il termine “adulterio”, che capisco cosa preveda, ma 'sti atti impuri non mi sono del tutto chiari. Boh. Avrà sicuramente a che fare con qualcosa di divertente che come sempre a te non sta bene.

Numero sette: non rubare. All’inferno non ho grandi cose da rubare... È tutto mio, in un certo senso. Ma se ci rifletti ti stai divertendo tanto a rubare il posto a coloro che tu chiami “idoli”, copiando le loro feste. Dovresti inserire il comandamento “se non hai idee, lascia perdere”, ma chi sono io per dirlo? Il capo sei tu...

Otto: non dire falsa testimonianza. Ok. D’ora in poi mi limiterò a raccontare solo la verità che mi interessa.

Numero nove: non desiderare la donna degli altri. L’uomo sì? Ottimo.

Ultimo “comandamento”: non desiderare la roba d’altri. E che gusto c’è nel possedere una cosa se poi gli altri non te la invidiano? E torniamo sempre allo stesso punto dei sacrifici, delle offerte e di cose simili. Se non vuoi la roba degli altri... che la chiedi a fare?

Ora però mi è venuto mal di testa. Meglio che smetta!

 

Giorno  5, mese 7, 2492

 

A quanto pare ci sono riusciti. Dopo varie stragi d’egiziani, cibo sceso dal cielo, mucche carine e scatti d’ira di vecchi pazzoidi, il grande popolo è finalmente giusto nella terra promessa. Che sarebbe? Un luogo già occupato da altri. Papà... non so se sei sadico per davvero o non ti rendi conto del tuo grado di stronzaggine. Però mi diverto, mi diverto tanto ad osservare. Non fosse per il fatto che vengo continuamente tirato in ballo per qualsiasi cosa, perché ovviamente la colpa è sempre mia. Ma comunque... Ignoriamo gli eletti e torniamo ad osservare altrove. Ninive, Babilonia... ti diverti ad abbattere le cose che mi piacciono..

 

Giorno 27, mese 10 …

 

L’anno confesso che mi sfugge. Ogni religione ed ogni epoca conta gli anni in modo diverso e fra una cultura ed un’altra sto impazzendo. Dovrei creare un qualche tipo di calendario qui all’inferno, almeno non mi perderei pezzi per strada. Riassunto degli ultimi secoli: mi sa che ho perso una scommessa. E porca vacca (la vacca carina del deserto, me la ricordo ancora) quanto mi rode ammetterlo! Ma gli umani sono così strani... Parliamo di Giobbe, un cazzeggiatore seriale con una bella casa, una bella vita, famiglia, salute, soldi e fama. Papà si stava esaltando perché “lui mi adora”, “è un mio figlio adorato” e bla bla bla sapete, quelle menate da onnipotente invasato. A me è scappato da ridere. Ovvio che ti adora: ha tutto! Facile adorare un dio quando si sta da dio! Voglio proprio vedere se continua a leccarti il culo se perde ogni cosa! Devo averlo detto a voce un po’ troppo alta, perché il vecchio mi ha risposto. In poche parole, ha fatto un sermone di 3 ore per dirmi “se sei tanto bravo, accomodati”. Mi ha dato carta bianca. Pensavo ad uno scherzo ma non è stato così. “Fa quello che vuoi” mi ha detto “A patto che tu non infierisca contro di lui fisicamente. Non ucciderlo”. Ti annoi in paradiso, eh? E ti diverte l’idea di vedere cosa sa fare il sottoscritto, ammettilo. Ad ogni modo... Ho accettato e mi sono dato subito da fare. Ma quel che ho fatto lo racconto dopo. Oggi non mi va...

 

Giorno 28, mese 10 …

 

L’anno resta ancora un mistero. Ma parliamo ancora di Giobbe, l’umano leccaculo. Ho iniziato con le cose semplici, la routine solita da pezzente che funziona con chi non ha una fede particolarmente viva. Quelle cosette da “se veneri me, ti do questo”, “Se rinneghi dio, ti do quest’altro” etc. Non mi aspettavo funzionasse, ma almeno così ho “tastato il terreno”. Ed ho conosciuto sua moglie (in ogni senso in cui questo termine possa essere inteso). A papà non è piaciuto ma... che vuoi? Mi hai dato carta bianca, no? Non hai ordinato “non scoparti la moglie di Giobbe”. Rama mi pare si chiami... È stato divertente. Ero tentato di provarci anche con le figlie, ma lui ha iniziato a dare un po’ di matto già così. Ha accusato la moglie. Per UNA VOLTA che serve che diano la colpa A ME ed a dio, non lo fanno. Stupidi umani! Visto che è così attaccato alla famiglia, ho deciso di colpire proprio quella. Si è riprodotto come un coniglio, ha sette figli e tre figlie ed è stata una fatica riuscire ad architettare il modo di farli trovare tutti nella stessa casa... per fargliela crollare in testa. Sia chiaro: non amo uccidere a caso, ma era una prova necessaria. Ma che sto dicendo...? Non erano dei bambini, perciò di certo avevano commesso qualche peccato di un qualche tipo che prima o poi scoprirò o inventerò per giustificare questo. Papà non ha detto nulla. Rama aveva bisogno di essere consolata...

 

Giorno 29, mese 10, ..

 

Interrompo sempre questo racconto. Ma è più forte di me: quando penso al sesso lo devo fare per forza. Non trovo motivi per trattenermi, dopotutto. Torniamo a Giobbe. Ho deciso di togliergli le ricchezze e spedirgli qualche malattia (hai detto di non ucciderlo papà, non guardarmi così...) ma niente. Non si incazza. E il bello, si fa per dire, è che non sa che dietro a tutto questo ci sono io. Fossi in lui, avrei già sterminato mezzo universo. Ma lui niente. Sono venuti pure dei suoi amici a cercare di convincerlo che deve incazzarsi, che deve reagire, ma lui niente. Se ne sta lì, dicendo che dio è giusto e bla bla bla.

 

Giorno 30, mese 10…

 

Giobbe ha dato di matto. Si è incazzato, si è lagnato, ha fatto un po’ la mammoletta e già pregustavo la vittoria. Invece no. Papà ha fatto solo un po’ la voce grossa e l’uomo si è prostrato di nuovo, dicendo di amarlo e di avere fede, nonostante tutto. Ma... dico! Ti ha lasciato in mano A ME! Il più bastardo e infimo dei suoi figli! Non ha fatto un tubo mentre io ti tormentavo. E continui a credere? Ma... perché? E anche papà... non so... si vede che gode nel vedere soffrire la gente. Non ti darò questa soddisfazione... Tormentami pure quanto ti pare con le tue cazzate, ma non mi vedrai mai piegato a novanta a farmi inchiappettare da te! Bene... Meglio che vada. Ho sonno. E Rama è stata spedita all’inferno...

 

Giorno 31, mese 10 …

 

C’è chi dice che oggi è il mio compleanno. Io non ho idea di cosa sia un compleanno ed in che giorno io sia stato creato (se c’erano già i giorni). Di certo non andrò da papà a farmi dare la paghetta e la torta gelato.  Per i celti è la fine dell’anno, l’inizio della stagione fredda. Il giorno dei morti, in cui il confine fra mondo terreno ed ultraterreno si fa più sottile. In pratica: sguinzaglio i miei demoni e lascio che si divertano! Sento che il big boss ci metterà qualche stupida ricorrenza da monoteista. È uno spasso vedere gli umani celebrare il ciclo degli eventi, il passaggio dalla vita alla morte, esorcizzando la paura. Fingono di non averne... ma in realtà ne hanno da matti. Io invece ammetto di aver paura di una cosa: Asmodeo. Il mio caro fratello, nonché secondo in comando, ultimamente è molto ma molto strano. È distratto, distante: deficiente! Gli parlo e non ascolta. A volte devo schioccargli le dita davanti alla faccia per farlo svegliare, sto rimbambito! Non so che problema abbia ma spero si riprenda, perché ho una gran voglia di prenderlo a calci nei coglioni! E penso che abbia a che fare con il fratellino Raffaele ed un altro gruppetto di mortali. Indagherò... Ma per ora faccio un brindisi a me stesso!

 

Eccolo qua, capitolo nuovo. Volevo ringraziare tutti coloro che stanno inserendo questa storia fra le seguite. Mi lusingate e mi stupite! Spero siate sempre di più ;) a presto!

   
 
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