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Autore: Ederson50    25/02/2016    1 recensioni
Collasso sociale.
Movimenti contrapposti.
Tentativi di mediazione.
Inganni, intrighi, verità.
Bugie, spionaggio, fantascienza.
Questo e altro è: 2031: Guerra civile polacca
Genere: Azione, Guerra, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache dell'Est Europa'
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2031: Guerra civile polacca
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Capitolo 3: Polonia o nuova Siria?
 
Agosto 2031
 
“Ultime notizie: un attacco combinato di 3 kamikaze nelle 3 capitali de facto delle fazioni in lotta è avvenuto appena pochi minuti fa, un primissimo bilancio parla chiaro: in totale 455 morti e quasi 3000 feriti tra gravi e lievi; Danzica ha proclamato intanto lo stato di emergenza per quanto riguarda i migranti che affluiscono da sud e sud-ovest, e l’intera Europa si sta preparando a quello che viene definito “Il nuovo 2016”. Molte nazioni europee stanno già chiudendo le frontiere, ma l’Italia assieme al Governatorato della Pomerania e alla Spagna tengono ancora aperte le speranze dei profughi polacchi. Linea allo studio.”
 
Con questa notizia aprivano gran parte dei TG nazionali di tutta Europa, facendo rivivere i timori e il caos successi solo 15 anni prima che avevano fatto rischiare il collasso dell’Unione.
 
Soltanto che lì la guerra si svolgeva fuori dall’Unione.
 
Ora la guerra è tornata nel cuore del vecchio continente dopo 86 anni, e la Polonia diverrà –almeno in quel periodo- la “nuova Siria”; hanno pure aperto un caso globale sulla Polonia stessa, come in Siria con l’ISIS che si riteneva sconfitto nel 2017, ma era ritornato nel 2024 e si è inglobato i domini che ha tutt’ora (Libano, Siria, Iraq e Kuwait con qualche conquista anche nel nord dell’Arabia Saudita).
 
Non volevano ripetere gli stessi errori; così l’Unione Europea in congresso straordinario a Strasburgo, riprovò a mandare dei diplomatici a trattare con le fazioni in guerra furente, ma gli esponenti del Governatorato si opposero alla decisione, dato quello che era successo ai precedenti diplomatici il 19 Maggio.
 
Ma dovevano fare altri tentativi per cercare uno spiraglio di pace in una nazione già storicamente travagliata di suo, in più con la guerra civile da affrontare, si doveva SOLO trattare con la diplomazia, non con la rozza forza delle armi –come dissero gran parte dei parlamentari europei-.
 
A Strasburgo si tratta, a Danzica si agisce… non sempre nel migliore dei modi, ma si agisce.
 
I servizi segreti rivelarono che tutto quello che avevano scoperto sulle finanze bielorusse, ungheresi e cinesi era falso; e che quindi queste 3 nazioni non c’entravano nulla con la guerra civile.
 
Ma il dramma arriva qui.
 
Il programma che calcolava le finanze dello stato era stato hackerato da programmatori di un gruppo secessionista affine al movimento Polonia Per Sempre, ma che allo stesso tempo collaboravano con l’ISIS.
 
Ora che era diventato uno stato forte, poteva permettersi di destabilizzare zone apparentemente calme e senza più ostilità stringendo collaborazioni coi ribelli locali per rovesciare i governi di qualsiasi stato.
 
Ma la Polonia non è la Siria o l’Iraq.
 
Il governo da loro si era sgretolato come un castello di carte, in Polonia si era salvato; seppur soltanto nella Pomerania ma si era salvato perché c’era la volontà di provare a ricominciare, senza paura.
I diplomatici atterarono la sera del 17 agosto all’aeroporto di Danzica, e vennero convocati i capi delle fazioni in lotta nel palazzo del Voivodato per cercare uno spiraglio di pace da cui ripartire.
 
L’UE e le Nazioni Unite puntarono su questo colloquio per far finire la guerra civile, ma quando delle persone cercano di usare la testa c’è sempre qualcuno pronto a rovinare tutto.
 
Alcuni miliziani nazionalisti sconfinarono in territorio neutrale e minacciarono di sparare alla popolazione se non li avessero lasciati passare per andare a Danzica (Gdansk).
 
Dopo un breve conflitto a laser vinto dai miliziani, avanzarono verso la città, ma vennero fermati proprio lì dalla famiglia Pomrocenko, che era arrivata lì da poco.
 
Milan capì subito che quegli uomini non avevano buone intenzioni, il particolare che non erano riusciti a nascondere era la bandiera neo-polacca (come la chiamarono loro) sullo zaino di ciascuno di loro.
 
Sentiva di dover fare qualcosa, ma cosa?
 
All’improvviso però quei miliziani cominciarono a prendersela con Michalina, e lì reagì d’istinto e disarmò uno di loro con una gomitata, dopodichè col fucile laser rubato da uno di loro ferì al braccio il milite che aveva preso Michalina, e come ultima cosa ordinò a sua moglie:- Chiama la polizia e subito! Non posso tenerli a bada ancora a lungo!
Ma lei gli rispose:- No, ti aiuterò a disfarti di loro. Cosa credi che abbia imparato le arti marziali a fare se no?
 
Così loro due misero KO i miliziani con l’aiuto di Michalina e Gyan, i 2 figli più grandi.
 
E mentre la polizia arrivava, Milan notò un particolare che non lasciava scampo a dubbi.
 
Erano soldati dell’esercito dell’ISIS!
 
Allora Milan e la moglie Beszika spiegarono tutto alla polizia, compreso il particolare notato dal marito.
 
I capi riuniti in consiglio vennero informati del tentativo di attacco qualche minuto dopo; quantomeno fu un ottimo pretesto per trovare un accordo per un governo di unità nazionale.
 
Quando Kobrusko, Makavielsk, Ysumenko e Masciavenko ebbero quello che poi sarà definito il Trattato di Danzica, che proponeva la rotazione del potere alle varie fazioni; era tempo per l’ISIS di uscire allo scoperto e appoggiare la fazione che avevano supportato di più e che faceva più comodo a loro per continuare ad avere un’Europa divisa e quindi debole e impotente di fronte ai suoi attacchi.
 
Ma quale sarà la fazione che supporteranno?
 
Al fronte intanto, l’avanzata dei democratici anti-UE stenta a decollare, soprattutto in Bassa Slesia; i nazionalisti sono a meno di 50 km da Lodz capitale de facto dei comunisti; ma questi sono riusciti a sconfinare in Varmia-Masuria e Masovia, arrivando a circa 80 km da Varsavia.
 
I Pomrocenko nel frattempo, sanno che neanche a Danzica sono al sicuro; allora faranno come molti altri come loro, andranno in Germania per poi provare ad arrivare in Italia, col padre sempre più triste e preoccupato per le sorti della famiglia.
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Allora era proprio vero: la Polonia è la “nuova Siria”!
 
 
 
NOTA DELL’AUTORE: Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, ditemi cosa ne pensate, se c’è qualcosa che non va ditelo che trovo un modo per rimediare e ci vediamo col prossimo capitolo per scoprire come si dilungherà la storia.
   
 
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