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Autore: ladygrandie    26/02/2016    3 recensioni
Chiedo scusa in anticipo, è la mia prima fanfiction cercate di capirmi, il primo capitolo è un po' corto ma oggi ho avuto
l'ispirazione e l'ho buttato giù, iniziare a pubblicarlo era l'unico modo per essere sicura di riuscire a continuarla, i
prossimi capitoli saranno più lunghi e mi farò perdonare promesso!!!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non poteva crederci, com'era possibile che quell'uomo che lei chiamava padre le avesse fatto questo, avrebbe preferito una pugnalata, una pallottola in corpo, la ferita di una spada ma non questo, perchè quell'uomo stava giocando con la sua vita e con quella di Andrè, che sarebbe potuto essere un figlio per lui, quel figlio tanto desiderato ma mai arrivato, quel figlio di cui lei era solo una triste proiezione.
Si fece coraggio, decise di affrontarlo, avrebbe voluto dirgli mille cose, ma solo una parola uscì dalla sua bocca, forse l'unica che aveva senso per lei in quel momento "Perchè?".
Il generale Jarjayes aveva uno sguardo glaciale, il più freddo che Oscar avesse mai visto "Mi chiedi anche perchè ingrata?! Sò tutto, sò cosa mi nascondi, sò cosa c'è tra voi due, vi ho visti con i miei stessi occhi ieri sera, come hai potuto Oscar? Hai disonorato la nostra famiglia, questa è l'unica soluzione possibile".
Ora era tutto chiaro, quell'ombra, la sensazione di essere osservati, l'inquietudine, era tutto vero purtroppo, suo padre sapeva e lui era l'ultima persona che avrebbe dovuto sapere, non avrebbe mai capito e accettato, questa ne era la dimostrazione, doveva giocarsi il tutto per tutto adesso.
"Padre capisco che per voi è una cosa inaccettabile, ma ci amiamo e non ho intenzone di lasciarvi.." il padre la interruppe bruscamente alzando decisamente la voce "Basta così Oscar! Non osare andare oltre, vi amate? Cosa credi di sapere tu dell'amore? E in ogni caso è una cosa che non deve riguardarti, soprattutto se stiamo parlando di un servo".
Si alzò di scatto per la rabbia, tanto che la sedia andò a sbattere contro il muro alle sue spalle, non poteva parlare così di Andrè, nessuno aveva il diritto di trattarlo così "E' ovvio è questo il problema, se io fossi un uomo e mi intrattenessi con una qualsiasi cameriera andrebbe bene, forse sareste anche fiero di me, ma sono una donna e quindi la questione non deve riguardarmi giusto?! A meno che io non decida di stare con qualcuno del mio stesso rango, a quel punto sarebbe diverso? Curioso che proprio voi che mi avete sempre educata come un uomo e non avete mai accettato una visione diversa adesso stiate qua a sbattermi in faccia che sono una donna e certe cose mi sono vietate, ma non mi era vietato giocare con le armi quando ero ancora una bambina, non mi è vietato rischiare la vita per salvare quella della sovrana e soprattutto voi che mi avete insegnato a essere uomo non riconoscete un vero uomo quando ve lo ritrovate davanti, Andrè è molto più uomo di qualsiasi nobile di questa corte e probabilmente di tutte le corti esistenti al mondo, ma per voi no, non è abbastanza, voi parlate di rango, diritti di sangue, ma quanto sangue ha versato lui per me? Non è un diritto nei miei confronti anche questo?".
Il generale le si parò immediatamente davanti, come per farle capire che era lui a dare gli ordini e non il contrario, ad un tratto senti un dolore fortissimo, le sembrò che l'occhio le uscisse fuori dal cranio, suo padre l'aveva schiaffeggiata e mai nella sua vita l'aveva fatto così forte, senti anche il sapore del sangue in bocca, cadde a terra, ma si rialzò immediatamente, non poteva mostrarsi debole agli occhi del padre che le la guardò con disprezzo e le disse:
"Oscar non mi importa del valore di Andrè e non mi importa dei vostri sentimenti, questa storia finisce qui e stai attenta, perchè anche se decidessi di metterti in mezzo e ostacolare la sua partenza, oppure se dovessi mai fare la pazzia di fuggire con lui sappi che io vi troverò, ovunque, sai quanto sono potente, non potete nascondervi in nessun posto e se lui non dovesse partire lo farò uccidere e tu finirai in esilio, non osare sfidarmi Oscar, non costringermi a tanto, sai che per l'onore lo farei".
Batte i tacchi e la lascio sola e disperata, con un peso enorme nel cuore e la testa che le scoppiava, doveva trovare una soluzione il prima possibile, ma sapeva che non sarebbe stato facile e probabilmente una soluzione non c'era.
Lasciò il suo ufficio di corsa, come una furia, non guardo in faccia niente e nessuno, corse verso le scuderie e prese il suo Cesar scappando il più lontano possibile da quell'incubo, con le lacrime che scendevano copiose sulle sue guancie.

Continua......
  
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