Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: crownforaking    27/02/2016    0 recensioni
[Harry Potter!AU | secondo anno] Nico cerca in tutti i modi di non guardarlo — senza ovviamente riuscirci, perché non c’è alcuna possibilità che per una volta quello che dovrebbe fare riesca a prevalere su quello che fa effettivamente. Jason sembra fare lo stesso — eppure c’è un istante in cui i loro sguardi si incrociano e nello stesso istante si scontrano il senso di colpa da una parte e la frustrazione dall’altra.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Jason/Nico, Percy/Annabeth, Talia/Luke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

i.

La prima volta che Nico riesce a vedere Jason dopo tre mesi di totale isolamento, entrambi sono fermi al binario nove e tre quarti ad aspettare un treno che non arriverà prima di mezz’ora. La banchina è quasi totalmente deserta, eccezion fatta per l’autista che ha accompagnato Nico fin lì e più o meno altre tre persone che sono in anticipo tanto quanto loro. Nico cerca in tutti i modi di non guardarlo — senza ovviamente riuscirci, perché non c’è alcuna possibilità che per una volta quello che dovrebbe fare riesca a prevalere su quello che fa effettivamente. Jason sembra fare lo stesso — eppure c’è un istante in cui i loro sguardi si incrociano e nello stesso istante si scontrano il senso di colpa da una parte e la frustrazione dall’altra.

In realtà Nico non ha la più pallida idea del perché sia così tanto nervoso e frustrato e infastidito: non ha pensato nemmeno per un secondo che Jason potesse parlare con lui e dedicargli un po’ del suo tempo per un motivo che non fosse la sua infinità bontà — e come potrebbe essere altrimenti? In fin dei conti Jason è pur sempre il figlio perfetto di un eroe perfetto in una famiglia perfetta: l’unico motivo per cui durante tutto l’anno precedente il Grifondoro possa essersi comportato in quel modo è perché provava pena per lui. La sola idea che sia davvero così — l’idea che l’ha seguito durante i tre mesi estivi, l’idea che non l’ha mai abbandonato neanche per un singolo istante — lo spinge a voltarsi dall’altra parte di scatto quando Jason gli lancia uno sguardo e a smettere di ignorare per un singolo istante la rabbia che gli cresce dentro.

Non gli permetterà mai più di comportarsi come se lui fosse un progetto di beneficienza, non gli permetterà mai più di trattarlo con quella pena e quella condiscendenza. Preferirebbe mille volte stare da solo piuttosto che sentirsi così.

 

ii.

A scuola nessuno ha ancora scoperto che Hazel è sua sorella: la ragazza è comunque finita a Serpeverde, però ha mantenuto il cognome materno dopo ore e ore passate a convincerla che quella fosse l'idea migliore per farla frequentare Hogwarts in pace e la sua somiglianza con Ade — e con Nico, se è per questo — è decisamente nulla. Nessuno immaginerebbe mai una qualsivoglia parentela tra i due e Nico non potrebbe che esserne felice. Hazel si merita di meglio che le occhiate e i bisbigli in mezzo ai corridoi e, se è per questo, si merita di meglio che essere inconsapevolmente eletta Nuovo Trofeo del Fan Club dei Maghi Oscuri — anche se questo vuol dire fingere di non volerle parlare mai e vederla cercare il suo sguardo con quell’espressione un po’ ferita e un po’ arrabbiata.

Serpeverde non è la casa che si aspettava: è piena di persone interessate a suo padre e a tutta la storia della Magia Oscura e via dicendo ma non tanto quanto pensava all’inizio. A dire la verità ha l’impressione che la maggior parte dei Serpeverde siano molto più impegnati a farsi i fatti loro — come Luke e Talia che sono al terzo anno e passano la maggior parte del tempo a far esplodere cose e a saltare le lezioni per cercare di scoprire se la piovra gigante vive davvero nel Lago Nero — o a concentrarsi sugli studi, il che lo rende sinceramente molto felice.

Dopo un intero anno scolastico e i primi due mesi del secondo Nico ha cominciato a preferire la compagnia degli alberi al limitare della Foresta Proibita e dei suoi libri.

Non riesce a trovare in nessun modo dentro di sé la voglia di provare a diventare amico di qualcuno: troppa fatica, troppe variabili, troppa insicurezza. La solitudine non comporta nessun rischio, la solitudine è sempre la scelta migliore.

 

iii.

Se non fosse che ad un certo punto scopre che, se per lui la solitudine è la scelta migliore, questo non vuol dire che lo sia anche per tutti gli altri: Hazel si stanca di essere ignorata per un motivo che non ha capito e comincia a seguirlo un po’ ovunque, fino a quando Nico non è costretto ad ammettere in qualche modo quello che stava facendo e Hazel rimane così tanto incredula davanti alla verità da smettere di parlargli per due intere settimane.

Dopo diciotto giorni Hazel lo raggiunge di nuovo dopo le lezioni e gli molla un coppino un po’ troppo forte, minacciando di ucciderlo brutalmente se mai gli verrà in mente di rifare quello che ha fatto nel corso di più di un anno scolastico per un motivo così tanto stupido. Nico non trova nient’altro da fare se non annuire, toccarsi la nuca con una smorfia di dolore e lasciarsi abbracciare dalla sorella più violenta e gentile sulla faccia della terra.

Non sa bene come ma senza nemmeno volerlo finisce a fare amicizia con una Grifondoro del terzo anno, Reyna, che decide di punto in bianco di non voler più sentire nessuno della sua casa infastidire Nico per il suo cognome o la storia della sua famiglia.

Insieme a lei c’è anche Percy — la prima volta che lo vede Nico perde un paio di battiti e non ha la minima idea del perché e quando lo chiede ad Hazel lei si limita a sorridere enigmatica e a dargli un bacio sulla guancia — che è tanto stupido e chiassoso la maggior parte delle volte ma che comunque riesce a tenere a bada i cretini troppo cretini della sua casa.

Gli impedisce — la prima volta che un Grifondoro va un po’ troppo oltre nelle prese in giro e gli butta i libri per terra — di saltargli alla gola e picchiarlo con tutta la forza che ha soltanto per poterlo fare lui stesso.

«Se devi prenderlo in giro almeno fallo per quel taglio di capelli o per il fatto che è alto un metro e un tappo. Non sul cognome che porta» è tutto quello che dice e il cuore di Nico perde un altro paio di battiti.

 

iv.

Hazel e Reyna lo convincono — Nico davvero non sa come ci siano riuscite e sospetta che possa centrare un qualche incantesimo di confusione — a partecipare ai provini per la nuova squadra di Quidditch. Dicono che una distrazione potrebbe fargli bene, che pensare a qualcosa che non siano i compiti e le materie scolastiche non possa che migliorare il suo umore, Hazel arriva perfino a dire che la squadra di Quidditch potrebbe essere un ottimo modo per fare nuove amicizie — e Nico la fissa e si chiede quand’è che Hazel abbia dimenticato di avere lui per fratello e non un Tassorosso pimpante e pieno di energie positive.

Nico decide di dare il peggio di sé durante l’allenamento di prova e — con tutta probabilità suo padre ha deciso di dargli l’ennesima lezione di vita mandando all’aria i suoi piani in qualche modo, anche da lontano — ovviamente Nico finisce per diventare il nuovo cercatore della squadra di Serpeverde. Con grandissima gioia di Hazel e Reyna e Percy che gli comunica che, in quanto battitore dei Grifondoro, alla prima partita contro di lui gli farà il culo senza pietà. Nico arrossisce senza volerlo ed evita per i successivi tre giorni tutte le domande di Hazel e Reyna a riguardo cambiando velocemente argomento o molto più semplicemente fuggendo via.

Tutto sommato giocare a Quidditch è un’esperienza positiva: si sfoga fisicamente, si sfoga psicologicamente e i suoi compagni di squadra non sono poi tanto male — anche se Luke e Talia, i battitori, sotto sotto lo spaventano un pochino con quelle mazze e le espressioni un po’ folli.

Tutto sommato giocare a Quidditch sarebbe un’esperienza del tutto positiva se solo non fosse che alla sua terza partita — Serpeverde contro Grifondoro, una rivalità millenaria che rende quella partita il match dell’anno — si ritrova faccia a faccia con Jason, finito a fare il cacciatore della squadra avversaria. Resistere all’istinto di buttarlo giù dalla scopa è difficile, incredibilmente difficile.

 

v.

Il Natale non arriva mai troppo in fretta per i suoi gusti: il castello si svuota e quest’anno non rimane più completamente da solo come il precedente. Hazel rimane a fargli compagnia, Reyna rimane — anche se non vuole spiegare il motivo per cui non torna a casa —, Luke e Talia rimangono e rimane perfino Frank — un Grifondoro con cui Hazel ha fatto particolarmente amicizia e che, per essere grande e grosso e un Grifondoro, non è poi tanto male.

Il giorno di Natale lui ed Hazel ricevono due pacchi identici contenenti due maglioni di lana neri e non particolarmente elaborati. Ade dice di averli fatti a mano: Hazel ci casca subito e corre ad indossare il suo, Nico trova l’etichetta del negozio soltanto qualche secondo più tardi ma non dice nulla perché non è colpa di suo padre — che ci prova, ci prova davvero ad essere il padre migliore che può, ci prova con tutte le sue forze — se non è proprio capace di fare queste cose. Hazel indossa il suo maglione con un sorriso enorme e luminosissimo e convince Nico a fare lo stesso.

Percy è tornato a casa da sua madre: ne parla sempre con così tanto amore che Nico a volte si chiede come debba essere averne una — ricordarne una, più che altro. Percy è tornato a casa da sua madre e il castello è più vuoto di quanto non dovrebbe essere.

Troppo poco vuoto, però, quando lui e Jason finiscono per ritrovarsi faccia a faccia più di una volta a settimana; troppo poco vuoto, però, quando Jason tenta di nuovo di comportarsi come l’anno precedente e lo guarda impietosito quando Frank e Hazel vanno a fare una passeggiata, Reyna è troppo impegnata a parlare con i prefetti rimasti e lui è per l’ennesima volta solo.

Nico non riesce a sopportare quello sguardo e prima che Jason possa dire qualsiasi cosa scappa dalla Sala Grande e passa il resto del giorno di Natale infreddolito in riva al lago — fino a quando Reyna non lo trova e non lo riporta fino al suo dormitorio stringendolo per l’orecchio e rimproverandolo come una mamma.

 

vi.

Un paio dei Grifondoro più pesanti e fastidiosi diventano ancora peggio del solito quando, in una mattina di marzo, un enorme allocco nero lascia cadere davanti a Nico un pacco di discrete dimensioni — che poi risulta essere un orribile tentativo di sciarpa fatta a mano, sempre da parte di suo padre.

Qualcuno dalla tavolata dei Grifondoro urla qualcosa che Nico non capisce, seguito immediatamente da una risata sguaiata e da un e quella che cos’è, un’arma di distruzione di massa? E un paio di commenti sul genere perquisite quel pacchetto, Di Angelo è un pazzo tanto quanto suo padre, non è vero ragazzi? che a Nico non farebbero né caldo né freddo se solo il suo sguardo non finisse per posarsi su Jason che annuisce con un mezzo sorriso e ricambia la risata degli altri. Frank lancia un’occhiataccia a mezzo tavolo — Nico si ripropone di ringraziarlo e di ricordare ad Hazel che sotto quegli strati da orso in letargo c’è un ragazzo davvero troppo gentile — e Percy molla un sberla in testa ad uno dei due che hanno iniziato quelle urla infantili, ma Jason non dice nulla e non fa assolutamente nulla. Nico non sa esattamente cosa in questo lo faccia stare così tanto male: in fondo Jason si sta finalmente comportando come una persona sincera e onesta, in fondo questo vuol dire che con tutta probabilità ha smesso di trattarlo come un cucciolo con una zampa in meno da coccolare ogni tanto giusto per sentirsi meglio.

Sta di fatto che l’amarezza che prova dentro di sé finisce per trasformarsi, per l’ennesima volta, in una rabbia bruciante e terribile — che lo fa sentire pericolosamente troppo vicino a suo padre, pericolosamente troppo instabile e sensibile. Niente di tutto questo gli piace.

 

vii.

«Mi dispiace per quello che è successo» cerca di parlare Jason, dopo essere riuscito a bloccarlo nei pressi del Lago Nero, nonostante i tentativi di Nico di sfuggire in ogni modo possibile a quella conversazione; «mi dispiace davvero».

«Non so a cosa ti riferisci, Grace» sputa fuori con tutto il veleno di cui è capace, desiderando con tutto se stesso di non aver lasciato la bacchetta nel dormitorio dei Serpeverde.

«Parlo di quello che è successo un paio di settimane fa, a colazione» specifica il Grifondoro, fissando su di lui uno sguardo così tanto colpevole che per qualche secondo Nico è costretto a fermarsi e a chiedersi se non ci sia qualcosa di vero sotto quell’apparenza.

«Non penso affatto che ti dispiaccia».

«Invece sì, mi sento un mostro per aver riso».

«E perché mai? Lo fanno metà dei tuoi compagni, no? Cosa c’è di male?» ribatte Nico piccato, incapace di crede che Jason pensi davvero anche solo metà di quello che dice.

«Il fatto che lo facciano tutti gli altri non vuol dire che sia giusto, Nico» cerca nuovamente di insistere Jason, con un tono di voce così tanto pacato da mandare Nico fuori di testa.

«Allora forse dovevi pensarci prima di fare lo stesso tanto per seguire il branco» sibila prima di andarsene di corsa — e fortunatamente è abbastanza veloce da riuscire a seminare Jason.

Non gli parla più — e Jason non tenta più di parlare con lui — per tutto il resto dell’anno scolastico e per il secondo anno di fila torna a casa insieme ad Hazel senza nessuna voglia di tornare in quella stupidissima scuola.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: crownforaking