Di servitori, zuppe e gambe rotte



 

Era stato un idiota.
Un perfetto idiota.
Come aveva fatto a cadere da cavallo e, come se non fosse bastata l'umiliazione, a rompersi una gamba?

''Può capitare a tutti'' aveva commentato Gaius, mentre gli rimetteva a posto l'osso, osservando i suoi lineamenti distorti dal dolore.

Già, a tutti, peccato che lui sembrasse una calamita per la sfortuna.
Aguzzò le orecchie, sentendo dei passi fermarsi fuori dalla sua porta.
Era quasi sicuro di sapere chi fosse, anche se sperava con tutto se stesso di sbagliarsi.
O meglio, cercava di convincersi di non volere quella visita.
Sentì il breve scambio di battute fra Gaius e il visitatore concludersi con una risata che quasi sicuramente si prendeva gioco di lui.

Testa di fagiolo pensò.

Pochi secondi dopo, una testa bionda fece capolino da dietro la porta.
Il principe entrò cercando di nascondere l'enorme vassoio che portava con la mano sinistra e che Merlin, malgrado gli sforzi di Arthur, vedeva già spiaccicato per terra insieme a tutto ciò che conteneva.
Aprì la bocca per salutare l'amico con qualcosa di simile a ''Preferirei evitare di dover pulire con una gamba rotta'', ma decise di stare zitto e aspettare che la situazione si evolvesse, anche perchè Arthur sembrava vagamente imbarazzato.

''Ti ho portato...la cena.''

Merlin abbassò gli occhi azzurri sul piatto appoggiato vicino alla sua gamba.
Doveva avere un'aria piuttosto terrorizzata, perchè Arthur alzò gli occhi al cielo.

''L'ha preparato Gwen'' chiarì.

L'altro alzò le spalle e sorrise.

''Grazie a Gwen, allora!'' esclamò, allungandosi per arrivare al vassoio.

Dovettero passare parecchi secondi e parecchi colpi di tosse del servitore prima che il principe si rendesse conto che non ci arrivava, bloccato nel movimento dall'arto dolorante.

''Oh'' osservò, passandoglielo ''Potevi chiederlo, no?''

Questa volta fu il turno di Merlin di alzare gli occhi al cielo.

''Non sono mica un principe, io!''

''Certo che no. Ci sono già io'' constatò Arthur sorridendo.

''Modestia a parte'' ribatté l'altro, beccandosi un'occhiataccia.

''Ho dato buca a mio padre, il re, per venire a trovarti, quindi vedi di non fare l'ingrato, Merlin.''

Quest'ultimo decise di fermare quella discussione prima che degenerasse e si mise a mangiare la zuppa.
Quando ebbe raschiato per bene il fondo della scodella, alzò il cucchiaio in direzione dell'amico.

''Si vede che l'ha fatta Ginevra. E' davvero buona'' osservò, allungando la scodella in modo che Arthur potesse afferrarla.

Il biondo sbatté le palpebre un paio di volte verso la scodella, poi la prese malamente e la poggiò per terra, facendo ridacchiare Merlin.

''Non ridere, Merlin.''

''Perchè no? Avete la grazia di un asino nel fare ciò che la gente fa normalmente!''

''Zitto, Merlin. Zitto'' bofonchiò il re alzandosi dal bordo del letto su cui era seduto e sventolando il cucchiaio.

''O ti metto alla berlina per sbeffeggiamenti al principe.'' concluse, uscendo dalla porta.

Merlin rise di nuovo e attese che la schiena del ragazzo scomparisse dietro al legno della porta.

''Arthur!'' lo chiamò poi.

''Che c'è?'' chiese l'altro, cacciando la testa dentro la stanza da cui era appena uscito.

''Siete un pessimo servitore.''

''Mai quanto te, Merlin.''

Finalmente inizio a pubblicare le storie dell'event di San Valentino del gruppo ''We are out for prompt'' e inizio da questi due, l'emblema della scemaggine repressa quando si parla di ship.
Sembrano due calamite che si attraggono ma si sforzano di stare lontane e io non posso fare a meno di amarli.

Questa storia non ha nessuna pretesa, se non quella di farli amare ancora un po' anche a tutti voi!

Ringrazio la promptatrice per il prompt ''Merthur - Merlin è fermo a letto a causa di una gamba rotta, Arthur prova a prendersi cura di lui. '' e vi invito a passare sul gruppo facebook (e a lasciarmi una recensione se la storia vi ha fatto sorridere- o se vi ha fatto schifo, eh!)

Grazie tutti per aver letto e a presto! 99