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Autore: Pikky Di    28/02/2016    2 recensioni
A tutti vengono strane idee quando si è annoiati, soli e svaccati da qualche parte.
Il problema è come e quanto prendiamo sul serio queste idee, per quanto tempo ci rimuginiamo su, e se coinvolgiamo qualcuno più determinato di noi nel farcele portare avanti.
Jongin sapeva che quella che gli era venuta in mente non era la più brillante idea della sua vita, come sapeva - anche se sperava nel contrario - che Tao lo avrebbe spinto.. per poi mollarlo prontamente per fare "altro".
Nonostante questo, a guardare il risultato, un grazie glielo doveva comunque.
..
[ChanKai! Side Taoris]
[Tattoo/Piercing!AU]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Kai, Kai, Tao, Tao
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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2. Non solo Septum


 
Alla fine gli era toccato andare da solo.

Almeno Tao lo aveva avvertito con qualche giorno di anticipo,  perché ovviamente aveva deciso di festeggiare il mesiversario in un parco,  il loro parco.. di notte.. a dicembre. E Tao tutto poteva essere tranne che immune all'influenza, sto cretino! Aveva la febbre da una settimana ma si era astenuto dal dirlo subito nella speranza che passasse in tempo per l’appuntamento di Jongin. Era dispiaciuto... ma non più di quel tanto, visto che come infermierina aveva popò di meno che il suo amatissimo Kris che si sentiva in colpa per averlo fatto raffreddare. Per proteggere quel che rimaneva della sua povera psiche non si era fatto raccontare tutto... ma sguazziamo nell'ovvio con quei due, non sanno tenersi le mani per sé quando sono vicini.
Fortunatamente Jongin aveva dormito bene; perché si era scordato, dopo due giorni di panico totale, la data dell’appuntamento. E forse, se non fosse stato per il promemoria sul telefono, si sarebbe scordato del tutto. Ma oramai tutto era pronto e deciso, meno lui, e doveva andare.
 
Arrivato davanti al negozio, Jongin non riusciva a trovare la forza per entrare... si stava per staccare una mano per la troppa agitazione, mannaggia a lui e le sue pessime idee. Era così sovrappensiero che non si era reso conto della figura accanto a lui quando questa non lo fece urlare dallo spavento. Il povero Chanyeol era arrivato, lo aveva visto, raggiunto e gli era pure passato davanti; ma preso com'era dai suoi tumulti interiori, non si era nemmeno reso conto della sua presenza, fino a  quando uno strano rumore lo aveva raggiunto.
Per farsi notare Chanyeol si era avvicinato così tanto da soffiargli sul collo con un “Jongiiiiin” squillante che lo fece balzare in aria. Era la scena più comica della giornata, chiunque avrebbe riso, pure Jongin di sé, se non fosse per il principio d’infarto che non sembrava volersi arrestare.
Con voce rotta Jongin, si girò disperato verso Chanyeol: “Daaaiiiiii!”, “Perché mi hai fatto spaventare così!!!?! Sono sensibile”, fece Jongin con un musetto che avrebbe intenerito chiunque.
“Se vuoi possiamo rifarlo! Non ridevo così tanto da un sacco di tempo. E’ stato epico! EPICO!”; e ridendo Chanyeol aprì la porta a Jongin per farlo entrare nel negozio.
 
Chanyeol cercava di parlargli, tenerlo distratto mentre lo faceva accomodare nell'altra saletta, quella <<dove tatuano e bucano esseri viventi e cavolo... >>stava degenerando di nuovo. Cercava di rispondere, di essere educato e tranquillo, ma era tanto se uscivano solo monosillabi.
“Farà tanto male vero?”; disse Jongin con voce cupa e preoccupata.
Se la stava facendo sotto, peggio delle volte dove decideva di salire sulle giostre più pericolose, perché oltre ad essere le più divertenti ti davano un senso di leggerezza incomparabile. Almeno quelle non fanno realmente male. Hai paura, ci sali, urli, ti diverti e scendi.
Finito. The end. Fine.
E invece ...
“Dipende da te. Se pensi, “tanto farà malissimo”,  sentirai malissimo”, iniziò a dire Chanyeol,  “… Se non ci pensi il tuo corpo sarà più razionale e ti farà sentire solo quello che effettivamente per te é dolore. Avendo tutti soglie del dolore differenti potresti non sentire nulla solo rilassandoti perché non é questo quello che ti fa più male. Non so se sono stato chiaro. E soprattutto se ti ho rincuorato.. “, concluse poi Chayeol con un mezzo sorriso, mentre si infilava guanti di lattice azzurri.
“Bhe tu non ne hai molti da quello che vedo,  fanno troppo male o solo non ti piacciono?”
“Non li amo tanto quanto i tatuaggi,  e quei pochi che ho hanno fatto male, molto male. Ma più che sul momento é stato il ricovero dal piercing. Sono sbadato quindi spesso mi faccio più male io da solo che non il resto”.
E sì, aveva un bel sorriso, se lo ricordava, anche quando era sovrappensiero e sembrava volesse nascondere qualcosa di più.
 

 
Era tutto pronto,  tranne Jongin.
“Ascoltaaa..non ce la faccio,  davvero,  mi sta per venire un infarto. Anche se mi parli o io straparlo non mi sento meglio. E non me la sento di urlare, è un cosa troppo privata. Urlo solo alle giostre o ai concerti, sai c’è gente, casino, musica.. E no, Grazie, non voglio vederli gli strumenti,  te l'ho già detto”; inspirando ed espirando... forse troppo velocemente.
Aveva bisogno di aria.
“Distraimi Chayeol!”, buttò fuori tutto d’un colpo Jongin, senza nemmeno calcolare davvero dove fosse il suo interlocutore.
Non aveva avuto il tempo di comprendere realmente quello che stava succedendo.
Lui si stava lamentando,  Chanyeol lo guardava con un misto di divertimento e preoccupazione, e improvvisamente non c’era più. Poi  le sue mani erano sul suo viso e le sue labbra sulle sue.
Gli stavamo per cadere gli occhi!
<< cosa come cosa?!>>
 Jongin però non si era ritirato, in sincerità non gli stava dispiacendo proprio per niente.
In quel poco tempo che aveva visto Chanyeol non si era certo chiesto quale fosse il suo orientamento sessuale, ma non lo avrebbe fatto assolutamente gay. Troppo figo e con quell’aura da grande amatore del sesso opposto. Non che lui stesso lo fosse,  non del tutto.. insomma.. gli piaceva tutto e niente. Se gli piacevi gli piacevi, che poi il sentimento non fosse mai ricambiato è un’altra storia.
L'amore é vario e il suo cuore grande. Di questo era convinto.
Il bacio era casto,  sincero. Solo due paia di labbra sovrapposte,  calde e morbide. Ma appena Chayeol provò a scostarsi,  il freddo sulle sue labbra e la voglia di saperne di più spinse Jongin a riconnettere le loro labbra, questa volta con una richiesta << dammi di più >>. Aveva chiuso gli occhi,  sospirato sulle labbra di Chanyeol e gli aveva messo una mano attorno al polso,  perché quelle mani così grandi e callose erano abbracci per l'anima e Jongin non voleva se ne andassero più.
All'inizio tutto si era pietrificato. Nessuna risposta.. Aveva forse fatto qualcosa che non andava bene? Ma non riuscì nemmeno ad allontanarsi un poco per capire, che Chanyeol rinsavì e ricambiò, prima baciandogli gli angoli della bocca,  poi il labbro superiore e poi quello inferiore,  su cui soffiò un po’ d'aria prima di iniziare a mordicchiare.
Era una palla di brividi e nervi scoperti. Se prima era agitato ora era elettrico, tanto elettrico da poter illuminare tutta Seoul.
Quando Chanyeol si staccò era solo per un altra domanda,  un << posso chiedere di più >> detto con quegli occhi così grandi e profondi. Come poteva negargli qualsiasi cosa.
Jongin era più che volenteroso di iniziare una danza di  sospiri e labbra socchiuse. Lingue che facevano conoscenza, sapore di menta fresca e cioccolato,  con un pizzico di tabacco, ancora presente sulla lingua di Chayeol.
Non riuscivano più a smettere,  ma dovevano proseguire.
Chanyeol aveva altri appuntamenti e Jongin aveva un piercing da affrontare e dello studio da portare avanti.
Si staccarono,  amareggiati,  imbarazzati ma soddisfatti. Sfregandosi i nasi come due eschimesi innamorati.
Poco dopo, prima di parlare, Chanyeol si schiarì la voce; “Sei pronto adesso? Ci vorrà un attimo, prometto”, e Jongin non aveva la forza di aprir bocca,  quindi sospirò, annuendo profondamente.
 
Ci volle meno di un minuto. No forse no,  ma Jongin era troppo in botta per capirlo, dopo che anche il dolore si era fatto spazio nel suo cervello, già confuso dal bacio.
La mano di Chanyeol si era appoggiata sulla sua spalla per avvertirlo che aveva finito col septum e sì.. A parte il martellante dolore al naso sentiva che c’era anche una nuova presenza su di esso.
Pian piano apri gli occhi, e invece di vedersi Chanyeol vide il proprio riflesso nello specchio che il tatuatore gli stava porgendo. Era un pomodoro,  spettinato e con gli occhi lucidi per le lacrime represse e le labbra troppo gonfie solo per il suo morderle durante l’operazione. Insomma.. uno spettacolo!
Nonostante tutto, il timore, il disaccordo di alcuni amici ecc, non stava poi male. Anzi, era proprio figo.
Un gigantesco sorriso sbocciò sul suo volto. Tutto era andato a buon fine e stava pure bene.
 
Appena incontrò lo sguardo curioso di Chanyeol nello specchio non riuscì a trattenersi; “Mi fa male”, disse, con lo sguardo da cucciolo bisognoso e un sorriso furbo trattenuto a stento.
Voleva una cosa, una cosa sola che gli era piaciuta e la voleva adesso. Perché per quanto fosse martellante il male, il peso del bacio sulle sue labbra lo era ancora di più. Aveva solo quello in testa.
Sperava che.. più che il musetto in sé.. il tatuatore recepisse il messaggio mal celato nella sincerità dei suoi occhi, oltre che al suo sorriso.
E, miracolosamente per Jongin, Chanyeol capì.
Chanyeol spostò lo specchio mentre Jongin si girò per incontrare il suo volto a metà strada.  Jongin gli mise una mano sulla guancia. Tutto diventò infinito, eterno e senza senso. C'era tutto e non c'era niente,  loro e nulla più. Il bacio era profondo, sincero e bello. Il volto di Chayeol era liscio, in lieve contrasto con le ragnatele di linee che si diramavano sul suo collo, subito sotto la giuntura dell’orecchio.
 
Si separarono solo perché il cellulare di Jongin aveva preso a squillare. Era Tao,  preoccupato, ma soprattutto curioso della sorte del suo povero amico e del suo povero naso.
Il tempismo era un altro problema di Tao oltre alla propensione all'influenza.
Aveva voluto parlare con entrambi visto che c’era, che, imbarazzati non erano ancora riusciti realmente a guardarsi negli occhi.
La chiamata fini quando Chanyeol stava per uscire,  tutti gli attrezzi sistemati e già pronti fuori quelli per la prossima seduta.
 

 
Una lieve malinconia si stava facendo strada in Jongin.. Aveva un mal di naso atroce e andare a casa non sembrava poi una così brutta idea, ma non riusciva ad andarsene. Non così. Non voleva salutare Chanyeol, voleva capire. Cosa sarebbe successo da adesso?
Dopo essersi alzato dalla sedia e sistemato, guardò dritto in faccia Chanyeol sfoggiando il suo sorriso più sincero, un po’ sgangherato per il male al naso.
Chanyeol si stava apprestando ad aprirgli la porta quando disse: “Ricevo lo stesso trattamento se torno per qualsiasi altra cosa o era solo una trattamento per il primo sacrificio??”.
Era comica, davvero, e Chayeol rise imbarazzato,  scompigliandosi i capelli ora argentei.
Quel piccolo sorriso, semi nascosto per la testa chinata era pieno di significato, e forse, di speranze.
“In realtà é un nuovo servizio ad oc per il cliente.. Il mio numero ce l'hai quindi basta che chiami e organizziamo”.
“Stai dicendo che devo DAVVERO trovarmi qualcosa da farmi fare solo per un b-baaaci..?!”, disse Jongin in un attimo di panico, “Si, ce,  per un trattamento speciale intendo..”, continuò poi, ripresosi, con la solita faccia da pesce lesso, solo di 4 tonalità più rossa del normale.
Cosa che ovviamente fece sbellicare Chanyeol, sciogliendosi da quel groviglio di imbarazzo che lo stava trattenendo; “Dico solo che se vuoi il trattamento hai sempre il mio numero, non che ti devi far tatuare un dragone gigante solo per poter fare il giro al Lunapark”, sorridendo, “anche se.. se ti volessi far tatuare un dragone gigante sul tutto il corpo..”, e squadrò Jongin da testa a piedi, “... sarei ben più felice che accontentarti”.  
 
La conversazione oramai era completamente degenerata, però il messaggio era passato chiaro e forte.
Non si sarebbe far dovuto tatuare nulla che Chanyeol lo avrebbe voluto rivedere comunque.
Era così contento che la sua espressione stava illuminando la stanza; non che quella di Chanyeol fosse da meno, ma aveva gli zigomi tanto alzati dal sorriso che vedeva ben poco.
 
Una giornata assurda, una conoscenza assurda e delle conversazioni altrettanto particolari ed ora eccolo lì, Jongin che apriva piano gli occhi alla sensazione della calda mano di Chanyeol che gli sfiorava il volto. Negli occhi la stessa domanda, più convinta di prima, << posso >>..
Ma non c’era nemmeno bisogno di una risposta che Jongin lo stava già baciando con sentimento, avvolgendogli un braccio al collo.
L’altra mano di Chanyeol che era attaccata al pomello della porta socchiusa, in attesa di un congedo imbarazzate che non sarebbe mai avvenuto.
Rrichiuse la porta prima di avvolgere Jongin in un abbraccio, mentre scompariva ogni distanza tra di loro.  
 


 
So che è molto clichè ma se avete e letto e vi è piaciuta fatemi sapere. 
Era iniziata un po' come uno sfogo un po' come uno scherzo, poi mi hanno detto che era carina e andava messa in mostra ed eccomi qui.. con il mio secondo tentativo di scrittura - che personalmente mi imbarazza molto di più di "Tongue Tied Junly", nonostante sia meno personale - 
Grazie per essere arrivati fino a qui, qualunque giudizio abbiate e se avete domande o errori da correggere scrivetemi pure ^^

P.
  
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