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Autore: RoyalDreamer91    28/02/2016    1 recensioni
[Il paradiso delle signore]
[Il paradiso delle signore]
Questa storia è frutto della mia invezione e i personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà della fiction "Il paradiso delle Signore", mandata in onda dall RAI. Cerco di dare un seguito ai vari personaggi che popolano la serie tv. Questo sequel è pura fantasia e in nessuno mod rispecchia la seconda stagione della fiction. Inoltre, è il mio primo approccio alla scrittura, quindi tutte le critiche ed osservazioni sono ben accette, purchè siano esposte con garbo ed educazione! Grazie!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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“Quinto? Dai, su alzati.””No Corrado, no ha senso che io mi alzi.” “Quinto, per piacere. Oggi rientri dal lavoro, non fare subito figuracce”. “Io non vado al lavoro, chiederò un altro mese per malattia”.“QUINTO! UN PIEDE DAVANTI ALL’ALTRO!!!”, e dicendo questo Corrado lo tirò su con la forza dalla brandina ormai lurida. Il ragazzo non fece neanche resistenza ma rimase impalato in piedi, con sguardo assente e pallido. Era in una condizione pietosa: smunto, sudato, trasandato e con i vestiti sporchi addosso. “Adesso tu fai quello che ti dico io. Ti lavi, ti vesti e vieni al lavoro con me. Non ti chiedo tanto per oggi”disse Corrado con una voce calma e piena di tenerezza. Quinto si limitò ad annuire. Corrado scuoteva la testa e pensava che forse la situazione era più grave di quello che pensava: forse Quinto era depresso. Quando il giovane fu pronto, Corrado gli mise una mano sulla spalla e insieme si avviarono al lavoro. Quando arrivarono al magazzino però, Quinto si sedette su un sacco e non si mosse per tutta la mattinata. A nulla servirono gli incoraggiamenti dei suoi colleghi o le minacce di Corrado. Per Quinto, quel luogo era fonte di dolore, perché gli ricordava ancora di più Anna. Quando giunse finalmente la pausa pranzo, il giovane magazziniere si alzò meccanicamente, uscì e vomitò. Poi, quando stava per riprendere fiato, vide una commessa qualunque che si godeva la pausa fumando una sigaretta. Il solo colore della divisa azzurra lo fece tremare. Invano provò a calmarsi; il suo respiro diventava sempre più debole, la sua vista sfocata e i suoi sensi lo stavano abbandonando. Cadde a terra svenuto. Il capo magazziniere Corrado invece, aveva colto l’occasione della pausa pranzo per portarsi avanti col lavoro, visto che Quinto non aveva alzato un dito ed era stato più di impiccio che di utilità. Mentre portava i grossi pacchi lungo il corridoio, sovrappensiero urtò la spalla di qualcuno. “Mi scusi signorina…”Era Clara. Lei si limitò a guardarlo freddamente per un istante per poi allontanarsi. Corrado proseguì, facendo finta che non gli importasse. Ma gli importava, tanto da sentirsi ferito, come non si era mai sentito, nemmeno quando era all’orfanotrofio. La signorina Mantovani raggiunse l’ufficio del ragioniere e bussò:”Solo un momento”. Dopo qualche istante apparve Galli che la invitò ad entrare.”Mi scusi se la disturbo ragioniere, ma ho bussato più volte all’ufficio del signor Mori e non ho ottenuto risposta.” Credo che il signor Mori non sia ancora arrivato. Ma se ha bisogno di qualcosa mi dica pure”. “Volevo solo informarlo che ci sono due posti da commessa vacanti” Ah eccolo!” A queste parole, Clara si voltò e vide Mori che saliva la scala scortando la moglie. La signora era bella ma Clara non potè far a meno di pensare come mai un uomo come Mori avesse sposato una donna più grande di lui di qualche anno. La differenza di età era abbastanza evidente. “Signor Mori, cercavo proprio lei”, disse, andandogli incontro. “Signorina, lei è mia moglie, Rose. “Rose le strinse la mano ma la guardò con sguardo sfuggente, come se avesse fretta. “Piacere signora. Mi scusi,ma ho proprio bisogno di parlarle. Riguarda l’assunzione di due nuove commesse.” Pietro guardò Rose, che rispose, non senza sarcasmo, “Prego, parli pure. Non ci sono segreti tra me e mio marito”. Clara, un po’ imbarazzata, spiegò” Ci sono due posti vacanti signor Mori. Uno é della Imbriani, che ha dato le dimissioni proprio alcune settimane fa’ e quello… quello della signorina Ferrari”” Ma come, non l’aveva appena assunta lei”? “Si. Sfortunatamente la signorina ci ha ripensato. Non credeva che il lavoro fosse adatto a lei”, rispose Clara, abbassando lo sguardo. “Per quanto riguarda il reparto cosmetica avrei già un’idea: pensavo di promuovere la signorina Gritti. Ma per l’altro posto dovrò rifare delle selezioni.” “Si, certo, signorina, faccia come meglio crede. Mi fido di lei,” rispose Pietro.”Non vorrei essere indiscreta, ma bisognerebbe risolvere anche il problema della Iorio”. “Teresa?” sussurrò accorato Pietro. Rose nascose un sorrisino malizioso. “ Ma come, non è ancora rientrata?” “No signor Mori. “Lei mi aveva detto di darle tre settimane di ferie, ma sono scadute ieri. E la signorina Iorio non si è ancora fatta vedere. “Tutti e tre rimasero in silenzio. “Signor Mori…. Dovrrebbe dirmi lei come procedere. “Beh, se il permesso è finito, è finito no?”, intervenne Rose “Rose… la signorina può avere avuto dei problemi, non concludiamo in modo così affrettato”, le rispose Pietro, guardandola con intensità.” Che sciocchezze. Proprio tu sentimentale sul lavoro? Che cos’è questo trattamento preferenziale?”. Rose disse questo con un misto di ironia e cattiveria. Pietro si trattenne. Era logico che sua moglie volesse provocarlo e scatenare una scenata. Ma lui non le avrebbe dato questa soddisfazione. “Diamole ancora due giorni di tempo. Se non si presenta allora….” Allora, verrà licenziata”, lo interruppe di nuovo Rose. “Non ti ho interpellato Rose,e tantomeno decidi tu”, rispose a questo punto Pietro. “E tu dovresti essere meno imparziale sweetheart, o devo iniziare ad essere gelosa?” disse, sfoderando un altro sorriso maligno. “Ne riparliamo signorina. Intanto le do l’approvazione per la sostituzione delle altre due dipendenti.” Clara, che non sapeva più dove guardare, fece un breve cenno e se ne andò ai reparti. Si girò solo un attimo, quando era a metà della scala a chiocciola, per gettare uno sguardo curioso a Rose. La coppia entrò in ufficio, e Pietro Mori ,con espressione contrariata, chiuse a chiave la porta. In quello stesso momento, in una stazione del profondo sud, una ragazza dai capelli ricci e con quaderno pieno di schizzi in mano, stava salendo su un treno, in compagnia di suo padre.
   
 
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