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Autore: _Zexion_    26/03/2009    13 recensioni
Quando si è leggermenti nervosi, il destino ci può giocare brutti scherzi...
Sasuke era un ragazzo normale, andava a scuola, aveva un fratello, una condizione agiata....
Ma pensava che la sua vita fosse monotona.
Fino a quando non decise di mangiare del ramen istantaneo.
Da lì, iniziò a capire quanto gli mancasse la sua monotonia.... o forse no?
Genere: Generale, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Altri, Deidara, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ossignur. Sono le 6 del mattino, ho un mal di pancia e un mal di gola tremendi, e devo andare a scuola. Chi me lo fa fare? u_u
Mah... oggi posto in anticipo xD Invece che stasera adesso, perchè domani ho la verifica di Tedesco e nessuno mi scolla dai libri oggi.
Ho una media da mantenere io... (ma se prendi sempre 10 e non apri libro -_- ndSasu)(*me fischietta* ndA)
Cooomunque.
12 commenti @@ Wow, sono sempre più contenta che vi piaccia così tanto la storia ^_^
Spero continui, e che non vi deluda.
Come promesso in questo capitolo si scoprirà qualcosa in più su Naru.... beh, buona lettura xD



Un Amico per Naruto



Naruto era sempre stato un folletto allegro.
Sin dalla nascita si era mostrato particolare rispetto agli altri, infatti al contrario dei folletti normali lui poteva trasformarsi anche in un umano.
Questa sua differenza lo aveva, sin da piccolo, isolato dagli altri e fatto trattare male, se non che un giorno scoprì il perché fosse diverso.

Dentro di sé infatti c’era un demone molto forte che gli dava dei poteri molto più elevati degli altri e tutto stava nel riuscire a controllarli.
Aveva passato molto tempo per cercare di diventare forte e farsi valere e alla fine ci era riuscito, facendosi accettare.

Col tempo aveva anche fatto la conoscenza di altri 8 folletti proprio come lui, che avevano dovuto passare dei brutti momenti.
Alla fine ci aveva fatto amicizia, socievole com’era. Non poteva fare altrimenti e piano piano si era lasciato trascinare, trascinando irrimediabilmente anche gli altri.

Un giorno poi, il suo migliore amico, era sceso sulla terra, per dare l’esame per diventare folletto a tutti gli effetti e Naruto era stato un po’ invidioso, dato che a lui, non lo avevano ancora permesso.
Così, trasgredendo come suo solito le regole, aveva guardato nella sfera, osservando come il suo amico se la cavasse. Aveva appreso molte cose sul mondo degli umani e aveva visto come il suo amico si abituasse a tutto quello. Una volta promosso infatti, aveva deciso di restare lì con gli umani, perché da folletto adulto potevi decidere per te stesso.

Imbronciato, e triste per l’abbandono di quest’ultimo, Naruto aveva iniziato ad isolarsi sempre di più fino a che Jiraya – soprannominato Ero-sennin – lo aveva mandato a dar l’esame.
Era stato felice come una pasqua a quella notizia e subito si era calato nel proprio contenitore, sapendo già da che ragazzo andare….

-NARUTO! -

Sentendosi chiamare Naruto aprì gli occhietti, mugolando appena. Stava dormendo così bene….
Si stropicciò gli occhietti con la manina e guardò Sasuke davanti a sé, che lo fissava spazientito.

-Cosa c’è Teme?-

Il moro sbuffò, facendosi leva per evitare di uccidere il folletto. D’accordo, ne era attratto fisicamente, ma questo non toglieva il fatto che lo odiava letteralmente. Era una spina nel fianco.

-Ti sto chiamando da mezz’ora! Le lezioni sono finite, perciò puoi anche uscire dall’astuccio… torniamo a casa.-

-Con chi torni a casa?-

Quella voce fece sobbalzare entrambi, ma per motivi diversi. Sasuke sbiancò, vedendo l’ultima persona che voleva vedere lì, che lo fissava con i suoi gelidi occhi acquamarina. Naruto invece si era sporto leggermente dall’astuccio, per vedere chi fosse la persona che sicuramente, stava prendendo il suo Teme per pazzo.

-Oh… Sabaku io… niente, stavo parlando da solo e…-

-GAARA!-

Sgranò letteralmente gli occhi, quando vide Naruto saltare fuori dall’astuccio e volare – ancora non si era abituato a vedere il Dobe volare – direttamente su Gaara, per poi appiccicarsi a lui in quello che doveva essere un abbraccio, ma che con quelle dimensioni non era nemmeno lontanamente simile ad esso.

-Dobe…?-

“Oddio, non ci credo. Naruto è uscito fuori, l’ha fatto davvero…. Sono morto. No aspetta, perché io? E’ lui ad essere morto!”

Aveva assottigliato infatti pericolosamente gli occhi. Quel Dobe da strapazzo praticamente stava rischiando di rovinargli per sempre la sua reputazione e soprattutto la sua sanità mentale.

-Naruto?-

Rimase un attimo in silenzio, osservando i due davanti a sé.
Non sapeva per niente quello che stava succedendo, ma… Gaara aveva davvero chiamato il Dobe col suo nome?

-Gaara sono contento di rivederti! Mi hai lasciato solo là e… sei cattivo! Ma alla fine sono venuto hai visto? Ero-sennin ha ceduto e mi ha mandato qui a dare l’esame! Non è fantastico?-

Come sempre Naruto parlava tantissimo e Gaara, dopo un attimo di smarrimento aveva sorriso, causando un infarto a Sasuke. Non tanto per il fatto che il sorriso sul volto di Gaara lo rendeva… bello, davvero molto bello, ma perché Gaara non sorrideva mai… MAI. Specialmente non ad un folletto!

-Sei sempre il solito logorroico Naruto…-

Il biondo si imbronciò a quelle parole e guardò Gaara un po’ male, per poi saltare giù dalla sua spalla, su un banco lì vicino.

-Oh andiamo Naruto, sei sempre il solito permaloso…-

Naruto lo ignorò, continuando a camminare e saltando da un banco all’altro, fino a che non si sentì fermare e sollevare. Subito si girò, un po’ stupito, vedendo Gaara vicino a sé e si imbronciò ancora di più. Non era solo già promosso, ma addirittura era rimasto velocissimo..

-Ehi! Non pensare di approfittartene perché sono piccolo sai?-

In uno sbuffo di fumo, il suo corpo tramutò e Sasuke sentì la saliva azzerarsi. Di nuovo, vedeva il Dobe in quella forma e per il suo cervello – ma più per il cuore – era un trauma. Infatti si era sentito arrossire nel notare come quella tuta, sempre orrenda, fasciasse così bene quel corpo…

-Mpfh, non lo pensavo affatto… Ti conosco Uzumaki.-

Naruto sorrise, soddisfatto. Quindi Gaara lo aveva bloccato solo perché, come sempre, odiava che Naruto ce l’avesse con lui.

-Beh, sono contento di rivederti Gaara.-

Di nuovo, lo stesso sorriso dolce di prima fece capolino sul volto del rosso.

-Anche io Naruto…-

Un improvviso tossire, li distrasse dalla loro rimpatriata e entrambi si voltarono, solo per scorgere lo sguardo – che non prometteva niente di buono – di un Sasuke Uchiha letteralmente Nero.

-Qualcuno mi spiega qui cosa succede?-

Naruto sorrise a trentadue denti e Sasuke sentì di nuovo quel maledetto tuffo al cuore, ma n uovamente lo ignorò, reputandolo inutile.

-Sasuke! Gaara è il mio migliore amico! Sai, è per lui che sono venuto qui… più o meno. Lui si è diplomato prima di me e ha deciso di vivere qui ed è esattamente quello che voglio fare io!-

Il moro roteò gli occhi, borbottando.

-Dio ti prego, spero di no… un Dobe su questa terra sarebbe troppo…-

Naruto lo sentì e stava per rispondere, quando Gaara lo interruppe e fissò serio Sasuke.

-Credo che dovremmo dargli una vera spiegazione Naruto…-

Sasuke guardò Gaara, ricambiando lo sguardo. Come sempre, quest’ultimo lo capiva bene, ma ora, Sasuke era confuso ed era lui a voler capire cosa stesse succedendo. E soprattutto, perché si sentiva terribilmente geloso di Gaara, che stava solo sfiorando Naruto.

  
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